Il Bureau fu allestito in epoca napoleonica (precisamente nel 1801, sotto il nuovo Regno di Etruria di Ludovico di Borbone, con sua conferma durante la successiva annessione all’Impero Francese, nel 1897 e almeno fino al 1811), per opera dello studioso livornese ma fiorentino di adozione barone Giovanni De Baillou, specificamente incaricato col titolo di “geografo regio” e poi “imperiale”.
Il ruolo dello Scrittoio Geografico pagabile dall’Imperiale Depositeria il dì 26 dicembre 1807 era assai scarno: infatti consisteva solo nel De Baillou, “geografo dello stato, provvisione annua 5040 lire”, negli ingegneri Giuseppe Baldassarre Puliti e Domenico Piccinetti con provvisione di 1260 lire e nel copista e custode Francesco Giachi con provvisione di 840 lire (ASF, Depositeria Generale. Parte antica, f. 1648/II, ins. 61).
A quanto è dato sapere, il Bureau doveva fornire ad un governo estraneo alla Toscana (quale quello borbonico prima e francese poi) contenuti geografici e specificamente cartografici su tale poco nota regione italiana: non a caso, le operazioni svolte per circa un decennio dal Baillou (misurazioni specialmente geodetiche e barometriche/altimetriche, oltre alle tante osservazioni topografiche e geografiche sul terreno) furono funzionali soprattutto alla costruzione della carta generale del Regno.
Della carta manoscritta della Toscana conosciamo solo la versione (non ancora definitiva) del 1804, in scala di 1:460.000.
La rappresentazione non fu mai stampata e continuò ad essere perfezionata dall’autore fino alla morte; nel 1818, fu venduta insieme ad altre geo-carte dagli eredi al governo lorenese.
Di sicuro, il manoscritto subito dopo la sua redazione fu inoltrato dall’autore stesso al Deposito della Guerra di Milano e servì per la costruzione della celebre Carta militare del Regno d’Etruria e del Principato di Lucca, incisa da Gaudenzio Bordiga e stampata a Milano nel 1806 (Rombai, 1987, pp. 383-384; Rombai, 1990, pp. 178-180, e 1993, pp. 123 e 155-157; Crini, 1993, p. 370).
Si sa, dalle informazioni date dallo stesso De Baillou, che il Bureau intraprese misurazioni astronomiche, altimetriche e trigonometriche per dare basi scientifiche alla carta toscana e soprattutto alle operazioni catastali approvate, in Toscana, prima da Ludovico di Borbone Parma, re d’Etruria, nel 1802 e, nuovamente e questa volta con reale attuazione delle operazioni, tra il 1807 e il 1808, da Napoleone allorché quel Regno venne annesso all’Impero di Francia.
In una significativa lettera del 19 luglio 1811 al geografo statistico svedese, residente a Genova, Graberg De Hemso, Baillou esprime la sua amarezza per il trattamento riservatogli dal governo francese, del tutto immeritatamente, dopo – egli scrive – “tanti servigi resi da me, e dai miei per più generazioni allo Stato”. Si viene così a sapere che al geografo erano stati improvvisamente “tolti i mezzi di continuare le […] operazioni geodetiche e geologiche per la Toscana, dovendole interrompere dopo avervi tanto lavorato”.
In altri termini, pare di capire che all’inizio dell’estate 1811 il Bureau Géographique de Toscane fosse stato soppresso.
Produzione cartografica
Carta Generale fisica, ed itineraria del Regno d’Etruria, e di porzione degli Stati Limitrofi, costruita secondo le più recenti Osservazioni Astronomiche, e con i migliori materiali che si sono potuti raccogliere sotto gli auspici di S.M. la Regina Maria Luisa Infanta di Spagna Reggente del Regno dal Cav.e Giovanni De Baillou, geografo regio e direttore dello Scrittoio Geografico l’anno MDCCCIV (oggi conservata nell’Archivio di Stato di Praga nel fondo Lorena di Toscana: SUAP, RAT, 37).
Operatori
Giovanni De Baillou, “geografo regio” poi “imperiale” (1801-11); Giuseppe Baldassarre Puliti, ingegnere (1807); Domenico Piccinetti, ingegnere (1807); Francesco Giachi, copista e custode (1807).
Riferimenti bibliografici e archivistici
Biagioli, 1975, pp. 19-20, 43 e 52; Rombai, 1987, pp. 383-384; Rombai, 1989, pp. 22-24 e 51-52; Rombai, 1993, pp. 123 e 155-157, e 2001, p. 48; Crini, 1993, p. 370; Toccafondi e Vivoli, 1993, pp. 241-242; Archivio di Stato di Firenze, 1991, pp. 120-121; Barsanti, a cura di, 1992, p. 47. ASF, Acquisti diversi, 317, ins. III, Carteggi scientifici di Giovanni De Baillou geografo imperiale, 1799-1816, lettere del B. all’astronomo Del Riccio, 1809; ASF, Manoscritti, 72, ins. 6; ASF, Prefettura dell’Arno, 485, ins. Dépot de mendicité. Memoria dell’ingegner Jean de Baillou a S.E. il Barone Fauchet, 14 giugno 1810; ASF, Segreteria di Finanze, 2403, n. 27; ASF, Depositeria Generale.Parte antica, f. 1648/II, ins. 61.
A.G. e L. R.