Multedo, Ambrogio

Ambrogio Multedo
N. Genova 30 marzo 1753
M. Genova 25 febbraio 1840

Relazioni di parentela: Figlio di Angelo G.B. Multedo e Giacinta Novaro. La famiglia è originaria di Cer­vo, dove un nobile Gio. Ambrosia Multedo nel 17 46 rivolge supplica al Magistra­to di Guerra per trasferire la propria patente di «Capitano della Compagnia de' Scielti» al nipote Carlo Giuseppe Viale (ASG, Foglietta, 379).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Matematico, cartografo e abate

Biografia:
Nasce a Genova il 30 marzo 1753 e muore il 25 febbraio 1840 in Genova. Viene sepolto nella chiesa di N.S. Assunta in Carbonara dove si conserva l'iscrizione dettata dall'abate Spoterno.

Produzione scientifica:
Morto il Correard, Multedo gli successe nella cattedra di matematiche sublimi dell'ateneo genovese che mantenne fino al 1816. Quando a Parigi «i matematici di molte parti d'Europa s'adunavano a determinare l'unità delle misure e dei pesi>> vi rappresentò lo stato genovese ed ebbe modo di farsi apprezzare e di coltivare anche in seguito l'amicizia di alcuni dei maggiori scienziati tempo colà convenuti. Rientrò a Genova nel dicembre 1800, dopo aver consegnato al Bonaparte una sua memoria in cui dimostrava che il titolo di capitale politica della Repubbli­ca italiana si addiceva più a Genova che a Milano. A Genova oltre all'insegnamen­to della matematica si occupò di progetti stradali e meteorologia soprattutto per i naviganti (materia collegata alla Nautica che fin dal 1778 aveva proposto di inse­gnare nella Scuola che doveva sorgere all'interno dell'Accademia Ligustica).

Carte e Memorie

L'unica carta di cui si conosce l'esistenza riguarda la valle di Andora e porta que­sto titolo: Carta tipografica (sic) della Magnifica Comunità e valle di Andora. Incisa e stampata dall'editore Sci onico in Genova nel 1785 come allegato alla memoria dell'avvocato Angelo M. Anfosso sui diritti della medesima Comunità. Venne co­struita nel 1785, come risulta da documentazione inedita (A.S.G., Con/inium, 157). Il 2/11/1785 i consoli di Laigueglia scrivono al Senato che «nei giorni ad­dietro siasi portato in questa V alle di Andora certo Prete Ambrogio Moltedo del luogo del Cervo e che furtivamente, senza farne in prima parola a questo M.co Po­destà, abbia cannellato terreni, preso livelli, osservato termini e confini e posto in pratica tutto quello che è necessario per formare un disegno di quella V alle».
Fra le sue memorie va citato anche il Rapporto presentato alla Commissione straor­dinaria di governo sul nuovo sistema metrico dal cittadino prete Ambrogio Multedo, Scionico, Genova 1801, pp. 14.

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
AA. Vv., Il territorio di Albenga da Andora alla Caprazoppa. Quattro secoli di carto­grafia, Bordighera, Istituto Internazionale di Studi Liguri, 1990, pp. 68-70.
P. SCOTTI, I toponimi di una Carta della «Magnifica Comunità e valle di Andora» (sec. XVIII), in «Atti dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere», X, 1954, pp. 112-126.
G.B. SPOTORNO, Vita e studi del cav. abate Multedo, in «Nuovo Giornale Ligusti­co», NS. voi. III, s.d., pp. 107-113.

Altro:

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Massimo Quaini