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Giordano, Bartolomeo

Bartolomeo Giordano
N. Napoli 1788
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere (FOSCARI, 1995, p. 155)

Biografia:

Produzione scientifica:
Le sue opere più rilevanti sono: i carceri di Catanzaro e Monteleone, il teatro di Catanzaro, la strada di Viriolo-Catanzaro, il ponte di legno sul fiume Mesima, il primo tratto di strada Reggio-Villa S. Giovanni, l’inalveazione dei torrenti Montevergine (a Reggio) e Budello (a Gioja). È membro della Commissione di revisione del Corpo di ingegneri (FOSCARI, 1995, p. 155).


- Bartolomeo Grasso, «Prospetto di un edificio progettato per uso della Scuola di Applicazione del Real Corpo di Ponti e Strade» (1814), in «Il disegno di architettura. Notizie su studi, ricerche, archivi e collezioni pubbliche e private», n. 2 (sett. 1990), pp. 60-61.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Pianta geometrica di un tratto di strada dei due principati da Avellino, dopo il casino di D. Giuseppe Urciuoli, all’abitato di Bellizzi,1818. F.to: Giordano Bartolomeo.
ASAV, Fondo Intendenza, b.126, dis. A.
- Ponte progettato avanti al molino della Ferrereria, 1817. F.to: Giordano Bartolomeo, Bartolomeo Grasso, Giuliano De Fazio.
ASAV, Fondo Intendenza, b.126, dis. B.

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Bartolomeo Grasso e Giuliano De Fazio

Autore della scheda: Vincenzo Aversano e S. Siniscalchi

Gioieni e Valguarnera, Giuseppe

Giuseppe Gioieni e Valguarnera
N. Cattolica Eraclea 14 luglio 1717
M. Firenze 7 gennaio 1798

Relazioni di parentela: Nacque da Girolamo Gioieni e da Isabella Valguarnera.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Divenuto prelato si trasferì a Roma. Tra il 1732-39 viaggiò a lungo visitando l’Olanda, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna. Nel 1752 scrisse la “Dissertazione intorno agli Ecclesiastici Benefici…”; nel 1785 un trattato “ Il filosofico progetto di M.Giuseppe Gioieni d’Angiò su d’una costituzione della Sicilia rapporto allo Ecclesiastico, Politico, Economico e Militare Governo da seguire l’anno 2000” cui allegò una carta geografica della Sicilia che illustra le linee del suo progetto di riforma. Il territorio isolano è, infatti, frazionato in tre province (Messina, Marsala e Carolina), ognuna con quattro Vescovati. Al centro, nel punto d’incontro delle tre province, la nuova capitale dell’Isola “Ferdinandopoli, metropoli del Regno”. L’opera è conservata a Palermo, presso la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana.
Elaborò i progetti per alcuni palazzi di Palermo ed anche il “Progetto per l’abbellimento di Villa Giulia e dei suoi dintorni”. Inoltre sostenne l’industria tessile della città finanziando l’acquisto di macchinari.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
DUFOUR L., Imago Siciliae. Cartografia storica della Sicilia 1420-1860. Catania, Sanfilippo, 1998, p.242.
MAURO E., Giuseppe Gioieni (1717-1798): pensiero platonico e carta geografica della Sicilia, in “ L’Isola iniziatica”, Atti del Seminario Internazionale (Capo d’Orlando, ottobre 1986). Palermo, Centro Studi di Storia e Arte dei Giardini, 1991.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Corradina Polto

Giampiccoli, Marco Sebastiano

Marco Sebastiano Giampiccoli
N. Belluno 1706
M. Belluno 1 marzo 1782

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: incisore

Biografia:
Incisore attivo a Venezia nella seconda metà del XVIII sec.

Produzione scientifica:
Descrizione materiale e civile dell'inclita città dominante di Venezia: con sua carta della città in prospettico, Nuova edizione, Belluno, 1779

Notizie del parlamento e delle giurisdizioni della Patria del Friuli, con la carta topografica della sua provincia , Belluno, 1781

Notizie istoriche, e geografiche intorno la provincia del Friuli dello Stato Veneto con la carta prospettica della città d'Udine - Nuova edizione, Belluno, 1782

Notizie istoriche, e geografiche appartenenti alla provincia della Carnia : con la carta topografica della medesima, Nuova edizione, Belluno,1787

Produzione di cartografia manoscritta:
Prospetto di Capodistria, (Museo Regionale di Capodistria)

Carta del Cadore, (Biblioteca Civica, Gorizia)

Produzione di cartografia a stampa:
• [Carta della Carnia «La Provincia della Cargna», Venezia, s.d.], in Giampiccoli Sebastiano. Carte geografiche 10 della Regione Veneta pubblicate da Giuseppe Sardi, Venezia 1779,tav. 8,(Biblioteca Comunale “V. Joppi”, Udine); (Biblioteca Civica, Gorizia)

• [«Piano dell’Inclita Città Dominante di Venezia», Venezia, 1779]

• [Veduta prospettica della città di Udine «Utinensis Urbs, La ville d’Udine; La città d’Udine»], in Notizie istoriche, e geografiche intorno la provincia del Friuli dello Stato Veneto con la carta prospettica della città d'Udine - Nuova edizione, di GIAMPICCOLI M.S., Belluno, 1782, (Civici Musei di Storia e Arte, Udine)

• [«Territorio Bergamasco. Le territoire de Bergamo», Venezia, s.d.]

• [Carta della laguna di Venezia «Aestuarium Venetiarum cum Ducatu…», Venezia, s.d.,]

• [Carta del Dominio Veneto in Italia «Ditio Venetorum in Italia. Il dominio veneto in Italia. Etat de Venise in Italia…», Venezia, s.d.]

• [Pianta della città di Verona «Ager Veronensis. Il territorio di verona. Le territoire de Verone», Venezia, s.d.]

• [Carta del territorio di Verona «Piano della Città Fedelissima di Verona. Le plan de la Ville de Verone. Planta Urbis Veronensi», Venezia, s.d.]

• [Carta del territorio di Treviso «Il territorio di Treviso. Ager Taurisinus. Le territorire de Trevise», Venezia, s.d.]

• [Carta del territorio di Asolo «Il territorio di Asolo.Ager Acelanus. Le territoire de Asolo », Venezia, s.d.]

• [Carta del territorio di Belluno «La Provincia di Belluno. Bellunensis Provincia. La province de Bellun»,Venezia, s.d.]

• [Carta del territorio di Feltre «Il territorio di Feltre. Ager Feltrensis. Le territoir de Feltre », Venezia, s.d.]

• [Carta del territorio del Friuli «La Provincia del Friuli. La Province de Friul. Forj Julii Provincia.», Venezia, s.d.]

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
LAGO L., Imago Italiae, la fabbrica dell’Italia nella storia della cartografia tra Medioevo ed Età Moderna, edizioni EUT, Trieste, 2002
RIZZI A., Udine, piante e vedute, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, Plaino, Grafiche Missino,1983, p.122, n. 44


BÉNÉZIT E., Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays par un group d’écrivains spécialistes francais et étrangers, Paris, 1976, vol. IV, p. 710



LAGO L., Imago Adriae, Trieste, 1996, p.160, n.102
LAGO L., Theatrum Adriae, Trieste, 1989, p.300, n.353-354, n.355
LAGO L. - ROSSIT C., Theatrum Forii Iulii. La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il sec. XVIII, Trieste, Ed. Lint, 1988,vol.I, p. 25, 34, 44, 48, 200; vol.II, p.90, 124, pp. 157-162, tavv. CLII- CLIII, pp.164, 165, 183
BIANCO F., Comunità di Carnia. Le comunità di villaggio della Carnia (secoli XVII-XIX), Udine, Arti Grafiche Friulane, 1985, p.12
DE NARD E., Cartografia bellunese. Saggio storico, Belluno, Istituto bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, 1985,pp.90-91 e tav.XXI
RIZZI A., Udine, piante e vedute, Istituto per l’Enciclopedia del Friuli Venezia Giulia, Plaino, Grafiche Missino,1983, p.120, n.43
TENTORI F., Udine: mille anni di sviluppo urbano, Udine, 1982, p.373
CAPORIACCO (di) G., Udine appunti per la storia, Udine,1972, p.155
CATONE L., La Città di Udine nelle piante e nelle vedute prospettiche dei sec. XVI, XVII e XVIII, Tesi di laurea, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Magistero, a.a. 1967-1968, p.215
CUCAGNA A., Il Friuli e la Venezia Giulia nelle principali carte geografiche regionali dei secoli XVI, XVII e XVIII. Catalogo ragionato della Mostra storica di cartografia, “Atti del XVIII Congresso Geografico Italiano”, Vol. III, Trieste, 1964,pp. 328-330, n.111
MANZINI G., Le carte geografiche della Regione Veneta Orientale nella Biblioteca Governativa e Civica di Gorizia, “Studi Goriziani”, Gorizia, XXV (1959),n.13; n.24
MAZZARIOL G., Catalogo del fondo cartografico queriniano, Venezia, Lombroso, Ed., 1959, p.27, n. 26; p.32, n.41, p.35, n.47; p.40, n.68; pp.44-45, n.80; p.45, n.81; p.50, n.95; p.51, n.98; n.100; p.52, n.101; p.53, n.104
MARUSSI A., Saggio di cartografia giuliana. Dai primordi al secolo XVIII, Trieste, 1946,p.29
SCARIN E., Udine, ricerche di geografia urbana, Udine, 1941, p.41
SOMEDA DE MARCO C., Uno sguardo panoramico al Friuli d’altri tempi, “La Panarie”, marzo-aprile, Udine, 1938, p.87
MARINELLI O., I monti del Friuli nelle carte geografiche del sec. XVIII, nota postuma, “In Alto”, Udine, XL (1929), pp.6-7 dell’estratto
MUSONI F., Udine. Dalle origini al principio del sec. XVI, Udine, 1915, p.27
MARINELLI G., Saggio di cartografia della regione veneta, “Monumenti Storici pubblicati dalla R. Deputazione Veneta di storia Patria”, vol. VI, serie IV, Miscellanea, vol. I, Venezia, 1881, n. 1200; n. 1202; n. 1207; n.1210; n.1212; p.253, n. 1215; p. 254, n. 1217; n. 1220; n.1221; n.1222; pp.265-266, n. 1261

Rimandi ad altre schede: Giovanni Battista Garzolini e Giuseppe Sardi

Autore della scheda: Anonimo

Giachi (famiglia), Antonio, Francesco e Luigi

Antonio, Francesco e Luigi Giachi (famiglia)
N. Firenze
M.

Relazioni di parentela: Fiorentini, legati fra di loro da stretti rapporti di parentela, comunemente considerati (senza prove certe) fratelli.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Agrimensori, disegnatori, copisti e funzionari tecnici

Biografia:
Della loro vita si conosce molto poco. Furono operosi agrimensori (Antonio si firma sempre "agrimensore fiorentino"), disegnatori, copisti e funzionari tecnici dei governi lorenesi sotto i principati di Francesco Stefano (1737-65) e di Pietro Leopoldo (1765-90); con Luigi che pare essere l’autore più originale e più giovane dei tre, artefice delle rappresentazioni di maggiore impegno. Proprio per questi caratteri, almeno dopo la morte del cartografo Ferdinando Morozzi (1785), sembra avere avuto rapporti più diretti con Pietro Leopoldo e con il di lui figlio e successore Ferdinando III (1790-1824), e infatti il nostro Luigi firma carte anche per tutto l’ultimo decennio del XVIII secolo, vale a dire nel primo periodo del principato ferdinandeo prima dell’intervallo della dominazione francese (1800-14).

Produzione scientifica:
Antonio, Francesco e Luigi Giachi furono attivissimi autori – anche con moltissimi prodotti anonimi ma facilmente attribuibili alla loro inconfondibile mano – soprattutto di innumerevoli atlanti e raccolte di carte amministrative, e precisamente di province o altre circoscrizioni e di diocesi della Toscana datate o databili tra gli anni ’50 e ’90 del XVIII secolo, di regola derivate dalle rappresentazioni originali del contemporaneo ingegnere architetto granducale Ferdinando Morozzi, e che si conservano presso pubblici archivi e biblioteche di Firenze (in BNCF, Nuove accessioni, n. 1233, Cappugi, nn. 167-168, Palatino, n. 1092, e Carte mss. A.I.13; in ASF, Miscellanea di Piante, n. 304, Piante di Acque e Strade, n. 1564, e Piante del R. Acquisto Gonnelli, n. 45; in BMLF, Asbh., n. 1275, e San Marco, n. 887; in BMoF, Bigazzi, n. 336, e Acquisti diversi, n. 141; in OXF, ecc.) ma anche in SUAP, RAT e presso privati collezionisti.
Rispetto alla produzione di Antonio e Francesco, quella di Luigi, dimostra un ben diverso spessore non solo sul piano topografico generale (che tuttavia non è esente da errori ed imperfezioni), ma anche per la ricchezza e l’aggiornamento delle indicazioni che offre sulle differenti realtà giurisdizionali.
Scrive lo stesso Luigi, nel 1787, nel suo stato di servizio al granduca Pietro Leopoldo – che gli concedeva abitualmente la possibilità di essere rifornito della carta necessaria ai suoi lavori da parte dello Scrittoio delle Regie Fabbriche e di esaminare le carte geografiche e i documenti esistenti presso gli uffici statali – che “avendo l’onore di servire l’A.V.R. in qualità di disegnatore di carte geografiche ed avendo disposto di riconfinare e migliorare la Carta del Granducato di Toscana che per ciò supplica la bontà e clemenza dell’A.V.R. a volersi benignamente di conceder grazia al predetto Luigi Giachi di poter copiare le carte misurate dei confini del Granducato che esistono nella Real Segreteria di Finanze, come ancora tutte quelle che ritrovansi nel Regio Scrittoio delle Riformagioni” (Cantile, 2003, pp. 80-81).
Tra gli altri prodotti, a Luigi si devono: nel 1769, l’atlante Il Granducato di Toscana diviso in tre province, cioè Stato Fiorentino, Senese e Pisano (BNCF, Carte mss. A.I.13); nel 1793-99, le 24 piante giurisdizionali di grande formato delle diocesi e dei vicariati del Granducato (conservate rispettivamente in SUAP, RAT 133-143, 196-211 e, in copia fotografica, in ASF), oltre alla grande Pianta del Granducato di Toscana divisa nelle Diocesi... del 1795 (SUAP, RAT 147), e alla Pianta della Provincia Inferiore dello Stato Senese divisa in cancellerie ed ogni cancelleria divisa nelle sue comunità, del 1797 (SUAP, RAT 209).
Antonio è autore, nel 1766, della Pianta dello Stato Senese diviso nei suoi capitanati e nelle due province Superiore e Inferiore (in base alla recente deliberazione granducale) (in ASF, Reggenza, f. 675, ins. 2); nel 1771, della raccolta dal titolo La Toscana divisa nelle sue Provincie, Città, Terre e Castelli, e distinta ne veri suoi domini con l'altre sue appartenenze delineata da Antonio Giachi agrimensore fiorentino... (in ASF, Miscellanea di Piante, nn. 304-304qI), con 32 tavole sciolte e conservate in una cartella raffiguranti vicariati, capitanati, stati minori (Lucca, Massa, Presidi, Piombino) e feudi allora esistenti in Toscana (mancano solo il Vicariato di Certaldo, il Commissariato di Volterra e quello di Pisa, il Capitanato di Campiglia e quello di Livorno), evidentemente derivate dalle carte giurisdizionali di Ferdinando Morozzi, e molto probabilmente collegata ai lavori della giunta incaricata di riformare l'amministrazione della giustizia nel Granducato; nel 1773, della corposa raccolta La Toscana divisa nelle sue province, città, terre e castelli, e distinta nei veri suoi dominj con altre sue appartenenze (BMoF, Fondo Bigazzi, n. 336); nel 1776, della Pianta del Feudo Gherardesca (oggi Castagneto Carducci) in Maremma (in ASF, Miscellanea di Piante, n. 120).
Sempre Antonio firma sia la tavola relativa ai tracciati stradali da Firenze a Modena e Bologna contenuta nell’atlante manoscritto e colorato delle circoscrizioni giudiziarie del Granducato del 1763 (in BNCF, Nuove accessioni, n. 1233) e sia la raccolta itineraria manoscritta e colorata, non datata, intitolata Viaggi d’Italia i più frequentati e particolarmente da chi viaggia per le Poste, conservata nella stessa biblioteca (BNCF, Ms., II.XI.4), e in due altre conservatorie cittadine (BMoF, Ms. 4033; e BRF, Ricc., 4033), con il solo esemplare riccardiano che è datato 1751; altra versione con caratteristiche grafiche e contenutistiche molto simili, seppure più dettagliata nelle componenti topografiche, è costituita dalla Guida per viaggiar la Toscana conservata in IGM e in BGUF.
E proprio ad Antonio è quindi attribuibile con certezza anche la Guida per viaggiar la Toscana dell’IGM, atlante manoscritto in piccolo formato di tipo itinerario, databile 1760 circa, che comprende le rappresentazioni delle sedici principali strade della Toscana con le località attraversate e le poste, attentamente esaminato e pubblicato da Andrea Cantile nel 2003.
Francesco firma, probabilmente negli anni ’60, le due carte del Fiume Arno suddiviso in due fogli – Corso del Fiume Arno dalla sorgente a Firenze e Corso del Fiume Arno da Firenze al mare (in ASF, Miscellanea di Piante, n. 256q) – che derivano chiaramente da un prodotto originale di Ferdinando Morozzi; con a seguire, nel 1780, Il Granducato di Toscana diviso in tre provincie... (in SUAP, RAT 150), rappresentazione anch’essa di derivazione morozziana, e infatti compare l'annotazione "Francesco Giachi corresse e fece".
All’atelier Giachi, e quindi alla seconda metà del XVIII secolo, sono riferibili con sicurezza: la Pianta del Granducato di Toscana divisa secondo i suoi vicariati, capitanati e potesterie con la nota di tutti i feudi rilevati da S.M.I., come Granduca di Toscana, antecedente il 1765 (ASF, Piante del R. Acquisto Gonnelli, n. 45); un corpo di rappresentazioni, fra cui il blocco composto da 6 splendide carte amministrative di varie dimensioni e scale facenti parte, molto probabilmente, dell'atlante delle province del Granducato con le giurisdizioni amministrative realizzato verso il 1770, con raffigurazione della provincia del Valdarno, del territorio di Arezzo con le diverse comunità, del Casentino, della montagna e del territorio di Pistoia e Pescia, del Mugello, della Romagna, mentre un’altra carta con il Capitanato di Massa è attribuita al solo Antonio (in OXF, I, nn. 4-10); le carte di diverse circoscrizioni comunitative della Toscana (in ASF, Miscellanea di Piante, nn. 256d-p), con 11 tavole rappresentanti i territori fiorentino, pratese e aretino, la Lunigiana, il Mugello, la Valdichiana, la Romagna granducale, sempre con esatta ripartizione in comunità, e con altre 4 carte di vicariati (Rocca S. Casciano, Terra del Sole, Modigliana e Barga con Pietrasanta) (in ASF, Miscellanea di Piante, nn. 661-664); le carte topografiche delle Diocesi della Toscana (in ASF, Miscellanea di Piante, nn. 774-774-774z), contenute in un registro rilegato di 22 tavole raffiguranti le 21 diocesi toscane (una raccolta molto simile, in carte sciolte, è in ASF, Piante dei Capitani di Parte, cartone XXI ed è probabilmente antecedente alla prima citata che sembra apportare qualche aggiornamento).
Tutti e tre gli autori presentano una singolare somiglianza riguardo agli elementi grafici (scrittura, colore e tratto) e alla tecnica con cui sono costruite le carte e rappresentati i contenuti topografici, tanto da far pensare all’esistenza di un vero a proprio “atelier dei Giachi di Firenze, attivo appunto nel XVIII secolo, nel campo delle attività di agrimensura, allestimento cartografico e copiatura, dove si trovano impegnati Antonio, Francesco e Luigi” (Cantile, 2003, p. 78).
E’ da sottolineare il fatto che, ancora nel 1807, un Francesco Giachi compare nel ruolo del Bureau Géografique del Regno d’Etruria come copista e custode, con provvisione annua di lire 840 (ASF, Depositeria Generale, Parte antica, 1648 (II), ins. 61: “Ruolo dello Scrittoio Geografico pagabile dall’Imperiale Depositeria in di 26 Dicembre 1807”).

Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta dello Stato Senese diviso nei suoi capitanati e nelle due province Superiore e Inferiore, Antonio Giachi, 1766 (ASF, Reggenza, f. 675, ins. 2);
La Toscana divisa nelle sue Provincie, Città, Terre e Castelli, e distinta ne veri suoi domini con l'altre sue appartenenze delineata da Antonio Giachi agrimensore fiorentino..., 1771 (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 304-304qI), con 32 tavole;
La Toscana divisa nelle sue province, città, terre e castelli, e distinta nei veri suoi dominj con altre sue appartenenze, Antonio Giachi, 1773 (BMoF, Fondo Bigazzi, n. 336);
Pianta del Feudo Gherardesca (oggi Castagneto Carducci) in Maremma, Antonio Giachi, 1776 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 120);
Atlante delle circoscrizioni giudiziarie del Granducato con i tracciati stradali da Firenze a Modena e Bologna, Antonio Giachi, 1763 (BNCF, Nuove accessioni, n. 1233);
Raccolta Viaggi d’Italia, Antonio Giachi, seconda metà del XVIII secolo (BNCF, Ms., II.XI.4; e BMoF, Ms. 4033) e 1751 (BRF, Ricc., 4033); Guida per viaggiar la Toscana, Antonio Giachi attr., seconda metà del XVIII secolo (IGM e BGUF);
Corso del Fiume Arno dalla sorgente a Firenze e Corso del Fiume Arno da Firenze al mare, Francesco Giachi, 1760 circa (ASF, Miscellanea di Piante, n. 256q);
Il Granducato di Toscana diviso in tre provincie..., Francesco Giachi, 1780 (SUAP, RAT 150);
Atlante Il Granducato di Toscana diviso in tre province, cioè Stato Fiorentino, Senese e Pisano, Luigi Giachi, 1769 (BNCF, Carte mss. A.I.13);
Pianta della Provincia Inferiore dello Stato Senese divisa in cancellerie ed ogni cancelleria divisa nelle sue comunità, Luigi Giachi, 1797 (SUAP, RAT 209);
Pianta del Granducato di Toscana divisa nelle Diocesi..., Luigi Giachi, 1795 (SUAP, RAT 147);
Carte delle diocesi della Toscana, Luigi Giachi, 1793 (SUAP, RAT 133-143);
Carte dei vicariati della Toscana, Luigi Giachi, 1796-99 (SUAP, RAT 196-200, 203-208, 210-211);
Pianta del Granducato di Toscana divisa secondo i suoi vicariati, capitanati e potesterie con la nota di tutti i feudi rilevati da S.M.I., come Granduca di Toscana, Giachi, antecedente il 1765 (ASF, Piante del R. Acquisto Gonnelli, n. 45);
Carte amministrative di alcune province del Granducato (Valdarno, territorio di Arezzo, Casentino, montagna e territorio di Pistoia e Pescia, Mugello, Romagna, Capitanato di Massa), Giachi, 1770 circa (OXF, I, nn. 4-10);
Carte di circoscrizioni comunitative della Toscana (territori fiorentino, pratese, aretino, Lunigiana, Mugello, Valdichiana, Romagna granducale), Giachi, seconda metà del XVIII secolo (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 256d-p);
Carte dei vicariati di Rocca S. Casciano, Terra del Sole, Modigliana e Barga con Pietrasanta, Giachi, seconda metà del XVIII secolo (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 661-664);
Carte topografiche delle 21 Diocesi della Toscana, Giachi, seconda metà del XVIII secolo (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 774-774-774z, e ASF, Piante dei Capitani di Parte, cartone XXI);
Atlanti e carte sciolte della Toscana e delle sue province amministrative, Giachi, seconda metà del XVIII secolo (BNCF, Nuove accessioni, n. 1233, Cappugi, nn. 167-168, Palatino, n. 1092; ASF, Miscellanea di Piante, n. 304, e Piante di Acque e Strade, n. 1564; BMLF, Asbh., n. 1275, e San Marco, n. 887; BMoF, Acquisti diversi, n. 141).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Barbieri, 1950, p. 190; Barbrieri, 1952, pp. 255-256; Rombai e Campi, 1979, pp. 100-119 e 184-185; Cantile, 2003; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 116, 292-300, 182-185, 427 e 480-486; Archivio di Stato di Firenze, 1991, pp. 110-111; Barsanti, 1992, pp. 5-6; Vivoli, 1992, pp. 57-65; Barsanti, Bonelli Conenna e Rombai, 2001, p. 32; ASF, Piante dei Capitani di Parte; ASF, Reggenza; ASF, Miscellanea di Piante; BNCF, Nuove accessioni; ASF, Depositeria Generale, Parte antica; BNCF, Cappugi; BNCF, Palatino; BNCF, Ms.; BMLF, Asbh.; BMLF, San Marco; BMoF, Bigazzi; BMoF, Acquisti diversi; BRF, Ricc.; OXF; IGM; BGUF; SUAP, RAT.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Leonardo Rombai

Geraci, Filippo

Filippo Geraci
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Scarne le informazioni biografiche; nato probabilmente a Termini Imprese, visse tra la seconda metà del XVII secolo ed il principio del XVIII.

Produzione scientifica:
Come si può evincere da una sua iscrizione fu “Realis Ductor triremum Siciliae Regni”. Frutto delle esperienze maturate in questa veste è il suo “Portulano del Regno di Sicilia”, un’opera manoscritta, composta da 155 fogli (mm. 211x146) con numerazione progressiva in alto a destra, conservata presso la Biblioteca Comunale di Palermo ai segni 2Qq C 214 . Si può datare grazie a due indicazioni: sulla carta 76 v. l’autore fa riferimento ad uno scampato naufragio presso Sciocca il 17 dicembre 1682; nella carta 90 è riferito che nel 1690 il Capo Passero, rimasto per parecchi anni separato dalla Sicilia a seguito di violente mareggiate, si è ricongiunto alla terraferma .
L’opera comprende il portolano vero e proprio illustrato da sette piccole carte acquerellate, in origine forse più numerose fino a coprire tutta la costa siciliana; ci sono poi alcuni trattatelli, arricchiti anch’essi da disegni acquerellati, su temi inerenti la navigazione (indicazioni sul calendario, sul modo di tagliare le vele ed altre di carattere astronomico).
Le sette carte nautiche rappresentano la Sicilia, Palermo, Messina, il tratto costiero compreso tra Capo Milazzo e “l’Acqua dei Ladroni”(Me), Augusta, Siracusa e il tratto tra il castello di Aci e Capo Mulini (Ct).
La tavola della Sicilia 8n.28) misura mm.204x278 e include anche Malta e Lampedusa disegnate su una plica (mm.84x261 incollata al margine inferiore. Al centro della tavola , e dell’Isola, una rosa dei venti a otto punte da cui si dipartono 32 raggi colorati variamente. Il Nord è indicato da un giglio. Per i nomi delle città più importanti è stato usato l’ inchiostro rosso, per gli altri color seppia. Assente qualunque indicazione relativa alla morfologia del territorio, mentre assai marcata appare la sinuosità del profilo costiero. La scala è espressa in miglia.
La carta relativa a Palermo (n.57) misura mm.190x260; è disegnata con il colore seppia ed acquerellata in rosa e grigio. Sulla destra, al centro del porto, la rosa dei venti a 32 raggi. Una punta di alabarda indica il Nord. La città è delineata nel suo assetto urbano del XVII secolo.
Accurato anche il disegno di Siracusa (n.92); misura mm 210x139 ed è tracciato con inchiostro verde e aloni gialli. La rosa dei venti e la scala sono del tutto simili a quelle della tavola di Palermo.
Al di là di questo Portolano, Filippo Geraci è l’autore di una carta nautica manoscritta su pergamena (mm.810x438), conservata presso la Biblioteca Regionale di Palermo ai segni Ms XIV G A. La carta è applicata ad un robusto supporto di cartone. Sul collo è disegnato in oro lo stemma dei Moncada, una famiglia siciliana molto potente. Più in basso l’indicazione dell’autore: “Philippus Geraci Ductor triremum Siciliae Regni fecit. 1707”. I due lati maggiori della pergamena sono ornati da una cornice di fiori variopinti, mentre una piccola ghirlanda cinge le scale grafiche, site in alto a destra e in basso a sinistra, dato che la carta veniva ruotata per una accurata consultazione. Animali esotici, come un dromedario ed un leone, ornano il Nord Africa, chiamato “Barbaria”, dove è tracciato con grande enfasi il corso del Nilo. Segnalato anche il Golgota con tre croci. Malta, che già non apparteneva più all’Ordine dei Cavalieri di S.Giovanni , ne reca ancora i colori (croce bianca su campo rosso).
Dalla rosa dei venti principale, disegnata sulla Sicilia, e dalle sedici secondarie si dipartirono rombi colorati in nero per i venti principali; in verde e in rosso per i secondari. Anche per i toponimi è stato usato un colore diverso: rosso per le località principali e verde per le altre.

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
PEDONE S., Il portolano di Sicilia di Filippo Geraci (sec.XVII). Palermo, Ila Palma, 1987.
PRESCIUTTINI P., Coste del Mediterraneo nella cartografia europea. 1500-1900. Torino, Priuli e Verlucca Editori, 2004, pp.46-47.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Corradina Polto

Gentile, Mario

Mario Gentile
N.
M.

Relazioni di parentela: Potrebbe essere il padre di Atanasio Gentile

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Attivo fra il 1607 e il 1639

Produzione scientifica:
Lavorò per numerose famiglie romane, fra le quali si contano i Nari, i Barberini, i Borghese, i Palazzi, gli Albertini, i Giustiniani, i Del Bufalo, i Frangipane e i Mignanelli. Inoltre fu al servizio di enti religiosi quali il capitolo di San Pietro, il collegio Capranica, il capitolo di Santa Maria Maggiore per il quale confezionò una carta del possedimento di Carcaricola nel 1622.
Per il Catasto Alessandrino del 1660 realizzò le mappe 428/9 Castiglione di sopra; 428/15 Santa Marinella; 430/20 Sapienza; 431/17 Marcigliano, Torre Madonna; 431/19 Ciampiglia; 431/43 Capobianco; 432/18 Monte Migliore Grande; 432/19 Monte Migliore Piccolo; 432/59 Petronella; 433/23 Santa Caterina, Polline; 433/43 Acquaviva; 433/45 Sant’Ansino; 433/53 Lucchina, Mazzalupo; 433/57 San Nicola, Santa Croce; 433A/25 Falcognano; 433A/44 Torricella; 433A/46 Valle Oliva; 433A/52 Torricola.

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Susanna Passigli

Gentile, Atanasio

Atanasio Gentile
N.
M.

Relazioni di parentela: In base alla sua attività, che si colloca fra il 1636 e il 1646, non è escluso che Atanasio fosse figlio di Mario Gentile.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Per il Catasto Alessandrino del 1660 realizzò le mappe 428/10 Cento Corbi e Monte Tosto; 430/11 Saloncino, 432/1 Badia di Tre Fontane, 433/45 Sant’Ansino del 1636 e 433A/7 Sant’Alessio del 1646, pergamene Barberini copiate da originali eseguiti da Domenico Legendre; 432/42 Capocotta e Quarticciolo; 433A/54 Priorato.

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Susanna Passigli

Genta, Giuseppe Antonio

Giuseppe Antonio Genta
N. Torino
M.

Relazioni di parentela: Padre dell’architetto e misuratore Angelo Giuseppe. Fra i misuratori impiegati dall’Azienda delle Fabbriche e Fortificazioni vi è Giovanni Giacomo Genta, assegnato nel 1737 al cantiere avviato presso le fortificazioni di Tortona (ASTO, Min. della Guerra, Az. Gen. Fabbriche e Fortificazioni, Giuramenti e sottomissioni impiegati, reg. 2), col quale tuttavia non è stato possbile accertare un’eventuale parentela.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore, estimatore, ingegnere

Biografia:
Attivo dal 1734, muore probabilmente nel 1783

Produzione scientifica:
Lavora sia nell’ambito della catastazione del Piemonte, sia per committenti diversi nell’area del Vercellese.
Il primo catasto gli viene commissionato con contratto del 12 agosto 1740 dalla comunità di Pertengo (Vercelli): dalla fede apposta sul registro catastale, completato solo nel 1752, si apprende che in tale opera si è avvalso dell’assistenza del figlio Angelo Giuseppe. Presso l’Archivio di Stato di Torino non è conservata la mappa catastale di Pertengo, ma una copia su carta bollata, realizzata dallo stesso Giuseppe Antonio Genta è conservata presso l’Archivio di Stato di Vercelli.
Tra il 1759 ed il 1761 realizza i catasti di alcune comunità in Lomellina: Zeme, Tortorolo, Mortara, Villa Biscossi, Cargnago e Torre Beretti. A Cargnago si avvale dell’aiuto del geometra Pietro Sardi, a Castel d’Agogna lavora con Giovanni Battista Reale, a Mortara con Giovanni Defendente Grassotti e Francesco Anselmo, mentre nella mappa di Torre de’ Beretti dichiara che per quella misura si è avvalso dell’aiuto di suo figlio Ottavio, deceduto però prima del completamento della mappa.
Nel 1766 cede in affitto la Piazza all’agrimensore Pietro Antonio Rolla (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 21, f. 58 v.) ed è plausibile che tale atto segni la fine dell’esercizio della professione. La Piazza viene in seguito presa in affitto e poi ereditata, nel 1783, da suo figlio Angelo Giuseppe (Ivi, reg. 28, f. 60 e reg. 34, f. 172 v.).

- Copia di Cattastro della Communità di Pertengo, originale datato 10 aprile 1752 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Pertengo, all. D, vol. 221).

Produzione di cartografia manoscritta:
- MAPPA DELLA COMMUNITA’ / DI PERTENGO, copia di Giuseppe Antoio Genta dall’originale del medesimo del 21 agosto 1741 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 20).
- Tipo regolare concernente il corso della Roggia Molinara di Larizzate appartenente all'Ospedale, 26 agosto 1749 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 1161).
- Tipo dimostrativo concernente la differenza tra la Reverendissima Abbazia di S. Benedetto e l’Illustrissimo Conte e Commendatore Olgiati, 30 marzo 1750 (ASVC, Disegni Indendenza, serie I, 24).
- Tipo dei beni della Cascina detta il Torrione lasciata dal fu Abate Canonico Bellini, correlativo alla misura fatta per parte dei Reggenti dell'Ospedale Maggiore, del Conte Corbetta e delle RR. Madri della Visitazione di Vercelli, 26 maggio 1750 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 810).
- Tipo dimostrativo del corso delle acque della Roggia Foglia et delle acque del Riallone e delle regioni d’esse appartenenti al Commendatore Olgiati ed alla Reverendissima Abbazia di San Benedetto in virtù della transazione 1682, 1712 e 1750, 4 marzo 1754, sottoscritta Giuseppe Antonio Genta e Barberis (ASVC, Disegni Indendenza, serie I, 27).
- Mappa di Cargnago, 21 ottobre 1759 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cargnago, all. C, rot. 29).
- Mappa del territorio de Beretti e Cassina de Bossi, 6 maggio 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Torre de Beretti, all. C, rot. 80).
- MAPPA ORIGINALE / DEL TERRITORIO DI ZEME / E CASSINALE / DI S. ALLESSANDRO, 27 giugno 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Zeme, all. C, rot. 24).
- Mappa / del territorio di Castell d’Ogogna / Provincia Lomellina , 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Castel d’Agogna, all. C, rot. 24).
- Mappa del Territorio di Mortara Provincia Lomellina, 30 agosto 1761, copia sottoscritta da Giuseppe Antonio Genta e Sebastiano Monaco, tratta da un originale sottoscritto il 22 novembre 1760 da Giuseppe Antonio Genta, Gio Franco Anselmo e Gio Deffendente Grassotti (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Mortara, all. A, pf. 156).
- Tipo estratto dalla mappa indicante la linea divisionale tra il territorio di Quinto e quello di Caresanablot, 8 dicembre 1763, (ASVC, Avogadro di Quinto, Disegni, 8).
- Mappa di pezze di terreno, molino, pista da riso e orto siti in Lignana di proprietà del sig. Villa, 21 marzo 1764 (ASVC, Eredità Villa, Disegni, 1).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
- C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 112.

Rimandi ad altre schede: Angelo Giuseppe Genta

Autore della scheda: Elena Marangoni

Genta, Angelo Giuseppe

Angelo Giuseppe Genta
N. San Sebastiano da Po (TO)
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Giuseppe Antonio Genta (v. scheda).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore, architetto

Biografia:
Attività documentata dal 1741 al 1798

Produzione scientifica:
Tra il 1761 e il 1762, prima di accedere alla Piazza da misuratore, collabora come geometra aiutante alla realizzazione dei catasti di Annone e Sezzé, in provincia di Alessandria. In tale provincia la Misura Generale era stata interamente appaltata al geometra Pietro Maria Bottino, il quale si avvale di diversi sublocatori: ad Annone Genta compare, insieme a Carlo Giuseppe Molina, come sostituto del sublocatore Pietro Francesco Carisio, mentre a Sezzé interviene come sostituto, insieme a Pietro Francesco Crosio, del sublocatore Giuseppe Crosio. Nel 1763 inoltre sottoscrive la copia della mappa catastale di Pecetto (Alessandria), realizzata da Bottino e Giovanni Golzio.
Negli anni successivi è attivo nel Vercellese, dove realizza, tra il 1764 ed il 1785 numerose carte per committenze e finalità differenti. La maggior parte della sua produzione è costitutita da carte che hanno per oggetto opere di irrigazione e controllo delle acque: i due nuclei più consistenti sono rappresentati dalle carte prodotte per l’Ospedale S. Andrea di Vercelli e da quelle attualmente raccolte nel fondo dell’Intendenza di Vercelli, dove sono conservate 33 carte da lui sottoscritte, alcune delle quali raffiguranti beni appartenenti alle grange cistercensi di Lucedio, Leri e Darola.
Risulta anche un incarico commissionatogli direttamente dall’Intendenza di Vercelli che, nel 1785, lo nomina rappresentante delle Regie Finanze per l’acquisto di terreni dalla comunità di Saluggia: si tratta di un’acquisizione che fa parte di un progetto più ampio che prevede la messa a coltura di “latifondi gerbidi” nelle campagne del Vercellese e del Biellese e Genta vi partecipa con la redazione di una relazione di sopralluogo ed estimo dei beni acquistati e sottoscrivendo in qualità di rappresentante delle Regie Finanze il contratto di affitto di quei beni, che ne prevede la destinazione a campi e prati, con l’impianto di gelsi ed altri alberi, vietandone invece la destinazione a risaia (ASTO, Camera dei Conti, art. 614, reg. 1786, ff. 73 v- 76).

Produzione di cartografia manoscritta:
- Mappa del Territorio di Annone provincia di Alessandria, copia datata 25 giugno 1763, tratta dall’originale del 30 giugno 1762 sottoscritto Pietro Maria Bottino, Pietro Francesco Carisio, Carlo Giuseppe Molina, Angelo Giuseppe Genta (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Annone, all. A, pf. 98/B).
- Mappa di Sezzé Provincia di Alessandria, copia datata 23 giugno 1763 tratta dall’originale del 15 novembre 1762 sottoscritto Pietro Maria Bottino, Giuseppe Crosio, Angelo Giuseppe Genta, Pietro Francesco Crosio (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Sezzé, all. A, pf. 101).
- Mappa del Territorio di Pecetto Provincia di Alessandria, copia sottoscritta da Angelo Giuseppe Genta e Pietro Maria Bottino tratta dall’originale sottoscritto Pietro Maria Bottino e Giovanni Golzio, 11 novembre 1762, (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Vestigné, all. A, pf. 103/B).
- Pianta dei beni del Monastero delle madri di Santo Spirito desunti dalla mappa del catasto del 1741, 11 aprile 1764 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 13).
- Tipo dimostrativo indicante il cavo che la città di Vercelli intende abbandonare per la formazione di un altro in territorio di Quinto, 15 giugno 1764 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 9).
- Mappa del territorio di Casanova, 8 agosto 1765 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 54).
- Tipo dimostrativo e visuale contenente il corso del Torrente Elvo, col progetto del nuovo cavo da formarsi e variazioni seguite nei tempi andati, 14 marzo 1766 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 35).
- Topografia di una parte di Asigliano, copia di Luigi Barberis da un originale sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 2 settembre 1766 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti secolo XVIII, Asigliano Vercellese, 13).
- Tipo contenente il recinto colorito in giallo del Monastero di S. Pietro Martire e il recinto colorito in scuro di Vercelli, 20 gennaio 1770 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 1248).
- Tipo dimostrativo di una parte dell'alveo del rivo Druma col cavo o fosso costruito da parte del marchese di Barolo in territorio di Monformos, 27 aprile 1770 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 14).
- Tipo contenente le differenze della strada tra la comunità e Particolari di Fontanetto, 23 febbraio 1771 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 39).
- Tipo dimostrativo relativo alle differenze tra i conti Avogadro di Quinto e della Motta per le derivazione dell’acqua dal torrente Elvo in territorio di Collobiano e Quinto, 3 aprile 1771 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 11).
- Tipo della roggia con fosso scaricatore e adacquante per il molino dell'Ospedale Maggiore di Vercelli situati in territorio di Pezzana, 23 marzo 1772 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 855).
- Tipo indicante la condotta d'acqua dell'Ospedale, proveniente da Carengo nei prati denominati della Vallocara e fosso detto dei Consorti, 17 luglio 1772 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 908).
- Carta contenente una porzione della provincia di Vercelli col progetto di varie strade nuove da formarsi dalla città di Vercelli […], 21 aprile 1774 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 44).
- Quadro planimetrico di una parte del territorio di Vercelli, circoscrivente le risaie comprese in due miglia camerali, a partire dalla periferia esterna della città, 21 aprile 1774 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 45).
- Tipo dimostrativo contenente una porzione di strada pubblica della Lomellina, che da Pezzana tende a Palestro, attualmente abbandonata […], 6 agosto 1774 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 280).
- Disegno contenente le opere da farsi in territorio di Asigliano nella regione di Bovarone, lungo l’alveo della Roggia de Prati di Asigliano, 11 marzo 1775 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 50).
- Tipo contenente le differenze tra li Particolari ricorrenti ed il Marchese d’Agliè per le Risaie denominate della Canale e quelle dette delle Viare di detto sig. Marchese, e fondi di detti Particolari nella Regione detta li prati dè sordi, nel territorio di Fontanetto, 20 maggio 1775 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 51).
- Tipo dimostrativo continente le opere da farsi nel territorio di Saluggia, copia di Giovanni Rocchietti da un originale sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 22 agosto 1775 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti secolo XVIII, Saluggia, 87).
- Parte del corso del fiume Elvo col progetto dei ripari a difesa dell'abitato di Casanova, 12 agosto 1777 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 55).
- Disegno contenente l’opera da farsi da parte di Sua Eminenza il Cardinale Delle Lancie superiormente alla Grangia di Leri, alla Fracassa, 30 agosto 1777 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 57, 298).
- Tipo indicante i ripari sul fiume Sesia da farsi nel territorio di Arborio, 18 settembre 1777 (ASVC, Comune di Arborio, Disegni, 1).
- Tipo dimostrativo dei ripari da fare lungo il fiume Servo nel territorio di Formigliana, 15 gennaio 1778 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 19).
- Pianta del bocchetto e tromba scoperta col restringimento della Roggetta Nuova in territorio di Livorno, 8 maggio 1778 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 60).
- Planimetria dei beni siti in territorio di Asigliano spettanti all'Arcidiaconato della Cattedrale di S. Eusebio, 19 ottobre 1778 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 63).
- Disegno dei magazzini da formarsi e volta nella Grangia della Darola, 26 giugno 1779 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 61).
- Disegno del corso della roggia Landiona con gli affluenti e l'abitato di Landiona, 27 luglio 1779 (ASNO, Arch. Associazione Est Sesia, Disegni).
- Tipo dessonto dalla Mappa di Desana del Territorio Boschito sotto il n. 1553, 25 settembre 1779 (ASVC, Dipartimento della Sesia, Disegni, 2).
- Tipo pressoché regolare delle antiche fontane ed alvei appartenenti al molino detto di Priale in territorio di Pezzana di proprietà dell'Ospedale Maggiore di Vercelli con l’indicazione del corso della roggia di Prarolo da Vercelli a Pezzana, tre copie di Ignazio Gavuzzi tratte dall’originale del 16 settembre 1778 sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 18 marzo 1781 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 793, 796, 800).
- Tipo desunto dalla mappa di Vercelli indicante il prato della Commenda di Santa Fede da irrigarsi con l'acqua dell'Ospedale Maggiore mediante la restituzione delle colature, 23 giugno 1781 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 852).
- Tipo dimostrativo del territorio di Formigliana e del fiume Cervo, copia di Ignazio Galletti da un originale sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 26 settembre 1781 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti secolo XVIII, Cervo, 148).
- Tipo dimostrativo d’un tratto del fiume Cervo in territorio di Collobiano e dell’Elvo in territorio di Quinto, 2 luglio 1782 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 22).
- Prospetto della muraglia di cinta in questione tra il conte Avogadro della Motta e il conte Avogadro di Quinto, 16 luglio 1782 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 23).
- Pianta dimostrativa contenente le opere da farsi per liberarsi dall’allagamento casuale delle acque pluviali nella strada pubblica, che fiancheggia il recinto del luogo di Caresana […], 17 luglio 1782 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 69).
- Tipo pianta del partitore da costruirsi nella Regione della Baraggiola in territorio di Recetto, 5 agosto 1782 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 72).
- Tipo dimostrativo del corso degli acquedotti con la traccia della livellazione fatta per trasmettere acqua al fiume Elvo nella roggetta dell’Oncia del conte Avogadro, 23 agosto 1782 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 24).
- Tipo poco meno che regolare dimostrante la roggia del molino di Priale in territorio di Pezzana di proprietà dell’Ospedale a partire dall'incastro detto dei Soglini di G.A. Fasolino e tutti i prati e loro regioni da irrigare, acquedotti, edifici e simili, 28 agosto 1783 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 1214).
- Tipo dimostrativo dei beni in territorio di Casalvolone, Villata e Devesio, menzionati nell'instromento di censo del 22 agosto 1767 seguito tra il cav. Cusani e l'Ospedale Maggiore di Vercelli, 28 giugno 1784 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 5).
- Profilo concernente il piano nel mezzo del cavo della Marcova in territorio di Stroppiana dal suo principio nella Regione di Valdaniele, sino alla radice dell’incastro scaricatore del Molino di Giovanni Tommaso Ghisio, 7 luglio 1784 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 94).
- Tipo regolare contenente una parte della Roggia Molinara e strada pubblica che tende a Caresana, 14 luglio 1784 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 95).
- Profilo regolare denotante li piani degli alvei e dei siti Gerbidi da intersecarsi col proposto nuovo cavo da formarsi, per tramandare due ruote d’acqua, o quella che si crederà più conveniente nell’alveo denominato l’Acqua nera per l’irrigamento di giornate 400 circa nelle Grange di Montarolo e Ramezzana della Commenda di Lucedio, 7 luglio 1785 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 112-113).
- Tipo e profilo regolare, contenente il piano delle campagne indicante il tracciato per tramandare la acqua dalla risaia della cascina Malpensato della Grangia di Montarucco, sopra il campo detto delle Vacche della Grangia di Lucedio, 9 giugno 1787 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 128).
- Tipo dimostrativo indicante l'origine delle acque che da 20 anni circa venivano inalveate nella Roggia Varola e di quelle che attualmente fluiscono in detta roggia e successivamente nel Lamporetto e Cisaletto tendente a bagnare i beni adiacenti alla cascina Vallocara in territorio di Prarolo del conte Giusiana di Primej, 31 luglio 1788 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 781).
- Tipo dimostrativo contenente il tenimento de Salaroli, Camposasco e Bonda delle Meji[…], 7 settembre 1788 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 142).
- Tipo perimetro contenente la costiera e colline comunali del territorio di Castelletto, 29 luglio 1783 e 27 ottobre 1790 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 285, 169).
- Profilo della strada da farsi nelle Grange della Commenda di S. Maria di Lucedio, 12 febbraio 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 174).
- Tipo dimostrativo continente la Viazza Comune e li beni ad essa fiancheggianti nel territorio di Sali che vien posseduta per corrispettivo dai sig.ri proprietari dei beni che somministrano la strada dalla parte di mezzogiorno, 21 febbraio 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 175).
- Disegno del ponte di cotto da farsi sulla Roggia Bonna per rendere il passaggio libero sulla strada da formarsi, dal Cantone al luogo di Asigliano, 20 luglio 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 277).
- Disegno della fabbrica detta La Bigattera di Rimezzana, 28 novembre 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 184).
- Tipo dimostrativo dell'andamento della roggia del conte della Motta derivante dal fiume Cervo in territorio di Formigliana, copia di Angelo Giuseppe Genta tratta dall'orginale di Pietro Centurione, 22 novembre 1796 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 26).
- Tipo regolare concernente il progetto per disseccare le tenute dei R.P. conventuali di San Francesco di Caluso e i fossi da riadattarsi e formarsi, 9 marzo 1797 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 229).
- Tipo dimostrativo corrispondente al profilo denotante il piano della Roggetta adacquatoria dei prati e del piano delle Ale, nella Grangia di Lucedio, 4 luglio 1797 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 232).
- Tipo continente li siti di permuta per il rettilineamento de confini del territorio del Castello di Apertole e della Grangia di leri col rettilineamento del cavo da farsi per il trasporto dell’acqua nera, 15 luglio 1797 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 233 e 297).
- Tipo continente li siti di permuta per il rettilineamento de confini del territorio del Castello di Apertole e della Grangia di lei col rettilineamento del cavo da farsi per il trasporto dell’acqua nera, 10 febbraio 1798 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 239).
- Disegno della fabrica della Pista da Riso da farsi a Castelmerlino, 23 giugno 1798 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 244).
- Tipo dimostrativo continente l’andamento del cavo da farsi per tramandare l’acqua dal Gualetto alla Pista da Riso da costruirsi nella Grangia di Castelmerlino, 23 giugno 1798 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 245).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Il contado di Novara. Paesaggio e storia, Catalogo della mostra (Archivio di Stato di Novara 1977), Novara 1977, p. 4.

Rimandi ad altre schede: Guseppe Antonio Genta, Pietro Maria Bottino

Autore della scheda: Elena Marangoni

Gemmellaro, Mario

Mario Gemmellaro
N. Nicolosi (CT) 20 luglio 1773
M.

Relazioni di parentela: fratello maggiore del più noto Carlo

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Nato a Nicolosi, in provincia di Catania, il 20 luglio 1773, fratello maggiore del più noto Carlo, fu avviato dallo zio Raimondo Gemmellaro agli studi naturalistici; si dedicò all’osservazione dei fenomeni vulcanici ed in particolare degli eventi eruttivi del 1801, descritti in un manoscritto successivamente pubblicato nel Der Aetna di W. Sartorius di Waltershausen (1880), nonché delle eruzioni del 1809 e del 1819 di cui riferisce in due distinte pubblicazioni.
L’esigua produzione cartografica di Mario Gemmellaro, avente come unico soggetto il vulcano, ha il pregio di documentare con puntuale attenzione i fatti di cui l’autore fu testimone: la Memoria dell’eruzione dell’Etna avvenuta nell’anno 1809 è corredata da una carta con la scansione topo-cronologica delle fasi dell’eruzione, mentre il “Prospetto meridionale dell’Etna”, dedicato a Lord Forbes e databile intorno al 1810, offre una quadro generale della regione etnea; anche nel Giornale dell’eruzione dell’Etna avvenuta alli 27 maggio 1819 una delle tavole raffigura il vulcano e le colate laviche.
Lo studioso intrattenne rapporti epistolari con diversi scienziati stranieri, tra cui il già citato W. Sartorius, J. Herschel e il chimico H. Davy; morì nel 1839.

Riferimenti bibliografici:
G.O. Gemmellaro, Commemorazione di Mario Gemmellaro, Catania, 1961
(C.R.)

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
G.O. Gemmellaro, Commemorazione di Mario Gemmellaro, Catania, 1961

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Concetta Rizzo