Corradi d’Austria, Domenico

Domenico Corradi d’Austria
N. Modena 1677
M. 1756

Relazioni di parentela: Di nobile famiglia di origine mantovana, era figlio di Bernardino che, grazie alla sua preparazione nel campo dell’arte militare e della chimica, ottenne dalla corte estense l’incarico di commissario generale dell’artiglieria

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Matematico, ingegnere idraulico, cartografo.

Biografia:

Produzione scientifica:
Dal 1701 ebbe l’incarico di soprintendente alle miniere di ferro di Forno Volasco, in Garfagnana: la permanenza sul posto lo convinse della scarsa qualità del ferro garfagnino, soprattutto rispetto a quello dell’Elba, cosicché sconsigliò lo sfruttamento di quelle miniere. Studiò poi nuove tecniche di fusione del ferro, si interessò della produzione di vetriolo ed espresse parere favorevole al mantenimento e alla tutela della copertura boschiva appenninica per favorire la produzione di carbone. Compì, come il padre, studi nel campo dell’artiglieria, sui materiali da impiegarsi nella costruzione di cannoni e sulla polvere da sparo. Non trascurò tuttavia altri studi, come quelli relativi a rilevazioni pluviometriche - tra le prime in Italia - a Modena e in Garfagnana e a rilevazioni idrostatiche.
A partire dal 1716 si dedicò con grande impegno a studi di carattere idraulico allo scopo di risolvere la questione della foce del Reno e dei torrenti della Romagna che allagavano le terre comprese fra la Bassa bolognese, il Ferrarese a ovest del capoluogo e la Bassa romagnola. La soluzione proposta nel XVII secolo da Gian Domenico Cassini di far confluire il Reno nel Po fu aspramente contestata dal Corradi, sostenuto in questo da B. Zendrini. Il Corradi sostenne con forza l’ipotesi di una deviazione del corso del Reno verso l’Adriatico in un’opera articolata e complessa dal titolo Effetti dannosi che produrrà il Reno se sia messo in Po di Lombardia, pubblicata a Modena nel 1717. Vi si sostiene che se venisse dato corso alla proposta del Cassini gli effetti su tutta la pianura padana sarebbero disastrosi, poiché le torbide del Reno finirebbero per interrare l’alveo del Po, limitando la navigazione, ma soprattutto producendo estesi allagamenti e la formazione di paludi. La proposta del Corradi è invece di far confluire le acque del Reno nel Po di Primaro. La diffusione dello studio del Corradi diede origine a una lunga diatriba con gli ingegneri idraulici bolognesi e soprattutto con Eustachio Manfredi che, attraverso diverse pubblicazioni tentarono di dimostrare che il Reno era stato nel passato tributario del Po, senza produrre danni. La disputa, originata dai divergenti interessi degli Stati gravitanti nell’area, produsse comunque una serie di importanti studi sui corsi d’acqua della porzione di pianura compresa fra il Modenese, il Bolognese, il Ferrarese e la Romagna. Collegata ai rilevamenti e agli studi di argomento idraulico del Corradi, che ebbe come allievo e collaboratore Domenico Vandelli e fu in contatto con Ludovico Antonio Muratori, è un’ampia produzione cartografica relativa a diversi tratti del corso del Po e dei suoi affluenti, nel settore più orientale della pianura emiliano-romagnola. Questa cartografia di argomenti idraulico è prevalentemente conservata nell’Archivio di Stato di Modena, in particolare nei fondi Cancelleria Ducale. Confini dello Stato e Mappario Estense. Acque.
Successivamente la carriera del Corradi si esplicò soprattutto in ambito militare. Divenuto prima colonnello, poi generale di un reggimento di cannonieri, partecipò nel 1742 alla difesa di Modena contro gli Austriaci e divenne commissario generale delle munizioni da guerra dello Stato estense.

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
A.S.Mo., Cancelleria Ducale. Confini dello Stato, buste 77, 119,120, 126, 141, 144, 145, 168; A.S.Mo., Mappario Estense. Acque.

A. DE FERRARI, voce Corradi d’Austra Domenico, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 29, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1983.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Laura Federzoni