Michele Codeviola
N.
M.
Relazioni di parentela: Non si conoscono rapporti di parentela né ascendenti né discendenti che possano far pensare ad una dinastia.
Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:
Biografia:
La nascita rimane oscura. Dalle suppliche rivolte al governo genovese si sa che dovette essere nato a Genova nel secondo decennio del Settecento ma che «in tenera età» si era trasferito in Catalogna. Il Quarenghi, non sempre pienamente affidabile, dice che nasce a Genova nel 1717 ma che in gioventù vive e studia a Barcellona. Secondo il prospetto dell' Ufficialità dello Stato Maggiore e Capitani del 1764-65 (ASG, Foglietta, 1209) risulta essere di nazione genovese, avere 46 anni e dunque di essere nato intorno all'anno 1718. Anche la data della morte non è stata finora precisata: secondo fonti archivistiche il C. avrebbe goduto della pensione fino all'anno 1800, secondo altri sarebbe morto nella primavera del 1801.
Produzione scientifica:
La sua attività, che ha riguardato soprattutto il campo dell'artiglieria e delle fortificazioni, è stata ricostruita in maniera dettagliata da L.C. Forti, al quale si rimanda. Riassumendo, si può dire che all'iniziale attività svolta soprattutto in campo didattico con la preparazione nel 1755 del manuale Descrizione dell'artiglieria antica e moderna secondo il stile di varie nazioni composta dal Cap. Michele Codeviola, direttore nell'Accademia Linguistica del Architettura militare e civile ( che si conserva nell' Archivio Storico del Comune di Genova), si dedica, fra il 1756 e il 1760, al rilievo sistematico di tutte le fortificazioni nella Capitale e successivamente anche in Corsica. Della sua attività di insegnante presso l'Accademia l' Alizeri non dà un giudizio molto positivo, limitandosi a definirlo «zelantissimo (qual ch'egli fosse per gno) delle discipline accademiche» e non apprezzando il fatto che allora «l'architettura civile si apparava ad un tempo colla scienza delle fortificazioni, colla geometria, colla aritmetica e colle pratiche degli artiglieri» al punto da sostenere che «l'insegnamento di lui procedeva per siffatto miscuglio da uscirne non già profitto per molti, sebbene una _confusione per tutti» (Alizeri, 1864, p. 104).
Nel 17 65, in occasione della generale riforma del corpo degli ingegneri, il C. venne nominato «Quartier Mastro Maggiore» al posto di Gaetano Tallone, giubilato insieme a Alberto Medoni e Matteo Vinzoni. Da una relazione anonima approvata dal Magistrato nello stesso anno risulta che tale carica doveva essere conferita a «un Ingegnere dello Stato maggiore di ben nota habilità ed esperienza» e che fra i compiti da eseguire quelli cartografici non erano i minori: «Doverà formare una Pianta esattissima di questa Capitale che comprenda il terreno adiacente alli due Torrenti di Polcevera e Bisagno, per poter comprendere ed imparare con fondamento qual sia la parte più forte e più debole di questa Piazza [ ... ]» e ancora «la Pianta e Profili delli Quartieri ed Alloggi» e «li sei Disegni delle comarche in che si considera diviso il Recinto delle amiche e nuove mura e de' Postamenti e fortificazioni esteriori» (ASG, Foglietta, 1242).
Carte e Memorie
Da allora e fino alla sua giubilazione nel 1788 si occuperà esclusivamente delle fortificazione di Genova con una infinità di progetti caratterizzati sempre da disegni in scala, che si trovano sparsi in diversi istituti di conservazione. Su alcune delle questioni più rilevanti, dall'ampliamento della cerchia daziaria e ddperimetro urbano della città al rinforzo della difesa del fronte marittimo e terrestre della Capitale, il C. si trova a collaborare con gli altri ingegneri e in particolare con G. Brusco, che nel 1788 gli subentrerà nelle funzioni. Particolarmente curate sono le planimetrie del porto che il Codeviola disegna fra 1784 e il 1787 quando, oltre che sul miglioramento della funzionalità dello scalo, si discute, anche con l'intervento dell'abate Ximenes e di altri esperti, del prolungamento del Molo Nuovo.
Anche dopo la giubilazione, dovuta a detta del Magistrato a «varie mancanze commesse» negli ultimi anni, il C. continua a lavorare in particolare alla sua opera cartografica di maggior impegno commissionatagli da Carlo F. Doria: il «Libro de' disegni delli Quartieri, Corpi di Guardia e Terreni coltivati nel recinto delle vecchie e nuove mura» che il Nostro consegna al Doria nel 1791 in due volumi riccamente rilegati in pelle. Lavoro che gli era costato 506 giornate lavorative di due misuratori e tre anni e mezzo di lavoro a tavolino. Di questa opera si è conservato solo «il Libro de disegni delli Quartieri et Alloggi che sono nel recinto delle Nuove Mura della Città di Genova» (Biblioteca delle Belle Arti del Comune).
È anche andata dispersa la grande planimetria del territorio di Genova, che il Forti identifica con la carta in 24 fogli usata anche dai francesi, completata dal Codeviola negli anni 1797-99 ma costata a quanto dice l'autore «quindici anni di sudori».
Produzione di cartografia manoscritta:
Produzione di cartografia a stampa:
Fonti d’archivio:
Bibliografia:
F. ALIZERI, Notizie dei professori del disegno in Liguria dalla fondazione dell'Accademia, I, Genova, Sambolino, 1864.
R. DELLEPIANE, Mura e fortificazioni di Genova, Genova, Nuova editrice genovese, 1984.
L.C. FORTI, Fortificazioni e ingegneri militari in Liguria (1684-1814), Genova, Compagnia dei Librai, 1992.
M. QUAINJ, A proposito di «scuole» e «in/lussi» nella cartografia genovese del Settecento e in particolare di influenze franco-piemontesi, in Cartografia e ùtituzioni in età moderna, II, Genova, Società Ligure di Storia Patria, 1987, pp. 783-802.
C. QUARENGHI, Ricerche storico-illustrative sulle fortificazioni di Genova e del Genovesato (1875), Archivio Storico del Comune di Genova, Manoscritti, n. 774.
Altro:
Rimandi ad altre schede: Giacomo Brusco; De Sicre; Flobert; Tallone; Matteo Vinzoni
Autore della scheda: Massimo Quaini