Giuseppe Formenti
N.
M.
Relazioni di parentela:
Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere
Biografia:
Scarne le note biografiche su questo ingegnere, vissuto nella seconda metà del XVII secolo
Produzione scientifica:
Le prime notizie risalgono al 1648, anno in cui presta la sua opera a Messina nei lavori per la costruzione della Cittadella, progettata dall’ingegnere fiammingo Carlos de Grunenberg, di cui fu collaboratore. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1696, Formenti lo sostituì nei lavori di restauro delle fortificazioni di Augusta, che erano state danneggiate dal sisma del 1693.
Nel 1699, a seguito delle contese sorte fra i diversi gruppi sociali in merito alla scelta del sito per la ricostruzione di Noto, andata distrutta nel terremoto, fu incaricato dal Vescovo Asdrubale Termini di esprimersi con un parere dopo avere effettuato opportune ricognizioni sul primitivo sito collinare e su quello individuato più a valle, in pianura. La sua relazione comprende due piante della città.
Fu autore della “Descripzion de la Isla de Sicilia y sus costas maritimas”, un manoscritto redatto in lingua spagnola e conservato presso la Biblioteca Nazionale di Vienna con il numero 5524. Si tratta di un’opera relativamente modesta, redatta sulla scia di quelle certo assai più significative di Spannocchi, di Camilliani e di Negro.
Molto probabilmente il manoscritto, datato “Messina, 24 giugno 1705”, faceva parte della biblioteca di Eugenio di Savoia. Rilegato in pelle, misura mm 478x363 e si compone di 19 pagine, corredate da 18 piante colorate.
Redatta quasi certamente per localizzare le piazzeforti dell’Isola, la tavola della Sicilia rivela una certa evoluzione nella delineazione dei litorali rispetto ai rilievi del tempo. L’orografia è segnalata non più a mucchi di talpa, ma attraverso lo sfumo. Inoltre è il primo rilievo dell’Isola a segnalare la nuova localizzazione di Noto e Avola.
Nelle altre tavole i rilievi planimetrici di Palermo, di Milazzo, di Messina e quelli dei suoi luoghi forti (la Cittadella, S.Salvatore, il castello di Matagrifone, il Castellazzo, il Forte Gonzaga); segue la delineazione di Catania e dei suoi castelli (Ursino, Brucoli), e poi Augusta, Carlentini, Siracusa con la pianta del castello Maniace, Capo Passero e infineTrapani,
Nel 1719 fu pubblicato a Vienna, presso Van Ghelen, da Pierre del Callejo e Angulo un’opera in lingua francese intitolata “Description de l’Isle de Sicile et de ses côtes maritimes avec les plans de toutes ses forteresses nouvellement tirées selon l’état où elles se trouvent présentement” del tutto simile alla “Descripzion” di Formenti. Il raffronto dei due testi palesa senza ombra di dubbio la derivazione del secondo dal primo.
Dell’opera del Callejo fu pubblicata nel 1734 ad Amsterdam, presso Wetstein e Smith, una seconda edizione cui fu allegata una memoria “ présenté au Roi Victor Amedée par le Baron Agatin Apary de la Ville de Catanea” sullo stato politico della Sicilia.
Produzione di cartografia manoscritta:
Produzione di cartografia a stampa:
Fonti d’archivio:
Bibliografia:
GALLO C., Dall’inutile referendum del 1698 circa il sito della riedificanda città di Noto alla definitiva decisione del Cardinale Giudice. “Arch.Stor.Sic.”, s.III, vol.XIX , 1969, pp.117-225.
DUFOUR L., Giuseppe Formenti, Descrizione dell’isola di Sicilia e delle sue coste. Siracusa, Ediprint, 1991.
DUFOUR L., Imago Siciliae. Catania, Sanfilippo, 1998, pp., 168, 303.
Rimandi ad altre schede:
Autore della scheda: Corradina Polto