Archivi tag: G

Gelanzè, Lorenzo

Lorenzo Gelanzè
N. Napoli
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Architetto Direttore (NIGLIO, 2003, p. 15)

Biografia:
Nasce a Napoli nella prima metà del XIX secolo.

Produzione scientifica:
Attivo a Cava dal 1860, il Gelanzè dimostra nei fatti di essersi inserito benissimo nel clima di rinnovamento edilizio e urbanistico che aveva investito la cittadina a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, sotto la spinta innovatrice di Carlo III di Borbone.
Nel 1860 dirige i lavori di demolizione del teatro comunale, costruito nel 1833, all’interno dell’antico palazzo municipale, ad opera di Filippo D’Ursi. Nello stesso anno prepara il progetto per un nuovo teatro comunale da realizzarsi in un’area incolta, alle spalle della cattedrale, in località detta La Fratta. I lavori iniziarono nel 1862, ma a causa di una contesa legale con la ditta (Impresa Andrea Maddaloni), nel 1867 l’opera si blocca per circa sette anni fin quando, nel 1874, Fausto Niccolini, figlio del famoso architetto Antonio, autore del Teatro S. Carlo di Napoli, riceve l’incarico di completare il nuovo teatro per la città di Cava de’ Tirreni, senza modificare l’originale struttura del Gelanzè (Gravagnuolo, 1994, p. 169).
Nello stesso periodo il nostro architetto progetta la Villa Comunale annessa al teatro, collocata in un’area ricca di vegetazione di proprietà del vicino Conservatorio di S. Maria del Rifugio. La realizzazione della villa di Cava, che rappresenta il tipico giardino pubblico dell’Ottocento, ideato secondo i principi paesaggistici del tempo, segna l’inizio del rinnovamento e dello sviluppo topografico della città; infatti il Gelanzè la concepì secondo un progetto unitario che comprendeva anche la costruzione del teatro cittadino e la sistemazione della viabilità urbana (Zampino, 1993, p. 36). Sempre in quegli anni progetta anche la balaustra in ferro che circondava tutto il giardino ed i quattro cancelli, tutte opere realizzate dalle fonderie di Capodimonte (Niglio, 2003, pp. 35-36).
Tra il 1861 ed il 1870 l’amministrazione Comunale di Cava, capeggiata dal sindaco Giuseppe Trara Genoino, affronta efficacemente il grave problema del sistema viario, favorendo, in quasi dieci anni, la costruzione di 85 Km di strade. A tal proposito, il 21 febbraio del 1861 il Comune affida al Gelanzè il progetto estimativo dei lavori da effettuarsi su tutte le strade di Cava (Niglio, 2003, p. 15). Si tratta di un primo “piano regolatore”, un grande fascicolo composto da 98 fogli, nel quale furono indicati tutti i lavori necessari da effettuarsi sia nelle strade interne al Borgo che lungo i collegamenti di questo con i casali circostanti. Il progetto prevedeva la sistemazione della pavimentazione delle vie principali e la realizzazione di un basolato per le vie minori, ma sempre interne al Borgo e, in particolare, per via Municipio (attuale via della Repubblica) e per via Pianesi (attuale via A. Balzico: A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 10-13).
Dalla relazione allegata al fascicolo, che si riporta infra, solo per la parte iniziale, escludendo le indicazioni e le misurazioni tecniche, si ricavano i criteri generali di un intervento corretto sul territorio: informazioni utili per la riparazione di tutte le strade; buoni suggerimenti circa l’uso di materiali, sia per la pavimentazione delle strade, per la quale si predilige la pietra vesuviana, quanto per la realizzazione dei muri di sostegno, per i quali si preferisce l’uso di pietre calcaree. Il progetto, la cui opera prevedeva una spesa di 6800 ducati (A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 10, f. 195), venne approvato il 29 aprile del 1862 dall’Architetto Francesco Paolo D’Urso, funzionario della prefettura di Salerno (Niglio, 2003, pp. 15-16). Tra il 1863 ed il 1872 l’Appaltatore Pasquale Carrano diede il via alla realizzazione dei progetti di recupero delle strade, così come previsto nel fascicolo del Gelanzè.
Il nostro architetto si occupò anche di altre opere pubbliche, quale la realizzazione degli acquedotti e, in modo particolare, di quello del casale di S. Lucia (A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 21-23).
Nel 1862 lo ritroviamo a Napoli insieme ad Agostino Lista, per un progetto di una nuova strada che doveva collegare l’attuale via Pessina con via S. Giovanni a Carbonara. L’opera prevedeva lo sventramento della Chiesa Angioina di Donnaregina Vecchia (Turchi,1862, p. 248).

Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta del Borgo con tracciato della strada novella (1864).
F.to: Architetto Lorenzo Gelanzè
A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 67

Boschetto delle delizie (1874).
F.to: Lorenzo Gelanzè
A.S.C., Classe III, Sez. III, n. 6

Pianta della calata Ruotolo col progetto di Rettifica dell’Acquedotto (1862).
F.to: Lorenzo Gelanzè
A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 10

Pianta geometrica del terreno comunale incolta esistente ad Oriente del Duomo della Città di Cava, colla rettifica delle varie strade che lo traversano, coi progetti di altre nuove vie, di una Piazza pel Mercato e di una Villa, e con l’indicazione del suolo per edificare il Teatro, Napoli, 2 gennaio 1861.
F.to: Lorenzo Gelanzè
A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 40

Pianta geometrica del terreno a settentrione del Duomo di Cava de’ terreni, con i stradali, villa ed altri lavori che modificano il cottimo, giusta la disposizione del Municipio.
F.to: Lorenzo Gelanzè
A.S.C., Classe III, Sez. II, n. 41

Progetto del basolato al Corso Garibaldi, 2 maggio 1884.
F.to: Lorenzo Gelanzè
A.S.C., Classe IX, n. 10

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Progetto e stato estimativo redatto dall’architetto Lorenzo Gelanzè e presentato al Comune il 1 aprile del 1861 (A.S.C.., Classe III, Sez. II. N. 10, f. 1 e ssg., Primo Fascicolo, 1861-1862).
Le strade comunali della Città sono per la massima parte in terra, poche di esse fiancheggiate da corsi che ne raccolgono le acque e tutte in pendio, insieme per la distanza dei moltissimi villaggi che formano il comune si sviluppano per un’estensione di circa miglia 18. Di tali strade poche sono rotabili e pel resto stante che traversano siti montuosi sono solo atte per cavalcature, però è da osservarsi che gli abitati di maggior considerazione abbenchè posti in situazione eminenti, pure vi si accede per vie rotabili. Tutte le strade hanno bisogno di una continua e ben intesa manutenzione, la quale per poco trascurata o mal eseguita, le rende impraticabili. Uno dei maggiori inconvenienti che ho osservato nell’accurata ispezione locale da me fatta, e che degrada tutte le vie, è la poca cura che si è avuta a condottare le acque, le quali se da principio nella parte più alta sono in poca quantità ingrossandosi lungo la via, si cambiano in altrettanti torrenti che sversandovi sulle strade, per la loro quantità e velocità acquistata le degradano continuamente. Aggiungersi a tal circostanza l’altra importantissima e su cui richiamo l’attenzione degli amministratori municipali, qual’è quella degli abusi che da moltissimi proprietari si praticano facendo cadere a torrenti le acque dei loro fondi e da altezze sensibili senza condottarle né con trombini né con corsi. Poiché il Municipio m’incaricava di progettare l’accomodo e riattazione di tutte le strade interne, ho avuto principal cura a studiare tutti i mezzi perché le acque fossero ben condottate, progettando gavete, corsi, catene le quali sostenendo il piano stradale ed i fossi, impediscono il franamento delle ripe di questi ultimi e conservino le vie. Ho progettato pure per la massima parte delle strade, stante la loro limitata larghezza, la configurazione e tetto, come quella che conduce immediatamente le acque nei corsi laterali e dà il vantaggio della costruzione del corso o della gavetta in un sol lato e ciò con sensibile economia. Attenendomi pure o quanto mi è stato prescritto nel mandato, ho cercato di progettare lo spargimento di brecciame per quelle sole strade che sono più delle altre frequentate e di una spessezza proporzionato al limitato transito delle stesse. In taluni punti essenziali ho creduto apportare delle modifiche alla livellazione attuale. Non ho trascurato di marcare in linea di osservazione le opere d’arte che uscendo dei limiti del mandato affidatomi, sarebbero pur di primitive necessità per la migliore condotta delle acque e per la conservazione delle ripe e delle strade a queste superiori. Ho distinto questo mio lavoro in sei parti, per ciascuna delle quali ho dato separato importo e ciò sulla considerazione di rendere agevole al Municipio, nel caso lo trovasse conveniente, di eseguire i lavori in altrettanti appalti separati ed anche perché la varietà delle contrade porta differenza nello stabilire le unità dei prezzi (...)».

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Vincenzo Aversano

Gatto, Oliviero

Oliviero Gatto
N. Piacenza
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: incisore

Biografia:
n. Piacenza- m. post 1648

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:
• [Carta della Patria del Friuli nell’«Italia» di Giovanni Antonio Magini «Patria del Friuli olim Forum Iulii»], in Italia di G.A. Magini, Bologna 1620, tav.29

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
BÉNÉZIT E., Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays par un group d’écrivains spécialistes francais et étrangers, Paris, 1976, vol. IV, p. 632



CUCAGNA A., Il Friuli e la Venezia Giulia nelle principali carte geografiche regionali dei secoli XVI, XVII e XVIII. Catalogo ragionato della Mostra storica di cartografia, “Atti del XVIII Congresso Geografico Italiano”, Vol. III,Trieste, 1964, p. 213, n. 73
ALMAGIÀ R., Monumenta Italiae Cartographica, Firenze, I.G.M., 1929, p. 39b, 49-50
ALMAGIÀ, R.,L’«Italia» di Giovanni Antonio Magini e la cartografia dell’Italia nei secc. XVI e XVII, Com. Geogr. Naz. It., Pubbl. n. 1, Napoli - Città di Castello – Firenze, 1922, pp.1-2, 6-10, 42-43, 90, 156,164
ALMAGIÀ R., La carta e la descrizione del Friuli di G. A. Magini padovano, “Boll. Del Museo Civico di Padova”, XIV (1911), pp. 93-110, Padova 1913
MARUSSI A., Saggio di cartografia giuliana. Dai primordi al secolo XVIII, Trieste, 1946, pp.23-24
MARINELLI O., I monti del Friuli nelle carte geografiche del sec. XVIII, nota postuma, “In Alto”, Udine, XL (1929), pp.1-6
MARINELLI G., Saggio di cartografia della regione veneta, “Monumenti Storici pubblicati dalla R. Deputazione Veneta di storia Patria”, vol. VI, serie IV, Miscellanea, vol. I, Venezia, 1881, pp.146-147, n. 703

Rimandi ad altre schede: Sebastiano Bonomi e Giovanni Antonio Magini

Autore della scheda: Anonimo

Gatto, Giovanni Carlo

Giovanni Carlo Gatto
N. Braglia 1721
M.

Relazioni di parentela: È probabilmente nipote dell’agrimensore Carlo Gatto, anch’egli di Graglia (v. scheda).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Nasce nel 1721 a Graglia (Biella); muore entro il 1789

Produzione scientifica:
Nel 1749 realizza il catasto della comunità di Salmour (Mondovì) e successivamente un atto del 1769 lo indica residente a Venaria Reale (ASBI, Notai del distretto di Biella, I versamento, Carlo Giuseppe Gatto, vol. 1776, f. 9, Acquisto del S.r misuratore Gio Carlo fu Antonio Gatto da Ludovico Alberis ambi di Graglia). Nel 1775 realizza due carte della tenuta regia della Mandria di Santhià: un “tipo dimostrativo” sottoscritto il 15 marzo 1775 è citato in occasione dell’interinazione delle patenti del 1794 di autorizzazione alla vendita di quella tenuta al notaio Paolo Trombetta (ASTO, Sessioni Camerali, reg. 1794, f. 75 v.), mentre un’altra mappa della medesima tenuta è sottoscritta nell’aprile dello stesso anno.
Il 20 gennaio 1790 i suoi eredi, la vedova Angela Caterina, e i fratelli Bartolomeo, prete, e Carlo Giuseppe, notaio, affittano la Piazza che Giovanni Carlo ha lasciato loro ad un misuratore di Netro, Carlo Amedeo Gastaldi (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 41, f. 10).

Produzione di cartografia manoscritta:
– [Mappa del territorio di Salmour], copia del 30 settembre 1750 estratta da un originale del 1749 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Salmour, all. C, rot. 96).
– Mappa della Misura Generale di tutta la Tenuta / della Reg.[i]a Mandria di Santià, fatta dal Misuratt.[o]re Sott[oscritt]o / in seguito a sottomissione passata all'Uff.[ici]o dell'Azienda / Economica della Venaria R.[ea]le li 24. 7mbre scorso anno 1774, 20 aprile 1775 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Santhià, 1-2).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Carlo Gatto

Autore della scheda: Elena Marangoni

Gatto, Carlo

Carlo Gatto
N. Graglia 1683
M.

Relazioni di parentela: Una consegna della comunità di Graglia realizzata nel giugno del 1734 sembra indicarlo come zio del misuratore Giovanni Carlo Gatto (ASBI, Arch. Sto. Comune di Graglia, Consegna Generale fatta dalla Communità di Graglia, 1734; ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 2, f. 62 v.). In quel documento infatti viene consegnato Carlo Gatto, di 51 anni, indicato come residente a Torino e di professione “impresaro o sij partitante da fabriche”, fratello dell’Antonio Gatto che è padre del misuratore Giovanni Carlo. Sebbene l’indicazione della professione lasci adito ad incertezze è altresì da considerare che nella consegna nessuno si dichiara misuratore, nè agrimensore e che vi sono solo altri tre adulti col medesimo nome, due mastri da muro ed un fornaio. La residenza in Torino concorda inoltre con l’identificazione proposta dal momento che la stessa indicazione è riportata anche nel documento del dicembre dello stesso anno con cui Carlo Gatto acquista una Piazza da misuratore (v. oltre).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: agrimensore, misuratore, estimatore

Biografia:
Nasce a Graglia probabilmente nel 1683. Attività documentata dal 1709 al 1748.

Produzione scientifica:
E’ autore di tre cabrei realizzati fra il 1716 ed il 1729 e relativi ai beni delle commende dell’Ordine Mauriziano di Bazana e della Margaria (realizzato con Giacomo Antonio Nani), ed ai beni dei Gesuiti in Settimo Torinese (con Paolo Marengo).
Il 16 dicembre 1734, a poco più di un anno dall’istituzione delle Piazze da misuratore ed agrimensore, ne acquista una dalle Regie Finanze (ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 1, f. 62 v.).
L’ultima attestazione della sua attività sinora identificata è rappresentata dal l catasto della comunità di Bene, in provincia di Mondovì, realizzato tra il 1739 ed il 1743 insieme al geometra Giovanni Battista Borone, nel quale entrambi si qualificano come misuratori ed estimatori pubblici.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Cabreo / Della Comenda / Di Bazzano / Posta sovra le Fini di Barge, propria dell’Eccellentissimo/ Sig.r Marchese Pallavicino, Cavagliere Gran Croce / Consigliere e Comendatore della Sacra Relligione / et Ordine Millitare de S.ti Mauritio e Lazaro / Cavagl.e del Supremo Ordine della Sant.ma / Annontiata, Luogote.e Generale delle / Armi e Gran Scudiere di S.M.a / Fatto ad Instanza del medemo, Avanti me Venantio/ Sarterio Nodaro Collegiato et in questa parte/ specialmente Dellegato, In fede del chè / mi sono quivi manualte sottoscritto et / tabellionalmente signato (AOM, Cabrei, Saluzzo 1, Bazana 1716, Barge).
- Cabreo / Della Commenda Denominata La Margaria / sita nelle Fini di Lignana e Venaria suburbio / Di Vercelli Fatto all’Instanza dell’ / Illustr.mo et Eccellent.mo Sig.r Barone / D: Guglielmo Filippo Pallavicino / Di S.t Remiggio, Cavaglier e Comendatore/ Della Sacra Relligione de’ / Santi Mauritio e Lazaro / Luogotenente di Maresciallo dell’Armata di / S.R.M ./ governatore della città e / Provincia d’Alesandria / provisto della med.a commenda (AOM, Cabrei, Vercelli 2, La Margaria 1717, Lignana e Venaria).
- Cabreo / de’ beni de’ M.to R.R.P.P. del Colleggio Vecchio / della Compagnia di Giesù, / della Real Città di Torino/ situati sovra le fini di/ Settimo Torinese / fatto da noi sottoscritti / ad instanza e richiesta del M.R.P. / Baldassarre Cerruti Procuratore / con intervento ed assistenza del R.P. / Orazio Mosso viceprocuratore / della medema Compagnia/ l’anno del Sig.re / 1729 / Paolo Marenco e / Carlo Gatto misurat.re (AOM, Cabrei, Torino 28, Gesuiti di Torino, Beni sulle fini di Settimo, 1729).
- [Mappa del territorio di Bene], 16 ottobre 1748, estratta da un originale del 1746, sottoscritta da Gio Batta Borone e Carlo Gatto (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Bene, all. C, rot. 177/A).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
G. GEUSA, Contributo alla catalogazione di materiali storico-cartografici: i cabrei settecenteschi dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, tesi di laurea, rel. Prof.ssa Paola Sereno, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1987-88, pp. 380-84 e 535.

Rimandi ad altre schede: Giovanni Carlo Gatto

Autore della scheda: Elena Marangoni

Gastaldi, Giacomo

Giacomo Gastaldi
N. Villafranca Piemonte
M. Venezia 1566

Relazioni di parentela: In una lettera inviata da Emanuele Filiberto all’abate Parpaglia, ambasciatore a Venezia (AST, Corte, Lettere Ministri Venezia, m. 1, doc. 5), il duca chiede informazioni su Gastaldi o su un “nipote et allevo” forse identificabile con Giovanni Battista Gastaldi a cui è attribuita una carta del terremoto di Nizza del 1564.

Ente/istituzione di appartenenza:

Qualifica: Ingegnere e cosmografo

Biografia:
Il luogo di nascita del G. è dedotto dalla sua carta della Spagna del 1544, ove egli si dice nativo di Villafranca, e confortato dalla presenza di tracce di una famiglia Gastaldi a Villafranca Piemonte agli inizi del XVI secolo (AST, Corte, Protocolli dei notai ducali e camerali, 210, f. 3 (rosso).
Al luglio 1565 risale l’ultima attestazione documentata della sua attività (Archivio di Stato di Venezia, Savi ed esecutori alle acque, Filza Pertigazioni, Confini, 1525-89, fol. 530).

Produzione scientifica:
Operò a Venezia, come ingegnere, al servizio della Serenissima Repubblica presso l’ufficio dei Savi delle acque, e come cartografo fu impegnato in un’intensa attività editoriale anche privata. Significativi i suoi legami di amicizia e collaborazione con Giovan Battista Ramusio, del cui figlio Paolo il G. fu precettore di matematica e cosmografia, oltrechè con Girolamo Fracastoro e Pietro Bembo.

1539: a Venezia gli viene concesso il privilegio di stampa per un Lunario Perpetuo.
1548: un’iscrizione “sotto il volto della cappella a sinistra della maggiore” nella chiesa di S. Maria Nuova a Venezia attesta la sua partecipazione, con un ruolo non meglio precisabile, alla fabbrica di un’ala di tale chiesa.
1551: prima testimonianza circa la sua attività svolta per l’Ufficio dei Provveditori e Savi alle acque (Archivio di Stato di Venezia, Scritture circa i lidi, vol. LXV).
1557-1565: impegnato presso il medesimo ufficio in sopralluoghi, perizie, progetti.
1557-1563: perito presso il Magistrato dei Beni Inculti.

Lunario Perpetuo, Venezia 1539


La produzione cartografica è articolata in:

Produzione di cartografia manoscritta:
Rilievi, piante e disegni manoscritti eseguiti in relazione al suo incarico presso l’”Ufficio dei Provveditori e Savi alle acque” (progetti di dighe o regolazione dei fiumi, descrizione delle coste e variazioni delle acque).

Segue elenco dei titoli …

Realizzò inoltre le carte murali per la sala dello Scudo del Palazzo Ducale di Venezia.

Produzione di cartografia a stampa:
- carte eseguite per l’edizione della Geografia di Tolomeo pubblicata a Venezia da Giovan Battista Pedrezano del 1548, a cui G. lavorò a partire dal 1542
- carte a stampa sciolte, incise su legno o rame, eseguite a partire dal 1544 e fino alla sua morte
Il corpus completo della produzione a stampa consta di 108 carte catalogate nel repertorio carto-bibliografico di R. KARROW, 1993, pp. 216-249.

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
VERSIONE A):
Bibliografia studi
R. ALMAGIA', La cartografia dell'Italia nel Cinquecento con un saggio sulla cartografia del Piemonte, in "Rivista Geografica Italiana", XXII, 1915, pp. 1-26.
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
R. ALMAGIA', Intorno ad un grande mappamondo perduto di Giacomo Gastaldi (1561), in “La Bibliofilia” XLI, 1939, pp. 259-266.
R. ALMAGIA', La carta dei Paesi Danubiani e delle regioni contermini di Giacomo Gastaldi (1546), Città del Vaticano 1939.
R. ALMAGIA', Nuove notizie intorno a Giacomo Gastaldi, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, 1947, pp. 187-189.
M. BARATTA, Ricerche intorno a Giacomo Gastaldi, in “Rivista Geografica Italiana”, XXI, 1914, pp. 117-136.
R. BIASUTTI, Il “Disegno della Geografia moderna” dell’Italia di Giacomo Gastaldi (1561), in “Memorie Geografiche”, 1908, vol. IV, pp. 5-67.
R. BIASUTTI, La carta dell’Africa di G. Gastaldi (1545-64) e lo sviluppo della cartografia africana nei sec. XVI e XVII, in “Bollettino Società Geografica Italiana”, 1920, vol. IV, pp. 327-346, 387-436.
D. BUSOLINI, Gastaldi Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999, vol. LII, pp. 529-532.
G. CARACI, Note critiche sui mappamondi gastaldini, in “Rivista Geografica Italiana”, 1936, pp. 120-137 e 202-2223.
F. DE STEFANO, Intorno alla carta gastaldina della Sicilia (1545), in “Rivista Geografica Italiana”, XXVII, 1920, pp. 196-199.
R. GALLO, Le mappe geografiche del Palazzo Ducale di Venezia, in “Archivio Veneto”, XXXII-XXXIII, 1943, pp. 47-113.
S. GRANDE, Notizie sulla vita e sulle opere di Giacomo Gastaldi cosmografo piemontese del secolo XVI, Torino, 1902.
S. GRANDE, Le carte d’America di Giacomo Gastaldi, Torino, 1905.
S. GRANDE, Le relazioni geografiche tra P. Bembo, G. Fra castoro, G.B. Ramusio e G. Gastaldi, in “Memorie della Società Geografica Italiana”, XII, 1905, pp. 75-92.
A. MANNO – V. PROMIS, Notizie di Jacopo Gastaldi Cartografo Piemontese del secolo XVI raccolte da Antonio Manno e Vincenzo Promis, Torino, 1881.
M. MILANESI, Tolomeo sostituito: studi di storia delle conoscenze geografiche nel XVI secolo, Milano, 1984, spec. pp. 56-62.
E. MOLLO, L’attività di un cartografo piemontese fuori dello stato: Giacomo Gastaldi, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. I, pp. 27-31.
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII, 1901, pp. 496-511.
D. PEROCCO, Giacomo Gastaldi e la "Universale Descrittione del mondo", in, S. BALLO ALAGNA (a cura di), Esplorazioni geografiche e immagine del mondo nei secoli XV e XVI, Messina 1994, pp.211-222.
P. PRESSENDA - P. SERENO, Le carte del Piemonte di Giacomo Gastaldi, in L. LAGO (a cura di), Imago Italiae, Trieste, 2002, pp. 321-326.
R. RAINEIRO, Attualità e importanza di Giacomo Gastaldi “cosmografo piemontese”, in “Bollettino della Società di Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, LXXXVI, 1982, pp. 5-13

Repertori
R. W. KARROW, Mapmakers of the Sixteenth Century and their maps, Chicago 1993, pp. 216-249.

Edizioni e schede delle carte
Schede sulle carte de … in R. ALMAGIA', Monumenta Italiae Cartographica, Firenze 1929, pp. .
Schede sulle carte della Sicilia, dei Paesi Danubiani, della Moscovia, del Piemonte, della Germania, del Bacino Danubiano, della Grecia, della Morea, dell’Italia, del Golfo di Venezia, dell’Asia, della Puglia, del Territorio Padovano, della Polonia, della Lombardia, in R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 21-41.
Schede sulle carte dell’Asia, della Terra Santa, della Sicilia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. n. 25, 26, 27, 28, 29, 30, 97 a cura di M. MILANESI, pp. 48-59; 163-164.
Schede sulle carte della Polonia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. 82v.-83, 84v.-85, a cura di M.L. STURANI, pp. 143-146.
Schede sulle carte del Piemonte e dell’Italia, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. II, schede nn. 6-7 a cura di M. MILANESI, pp. 16-18.

VERSIONE B):
Bibliografia studi
R. ALMAGIA', Nuove notizie intorno a Giacomo Gastaldi, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, 1947, pp. 187-189.
M. BARATTA, Ricerche intorno a Giacomo Gastaldi, in “Rivista Geografica Italiana”, XXI, 1914, pp. 117-136.
D. BUSOLINI, Gastaldi Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999, vol. LII, pp. 529-532.
S. GRANDE, Notizie sulla vita e sulle opere di Giacomo Gastaldi cosmografo piemontese del secolo XVI, Torino, 1902.
S. GRANDE, Le relazioni geografiche tra P. Bembo, G. Fra castoro, G.B. Ramusio e G. Gastaldi, in “Memorie della Società Geografica Italiana”, XII, 1905, pp. 75-92.
A. MANNO – V. PROMIS, Notizie di Jacopo Gastaldi Cartografo Piemontese del secolo XVI raccolte da Antonio Manno e Vincenzo Promis, Torino, 1881.
M. MILANESI, Tolomeo sostituito: studi di storia delle conoscenze geografiche nel XVI secolo, Milano, 1984, spec. pp. 56-62.
E. MOLLO, L’attività di un cartografo piemontese fuori dello stato: Giacomo Gastaldi, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. I, pp. 27-31.
P. PRESSENDA - P. SERENO, Le carte del Piemonte di Giacomo Gastaldi, in L. LAGO (a cura di), Imago Italiae, Trieste, 2002, pp. 321-326.
R. RAINEIRO, Attualità e importanza di Giacomo Gastaldi “cosmografo piemontese”, in “Bollettino della Società di Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, LXXXVI, 1982, pp. 5-13

Repertori
R. W. KARROW, Mapmakers of the Sixteenth Century and their maps, Chicago 1993, pp. 216-249.

Studi, edizioni e schede delle carte
R. ALMAGIA', La cartografia dell'Italia nel Cinquecento con un saggio sulla cartografia del Piemonte, in "Rivista Geografica Italiana", XXII, 1915, pp. 1-26.
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
R. ALMAGIA', Intorno ad un grande mappamondo perduto di Giacomo Gastaldi (1561), in “La Bibliofilia” XLI, 1939, pp. 259-266.
R. ALMAGIA', La carta dei Paesi Danubiani e delle regioni contermini di Giacomo Gastaldi (1546), Città del Vaticano 1939.
R. BIASUTTI, Il “Disegno della Geografia moderna” dell’Italia di Giacomo Gastaldi (1561), in “Memorie Geografiche”, 1908, vol. IV, pp. 5-67.
R. BIASUTTI, La carta dell’Africa di G. Gastaldi (1545-64) e lo sviluppo della cartografia africana nei sec. XVI e XVII, in “Bollettino Società Geografica Italiana”, 1920, vol. IV, pp. 327-346, 387-436.
G. CARACI, Note critiche sui mappamondi gastaldini, in “Rivista Geografica Italiana”, 1936, pp. 120-137 e 202-2223.
F. DE STEFANO, Intorno alla carta gastaldina della Sicilia (1545), in “Rivista Geografica Italiana”, XXVII, 1920, pp. 196-199.
R. GALLO, Le mappe geografiche del Palazzo Ducale di Venezia, in “Archivio Veneto”, XXXII-XXXIII, 1943, pp. 47-113.
S. GRANDE, Le carte d’America di Giacomo Gastaldi, Torino, 1905.
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII, 1901, pp. 496-511.
D. PEROCCO, Giacomo Gastaldi e la "Universale Descrittione del mondo", in, S. BALLO ALAGNA (a cura di), Esplorazioni geografiche e immagine del mondo nei secoli XV e XVI, Messina 1994, pp.211-222.

Schede sulle carte de … in R. ALMAGIA', Monumenta Italiae Cartographica, Firenze 1929, pp. .
Schede sulle carte della Sicilia, dei Paesi Danubiani, della Moscovia, del Piemonte, della Germania, del Bacino Danubiano, della Grecia, della Morea, dell’Italia, del Golfo di Venezia, dell’Asia, della Puglia, del Territorio Padovano, della Polonia, della Lombardia, in R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 21-41.
Schede sulle carte dell’Asia, della Terra Santa, della Sicilia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. n. 25, 26, 27, 28, 29, 30, 97 a cura di M. MILANESI, pp. 48-59; 163-164.
Schede sulle carte della Polonia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. 82v.-83, 84v.-85, a cura di M.L. STURANI, pp. 143-146.
Schede sulle carte del Piemonte e dell’Italia, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. II, schede nn. 6-7 a cura di M. MILANESI, pp. 16-18.

VERSIONE C):
Bibliografia studi
R. ALMAGIA', Nuove notizie intorno a Giacomo Gastaldi, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, 1947, pp. 187-189.
M. BARATTA, Ricerche intorno a Giacomo Gastaldi, in “Rivista Geografica Italiana”, XXI, 1914, pp. 117-136.
D. BUSOLINI, Gastaldi Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999, vol. LII, pp. 529-532.
S. GRANDE, Notizie sulla vita e sulle opere di Giacomo Gastaldi cosmografo piemontese del secolo XVI, Torino, 1902.
S. GRANDE, Le relazioni geografiche tra P. Bembo, G. Fra castoro, G.B. Ramusio e G. Gastaldi, in “Memorie della Società Geografica Italiana”, XII, 1905, pp. 75-92.
A. MANNO – V. PROMIS, Notizie di Jacopo Gastaldi Cartografo Piemontese del secolo XVI raccolte da Antonio Manno e Vincenzo Promis, Torino, 1881.
M. MILANESI, Tolomeo sostituito: studi di storia delle conoscenze geografiche nel XVI secolo, Milano, 1984, spec. pp. 56-62.
E. MOLLO, L’attività di un cartografo piemontese fuori dello stato: Giacomo Gastaldi, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. I, pp. 27-31.
P. PRESSENDA - P. SERENO, Le carte del Piemonte di Giacomo Gastaldi, in L. LAGO (a cura di), Imago Italiae, Trieste, 2002, pp. 321-326.
R. RAINEIRO, Attualità e importanza di Giacomo Gastaldi “cosmografo piemontese”, in “Bollettino della Società di Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, LXXXVI, 1982, pp. 5-13

Repertori
R. W. KARROW, Mapmakers of the Sixteenth Century and their maps, Chicago 1993, pp. 216-249.

Studi, edizioni e schede delle carte
• La descrittione della prima parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 25 a cura di M. MILANESI, pp. 48-50.
• I nomi antichi et moderni della prima parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 26 a cura di M. MILANESI, pp. 51-52.
• La descrittione della seconda parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 27 a cura di M. MILANESI, pp. 53-54.
• I nomi antichi et moderni della seconda parte dell’Asia”
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 28 a cura di M. MILANESI, p. 55.
• Il disegno della terza parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 29 a cura di M. MILANESI, pp. 56-58.
• La nuova et esatta descrittione della Soria e della Terra Santa
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 30 a cura di M. MILANESI, p. 59.
• Descrittione della Sicilia con le sue isole
F. DE STEFANO, Intorno alla carta gastaldina della Sicilia (1545), in “Rivista Geografica Italiana”, XXVII (1920), pp. 196-199.
R. ALMAGIA', Monumenta Italiae Cartographica, Firenze 1929, p. 23.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 22-23.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 97 a cura di M. MILANESI, pp. 163-164.
• Regno di Polonia
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 39-40.
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
Scheda in I. RICCI, Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 82v.-83 a cura di M.L. STURANI, pp. 143-144.
• Il vero disegno dilla seconda parte del Regno di Polonia
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 39-40.
Scheda in I. RICCI, Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 84v.-85 a cura di M.L. STURANI, pp. 145-146.
• La vera descrittione di tutta la Ungheria
R. ALMAGIA', La carta dei Paesi Danubiani e delle regioni contermini di Giacomo Gastaldi (1546), Città del Vaticano 1939.

ecc.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda:

Gastaldi, Bartolomeo

Bartolomeo Gastaldi
N. Torino 10 febbraio 1818
M. Torino 5 gennaio 1879

Relazioni di parentela: Tra i suoi fratelli, Lorenzo fu cardinale a Torino, Andrea fu pittore e insegnante presso l’Accademia Albertina di Torino e Biagio, biologo, fu professore presso l’Università di Palermo

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Studiò e interpretò correttamente, primo in Italia, l’origine glaciale, morenica, dei grandi accumuli detritici allo sbocco delle Valli di Susa e di Aosta. Nel 1850 i risultati di tali ricerche vennero pubblicati in collaborazione con Ch. Martins, studioso di depositi analoghi sul versante svizzero delle Alpi. Negli anni successivi continuò a dedicarsi agli studi geologici ma anche a importanti e pionieristici studi su oggetti paletnologici rinvenuti in Italia settentrionale e su fossili di vertebrati, pubblicati in alcune memorie tra il 1858 e il 1876. Collaborò con Quintino Sella al rilevamento della Carta Geologica del Biellese alla scala 1: 50 000, presentata al Convegno della Società Italiana di Scienze Naturali nel 1864. Negli anni successivi Gastaldi pose in opera e realizzò, con la collaborazione di Martino Baretti e Luigi Bruno per il lavoro di campagna e la consulenza di Carlo Bruno e Giovanni Michelotti, un progetto di rilevamento delle Alpi Piemontesi. La carta geologica risultante da tale lavoro, rimasta manoscritta e inedita, è riportata su 29 fogli topografici alla scala 1: 50 000 e venne presentata in numerosi Congressi Scientifici: nel 1873 a Vienna, nel 1878 a Parigi, nel 1883 a Torino.

Produzione di cartografia manoscritta:
Q. Sella, B. Gastaldi, G. Berruti. 1864. Carta Geologica del Biellese alla scala 1: 50.000, presentata al Convegno dei Naturalisti Italiani in Biella.

B. Gastaldi, M. Baretti, L. Bruno. (1864-1878 ca.). [Carta Geologica delle Alpi Piemontesi] scala 1: 50.000 riportata su fogli topografici del Corpo di Stato Maggiore. Spettano a Gastaldi; i rilevamenti geologici dei fogli n.31-Biella; n.32-Gattinara; parte dei fogli n. 37-Monte Iseran; n.38-Cuorgnè; n. 44-Susa; n.45-Ciriè; n.51-Fene-strelle; foglio n.52-Pinerolo; n.57-M.Viso; n.58-Saluzzo; n.63-Sampeyre; n.64-Centallo; n.71-Vinadio; n.72-Cuneo. I fogli relativi all’Ossolano e al versante sinistro della Valle d’Aosta sono stati rielaborati dai rilevamenti pubblicati nel 1859 dal geologo tedesco H. Gerlach.
Archivio del Dipartimento di Scienze della Terra e del Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche dell’Università di Torino.

Produzione di cartografia a stampa:
B. Gastaldi. 1871. Schizzo di Carta Geologica di una parte delle Alpi compresa tra la Valle del Toce e quella della Dora Riparia. scala 1:500.000. in Studi geologici sulle Alpi Occidentali. Memorie per servire alla descrizione della Carta Geologica di’Italia, 1: 1-48.

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Q. SELLA, Bartolomeo Gastaldi, in “Atti R. Acc. Lincei”, 276 (1879), pp. 1-11
N. MORELLO, s.v. Gastaldi, Bartolomeo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, vol. 52, 1999, pp. 524-526
C.S. ROERO (a cura di), La facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali di Torino 1848-1999, t. II I docenti, Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, 1999, pp. 405-409

N. PELLATI, Contribuzione alla storia della Cartografia Geologica in Italia, in Atti del Congresso Internazionale di Scienze Storiche (Roma, 1903), vol. X (Sezione Storia della Geografia, Geografia Storica), Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1904, pp. 131-163

[Carta Geologica delle Alpi Piemontesi], scala 1:50.000 dai rilevamenti di, M.Baretti, L.Bruno, B. Gastaldi, H.Gerlach. Fotomosaico edito nel 1999 in occasione del Convegno Grandi Rischi patrocinato dalla Regione Piemonte (a cura di F. Campanino e R. Polino)

Rimandi ad altre schede: M. Baretti, L. Bruno, Q. Sella

Autore della scheda: Franca Campanino

Garzolini, Giovanni Battista

Giovanni Battista Garzolini
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: cartografo

Biografia:
Friuli – Enemonzo –XVIII sec.

Produzione scientifica:
Disegnò la Carta della Carnia il 20 febbraio 1786, come dichiarato in una nota manoscritta presente su un esemplare sciolto della carta conservato nella Biblioteca Comunale di Udine.

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:
• [Carta della Carnia «La Provincia della Cargna», incisa da M.Sebastiano Giampiccoli, Venezia, s.d.,], in Giampiccoli Sebastiano. Carte geografiche 10 della Regione Veneta pubblicate da Giuseppe Sardi, Venezia 1779, tav.8, (Biblioteca Comunale “V. Joppi”, Udine)

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
LAGO L. - ROSSIT C., Theatrum Forii Iulii. La Patria del Friuli ed i territori finitimi nella cartografia antica sino a tutto il sec. XVIII, Trieste, Ed. Lint, 1988,vol.I, p. 25; vol.II, pp.157-162
CUCAGNA A., Il Friuli e la Venezia Giulia nelle principali carte geografiche regionali dei secoli XVI, XVII e XVIII. Catalogo ragionato della Mostra storica di cartografia, “Atti del XVIII Congresso Geografico Italiano”, Vol. III, Trieste, 1964, pp.328-330, n.111
MARUSSI A., Saggio di cartografia giuliana. Dai primordi al secolo XVIII, Trieste, 1946, p.29
MARINELLI O., I monti del Friuli nelle carte geografiche del sec. XVIII, nota postuma, “In Alto”, Udine, XL (1929), pp.6-7 dall’estratto
MARINELLI G., Saggio di cartografia della regione veneta, “Monumenti Storici pubblicati dalla R. Deputazione Veneta di storia Patria”, vol. VI, serie IV, Miscellanea, vol. I, Venezia, 1881, pp.265-266,n.1261

Rimandi ad altre schede: Marco Sebastiano, Giampiccoli e Giuseppe Sardi

Autore della scheda: Anonimo

Garella, Giacinto

Giacinto Garella
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:
L’ingegnere Giacinto Garella fu forse originario del Piemonte. Operò in Toscana nel periodo dell'occupazione francese, sia nel Principato di Lucca sotto il governo dei napoleonidi Baciocchi, e sia nei dipartimenti annessi all’Impero.

Produzione scientifica:
Dal dicembre 1807 fu chiamato nel Principato di Lucca sotto il nuovo governo dei Baciocchi e fu nominato Direttore Generale ed Ingegnere in Capo del Consiglio de' Ponti ed Argini (imitazione in piccolo dei Ponts et Chaussés francesi) al posto di Giuseppe Duccini, il quale era passato ad altro ufficio dopo appena un anno in quel ruolo.
Nel 1809 partecipò all’impresa della Via e della Porta Elisa.
Dal 1812, allorché quella magistratura divenne un Consiglio Generale comune ai due principati di Lucca e di Piombino, furono chiamati ai vertici due ingegneri, anziché uno: il già ricordato Duccini (Ingegnere Capo del Corpo degli Ingegneri) e il francese Carlo de Sambucy (Direttore Generale e Presidente del Consiglio), mentre Garella fu messo in disparte.
Tale scelta, però, si rivelò presto sbagliata poiché il de Sambucy – che aveva in qualche modo scavalcato nell'incarico il Garella – durò appena un mese. Egli infatti si era vantato di potere "stringere il Serchio in un collo di fiasco, ed era solito farsi beffe della paura colla quale i Lucchesi guardavano sempre quel fiume; quand'ecco, che un mese appunto dopo la sua elezione [...] cioè il 18 novembre, il Serchio traboccò e ruppe gli argini dal lato della città, recando di danni e di spese, tra il pubblico e i privati, per sei milioni di lire. Fu generale il grido del popolo contro il presuntuoso forestiero", che fu incolpato di non aver prevenuto tale sciagura. Per rimediare, per quanto possibile, a tale situazione, Elisa Baciocchi, il 14 febbraio 1813, convocò il matematico dello Studio pisano Pietro Paoli, tolse ufficialmente ogni giurisdizione sul Serchio al de Sambucy (il quale, in via meno ufficiale, fu invitato a rassegnare le dimissioni) e richiamò provvisoriamente il Garella a ricoprire l'antico suo grado. Con lo stesso provvedimento si riunirono le due cariche di vertice nuovamente in una sola persona, estromettendo questa volta il Duccini, che però riuscì a rientrare pochi mesi dopo (Bongi, 1872-1844, 4 voll.).
Nel frattempo, tra il 1808 e il 1814, Garella era passato al servizio dell’amministrazione francese della Toscana come Ingegnere di prima classe dei "Ponts et Chaussés" e di Ingegnere capo del Dipartimento del Mediterraneo.
Nel 1808 (il 10 dicembre) disegnò la Pianta della strada che da Porta passa per Pietrasanta, relativa al progetto di una nuova via fra Pietrasanta e la Chiesa del Salto alla Cervia, al confine con la Repubblica di Lucca (ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi, n. 37).
Nel 1810 lavorò al progetto di un ponte sul Fiume Era, al passo della Strada Regia da Pisa a Firenze, nel piccolo centro urbano di Pontedera, realizzando alcune rappresentazioni planimetriche (ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi, n. 21). Con tale manufatto (nel 1814 realizzato con qualche correzione da Roberto Bombicci), il Garella portava in Toscana la tecnologia francese: fu il primo ponte in muratura di Pontedera, in sostituzione di un vecchio manufatto in legno a due campate, e si trattò di un'opera preziosa per la vita economica e sociale della cittadina e che, per quei tempi, potremmo definire di ingegneria d'avanguardia. Per la sua realizzazione fu necessario abbattere alcune abitazioni sul lato nord, poiché l'asse di attraversamento del fiume risultava inclinato rispetto alla strada. Il ponte cambiò notevolmente l'assetto urbanistico e l'aspetto di questa parte della cittadina, costituendo un "ingresso" più moderno e scenografico dal quale si aveva la vista di tutto il corso fino alla Rocca (abbattuta nel 1822).
Sempre nel 1810 realizzò il progetto (con disegni e profili) della strada costiera detta "della Principessa" fra S. Vincenzo e Piombino (in ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi, n. 30).
Nel 1812 partecipò a Livorno al cantiere del cosiddetto Ponte Elisa (poi San Marco), nell’area urbanizzata del rivellino e delle fortificazioni del fronte settentrionale della città.

Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta della strada che da Porta passa per Pietrasanta e conduce al Ponte a Bagnetti, confine fra il Lucchese e il Pietrasantino, 10 dicembre 1808 (ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi, n. 37);
Planimetrie del ponte sul Fiume Era sulla Strada Regia da Pisa a Firenze a Pontedera, 1810 (ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi, n. 21);
Progetto (con disegni e profili) della strada costiera detta "della Principessa" fra S. Vincenzo e Piombino, 1810 (ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi, n. 30).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Bongi, 1872-1844, 4 voll.; Nanni, Pierulivo e Regoli, 1996, pp. 98-99; Barsanti, 1987, pp. 86, 160 e 162; Caciagli e Castiglia, 2001, p. 211; ASP, Piante dell'Ufficio Fiumi e Fossi.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Anna Guarducci

Garavelli, Francesco

Francesco Garavelli
N. Gatteo di Romagna (FC) 1552
M. Gatteo di Romagna (FC) 1593

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
In seguito continuò a collaborare con lo zio Giovan Battista e partecipò ai lavori per Mazalquivir, per gli Alfaques di Tortosa e per Gibilterra e alle ricognizioni lungo le frontiere con il Portogallo e per la navigazione sul Tago. Nel 1591 si recò a L’Avana con il cugino Cristoforo Roda, ma non si hanno altre notizie della sua attività nei Caraibi.

Produzione di cartografia manoscritta:
ANGULO IÑIGUEZ (1942, p. 88) cita il Résumen de carta de Francisco Antonelli … datato 1594, enero 14, conservato presso Archivo General de Simancas

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
ANGULO IÑIGUEZ D., Bautista Antonelli. Las fortificaciones americanas en el siglo XVI, Madrid, Hauser y Menet, 1942.
CÁMARA Alicia, Giovanni Battista Antonelli e la definizione professionale dell’ingegnere nel Rinascimento spagnolo / Juan Bautista Antonelli y la definición profesional del ingeniero en el Renacimiento español, in Sartor M. (a cura di), Omaggio agli Antonelli, Udine, Editrice Universitaria Udinese, 2004, pp. 163-198.
LLAGUNO Y AMIROLA, E., CEAN BERMÚDEZ, J., Noticias de los arquitectos y arquitetctura desde su restauración, Madrid, Imprenta Real, 1829; riedita a Madrid, Editrice Turner, 1977.
GALLIANO, Graziella, I cartografi della famiglia Antonelli, in Atti III Convegno Internazionale di Studi Colombiani, Genova 7-8 ottobre 1977, Genova, Civico Istituto Colombiano, 1979, pp. 359-381.
GALLIANO, Graziella, Tra i cartografi italiani all’estero. Gli Antonelli, in “Geostorie. Bollettino e Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-geografici”, 2005, pp. 231-261.
SARTOR, Mario, Omaggio agli Antonelli. Considerazioni intorno a tre generazioni di architetti militari italiani attivi nel Mediterraneo e in America, in Sartor M. (a cura di), Omaggio agli Antonelli, Udine, Editrice Universitaria Udinese, 2004, pp. 23-69.
MAGGIOROTTI, L.A., Architetti militari italiani nell’America Latina, Roma Libreria dello Stato, 1933. Con errori e imprecisioni

Rimandi ad altre schede: Inizia l’attività collaborando con: lo zio Giovan Battista ANTONELLI (v.) collabora anche con: il cugino Cristoforo RODA (v.)

Autore della scheda: Antonella Primi

Garavelli, Cristoforo

Cristoforo Garavelli
N. Gatteo di Romagna (FC) 1550
M. Gatteo di Romagna (FC) 1608

Relazioni di parentela: Nipote di di Giovan Battista Antonelli e Battista Antonelli, figlio della sorella Caterina Antonelli e di Giacomo Garavelli

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Nel 1579 collabora con Giovan Battista Antonelli ai lavori per le fortificazioni degli Alfaques di Tortosa. Nel 1581 sostituisce a Valencia lo zio Battista Antonelli partito per lo stretto di Magellano (AGS, GA, 120, f. 322). Ha redatto la cartografia relativa alle fortificazioni degli Alfaques di Tortosa. Non risulta si sia mai recato nei Caraibi.

Produzione di cartografia manoscritta:
Alfaques de Tortosa, 1580. Simancas, AGS, M. P. y D., VII-155.
Disegno della torre della punta de Luet negli Alaques (Tortosa), 1581. Simancas, AGS.

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
CÁMARA Alicia, Giovanni Battista Antonelli e la definizione professionale dell’ingegnere nel Rinascimento spagnolo / Juan Bautista Antonelli y la definición profesional del ingeniero en el Renacimiento español, in Sartor M. (a cura di), Omaggio agli Antonelli, Udine, Editrice Universitaria Udinese, 2004, pp. 163-198.
GALLIANO, Graziella, I cartografi della famiglia Antonelli, in Atti III Convegno Internazionale di Studi Colombiani, Genova 7-8 ottobre 1977, Genova, Civico Istituto Colombiano, 1979, pp. 359-381.
GALLIANO, Graziella, Tra i cartografi italiani all’estero. Gli Antonelli, in “Geostorie. Bollettino e Notiziario del Centro Italiano per gli Studi Storico-geografici”, 2005, pp. 231-261.
SARTOR, Mario, Omaggio agli Antonelli. Considerazioni intorno a tre generazioni di architetti militari italiani attivi nel Mediterraneo e in America, in Sartor M. (a cura di), Omaggio agli Antonelli, Udine, Editrice Universitaria Udinese, 2004, pp. 23-69.
TORO BUIZA, l., Juan Bautista Antonelli el Mayor, in "Boletín de la Real Academia Sevillana de Buenas Letras”, 7, 1979, pp. 41-56.
MAGGIOROTTI, L.A., Architetti militari italiani nell’America Latina, Roma Libreria dello Stato, 1933. Con errori e imprecisioni
Le carte manoscritte citate sono pubblicate in:
CÁMARA A., 2004.
SARTOR, M., 2004.

Rimandi ad altre schede: Inizia l’attività collaborando con: lo zio Giovan Battista ANTONELLI

Autore della scheda: Antonella Primi