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Lello, Luigi

Luigi Lello
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Visse nel XVI secolo e fu autore della “Historia della Chiesa di Monreale”, pubblicata a Roma, Zannetti, 1596, nella quale è inserita un’incisione relativa alla “Descrittione dell’Arcivescovato di Monreale con le sue terre e di tutto il territorio diviso in settantatre feghi e d’alcuni altri che sono allineati, sebene non posseduti dalla Chiesa”.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
MILITELLO P., L’isola delle carte. Milano, F.Angeli, 2004, p.93

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Corradina Polto

Legendre, Domenico

Domenico Legendre
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza: architetto
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Il 14 marzo 1660, alla Congregazione che aveva come oggetto la selciatura delle strade dei rioni di Roma, oltre ai due Maestri di Strada e ad un certo numero di capomastri e muratori, risultano presenti gli architetti Vincenzo Della Greca, Giovanni Battista Mola, Francesco Contini, Domenico Legendre . Il 26 agosto 1660 venne deputato lo stesso architetto per effettuare un sopralluogo a una chiavica in area romana .
Per il Catasto Alessandrino del 1660 eseguì le mappe 430/11 Saloncino, 432/1 Badia di Tre Fontane, 433/45 Sant’Ansino e 433A/54 Priorato, per il cardinale Antonio Barberini; inoltre confezionò le mappe 431/11 Torre Serpentana; 432/3 Banditella; 432/46 Dragone; 432/59 Petronella; 433A/44 Torricella; 433A/46 Valle Oliva; 433bis/28 Castel Malnome

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
In Thieme, Becker, solo un Nicola Legendre.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Susanna Passigli

Lazzara, Gaetano

Gaetano Lazzara
N. XVIII secolo
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Architetto, decoratore

Biografia:
Architetto decoratore, considerato uno degli artisti più brillanti del Settecento palermitano. Forse di famiglia trapanese, si firma spesso “panormitanus”. Allievo e collaboratore dell’architetto del Senato Paolo Amato (v. Amato Paolo), risulta attivo a Palermo nel secondo decennio del Settecento. Gli si devono rilievi nel Duomo di Monreale, di Cefalù e inoltre decorazioni e stucchi in varie chiese palermitane. Le ultime sue prestazioni risalgono al 1731. Citato come padre di Luis Lazzara, ingegnere militare nato e formatosi in Sicilia e come tale ricordato, insieme a Nicolas Constantino e Carlos Tosco, nel documento del marchese di Verboom, fondatore del nuovo corpo degli ingegneri militari spagnoli. I tre sarebbero stati aggregati alla spedizione del marchese di Leyde che tentò di riconquistare la Sicilia alla Spagna (1718-20), strappandola alla casa Savoia.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:
Plano de la Ciudad de Palermo, 1703, incisione integrata da annotazioni manoscritte, in proiezione assonometrica.

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
F. Meli, Degli architetti del Senato di Palermo nei secoli XVII e XVIII, in “Archivio storico per la Sicilia”, IV-V(1938-39), pp. 383-84; L. Dufour, Atlante storico della Sicilia. Le città costiere nella cartografia manoscritta, Palermo-Siracusa-Venezia, Arnaldo Lombardi, 1992, pp.36, 46 n.105, 94 tav.50; L. Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani. I, Architettura, Palermo, Novecento, 1993, pp.255-56; A. Gallo (1790-1872), Notizie intorno agli architetti siciliani e agli esteri soggiornanti in Sicilia da’tempi più antichi fino al corrente anno 1838, Palermo, Bibl. Centrale Regione Sicilia, 2000; M. R. Nobile, Palermo 1703: ritratto di una città. Plano de la Ciudad de Palermo di D. Caetanus Lazzara Panormitanus, Palermo, Ed. “Salvare Palermo”, 2003.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Simonetta Ballo, Messina

Lauria, Ercole

Ercole Lauria
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:
Ingegnere attivo nella seconda metà dell’Ottocento. Suoi i progetti di due lazzaretti da edificare a Messina sulle sponde del laghetto di Faro e a Siracusa sulla rada del Porto Grande, poi non realizzati, conservati presso l’Archivio di Stato di Palermo.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Corradina Polto

Lauretta, Mario

Mario Lauretta
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Vissuto a Ragusa verso la metà del Seicento, è l’autore di un manoscritto, ritenuto in passato anonimo, intitolato “Topographia seu descriptio status et formae civitatis Ragusiae et eius territorio. 1642”, nel quale è inserito un rilievo planimetrico della città anteriore al terremoto del 1693. Si tratta di un disegno sommario, nel quale la città è raffigurata in “forma piscis”, con la dislocazione degli edifici religiosi e del Castrum.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
GAROFALO F., Un manoscritto anonimo sulla Ragusa del Seicento. Ragusa, Erea Editrice, 1980

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Corradina Polto

Lapi, Antonio

Antonio Lapi
N.
M.

Relazioni di parentela: figlio di tale Giovanni

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:
Prestò servizio nella Camera di Soprintendenza Comunitativa dall'aprile 1813.
Dal 1819 al 1823 ricoprì il ruolo di ingegnere di seconda classe.
Dal 1824 al 1825, promosso ingegnere di prima classe, lavorò all'Ufficio dei Fossi e Coltivazioni di Grosseto.
Entrò quindi a far parte della Soprintendenza alla Conservazione del Catasto ed al Corpo d'Ingegneri d'Acque e Strade e, dal 1825 al 1830, rimase come ingegnere ispettore della Camera di Soprintendenza Comunitativa di Grosseto.
Nel periodo "maremmano" si interessò a numerosi progetti, producendo un nutrito materiale cartografico (in ASGr, Ufficio dei Fossi, nn. 70, 170, 390, 472, 549, 551 e 619, e ff. I-IV; Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 93, 378 e 379, e ff. I-III):
seguì la progettazione di alcune strade nella provincia grossetana, in particolare: la nuova Strada Regia da Grosseto a Orbetello (nel 1818); la nuova strada da realizzare (in parte rettificando il corso di un vecchio tracciato) nel territorio amiatino fra Castel del Piano e il confine della Provincia Inferiore Senese (nel 1820-21, in 3 piante componenti un "cartone", e poi anche nel 1834 in collaborazione con l'aspirante ingegnere Gaetano Galardi); la Strada provinciale da Grosseto al Cerro Bucato (nel 1829, in tre disegni), con i due ponti da erigersi (con sezioni, pianta e alzato, lavori eseguiti in realtà dall'aspirante ingegnere Gaetano Galardi sotto la supervisione del Lapi); la nuova strada provinciale da Scansano a Manciano in Maremma (con planimetria della via e disegno di un ponte da realizzare sulla stessa, nel 1828);
progettò alcuni interventi nei centri urbani di Grosseto (nel 1821 eseguì le piante di alcuni edifici) e di Sorano (con un accurato sopralluogo eseguito dal Lapi nel 1819 per risolvere il problema del recupero del centro storico e del consolidamento del Masso che minacciava frane);
nel 1820 realizzò una pianta del fosso del Chiarone presso Capalbio (il Lapi si firma "secondo ingegnere dell'Ufficio dei Fossi di Grosseto" e dichiara di avere eseguito il lavoro durante la "statatura" a Scansano), un disegno acquerellato ricavato "a tavolino" da uno schizzo preparatorio a penna eseguito sul posto, che denota già buone capacità grafiche e di restituzione delle componenti paesistiche;
nel 1824 rappresentò un tratto del torrente Gretano presso Paganico per modificarne il corso;
a Grosseto il 25 maggio 1826, scrisse un Progetto (ASF, Segreteria di Gabinetto Appendice, f. 229) di costruzione di una strada rotabile litoranea da Follonica a Castiglione della Pescaia per il Puntone, di cui si occupò contemporaneamente anche l’ingegnere Roberto Bombicci (Azzari e Rombai, 1986, p. 132).
Nel 1827 si occupò del recupero edilizio delle terme di Roselle, realizzando la Pianta della Fabbrica dei Bagni di Roselle, in occasione di lavori di adeguamento al neo stabilimento, affidati al Lapi dalla Soprintendenza Comunitativa di Grosseto.
Dal 1830 al 1834 lavorò per la Direzione del Corpo degli ingegneri di Acque e Strade ad Arezzo (aveva inoltrato domanda di trasferimento nel compartimento aretino o senese fin dal 14 gennaio 1827); dal 1837 al 1840 fu a Pisa e dal 1841 al 1846 a Firenze.
Dal 1847 al 1860 ricoprì il ruolo di Ingegnere Primo Ispettore addetto alla Direzione Generale dei Lavori d'Acque e Strade e delle Fabbriche Civili dello Stato.
Tra il 1826 e il 1828 collaborò con Inghirami alla costruzione della Carta Geometrica della Toscana inviando carte con lo stato aggiornato della viabilità nella sua articolazione fra strade rotabili, comunali, provinciali, regie.
Tra il 1837 e il 1844 seguì direttamente numerosissimi progetti per conto della Camera di Soprintendenza Comunitativa di Pisa (di cui fu prima sottoispettore e poi ispettore) sia in campo urbanistico-architettonico, sia nel settore della viabilità che in quello del controllo e della manutenzione dei corsi d'acqua e delle aree umide, realizzando diverse rappresentazioni cartografiche (tutta la documentazione è in ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, ff. 620, 621, 623-624, 654, 718, 728, 783, 864 e 953), in particolare:
i progetti in campo stradale riguardarono: il progetto di un "ponte di materiale" sul torrente Bardine, al passo della Strada Militare di Fivizzano (con l'aiuto ingegnere Antonio Giuliani e l'aspirante ingegnere Tommaso Cantagalli Del Rosso) nel 1837 e nel 1839; la rappresentazione di un tratto della strada di S. Giovanni al Gatano (con l'ingegnere Corrado Puccioni) e la rettificazione e allargamento di un tratto della Strada Regia Livornese (rilevato in tre piante, con l'ingegnere Antonio Piccioli) prima della costruzione di un corpo di fabbricati sul fronte (sempre nel 1837 e poi anche nel 1844); la Strada Provinciale da Sarzana alla Cisa (nel 1838); la Strada Provinciale della Valdera (in 20 disegni tra sezioni e planimetrie, nel 1840);
si occupò anche di rilievi e progetti relativi alla problematica situazione idrografica della Pianura Pisana, rappresentando: il Fiume Arno in funzione della edificabilità di un'area sulla ripa sinistra; e il Fosso Navigante (nel 1837);
alcune rappresentazioni riguardarono lotti di terreno sulla viabilità principale, da edificare (1838 e 1839);
si occupò anche dei lavori relativi allo scolo delle acque di Piazza dei Miracoli a Pisa e di proporre soluzioni in merito ai problemi della Torre pendente, facendo parte di una Commissione appositamente incaricata (oltre al Lapi, Guglielmo Martolini e Ridolfo Castinelli), con redazione per l'occasione di numerose piante e sezioni delle adiacenze del Duomo.
Nel 1860 venne eletto membro del "Consiglio d'Arte".

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:
Cartone di 3 piante della nuova strada nel territorio amiatino fra Castel del Piano e il confine della Provincia Inferiore Senese, 1820-21; Tre disegni (con sezioni, pianta e alzato di due ponti) della nuova strada provinciale da Grosseto al Cerro Bucato, con l'aspirante ingegnere Gaetano Galardi, 1829; Planimetria della via e disegno di un ponte da realizzare sulla nuova strada provinciale da Scansano a Manciano, 1828; Pianta del fosso del Chiarone presso Capalbio, 1820; Pianta di un tratto del torrente Gretano presso Paganico, 1824; Pianta della Fabbrica dei Bagni di Roselle, 1827 (ASGr, Ufficio dei Fossi, nn. 70, 170, 390, 472, 549, 551 e 619, e ff. I-IV; Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 93, 378 e 379, e ff. I-III);
Pianta di un tratto della strada di S. Giovanni al Gatano, con l'ingegnere Corrado Puccioni, 1837; Tre piante per la rettificazione e allargamento di un tratto della Strada Regia Livornese, con l'ingegnere Antonio Piccioli, 1837; Sezioni e planimetrie (20 disegni) della Strada Provinciale della Valdera, 1840; Piante varie di terreni lungo l’Arno e il Fosso Macinante nei pressi di Pisa, 1837 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, ff. 620, 621, 623-624, 654, 718, 728, 783, 864 e 953).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Cartone di 3 piante della nuova strada nel territorio amiatino fra Castel del Piano e il confine della Provincia Inferiore Senese, 1820-21; Tre disegni (con sezioni, pianta e alzato di due ponti) della nuova strada provinciale da Grosseto al Cerro Bucato, con l'aspirante ingegnere Gaetano Galardi, 1829; Planimetria della via e disegno di un ponte da realizzare sulla nuova strada provinciale da Scansano a Manciano, 1828; Pianta del fosso del Chiarone presso Capalbio, 1820; Pianta di un tratto del torrente Gretano presso Paganico, 1824; Pianta della Fabbrica dei Bagni di Roselle, 1827 (ASGr, Ufficio dei Fossi, nn. 70, 170, 390, 472, 549, 551 e 619, e ff. I-IV; Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 93, 378 e 379, e ff. I-III);
Pianta di un tratto della strada di S. Giovanni al Gatano, con l'ingegnere Corrado Puccioni, 1837; Tre piante per la rettificazione e allargamento di un tratto della Strada Regia Livornese, con l'ingegnere Antonio Piccioli, 1837; Sezioni e planimetrie (20 disegni) della Strada Provinciale della Valdera, 1840; Piante varie di terreni lungo l’Arno e il Fosso Macinante nei pressi di Pisa, 1837 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, ff. 620, 621, 623-624, 654, 718, 728, 783, 864 e 953).

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Anna Guarducci

Landi, Girolamo

Girolamo Landi
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Per il Catasto Alessandrino del 1660 eseguì le mappe 433A/28 Presci
ano e 433A/33 Casal Prefetto

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Susanna Passigli

Labisi, Francesco Paolo

Francesco Paolo Labisi
N. Noto 1720
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Con Rosario Gagliardi e con Vincenzo Sinatra fu uno dei protagonisti della ricostruzione di Noto dopo il sisma del 1693.
Era nato a Noto nel 1720 da Giuseeppe e da Bartolomea Costanzo. Studiò architettura con il suo precettore Francesco Sortino, barone di Busulmone. I suoi interventi a Noto relativi al disegno della piazza di S.Domenico, all’abside della Chiesa di S.Caterina, alla Casa dei Padri Crociferi con l’annessa chiesa di S.Camillo, al convento di S.Agata e probabilmente al palazzo Cannicarao, gli valsero la nomina di Ingegnere Reale della città di Noto e di Architetto Comunale. Progettò anche la villa Gargallo di Priolo e apportò modifiche alla chiesa dell’Annunziata di Ispica.
Come cartografo lo ricordiamo per una planimetria della nuova Noto, conservata nella locale Biblioteca comunale. Si tratta dell’unico rilievo del XVIII secolo della città, che si andava dispiegando sul pendio della collina delle Mete con una trama regolare, senza cinta muraria e con soluzioni architettoniche proprie dell’età barocca.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
TOBRINER S., La genesi di Noto. Bari, Dedalo,1989, pp.180-190. (I ed.The Genesis of Noto. London, Zwemmer, 1982).
CANALE C.G., Noto. La struttura continua della città tardo barocca. Palermo, Flaccovio,1976, p.295.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Corradina Polto