Schiera, Giambattista

Gianbattista Schiera
N.
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Tommaso; fratello di Giacomo Schiera (v. scheda). Un altro Schiera, Giuseppe Maria, anch’egli di Castiglione, viene approvato misuratore nel 1747 (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 91).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Attività documentata in Piemonte dal 1763 al 1792. Di Castiglione, in provincia di Como, Stato di Milano.

Produzione scientifica:
È autore di diverse mappe del Catasto Antico del Piemonte, ambito in cui il fratello Giacomo iniziò a lavorare prima di lui. Assume il primo incarico a Burolo: il contratto con la comunità viene stipulato da entrambi i fratelli il 4 luglio 1767, pochi giorni prima della data in cui affitta per la prima volta la Piazza da misuratore. Nei testimoniali di consegna delle mappe di Colleretto Parella e Parella (Ivrea) Giambattista viene invece indicato come assistente del fratello Giacomo e non sottoscrive le carte (Mappa Generale del Territorio di Colleretto Parella, 14 gennaio 1779, AST, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Colleretto Parella, all. C, rot. 9; MAPPA GENERALE DEL TERRITORIO DI / PARELLA, copia datata 30 agosto 1779, desunta dall’originale del 30 dicembre 1778, Ivi, Parella, all. C, rot. 109).
Realizza poi da solo i catasti di Quassolo, San Martino, Caluso e Mazzé, in provincia di Ivrea, tra gli anni ’70 e ’90 del Settecento. A Caluso, oltre al catasto, realizza nel 1786 un cabreo per il Conte di Masino, trent’anni dopo quello realizzato dal fratello Giacomo, che tuttavia non è frutto di nuove misurazioni ma costituisce invece una riduzione della mappa e dei libri catastali (SERENO 2002, p. 153). Nella comunità di Caluso il contratto con lo Schiera viene sottoscritto il 22 dicembre 1784 e rappresenta una testimonianza sia della posizione professionale raggiunta dal misuratore, sia delle modalità di esecuzione delle opere di catastazione (ASTO, Insinuazione di Chivasso, 1784 libro 5°, vol. 320, ff. 494-501v.). É l’Intendente di Ivrea Ghilini ad ordinare alla comunità di Mazzé, sin dal 1779, di procedere alla misura generale ed alla riforma del catasto a causa del cattivo stato di quelli esistenti; gli amministratori locali sono tenuti a proporre per l’operazione misuratori che abbiano già lavorato in quella provincia, che dovranno poi ricevere l’approvazione da parte dell’Intendenza. La comunità delibera di rivolgersi ai fratelli Schiera ed all’architetto e misuratore Michelangelo Pelazza “soggetti comunemente riputati di tottal abilità, e di conosciuta probità”, ma quest’ultimo non è in grado di assumersi l’incarico poiché già impegnato in altri lavori e le trattative proseguono con Giambattista Schiera sino alla stipula dell’atto notarile, che viene sottoscritto in Caluso, dove egli è all’epoca residente, alla presenza dell’Intendente e dell’architetto Pelazza come testimone. Schiera si impegna a rispettare i Capitoli formati dal Consiglio comunale, nei quali si richiama all’osservanza delle disposizioni del nuovo regolamento per le Misure Generali emanato il 5 dicembre 1775 (cfr. F.A. DUBOIN, Raccolta per ordine di materie delle leggi, editti, manifesti, t. 20, vol. 22, Torino 1854, pp. 388 e ss.) e viene dettagliatamente descritto il lavoro che il misuratore dovrà svolgere, fissando come termine ultimo per consegna delle mappe e dei libri catastali la fine di ottobre 1791. In cambio la comunità si impegna a fornire un compenso di 25 soldi per ciascuna giornata di terreno, più una gratificazione finale non inferiore a lire 500 qualora il lavoro sia ben compiuto, oltre alla fornitura dei trabuccanti o “porta tavola”, della carta e dei bolli, dell’abitazione per il geometra “non minore [che] per quatro soggetti e suoi domestici, con una tavola grande per la formazione della Mappa, e tre altri piccoli” e infine di lire 180 annue da corrispondergli per gli utensili necessari e per la provvista di legna per il focolare.
Nel documento si fa cenno più volte alla probità ed abilità dei fratelli Schiera, così come del Pelazza e proprio una buona reputazione costruita sul campo doveva costituire un capitale fondamentale per i misuratori che offrivano la propria opera alle comunità, le quali dovendo investire nella realizzazione del catasto somme consistenti preferivano affidarsi a tecnici che avessero già dato prova di capacità ed affidabilità.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Mappa del Territorio di Quargnento Provincia di Alessandria […], copia sottoscritta Carlo Giuseppe Dufavre, Pietro Maria Bottino e Gio Batta Schiera, 28 giugno 1763, tratta da un originale sottoscritto Pietro Maria Bottino, Paolo Felice Guasta, Cesare Andrea Guasta, Ignazio Barberi, 1 agosto 1762 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Burolo, all. A, pf. 99/A).
- Coppia di Mappa del Territorio di Burolo / Provincia di Ivrea, 11 novembre 1768 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Burolo, all. A, rot. 29).
- Mappa Generale del Territorio di Quassolo / Provincia di Ivrea, 15 dicembre 1774 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Quassolo, all. C, rot. 143).
- Mappa Generale del Territorio di San Martino / Provincia d’Ivrea, 6 settembre 1786 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, S. Martino, all. C, rot. 41).
- [Mappa del territorio di Caluso], copia datata 6 settembre 1786 tratta dall’originale datato 21 dicembre 1784 (AST, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Caluso, all. C, rot. 123/A e B).
- Cabreo dei beni del Conte di Masino, 1786 (AST, Archivio Costa di Polonghera, reg. 93).
- Catastro dell’Ill.re Comunità di Mazzé, 1792 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Caluso, Mazzé, all. D, vol. 59).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
P. SERENO, Rappresentazioni della proprietà fondiaria: i cabrei e la cartografia cabreistica, in R. COMBA-P. SERENO (a cura di), Rappresentare uno Stato. Carte e cartografi degli Stati Sabaudi dal XVI al XVIII secolo, Torino-Londra-Venezia 2002, vol. I, pp. 143-161 e vol. II, pp. 92-94.

Rimandi ad altre schede: Antoine Durieu, Giacomo Schiera.

Autore della scheda: Elena Marangoni