Ferdinando Moretti
N.
M.
Relazioni di parentela:
Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ispettore Appalto Generale/Ispettore Dogana di Pisa
Biografia:
Produzione scientifica:
Entrò nel ruolo dei dipendenti della Regia Dogana di Pisa nel 1755; nel 1760 era già “Ispettore delle Porte e della Dogana” (ASF, Amministrazione Generale delle Regie Rendite, f. 1088, Ruolo dei Ministri dei Dipartimenti Dogane e Zecca, 1760), e nel 1762 si firmava come Ispettore dell'Appalto Generale (così il 12 agosto 1762).
Nel 1773, allorché disegnò la carta della Corsica oggi conservata a Napoli, era ancora “Ispettore della Regia Dogana di Pisa” (Aversano, 2000, pp. 11-13, 17-19 e 36-37).
Il suo operato non dovette incontrare il favore del granduca Pietro Leopoldo se lo stesso sovrano, che pure manifesta parole di stima per le sue qualità tecniche (col definirlo “uomo abile e accorto”), alla fine degli anni ’70 (e precisamente nel resoconto della gita a Pisa fatta tra il 5 e il 16 luglio 1779), manifestò l’intenzione di sollevare dall’incarico Moretti – oltre a vari altri impiegati della Dogana pisana – in considerazione del suo comportamento “dispotico” e volto a seminare discordia, probabilmente perché contrario agli indirizzi del progetto riformatore lorenese, o forse solo per rivalsa in seguito al suo avvenuto declassamento da unico ispettore ad aiuto ispettore.
Nulla sappiamo circa la sua eventuale qualifica tecnica, se ingegnere architetto o disegnatore autodidatta. In ogni caso, è autore di varie rappresentazioni cartografiche manoscritte di rilevante impegno e interesse, tutte correlate alle sue funzioni amministrative, oltre alla grande figura della Corsica, in scala di 1:250.000 circa, prodotto “di valore” per la quantità e la qualità dei contenuti topografici (Aversano, 2000, pp. 17-19).
A quanto è dato sapere la sua produzione tematica ha inizio nel 1762, con la Pianta topografica della posizione dei Mulini di Calcinaia (in BNCF, Nuove Accessioni, V, 8), nel territorio della Valdelsa al confine fra Stato Fiorentino e Stato Senese. L'intento dell'Ispettore-cartografo era quello di stroncare il contrabbando della carne, dei grani e della farina, quest'ultimo favorito anche dal fatto che i contadini senesi potevano recarsi a macinare gratuitamente presso i mulini del Fiorentino (oggetto della rappresentazione), in base ad una antica concessione fatta da Cosimo III dei Medici nel 1696: si progettava pertanto, il progetto la costruzione di una nuova dogana nella zona a ridosso di una casa colonica.
Nella seconda metà del secolo realizzò una pianta di una parte del territorio volterrano con indicazione della viabilità utilizzata a fini commerciali (in ASF, Miscellanea di Piante, n. 665).
Una Pianta delle mura di Siena (in BNCF, Nuove Accessioni, IV, 21) non datata rappresenta la cerchia muraria con la fortezza e gli edifici vicini alle cortine, senza il centro urbano. Alcune indicazioni fornite dall'autore indicano alcuni punti deboli delle mura, non sul piano militare ma su quello doganale: infatti il Moretti osserva che erano molti i punti attraverso i quali i contrabbandieri potevano evadere i controlli fiscali introducendo merci (soprattutto carni) in città. In due riquadri, si rappresentano alcuni particolari della cinta ove occorreva intervenire.
E’ firmato da Ferdinando “doganiere di Altopascio” e datato 27 gennaio 1783 il Piano generale della Provincia di Val di Nievole (ASF, Piante delle Regie Rendite, n. 50): una rappresentazione complessa e costruita all’interno dell’amministrazione doganale toscana, in quanto riporta l’elenco delle dogane, con la correlata trama delle strade e delle idrovie, comprese ai confini fra Granducato e Repubblica di Lucca (Vivoli, 2003, p. 175).
E’ al momento introvabile la Carta del Contado di Pisa del 1773 ricordata da un’annotazione amministrativa del 1853 come tra quelle affisse in cornici alle pareti della Direzione Doganale di Pisa (Gabellini, 1987, p. 419).
Altri Moretti compaiono tra i cartografi toscani, dei quali però non sono documentati legami di parentela con Ferdinando.
Ad esempio, si hanno notizie di un Giovan Battista Moretti, ingegnere di Acque e Strade, in servizio nel Circondario di San Giovanni Val d'Arno tra il 1826 e il 1828, quando collaborò con Giovanni Inghirami alla costruzione della Carta Geometrica della Toscana, inviando carte con lo stato aggiornato della viabilità, nella sua articolazione fra strade rotabili, comunali, provinciali, regie (Rombai, 1989, pp. 96-98).
Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta topografica della posizione dei Mulini di Calcinaia (BNCF, Nuove Accessioni, V, 8);
Pianta Topografica della Corsica, 1773 (BNN, Sezione Manoscritti, B.a 6, 59);
Pianta della posizione della Villa di Menzano con gl’altri Castelli circonvicini, Strade che portano alla Maremma, e confini del Distretto di Volterra, e della Contea d’Elci, praticate da’ vetturali del vino, seconda metà del XVIII secolo (ASF, Miscellanea di Piante, n. 665);
Piano generale della Provincia di Val di Nievole e dogane toscane in essa stabilite opposte al confine dello Stato della Repubblica di Lucca, 1783 (ASF, Piante delle Regie Rendite, n. 50);
Pianta delle mura di Siena, seconda metà del XVIII secolo (BNCF, Nuove Accessioni, IV, 21).
Produzione di cartografia a stampa:
Fonti d’archivio:
Bibliografia:
Gabellini, 1987, p. 419; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 427-428; Rombai, 1989, pp. 96-98; Rombai e Torchia, 1994, pp. 92 e 114; Aversano, 2000; Vivoli, 2003, p. 175; BNN, Sezione Manoscritti; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Amministrazione Generale delle Regie Rendite; ASF, Piante delle Regie Rendite; BNCF, Nuove Accessioni.
Rimandi ad altre schede:
Autore della scheda: Leonardo Rombai</