Andrea Calamech
N. Carrara 1524
M.
Relazioni di parentela: La sua famiglia era dedita ai commerci e alla lavorazione del grano.
Dal 1549 fu a Messina con il fratello Domenico, con il figlio Francesco e con i nipoti Lazzaro e Lorenzo, lavorando nel commercio del marmo di Carrara, richiesto per il Duomo, i cui lavori erano diretti dal Montorsoli.
Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:
Biografia:
Produzione scientifica:
Nel 1563 fu eletto dal Senato messinese “Protomastro scultore del Duomo”, anche se continuò a lavorare ancora a Firenze per la chiesa di S.Lorenzo. Dua anni dopo, nel 1565, si trasferì definitivamente a Messina, dove era in atto un profondo rinnovamento urbanistico, voluto dal Vicerè Garçia de Toledo. Le reiterate catastrofi sismiche che hanno sconvolto la città dello Stretto hanno cancellato le sue opere. Tuttavia attraverso le fonti storiche e iconografiche è possibile ricostruire la sua attività. Si sa che Calamech lavorò alla ristrutturazione del medievale Palazzo Reale e inoltre ad alcuni palazzi nobiliari della città (palazzo Grano, Palazzo La Corte, Palazzo Patti). Lavorò anche ad alcuni edifici religiosi della città, come la chiesa di S.Gregorio, ed anche a chiese della provincia, come a Roccavaldina , a San Pier Niceto, a Castroreale, a S.Lucia del Mela.
Intorno al 1570 attese a lavori di urbanistica. Sulla scia di quanto era avvenuto a Palermo con la creazione di un nuovo asse viario centrale, il Cassaro, a Messina, seguendo le indicazioni del Calamech, si tracciò la via Austria, che collegava i simboli del potere religioso (il Duomo) con quello civile (il palazzo reale). Progettò anche la piazza S.Maria La Porta e gli edifici prospicienti, ma l’esecuzione di questi ultimi lavori fu affidata, per la sua morte, a Jacopo del Duca.
Come cartografo è ricordato per l’incisione su lastra di bronzo che orna il basamento della statua di bronzo di Don Giovanni d’Austria, raffigurante Messina con la sua rada portuale occupata dall’Armata alla vigilia della battaglia di Lepanto.
Produzione di cartografia manoscritta:
Produzione di cartografia a stampa:
Fonti d’archivio:
Bibliografia:
CAMPORI, Memorie biografiche degli scultori, architetti, pittori nativi di Carrara. Modena, 1873
VASARI, Le vite de più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri. 1550. Torino, 1881, p.625.
LA CORTE CAILLER G., Andrea Calamech, scultore e architetto del secolo XVI. “Arch.Stor. Messinese”, 1901, 3-4, pp.35-77; 1903, pp.139-156.
DI MARZO, I Gagini e la scultura in Sicilia. Palermo, 1883, v.3, p.785.
VENTURI A., Storia dell’arte italiana. Milano, 1936, p.434. 1936, p.434
NEGRI ARNOLD, Dizionario biografico degli Italiani. 1973, p.414
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BOSCARINO, Sicilia barocca. Roma, Officina,1981, pp.363-365.
BOSCARINO S., L’architettura dei marmorari immigrati in Sicilia fra Quattro e Cinquecento. “Storia dell’Architettura”, 1986, 1-2.
BLUNT A., Barocco siciliano.Milano, Il Polifilo, 1968.
Rimandi ad altre schede:
Autore della scheda: Corradina Polto