Archivi tag: Siena

Civitali, Vincenzo

Vincenzo Civitali
N. Lucca 17 dicembre 1523
M. Monte San Quirico (Lucca) giugno 1597

Relazioni di parentela: Figlio di Nicolao e nipote del famoso scultore Matteo Civitali, maggiore rappresentante del Rinascimento lucchese nella lavorazione del marmo, Vincenzo è cugino di secondo grado dell’agrimensore Giuseppe Civitali, (1511-1574).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
svolge la sua attività dal 1540 al 1589

discendente da una famiglia proveniente probabilmente da Cividale del Friuli

Produzione scientifica:
Chiamato a sostituire Baldassarre Lanci che aveva lasciato la sua mansione di ingegnere delle nuove fortificazioni lucchesi, dalla fine del 1558 Vincenzo fa parte dell’Offizio sopra le Fortificazioni; incaricato di realizzare la nuova cinta per la quale avanza numerosi progetti, il 17 ottobre 1559 è eletto Ingegnere della Repubblica. Di questo periodo, segnato da continue polemiche e dissidi con la committenza, sono numerosi le relazioni e i memoriali che si riferiscono al suo impegno nella costruzione delle nuove mura e i disegni da lui fatti per alcune parti della cortina e per le porte di Lucca; fra di essi meritano di essere menzionati i Due disegni fatti da Vincenzo Civitali della cortina di Levante con Baluardo da farsi a S. Piero, il Disegno di Porta di Borgo del Civitali di legname, o ancora la proposta da lui avanzata per accomodare i torricelli alle porte di [servizio] tra Porta di Borgo e la piattaforma (ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18). Non meno interessanti sono le relazioni di Vincenzo relative al Castello di Viareggio, al castello e rocca di Montignoso e agli interventi da realizzare alla cinta muraria di Nozzano (ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18).
Allontanato dall’incarico nel 1563, offre la sua opera come ingegnere militare alla corte di Ferrara e, al seguito di Alfonso d’Este, Vincenzo visita l’Ungheria durante la guerra contro i turchi.
Ritornato in patria, a partire dal 1576, svolge attività in molti campi artistici, dalla scultura all’architettura, ricoprendo anche la carica di Soprintendente del Duomo di San Martino.
Fra il 1579 e il 1583 ottiene il posto di Ingegnere dell’Offizio del fiume Serchio, programmando e realizzando diverse opere idrauliche. Fra il 1580 e il 1583 inoltre esegue una serie di rilevamenti topografici allo scopo di realizzare una mappa delle fortificazioni lucchesi, per le quali progetta molti interventi di ristrutturazione. Dal 28 novembre 1588, infine, ricopre nuovamente la carica di Ingegnere della Repubblica, ma scontratosi nuovamente con la dirigenza lucchese si ritira a vita privata nel 1589.
Fra i suoi principali lavori cartografici sono da annoverare la Pianta della Pescia di Collodi nei pressi del Ponte, 1559 (ASLu, Offizio sopra la Pescia di Collodi, Scritture e Mandatorie, n 5, 1579-1800, Arm. 9, n. 344); i progetti per la cinta lucchese (ASLu, Fortificazioni della città e dello Stato n. 41, ff. 17- 28) e le moltissime carte, eseguite fra il 1580 e il 1583, riguardanti gli insediamenti militari della Repubblica, che comprendono varie piante di castelli (Gallicano, Tereglio, Lucchio e Lupinaia, Cardoso ecc,) di cinte murarie (Fiattone, Coreglia, Treppignana ecc.) e di fortilizi (Montagnoso, Montefegatesi, Pescaglia ecc.). Della sua attività di cartografo si conservano inoltre tutti i disegni relativi ai rilievi e triangolazioni effettuati per la redazione di una mappa del territorio lucchese (ASLu, Fortificazioni della città e dello Stato n. 43).

Produzione di cartografia manoscritta:
Due disegni fatti da Vincenzo Civitali della cortina di Levante con Baluardo da farsi a S. Piero, Vincanzo Civitali, 1558-63 (ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18);
Disegno di Porta di Borgo del Civitali di legname, Vincenzo Civitali, 1558-63 (ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18);
Progetto per accomodare i torricelli alle porte di [servizio] tra Porta di Borgo e la piattaforma, Vincenzo Civitali, 1558-63 (ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Trenta, 1822, VIII, pp. 79, 81-86, 229-233, 272-274 e 372; Civitali, 1889; Belli Barsali, 1954, pp. 256-263; Rudolph, 1976; Rudolph, in DBI, ad vocem; Landucci e Sodini, 1974; Romiti, 1977; Ginori Lisci, 1978, pp. 224, 294 e 297; Franchetti Pardo e Romby, 1980, pp. 21-22; Martinelli e Puccinelli, 1983; Azzari, 1993, p. 162; Civitali, 1998; Camerota, 1999; Niccolai, 2004; Giusfredi, 1993-94; Barsottini, 2003-04; ASLu, Offizio sopra le differenze dei Confini; ASLu, Manoscritti; ASLu, Archivio Bernardini; ASLu, Beni e Fabbriche Pubbliche; ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Gabriella Orefice

Civitali, Giuseppe

Giuseppe Civitali
N. 1511
M. 1574

Relazioni di parentela: Cugino di secondo grado di Vincenzo Civitali, l’agrimensore Giuseppe Civitali è figlio di Masseo o Matteo di Bartolomeo Civitali.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:

Produzione scientifica:
A lui si deve una dettagliata cronaca cittadina dalle origini sino al 1572, scritta in volgare (ASLu, Manoscritti 38, 1572), in cui sono riportate alcune notizie riguardanti la famiglia.
Ingegnere della Repubblica lucchese, Giuseppe è chiamato a prestare la sua opera nell’ambito di numerose magistrature cittadine, quali l’Offizio sopra le differenze dei Confini, l’Offizio sulle Fortificazioni e l’Offizio sopra i Paduli di Sesto, per quest’ultimo incarico impegnato nella misurazione del lago e dell’intera area palustre. Nell’ambito della sua attività di cartografo, documentata fra il 1541 e il 1564, Giuseppe redige il Martilogio dei beni di Giovanni di Martino Bernardini risalente al 1550 (ASLu, Archivio Bernardini 46) e collabora successivamente alla rilevazione per la compilazione del Martilogio Nuovo de’ Beni Stabili propri del Magistrato Comune di Lucca … misurati l’anno 1553, composto di 49 carte (ASLu, Beni e Fabbriche Pubbliche 1). Di lui si sono conservate alcune carte fra le quali la mappa del Territorio di Castiglione in Garfagnana, realizzata nel 1564, in cui la descrizione dei centri abitati e dei sistemi agricoli è resa in modo dettagliato e paritetico.(ASLu, Offizio sopra le differenze, f. 574, Arm. 24/75).

Produzione di cartografia manoscritta:
Martilogio dei beni di Giovanni di Martino Bernardini, Giuseppe Civitali, 1550 (ASLu, Archivio Bernardini 46);
Martilogio Nuovo de’ Beni Stabili propri del Magistrato Comune di Lucca … misurati l’anno 1553, di 49 carte, Giuseppe Civitali e altri (ASLu, Beni e Fabbriche Pubbliche 1);
Mappa del Territorio di Castiglione in Garfagnana, Giuseppe Civitali, 1564 (ASLu, Offizio sopra le differenze dei Confini, f. 574, Arm. 24/75)

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Trenta, 1822, VIII, pp. 79, 81-86, 229-233, 272-274 e 372; Civitali, 1889; Belli Barsali, 1954, pp. 256-263; Rudolph, 1976; Rudolph, in DBI, ad vocem; Landucci e Sodini, 1974; Romiti, 1977; Ginori Lisci, 1978, pp. 224, 294 e 297; Franchetti Pardo e Romby, 1980, pp. 21-22; Martinelli e Puccinelli, 1983; Azzari, 1993, p. 162; Civitali, 1998; Camerota, 1999; Niccolai, 2004; Giusfredi, 1993-94; Barsottini, 2003-04; ASLu, Offizio sopra le differenze dei Confini; ASLu, Manoscritti; ASLu, Archivio Bernardini; ASLu, Beni e Fabbriche Pubbliche; ASLu, Fortificazioni della città e dello stato, 18.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Gabriella Orefice

Ciocchi, Michele

Michele Ciocchi
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Padre dello scultore Clemente Ciocchi (morto nel 1658), nonno di Michele Ciocchi (nasce prima del 1658) e bisnonno forse di Giovan Filippo Ciocchi. Un altro Michele Ciocchi, incisore, fu attivo intorno al 1750, con la Veduta della Piazza di S. Maria Novella, disegnata insieme con V. Tarchi (cfr. Tongiorgi Tomasi, Tosi e Tongiorgi, 1990, p. 61: la figura fu inserita in G. Richa, Notizie istoriche delle chiesa fiorentine divise nei suoi quartiere, Firenze 1754-1762).
Ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa, la sua attività risulta documentata tra il 1618 e il 1626.
Nulla si sa sulla sua formazione tecnica e professionale.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta del Podere di Belvedere posto nel Comune di Santa Croce, 1710, con G. B. Bettini (ASF, Miscellanea di Piante, n. 21);
Pianta del luogo detto Fontana..., 1620 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 45);
Pianta fatta in occasione di alcuni ripari fatti da quelli di Mulazzo sul fiume Magra..., 1618 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 88);
Pianta cavata da M.ro Michele Ciocca capo Maestro de Luoghi della differenza d’Arbiano con Santo Stefano, 1622 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 81);
Veduta prospettiva della zona tra Terra Rossa e Aulla, 1626, firmata “maestro Michele Ciocca”, poi riutilizzata nel 1730 dall’ing. Giuseppe Ignazio Rossi (ASF, Miscellanea di Piante, n. 249/a)
Comunità di Montemignaio e Battifolle, 1600 (ASF, Piante dei Capitani di Parte, cartone XV, n. 8).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Archivio di Stato di Firenze, 1991; Bigazzi, Grazi e Giulianelli, a cura di, 1985; Gabellini, 1987; Gallo, 1993; Rombai, 1993; Rombai, 2003; Rombai, 1995; Tongiorgi Tomasi, Tosi e Tongiorgi, 1990; Vigni, 1999; DBI, vol. 25, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1981; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Piante dei Capitani di Parte; ASF, Piante antiche dei Confini.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciocchi, Gregorio Michele

Gregorio Michele Ciocchi
N.
M. 1772

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:

Produzione scientifica:
Nel 1752 diventa aiuto dello stesso Ximenes, con cui lavora anche alla redazione della Carta Geografica della Toscana Dal 17 settembre 1756 lavora alla rilevazione della zona del lago di Bientina insieme a F. Morozzi, A. Fortini e G. Soresina; dal 1758 è uno dei principali misuratori e cartografi della pianura grossetana. Dal 17 settembre 1758 fino al 1759 redige, insieme ad A. Fortini e sotto la direzione di L. Ximenes, la carta topografica della pianura di Castiglione della Pescaia, finalizzata alle opere di bonifica. Nel 1770 la carta è incisa dall’abate G. Canocchi e data alle stampe.
Apprendista ingegnere dei Capitani di Parte dal 1759, con diaria di £ 2 al giorno, con protocollo del 14 novembre 1769 ottiene la diaria di lire 5 al giorno per lavori in campagna e di 4 al giorno per i lavori a tavolino; il 3 dicembre 1771 ottiene la gratificazione straordinaria di 12 zecchini.
Nel 1767, con L. Ximenes, D. M. Fini, A. Nini, F. Grobert, F. Puccinelli ed altri lavora alla realizzazione della Strada Regia Modenese e da quell’anno fino alla morte lavora contemporaneamente nell’area grossetana, ancora insieme allo Ximenes, occupandosi delle bonifiche e dei lavori all’Ombrone e alla zona di Castiglione.

Produzione di cartografia manoscritta:
Carta topografica generale del lago di Castiglione e delle sue adiacenze sino alla radice de’ Poggi, 1758-59, con Agostino Fortini e L. Ximenes (BNCF, Nuove accessioni, cartella IV, n. 32 e cartella VII, n. 57, nell’incisione di Giovanni Canocchi, 1770);
Disegno del fiume Ombrone grossetano, 1772, attribuito a G. M. Ciocchi, F. Razzi e G. Boldrini (ASF, Segreteria Finanze ante 1788, f. 709);
Pianta dimostrativa del lago di Castiglioni, s.d. (ma anni ’50-’60 del XVIII sec.), redatta da L. Ximenes e aiuti (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 56, 59, 129.a e 130.a).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Barsanti e L. Rombai, 1994; Barsanti e Rombai, 1987; Francovich, 1976; Rombai, 1988; Rombai, 1993; Rombai, 1994; Rombai, 1993; Rombai e Romby, 1988; Rombai e Torchia, 1994; Rombai e Vivoli, 1998; DBI, vol. 25, Roma, Istituto della Encicolpedia Italiana, 1981; ASF, Segreteria di Finanze ante 1788; ASF, Miscellanea di Piante; BNCF, Nuove accessioni.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciocchi, Giovan Francesco

Giovan Francesco Ciocchi
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Ingegnere nella Camera delle Comunità, nulla si sa della sua formazione né della sua attività professionale. L’unica notizia che lo riguarda risale al 1753, quando, nelle annotazioni apposte a margine dei nomi degli operatori tecnici della Camera delle Comunità, Pietro Leopoldo lo giudica «poca cosa, da sopprimersi» (ASF, Segreteria di Gabinetto, f. 125).

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Rombai, 1987; ASF, Segreteria di Gabinetto, f. 125.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciocchi, Giovan Filippo

Giovan Filippo Ciocchi
N. Firenze 1695
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Michele Ciocchi

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Architetto e ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa.

Biografia:
muore intorno al 1770. Architetto e ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa, la sua attività è documentata tra il 1720 e il 1766.

Produzione scientifica:
La sua attività professionale è documentata con la realizzazione (nel 1720) del campanile di S. Maria degli Angeli a Firenze e con la costruzione, fino al 1724, del nuovo convento delle Cappuccine in via dei Malcontenti a Firenze. Nel 1729 viene eletto fra gli 8 “festaioli” dell’Accademia del Disegno di Firenze; visita il monte della Pania in Garfagnana, di cui realizza una veduta pubblicata in L. Ximenes, De fontium origine, Firenze 1747.
Nel 1730 compila il Cabreo per conto di Carlo Ginori Lisci; nel 1734 cura i lavori idraulici funzionali alla sistemazione dei fiumi Piovola e Orme nell’empolese. Nel 1738 entra nel Magistrato dei Otto e nel 1739 redige il progetto per l’arco trionfale eretto dalla nazione ebrea per celebrare l’entrata di Francesco di Lorena a Firenze. Realizza inoltre le incisioni di vedute di Firenze per il volume di G. I. Rossi, La Libreria Mediceo-Laurenziana, 1739, poi ristampate nella Scelta di architetture di G. Ruggieri, Firenze 1755.
Al 1757 risale la costruzione della nuova cappella delle Reliquie nel convento di Vallombrosa; al
1760 la realizzazione dell’arredo della cappella di S. Giuliana Falconieri in SS. Annunziata a Firenze, su disegni di Ferdinando Fuga; al 1766 il rimaneggiamento della sacrestia della SS. Annunziata di Firenze.

Produzione di cartografia manoscritta:
Piante dei beni sottoposti all’imposizione dei lavori generali..., 1741 (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa, carte sciolte n. 17);
Cabreo dei beni Ginori, 1730 (VGSF, Raccolta Ginori Lisci, n. 132);
Pianta del fiume Bagnolo...con preciso disegno delle strade e fiumi confinanti Strozzi, 1744 (ASF, Convento Soppressi 119, n. 1274, Convento della SS. Annunziata di Firenze, c. 10);
Pianta dei fiume Orme dalla via di Gricciano allo sbocco in Arno, 28 maggio 1734, con S. Pieri (UCIS);
Pianta della piazza e porto di Livorno situato su la spiaggia del Granducato di Toscana e a gradi 33 e minuti 10 di longitudine, 1734, incisa da Bernardo Sgrilli, Firenze Stamperia Tartini e Franchi (BNCF, Nuove accessioni, cartella VII, n. 113).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Archivio di Stato di Firenze, 1991; Barsanti, 1987; Barsanti, a cura di, 1992; Ginori Lisci, 1978; Guarducci e Rombai, 1998; Pansini, 1993; Piccardi, 2001; Rombai e Torchia, 1994; Toccafondi e Vivoli, 1993; Valentini, 1993; DBI, vol. 25, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1981; ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa; ASF, Conventi Soppressi 119, n. 1274. Convento della SS. Annunziata di Firenze; UCIS; VGSF, Raccolta Ginori Lisci; BNCF, Nuove accessioni; OX, V, n. 18.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Cianferoni, Angiolo

Angiolo Cianferoni
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Fu ingegnere per la Soprintendenza alla conservazione del Catasto e al Corpo Ingegneri di Acque e Strade

Biografia:

Produzione scientifica:
Operò dal 1827 al 1828 ad Orbetello, dove eseguì il Progetto per la nuova costruzione della strada ruotabile che dalle Peschiere di Nassa presso la Strada di S. Stefano conduce a Port'Ercole, per la realizzazione del nuovo tracciato viario che, staccandosi da quello Porto S. Stefano-Orbetello in località Val di Prato, proseguiva costeggiando la laguna fino a Porto Ercole sul Monte Argentario; il disegno, oltre ai profili trasversali e alla livellazione longitudinale, riporta anche la pianta ed alzato di due ponti da costruirsi (in ASGr, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 387, f. 15, c. 23, sc. 84).
Dal 1829 al 1832 fu a Colle di Val d'Elsa; nel 1833 a Palazzuolo sul Senio; dal 1834 al 1838 ad Arcidosso, dove operò anche per la Direzione del Corpo di Ingegneri di Acque e Strade.
Nel 1838 fu trasferito a Pontremoli, come Ingegnere di 3° classe; in questo ruolo eseguì la pianta di alcuni terreni da allivellare (nel 1838, estratta dal catasto); i disegni del quartiere del Commissario Regio, del Tribunale (nel 1838) e delle carceri sempre di Pontremoli (nel 1839); i profili della nuova Strada Rotabile di Val di Magra (nel 1840) (tutta la documentazione è in ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, ff. 678, 729, 784 e 821).
Dal 1841 al 1846 fu a Prato come Ingegnere di 2° classe; dal 1846 al 1848 a Grosseto, dopo la promozione a Ingegnere di 1° classe.
Dal 1849 al 1850 lavorò ad Arezzo, dove progettò le nuove carceri e si occupò del restauro della prefettura.
Tra gli incarichi e i progetti del Cianferoni si ricordano la collaborazione, nel 1846, alla risistemazione della Piazza del Duomo di Grosseto, ove veniva collocato il monumento al granduca Leopoldo II scolpito in marmo da Luigi Magi. Il Cianferoni aveva il compito di correggere le "irregolarità geometriche" della piazza affinché il monumento apparisse perfettamente centrale e, a tale scopo, proponeva la costruzione di un ampio piano circolare rialzato sul quale alloggiare la statua.

Produzione di cartografia manoscritta:
Progetto per la nuova costruzione della strada ruotabile che dalle Peschiere di Nassa presso la Strada di S. Stefano conduce a Port'Ercole, con profili trasversali, livellazione longitudinale, pianta ed alzato di due ponti, 1827-28 (ASGr, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 387, f. 15, c. 23, sc. 84);
Pianta di alcuni terreni a Pontremoli da allivellare, 1838; Disegni del quartiere del Commissario Regio, del Tribunale e delle carceri di Pontremoli, 1838-39; Profili della nuova Strada Rotabile di Val di Magra, 1840 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, ff. 678, 729, 784 e 821).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Cresti e Zangheri, 1978, pp. 61-62; Cresti, 1987, p. 242; Barsanti, Bonelli Conenna e Rombai, 2001, p. 59; Caciagli e Castiglia, 2001, pp. 126, 559, 581, 591-593 e 599; ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa; ASGr, Camera di Soprintendenza Comunitativa.

Rimandi ad altre schede: G.

Autore della scheda:

Ciaccheri, Giuliano

Giuliano Ciaccheri
N. Firenze 1644
M. Firenze 17 luglio 1705

Relazioni di parentela: figlio di Giovan Pietro Ciaccheri “bottigliere” del cardinale Giovanni Carlo De’ Medici.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:
sepolto nella chiesa di S. Spirito.
Ingegnere nell’Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa e dei Nove Conservatori dello Stato e del dominio fiorentino, la sua attività è documentata tra il 1658 e il 1699.

Produzione scientifica:
Ciaccheri risulta avere un’ottima preparazione matematico-fisica e si occupa prevalentemente di ingegneria e di idraulica. Esperto di problemi di idraulica (a lui si devono le Considerazioni sullo scavo di una fossa sul lago di Massaciuccoli, in ASF, Miscellanea Medicea, f. 322, n. 63, e il Disegno di strumento per misurare la velocità delle acque, in BNCF, Fando Nazionale, II – 46, c. 78), fu particolarmente apprezzato come esperto ingegnere. Ha lasciato molti disegni e carte sia di ordine architettonico che tecnico-idraulico e territoriale. Si occupò anche della speculazione teorica e scientifica (Osservazione sopr’alla cometa comparsa l’anno 1668 fatta in Valdelsa, cfr. Targioni Tozzetti, 1780) e partecipò anche ad una “Accademia Geometrica” in cui intervengono altre figure della media burocrazia tecnica (Iacopo Ramponi e Giuseppe Balatri).
Con mp 15 aprile 1669 gli viene aumentata la provvisione di 6 scudi mensili (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 1489, n. 51). Nel 1673 viene nominato ingegnere dei Capitani di Parte, carica che manterrà fino alla morte, pur alternando i servigi per i Capitani di Parte con quelli per lo Scrittoio delle Possessioni, insieme agli ingegneri Francesco Nave e Francesco Landini. Lavora anche per l’Ordine di S. Stefano.
Nel 1673 redige per conto dei marchesi Salviati una pianta dei territori presso l’Arno nella zona di Figline Valdarno, approvata dagli Ufficiali dei Fiumi nel 1675; per la carta è pagato in data 31 luglio 1688. Una copia della carta venne eseguita nei primi anni del XVIII sec.
Intorno al 1675 disegnò con Benedetto Guerrini la Carta corografica della Valdinievole, inserita da Giovanni Targioni Tozzetti nel Ragionamento sopra le cause e sopra i rimedi dell’insalubrità d’aria della Valdinievole del 1761 (Valentini, 1993, p. 274).
Nel 1675 elabora il progetto di rialzamento degli argini della Gusciana, emissario del padule di Fucecchio. Nel 1677 verifica i capitolati e i lavori di restauro al palazzo della Fraternita ad Arezzo. Tra il1678 e il 1683 lavora al servizio dei Giudici delegati sul fiume Ombrone, insieme a Michele Gori.
I Giudici delegati sull’Ombrone vennero istituiti nel 1649, ed inizialmente composti dal segretario della Pratica segreta di Pistoia, un menbro del magistrato dei Capitani di Parte, e dal Provveditore della Parte. Già nel 1650 tuttavia non deliberano più collegialmente ma delegano la loro autorità ad uno solo dei membri riunito insieme con gli Ufficiali dei Fiumi. Nel 1678 vengono di nuovo istituiti.
Tra il 1680 e il 1700 compie numerose visite, redige relazioni e cura molti lavori idraulici nella Maremma grossetana (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6941; ASF, Segreteria di Finanze, ff. 1013 e 708). Nel 1684 effettua sopralluoghi in Garfagnana; nel 1685, insieme al pittore Francesco Corallo, fornisce i disegni e il progetto per le decorazioni della cappella nella villa medicea di Lappeggi; nel 1690 firma una relazione sulla rettificazione del fiume Celone nella zona di Castiglion Fiorentino (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 1103, n. 49). Del 1691 è il progetto di un triplice taglio al fiume Vingone (progetto bocciato dal Viviani) e sotto la guida di Vincenzo Viviani compie lavori di bonifica nella Valdichiana, precisamente ai piani di Chisu, del Pane e del fosso di Gragnano, tra cui il mutamento dell’alveo del torrente Parce, “spagliato” verso il Passo alla Querce, riattivando la colmata dei Paglieti, e il nuovo persorso del torrente Astrone. Propone inoltre lavori all’ansa del fiume Egola nella zona di S. Miniato (ACSM, Comunità di S. Miniato, Atti relativi alla causa tra il Vicariato di S. MIniato e i possessori delle terre lungo il fiume Egola, 1699-1731, n. 3702).
Il 20 luglio 1691 viene nominato ingegnere al servizio dei Nove Conservatori con provvisione di scudi 60 l’anno più lire 10 a giornata da pagarsi dalle comunità nelle quali conduce interventi e lavori.
Nel 1694 progetta le armature per la costruzione di un ponte a Rignano; progetta il secondo canale navigabile (o Navigante Nuovo) presso il fiume Ombrone, canale che, con un percorso più interno al lago di Castiglione della Pescaia, fosse più ricco d’acqua e si avvicinasse di più alla città di Grosseto mediante la comunicazione con il fosso S. Giovanni. Il primo Canale Navigante, che nel 1694 appariva ripieno e devastato dal bestiame brado, era stato iniziato nel 1614 e compiuto solo molti anni dopo e, partendo dalla Fossa Nuova, arrivava sino al Porticciolo di Grosseto in località Querciolo, dopo aver costeggiato il lago in parallelo al Fosso Martello. Nel 1699 elabora il progetto per la bonifica del lago di Bientina, accantonato per la eccessiva spesa prevista di 150.000 scudi.
Tra il 1696 e il 1715 cura la costruzione del secondo canale navigabile presso l’Ombrone. Aperto nel 1715, dopo soli 5 anni il canale appariva irriconoscibile, devastato dal bestiame e dall’incuria.
Al 12 dicembre 1699 risale la relazione sul fiume Bisenzio per la difesa dei terreni e della viabilità della zona dei Renai presso Firenze. Nel 1703 lavora alla riduzione del ponte al Romito presso Firenze.

Produzione di cartografia manoscritta:
Carta corografica della Valdinievole, 1675, con Benedetto Guerrini, edita da Giovanni Targioni Tozzetti nel 1761;
La pianura pisana fra il Serchio e Livorno, con supervisione di Vincenzo Viviani, 1680, stampa 1685;
Disegno schematico delle colmate del fosso Regola tra Badia al Toppo, lo stradone dei Ponti e Casanuova nella Valdichiana settentrionale, 1682 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 355);
Pianta del corso e adiacenze del fiume Ania..., 29 novembre 1683 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 51);
Pianta originale per la terminazione al salto della Cervia e al lago di Porta Beltrame... (con Masseangeli), 13 dicembre 1696 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 66);
Pianta in cui si dimostra la differenza vertente per causa di confinazioni..., 1688 (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa, carte sciolte n. 19);
Cabreo dei beni del Convento della Certosa di Firenze, 1727 (ASF, Conventi Soppressi 51, n. 295. Convento della Certosa di Firenze);
Relazione e pianta dell’ing. Giuliano Ciaccheri per l’addrizzamento del fiume Celone (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 1103, n. 49);
Il Padule di Fucecchio e la sua rete idrografica, con Vincenzo Viviani, 1675 (ASF, Piante dello Scrittoio delle RR. Possessioni, t. 37, c. 38);
Profilo e disegno delle bocchette del lago di Castiglioni, 1692 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6943, all. alla Relazione del 26 novembre 1692);
Profilo della calla del lago di Castiglioni, 1694 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6941, all. alla Relazione del 26 maggio 1694);
Disegno che dimostra lo stato presente del Fosso Navigabile di Grosseto dal Porticciolo al Mare, 1694 (ASF, Mediceo del Principato, f. 2029, c. 14);
Pianta del lago di Castiglione e fossi Naviganti, 1695-1696 (ASF, Mediceo del Principato, f. 2029, c. 2; ASS, Quattro Conservatori, f. 2074);
Disegno dell’ing. Ciaccheri fiorentino dell’Ania, 1684 (ASL, Offizio sopra le differenze dei Confini, f. 571, Armadio 24/n. 39/ n. int. 27);
Disegno in veduta del passo dell’Ospedalaccio, 1677, attribuita (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 72);
Pianta del fiume Arno con la nuova Terminazione del suo letto e spalle(...) con i Terreni posseduti dall’Ecc.mo S.r Duca Salviati (...), 1673 (AS, n. 104);
Pianta di un tratto del vecchio letto del fiume Elsa, 1679 (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa, cartone XIV, n. 5);
Pianta dello Stato delle Chiane sopra Buterone e la voltura d’Astrone per il piano delle Cardete, 1690, copia anonima di una pianta di G. Ciaccheri (ASS, Quattro Conservatori, n. 12);
Pianta della Voltura della Parce, e scoli de Paglieti verso i Poggi della Tomba, 1691 (attr.) (ASS, Quattro Conservatori, n. 139);
Pianta della Fattoria di Bettolle della Sagra Religione di S. Stefano in Valle di Chiane, 1684 (ASP, Piante dell’Ordine di S. Stefano, n. 2);
Pianta del territorio della Futa, 1683 (cit. da Ferdinando Morozzi, cfr. Francovich, 1976, p. 504).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Azzari, 1993; Barsanti, 1984; Barsanti, 1982; Barsanti, Previti e Sbrilli, 1989; Barsanti e Rombai, 1986; Barsanti e Rombai, 1994; Barsanti e Rombai, 1987; Bellinazzi e Manno Tolu, 1995; Boncompagni e Ulivieri, 2000; Breschi, 1981; Caciagli, 1984; Franchetti Pardo e Romby, 1980; Francovich, 1976; Gabellini, 1987; Gallo, 1993; Ginori Lisci, 1978; Guarducci e Rombai, 1999, pp. 71-109; Karwacka Codini e Sbrilli, 1993; Ludovico, 1991; Nanni, Pierulivo e Regoli, 1996; Orefice, 1996; Piccardi, 2001; Rombai, 1993; Rombai, 2003; Rombai, 1987; Rombai d Romby, 1988; Rombai e Romby, a cura di, 1993; Rombai e Romby, a cura di, 2001; Starnazzi, 2003; Toccafondi e Vivoli, 1993; Toccafondi e Vivoli, 1987; Vichi, 1990; Zagli, 2001; DBI, vol. XXV, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1981; ASF, MIscellanea di Piante; ASF, Capitani di Parte numeri neri; ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa; ASF, Piante antiche dei Confini; ASF, Conventi Soppressi 51, n. 295. Convento della Certosa di Firenze; ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni e Piante dello Scrittoio delle RR. Possessioni; ASF, Mediceo del Principato; BNCF, Fondo Nazionale; ASL, Offizio sopra le differenze dei Confini – Mappe diverse; ASP, Piante dell’Ordine di S. Stefano; AS.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Chiesi, Flaminio

Flaminio Chiesi
N. Pisa 10 agosto 1800
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Dall’11 febbraio 1833 presta servizio come Ingegnere addetto alla Deputazione Generale dei Fiumi e Fossi della Provincia Pisana.
Nel decennio successivo è attivo in diversi circondari toscani: a partire dal 24 aprile 1833 è comandato ad assumere l'incarico provvisorio di Ingegnere nel Circondario di Campiglia Marittima, mentre dall'11 luglio successivo è promosso al ruolo di aiuto ingegnere a Peccioli. Dal 22 aprile 1835 è trasferito, come ingegnere, dal circondario di V classe di Radicofani a quello di Portoferraio; nel dicembre 1836 è soggetto ad un nuovo trasferimento dal circondario di Rosignano a quello di Radicofani.
Dal 26 settembre 1840 è promosso Ingegnere di 1° classe nel circondario di Firenze dove gli viene affidato l'incarico speciale di occuparsi della Direzione dell'incanalamento delle acque dei tetti nell'interno della città. Nell’ambito di questo mandato, per ovviare alle disastrose conseguenze dell’alluvione che colpisce Firenze nel 1844, Chiesi propone la costruzione di un emissario, il “collettore generale”, per lo scolo delle acque della parte settentrionale della città, ultimato solo nel 1864, con un progetto che comprende anche il prolungamento di via Vacchereccia da Mercato Nuovo fino a Piazza Santa Trinita, che verrà ripreso da Poggi ma non mai attuato.
Sulla base del Regolamento Generale per la conservazione e l’aggiornamento del catasto approvato nel 1829, nell’agosto del 1842 la Comunità di Firenze incarica Chiesi di iniziare i sopralluoghi nel circondario settentrionale della città, al fine di individuare le possibili variazioni intervenute nell’edificato nel periodo successivo all’attivazione (nel 1832) del catasto particellare granducale. Le stime redatte da Chiesi, compilate fra il 1842 e il 1849, si riferiscono a tutti gli edifici costruiti ex novo, ampliati o ristrutturati nel periodo successivo alla compilazione delle mappe e portano ad una parziale revisione delle stesse.
Fra il 1845 e il 1848 Chiesi progetta e realizza, in via dei Renai, uno scalo coperto per il ricovero dei “barchetti” dei renaioli che lavorano in Arno, mentre nel 1847 predispone il piano per la costruzione di un nuovo quartiere cittadino nella zona ortiva presente fra le vecchie mura e l’Arno di fronte alle Cascine; il progetto prevede anche il prolungamento del lungo fiume dal Ponte alla Carraia al ponte sospeso di San Ferdinando, utile a creare un collegamento diretto dal centro della città al nuovo quartiere e al passeggio verso il Parco.
Chiesi è tra gli estensori della proposta, avanzata da un gruppo di ingegneri fiorentini tra il 1847 e il 1848, per l’introduzione da parte del governo granducale di discipline militari nell’Università di Pisa e l’istituzione (come difatti avviene alla fine del 1848) di un Corpo del Genio composto da ingegneri militari secondo il modello francese.
Dal 6 aprile 1850 è nominato ingegnere del nuovo distretto di Firenze, ruolo che ricopre sino al 1860, operando anche per conto della Direzione Generale dei Lavori di Acque e Strade e delle Fabbriche Civili dello Stato.
Testimonianza del suo grande interesse per la letteratura teorica nel campo della progettazione è il fondo librario, composto da circa 200 edizioni originali dei maggiori trattati di architettura e ingegneria civile dell’età moderna, raccolti durante la sua carriera professionale, conservato attualmente nella Biblioteca d’Ingegneria dell’Università di Pisa.
Fra i molti lavori cartografici e di progetto che portano la sua firma si segnalano quelli relativi alle infrastrutture del territorio pisano e in particolare il Prospetto e pianta del Ponte che si propone di costruire sul Torrente Sanguigna al Passo della Strada Regia Maremmana detta via Emilia, 20 novembre 1826 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 229), la Pianta regolare dell’andamento della Strada Regia Vicarese dal Ponte sul Fosso della Vicinaia detto di Vicoscia fino al Ponte sul Torrente Zambra presso Caprona, 1829 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 275), la Pianta regolare di un tronco della Strada Regia Fiorentina nel Compartimento Pisano in l° d° S. Marco nel punto ove si progetta la rettificazione di essa, 10 novembre 1834. (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 335) e due planimetrie di terreni situati lungo gli argini dell’Arno redatte fra il settembre e il dicembre 1834 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 436-437).
Per quanto riguarda la sua attività a Firenze, sono di particolare interesse i Disegni di rilievo e di progetto per l’allargamento di via Calzaioli a Firenze, 1842 (AMFCE, 1601-1667), i Rilievi dell’area di Barbano a Firenze, per la realizzazione del nuovo quartiere urbano omonimo, 1845 (ASCF, f. 5006 bis), i Rilievi e progetto di costruzione del nuovo Lungarno a Firenze, in collaborazione con l’architetto Felice Francolini, 1849 (ASF, Segreteria Gabinetto Appendice, f. 118/19) e i disegni allegati allo Stato di consistenza degli Stradoni, terreni e fabbriche […] interessati nel Progetto di prolungamento del Lungarno e i disegni relativi alla costruzione del nuovo Acquedotto, 1849-1850 (ASCF, f. 5268).
Corre obbligo di ricordare l’omonimo ingegnere architetto Chiesi Flaminio che dal 1809 e fino al 1814 fu al servizio dell’amministrazione dei Baciocchi nel Principato di Piombino, firmando innumerevoli perizie a fabbriche, strade e corsi d’acqua (con ponti e steccaie), a partire dal progetto con quattro piante e alzati della Steccaia sul Fiume Pecora del 1809 (ASF, Piombino Appendice II, 11, ins. 2: cfr. Rombai e Tognarini, 1986, pp. 76-81).
Dal 1811 al 1814, Chiesi (insieme all’altro ingegnere Pellegrini) diresse anche i lavori di bonifica della bassa Val di Cornia, con escavazione da parte del Genio Imperiale del fosso della Sdriscia, che avrebbe dovuto deviare le acque torbide fluviali nel paduletto di Campo all’Olmo, con la parziale arginatura del fiume Cornia e con la costruizione di ponti in legno alle foci del Cornia e del Pecora (Tognarini, 1995, pp. 60-61).

Produzione di cartografia manoscritta:
Prospetto e pianta del Ponte che si propone di costruire sul Torrente Sanguigna al Passo della Strada Regia Maremmana detta via Emilia, 20 novembre 1826 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 229);
Pianta regolare dell’andamento della Strada Regia Vicarese dal Ponte sul Fosso della Vicinaia detto di Vicoscia fino al Ponte sul Torrente Zambra presso Caprona, 1829 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 275);
Pianta regolare di un tronco della Strada Regia Fiorentina nel Compartimento Pisano in l° d° S. Marco nel punto ove si progetta la rettificazione di essa, 10 novembre 1834 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 335);
Due planimetrie di terreni situati lungo gli argini dell’Arno a Pisa, settembre-dicembre 1834 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 436-437);
Disegni di rilievo e di progetto per l’allargamento di via Calzaioli a Firenze, 1842 (AMFCE, 1601-1667);
Rilievi dell’area di Barbano a Firenze, per la realizzazione del nuovo quartiere urbano omonimo, 1845 (ASCF, f. 5006 bis);
Rilievi e progetto di costruzione del nuovo Lungarno a Firenze, con Felice Francolini, 1849 (ASF, Segreteria Gabinetto Appendice, f. 118/19);
Disegni allegati allo Stato di consistenza degli Stradoni, terreni e fabbriche […] interessati nel Progetto di prolungamento del Lungarno e i disegni relativi alla costruzione del nuovo Acquedotto a Firenze, 1849-1850 (ASCF, f. 5268).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Giuntini, 1989, p. 413; Bortolotti, 1970, p. 88; Borsi, Morolli e Zangheri, 1974, p. 30; Cresti e Zangheri, 1978, p. 59; Vasic Vatovec, 1987; Ventura, 1986; Corsani, 1987; Orefice, 1989; Caciagli e Castiglia, 2001, vol. I, p. 126, vol. II, pp. 414, 415, 417, 433,434, 466, 502 e 508-509; Rombai e Tognarini, 1986, pp. 76-81; Tognarini, 1995, pp. 60-61; ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa; ASF, Segreteria Gabinetto Appendice; ASF, Piombino Appendice II; AMFCE; ASCF.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Gabriella Orefice

Cecini, Piero

Piero Cecini
N. S. Agata di Mugello
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Domenico Cecini (o Cacini)

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: muratore

Biografia:

Produzione scientifica:
Il 22 dicembre 1580 viene nominato Agente di strade dai Capitani di Parte Guelfa in sostituzione di Giovanni Fornaciari detto lo Spagna (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 754, n. 84). Già il 5 marzo 1580 aveva presentato alla Magistratura una relazione, insieme a Lorenzo Vestrucci, sui lavori alla strada maestra di Marciano in ordine alla specifica proposta di Bernardo Buontalenti (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 985, n. 1). Il 23 dicembre 1580 riceve la patente per ispezionare strade e ponti (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 195, c. 101 v.), e fino al 1585 affianca Lorenzo Vestrucci come agente di strade per i Capitani di Parte.
Dal 26 dicembre 1580 al 19 aprile 1581 ispeziona le strade del distretto fiorentino e ne denuncia le condizioni assai critiche. Dalla relazione del Cacini avrà inizio il censimento descrittivo e cartografico di tutta la viabilità dello Stato, attuato tra il 1582 e il 1586, al fine di redigere un nuovo plantario della viabilità statale al posto del Libro vecchio di strade.
Nel 1583 lavora alla costruzione dei ripari lungo l’Arno ad Empoli (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 992, n. 221) e prosegue la sua attività come Agente di Strade ispezionando, nel dicembre dello stesso anno, le strade delle comunità di Uzzano e di Buggiano, con tanto di denuncia di irregolarità sulla via che divide le due comunità. Nel 1584 fornisce una relazione sulla maglia stradale intorno a Signa e descrive la strada maestra che, dal porto di Signa, si dirige a Prato e a Pistoia; dal 3 ottobre al 4 novembre 1584 si occupa delle strade del distretto di Cortona, che visita in 32 giornate per le quali riceve lire 192 di provvisione.
Nel luglio 1585 diventa capomastro, e tra il 7 agosto e il 4 settembre 1585 si occupa delle strade della Valdinievole, di Pietrasanta e Barga, che visita in 28 giornate per le quali riceve L. 168 di provvisione. Nell’ottobre 1585 riconsegna ai Capitani di Parte le piante con la descrizione e gli schizzi del vicariato di S. Miniato. Risale all’11 novembre 1585 il suo rapporto sul dissesto della strada diretta in Romagna (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 992, n. 222)¸ e al 19 novembre 1585 il rapporto sui disordini causati dall’Arno (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 982, n. 221). Il 27 agosto 1586 firma il rapporto sulla richiesta di Vincenzo degli Alessandrini di restaurare la propria pescaia a S. Andrea a Rovezzano presso Firenze (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 995, n. 119). Nel 1587, insieme a Gherardo Mechini, fornisce progetto e preventivo per la costruzione del ponte di Calcinaia a Colle Val d’Elsa; nel 1588 visita il Valdarno di Sopra e le Chiane con Giovan Battista Gianfigliazzi, Ufficiale dei Fiumi, e Gherardo Mechini (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 758, c. 155). Per alcune imprecisioni rilevate in una pianta commissionatagli, viene licenziato nel 1588 (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 745, c. 84), ma il 9 settembre 1594 viene riassunto per la grande penuria di tecnici che affligge la Parte.
L’anno successivo, insieme a Lorenzo Lucini, porta a termine le versioni definitive delle piante elaborate dagli altri viai (ASF, Piante dei Capitani di Parte. Popoli e Strade, 121/I, II). Dopo pochi anni se ne perdono le tracce.

Produzione di cartografia manoscritta:
Ripari lungo l’Arno a Empoli, 1583 (ASF, Capitani di Parte Guelfa numeri neri, f. 992, n. 221);
Mappe di Popoli e Strade (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa. Popoli e Strade, t. 121/I, 121/II, pubbl. in Pansini, a cura di, 1989-90).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Breschi, 1981, pp. 23-66; Casali e Diana, 1983; Guarducci e Rombai, 1998; Pansini, 1989-90; Piccardi, 2001; Rombai, 1993; Rombai, 1989; Rombai, 2001; Romby, 1993; Salvagnini, 1983; Tesi, a cura di, 1981; ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa. Popoli e Strade; ASF, Capitani di Parte Guelfa numeri neri.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci