Archivi tag: Carlo Vivoli

Ciocchi, Michele

Michele Ciocchi
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Padre dello scultore Clemente Ciocchi (morto nel 1658), nonno di Michele Ciocchi (nasce prima del 1658) e bisnonno forse di Giovan Filippo Ciocchi. Un altro Michele Ciocchi, incisore, fu attivo intorno al 1750, con la Veduta della Piazza di S. Maria Novella, disegnata insieme con V. Tarchi (cfr. Tongiorgi Tomasi, Tosi e Tongiorgi, 1990, p. 61: la figura fu inserita in G. Richa, Notizie istoriche delle chiesa fiorentine divise nei suoi quartiere, Firenze 1754-1762).
Ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa, la sua attività risulta documentata tra il 1618 e il 1626.
Nulla si sa sulla sua formazione tecnica e professionale.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta del Podere di Belvedere posto nel Comune di Santa Croce, 1710, con G. B. Bettini (ASF, Miscellanea di Piante, n. 21);
Pianta del luogo detto Fontana..., 1620 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 45);
Pianta fatta in occasione di alcuni ripari fatti da quelli di Mulazzo sul fiume Magra..., 1618 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 88);
Pianta cavata da M.ro Michele Ciocca capo Maestro de Luoghi della differenza d’Arbiano con Santo Stefano, 1622 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 81);
Veduta prospettiva della zona tra Terra Rossa e Aulla, 1626, firmata “maestro Michele Ciocca”, poi riutilizzata nel 1730 dall’ing. Giuseppe Ignazio Rossi (ASF, Miscellanea di Piante, n. 249/a)
Comunità di Montemignaio e Battifolle, 1600 (ASF, Piante dei Capitani di Parte, cartone XV, n. 8).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Archivio di Stato di Firenze, 1991; Bigazzi, Grazi e Giulianelli, a cura di, 1985; Gabellini, 1987; Gallo, 1993; Rombai, 1993; Rombai, 2003; Rombai, 1995; Tongiorgi Tomasi, Tosi e Tongiorgi, 1990; Vigni, 1999; DBI, vol. 25, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1981; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Piante dei Capitani di Parte; ASF, Piante antiche dei Confini.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciocchi, Gregorio Michele

Gregorio Michele Ciocchi
N.
M. 1772

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:

Produzione scientifica:
Nel 1752 diventa aiuto dello stesso Ximenes, con cui lavora anche alla redazione della Carta Geografica della Toscana Dal 17 settembre 1756 lavora alla rilevazione della zona del lago di Bientina insieme a F. Morozzi, A. Fortini e G. Soresina; dal 1758 è uno dei principali misuratori e cartografi della pianura grossetana. Dal 17 settembre 1758 fino al 1759 redige, insieme ad A. Fortini e sotto la direzione di L. Ximenes, la carta topografica della pianura di Castiglione della Pescaia, finalizzata alle opere di bonifica. Nel 1770 la carta è incisa dall’abate G. Canocchi e data alle stampe.
Apprendista ingegnere dei Capitani di Parte dal 1759, con diaria di £ 2 al giorno, con protocollo del 14 novembre 1769 ottiene la diaria di lire 5 al giorno per lavori in campagna e di 4 al giorno per i lavori a tavolino; il 3 dicembre 1771 ottiene la gratificazione straordinaria di 12 zecchini.
Nel 1767, con L. Ximenes, D. M. Fini, A. Nini, F. Grobert, F. Puccinelli ed altri lavora alla realizzazione della Strada Regia Modenese e da quell’anno fino alla morte lavora contemporaneamente nell’area grossetana, ancora insieme allo Ximenes, occupandosi delle bonifiche e dei lavori all’Ombrone e alla zona di Castiglione.

Produzione di cartografia manoscritta:
Carta topografica generale del lago di Castiglione e delle sue adiacenze sino alla radice de’ Poggi, 1758-59, con Agostino Fortini e L. Ximenes (BNCF, Nuove accessioni, cartella IV, n. 32 e cartella VII, n. 57, nell’incisione di Giovanni Canocchi, 1770);
Disegno del fiume Ombrone grossetano, 1772, attribuito a G. M. Ciocchi, F. Razzi e G. Boldrini (ASF, Segreteria Finanze ante 1788, f. 709);
Pianta dimostrativa del lago di Castiglioni, s.d. (ma anni ’50-’60 del XVIII sec.), redatta da L. Ximenes e aiuti (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 56, 59, 129.a e 130.a).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Barsanti e L. Rombai, 1994; Barsanti e Rombai, 1987; Francovich, 1976; Rombai, 1988; Rombai, 1993; Rombai, 1994; Rombai, 1993; Rombai e Romby, 1988; Rombai e Torchia, 1994; Rombai e Vivoli, 1998; DBI, vol. 25, Roma, Istituto della Encicolpedia Italiana, 1981; ASF, Segreteria di Finanze ante 1788; ASF, Miscellanea di Piante; BNCF, Nuove accessioni.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciocchi, Giovan Francesco

Giovan Francesco Ciocchi
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Ingegnere nella Camera delle Comunità, nulla si sa della sua formazione né della sua attività professionale. L’unica notizia che lo riguarda risale al 1753, quando, nelle annotazioni apposte a margine dei nomi degli operatori tecnici della Camera delle Comunità, Pietro Leopoldo lo giudica «poca cosa, da sopprimersi» (ASF, Segreteria di Gabinetto, f. 125).

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Rombai, 1987; ASF, Segreteria di Gabinetto, f. 125.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciocchi, Giovan Filippo

Giovan Filippo Ciocchi
N. Firenze 1695
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Michele Ciocchi

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Architetto e ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa.

Biografia:
muore intorno al 1770. Architetto e ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa, la sua attività è documentata tra il 1720 e il 1766.

Produzione scientifica:
La sua attività professionale è documentata con la realizzazione (nel 1720) del campanile di S. Maria degli Angeli a Firenze e con la costruzione, fino al 1724, del nuovo convento delle Cappuccine in via dei Malcontenti a Firenze. Nel 1729 viene eletto fra gli 8 “festaioli” dell’Accademia del Disegno di Firenze; visita il monte della Pania in Garfagnana, di cui realizza una veduta pubblicata in L. Ximenes, De fontium origine, Firenze 1747.
Nel 1730 compila il Cabreo per conto di Carlo Ginori Lisci; nel 1734 cura i lavori idraulici funzionali alla sistemazione dei fiumi Piovola e Orme nell’empolese. Nel 1738 entra nel Magistrato dei Otto e nel 1739 redige il progetto per l’arco trionfale eretto dalla nazione ebrea per celebrare l’entrata di Francesco di Lorena a Firenze. Realizza inoltre le incisioni di vedute di Firenze per il volume di G. I. Rossi, La Libreria Mediceo-Laurenziana, 1739, poi ristampate nella Scelta di architetture di G. Ruggieri, Firenze 1755.
Al 1757 risale la costruzione della nuova cappella delle Reliquie nel convento di Vallombrosa; al
1760 la realizzazione dell’arredo della cappella di S. Giuliana Falconieri in SS. Annunziata a Firenze, su disegni di Ferdinando Fuga; al 1766 il rimaneggiamento della sacrestia della SS. Annunziata di Firenze.

Produzione di cartografia manoscritta:
Piante dei beni sottoposti all’imposizione dei lavori generali..., 1741 (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa, carte sciolte n. 17);
Cabreo dei beni Ginori, 1730 (VGSF, Raccolta Ginori Lisci, n. 132);
Pianta del fiume Bagnolo...con preciso disegno delle strade e fiumi confinanti Strozzi, 1744 (ASF, Convento Soppressi 119, n. 1274, Convento della SS. Annunziata di Firenze, c. 10);
Pianta dei fiume Orme dalla via di Gricciano allo sbocco in Arno, 28 maggio 1734, con S. Pieri (UCIS);
Pianta della piazza e porto di Livorno situato su la spiaggia del Granducato di Toscana e a gradi 33 e minuti 10 di longitudine, 1734, incisa da Bernardo Sgrilli, Firenze Stamperia Tartini e Franchi (BNCF, Nuove accessioni, cartella VII, n. 113).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Archivio di Stato di Firenze, 1991; Barsanti, 1987; Barsanti, a cura di, 1992; Ginori Lisci, 1978; Guarducci e Rombai, 1998; Pansini, 1993; Piccardi, 2001; Rombai e Torchia, 1994; Toccafondi e Vivoli, 1993; Valentini, 1993; DBI, vol. 25, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1981; ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa; ASF, Conventi Soppressi 119, n. 1274. Convento della SS. Annunziata di Firenze; UCIS; VGSF, Raccolta Ginori Lisci; BNCF, Nuove accessioni; OX, V, n. 18.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Ciaccheri, Giuliano

Giuliano Ciaccheri
N. Firenze 1644
M. Firenze 17 luglio 1705

Relazioni di parentela: figlio di Giovan Pietro Ciaccheri “bottigliere” del cardinale Giovanni Carlo De’ Medici.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere

Biografia:
sepolto nella chiesa di S. Spirito.
Ingegnere nell’Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa e dei Nove Conservatori dello Stato e del dominio fiorentino, la sua attività è documentata tra il 1658 e il 1699.

Produzione scientifica:
Ciaccheri risulta avere un’ottima preparazione matematico-fisica e si occupa prevalentemente di ingegneria e di idraulica. Esperto di problemi di idraulica (a lui si devono le Considerazioni sullo scavo di una fossa sul lago di Massaciuccoli, in ASF, Miscellanea Medicea, f. 322, n. 63, e il Disegno di strumento per misurare la velocità delle acque, in BNCF, Fando Nazionale, II – 46, c. 78), fu particolarmente apprezzato come esperto ingegnere. Ha lasciato molti disegni e carte sia di ordine architettonico che tecnico-idraulico e territoriale. Si occupò anche della speculazione teorica e scientifica (Osservazione sopr’alla cometa comparsa l’anno 1668 fatta in Valdelsa, cfr. Targioni Tozzetti, 1780) e partecipò anche ad una “Accademia Geometrica” in cui intervengono altre figure della media burocrazia tecnica (Iacopo Ramponi e Giuseppe Balatri).
Con mp 15 aprile 1669 gli viene aumentata la provvisione di 6 scudi mensili (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 1489, n. 51). Nel 1673 viene nominato ingegnere dei Capitani di Parte, carica che manterrà fino alla morte, pur alternando i servigi per i Capitani di Parte con quelli per lo Scrittoio delle Possessioni, insieme agli ingegneri Francesco Nave e Francesco Landini. Lavora anche per l’Ordine di S. Stefano.
Nel 1673 redige per conto dei marchesi Salviati una pianta dei territori presso l’Arno nella zona di Figline Valdarno, approvata dagli Ufficiali dei Fiumi nel 1675; per la carta è pagato in data 31 luglio 1688. Una copia della carta venne eseguita nei primi anni del XVIII sec.
Intorno al 1675 disegnò con Benedetto Guerrini la Carta corografica della Valdinievole, inserita da Giovanni Targioni Tozzetti nel Ragionamento sopra le cause e sopra i rimedi dell’insalubrità d’aria della Valdinievole del 1761 (Valentini, 1993, p. 274).
Nel 1675 elabora il progetto di rialzamento degli argini della Gusciana, emissario del padule di Fucecchio. Nel 1677 verifica i capitolati e i lavori di restauro al palazzo della Fraternita ad Arezzo. Tra il1678 e il 1683 lavora al servizio dei Giudici delegati sul fiume Ombrone, insieme a Michele Gori.
I Giudici delegati sull’Ombrone vennero istituiti nel 1649, ed inizialmente composti dal segretario della Pratica segreta di Pistoia, un menbro del magistrato dei Capitani di Parte, e dal Provveditore della Parte. Già nel 1650 tuttavia non deliberano più collegialmente ma delegano la loro autorità ad uno solo dei membri riunito insieme con gli Ufficiali dei Fiumi. Nel 1678 vengono di nuovo istituiti.
Tra il 1680 e il 1700 compie numerose visite, redige relazioni e cura molti lavori idraulici nella Maremma grossetana (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6941; ASF, Segreteria di Finanze, ff. 1013 e 708). Nel 1684 effettua sopralluoghi in Garfagnana; nel 1685, insieme al pittore Francesco Corallo, fornisce i disegni e il progetto per le decorazioni della cappella nella villa medicea di Lappeggi; nel 1690 firma una relazione sulla rettificazione del fiume Celone nella zona di Castiglion Fiorentino (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 1103, n. 49). Del 1691 è il progetto di un triplice taglio al fiume Vingone (progetto bocciato dal Viviani) e sotto la guida di Vincenzo Viviani compie lavori di bonifica nella Valdichiana, precisamente ai piani di Chisu, del Pane e del fosso di Gragnano, tra cui il mutamento dell’alveo del torrente Parce, “spagliato” verso il Passo alla Querce, riattivando la colmata dei Paglieti, e il nuovo persorso del torrente Astrone. Propone inoltre lavori all’ansa del fiume Egola nella zona di S. Miniato (ACSM, Comunità di S. Miniato, Atti relativi alla causa tra il Vicariato di S. MIniato e i possessori delle terre lungo il fiume Egola, 1699-1731, n. 3702).
Il 20 luglio 1691 viene nominato ingegnere al servizio dei Nove Conservatori con provvisione di scudi 60 l’anno più lire 10 a giornata da pagarsi dalle comunità nelle quali conduce interventi e lavori.
Nel 1694 progetta le armature per la costruzione di un ponte a Rignano; progetta il secondo canale navigabile (o Navigante Nuovo) presso il fiume Ombrone, canale che, con un percorso più interno al lago di Castiglione della Pescaia, fosse più ricco d’acqua e si avvicinasse di più alla città di Grosseto mediante la comunicazione con il fosso S. Giovanni. Il primo Canale Navigante, che nel 1694 appariva ripieno e devastato dal bestiame brado, era stato iniziato nel 1614 e compiuto solo molti anni dopo e, partendo dalla Fossa Nuova, arrivava sino al Porticciolo di Grosseto in località Querciolo, dopo aver costeggiato il lago in parallelo al Fosso Martello. Nel 1699 elabora il progetto per la bonifica del lago di Bientina, accantonato per la eccessiva spesa prevista di 150.000 scudi.
Tra il 1696 e il 1715 cura la costruzione del secondo canale navigabile presso l’Ombrone. Aperto nel 1715, dopo soli 5 anni il canale appariva irriconoscibile, devastato dal bestiame e dall’incuria.
Al 12 dicembre 1699 risale la relazione sul fiume Bisenzio per la difesa dei terreni e della viabilità della zona dei Renai presso Firenze. Nel 1703 lavora alla riduzione del ponte al Romito presso Firenze.

Produzione di cartografia manoscritta:
Carta corografica della Valdinievole, 1675, con Benedetto Guerrini, edita da Giovanni Targioni Tozzetti nel 1761;
La pianura pisana fra il Serchio e Livorno, con supervisione di Vincenzo Viviani, 1680, stampa 1685;
Disegno schematico delle colmate del fosso Regola tra Badia al Toppo, lo stradone dei Ponti e Casanuova nella Valdichiana settentrionale, 1682 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 355);
Pianta del corso e adiacenze del fiume Ania..., 29 novembre 1683 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 51);
Pianta originale per la terminazione al salto della Cervia e al lago di Porta Beltrame... (con Masseangeli), 13 dicembre 1696 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 66);
Pianta in cui si dimostra la differenza vertente per causa di confinazioni..., 1688 (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa, carte sciolte n. 19);
Cabreo dei beni del Convento della Certosa di Firenze, 1727 (ASF, Conventi Soppressi 51, n. 295. Convento della Certosa di Firenze);
Relazione e pianta dell’ing. Giuliano Ciaccheri per l’addrizzamento del fiume Celone (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 1103, n. 49);
Il Padule di Fucecchio e la sua rete idrografica, con Vincenzo Viviani, 1675 (ASF, Piante dello Scrittoio delle RR. Possessioni, t. 37, c. 38);
Profilo e disegno delle bocchette del lago di Castiglioni, 1692 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6943, all. alla Relazione del 26 novembre 1692);
Profilo della calla del lago di Castiglioni, 1694 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6941, all. alla Relazione del 26 maggio 1694);
Disegno che dimostra lo stato presente del Fosso Navigabile di Grosseto dal Porticciolo al Mare, 1694 (ASF, Mediceo del Principato, f. 2029, c. 14);
Pianta del lago di Castiglione e fossi Naviganti, 1695-1696 (ASF, Mediceo del Principato, f. 2029, c. 2; ASS, Quattro Conservatori, f. 2074);
Disegno dell’ing. Ciaccheri fiorentino dell’Ania, 1684 (ASL, Offizio sopra le differenze dei Confini, f. 571, Armadio 24/n. 39/ n. int. 27);
Disegno in veduta del passo dell’Ospedalaccio, 1677, attribuita (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 72);
Pianta del fiume Arno con la nuova Terminazione del suo letto e spalle(...) con i Terreni posseduti dall’Ecc.mo S.r Duca Salviati (...), 1673 (AS, n. 104);
Pianta di un tratto del vecchio letto del fiume Elsa, 1679 (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa, cartone XIV, n. 5);
Pianta dello Stato delle Chiane sopra Buterone e la voltura d’Astrone per il piano delle Cardete, 1690, copia anonima di una pianta di G. Ciaccheri (ASS, Quattro Conservatori, n. 12);
Pianta della Voltura della Parce, e scoli de Paglieti verso i Poggi della Tomba, 1691 (attr.) (ASS, Quattro Conservatori, n. 139);
Pianta della Fattoria di Bettolle della Sagra Religione di S. Stefano in Valle di Chiane, 1684 (ASP, Piante dell’Ordine di S. Stefano, n. 2);
Pianta del territorio della Futa, 1683 (cit. da Ferdinando Morozzi, cfr. Francovich, 1976, p. 504).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Azzari, 1993; Barsanti, 1984; Barsanti, 1982; Barsanti, Previti e Sbrilli, 1989; Barsanti e Rombai, 1986; Barsanti e Rombai, 1994; Barsanti e Rombai, 1987; Bellinazzi e Manno Tolu, 1995; Boncompagni e Ulivieri, 2000; Breschi, 1981; Caciagli, 1984; Franchetti Pardo e Romby, 1980; Francovich, 1976; Gabellini, 1987; Gallo, 1993; Ginori Lisci, 1978; Guarducci e Rombai, 1999, pp. 71-109; Karwacka Codini e Sbrilli, 1993; Ludovico, 1991; Nanni, Pierulivo e Regoli, 1996; Orefice, 1996; Piccardi, 2001; Rombai, 1993; Rombai, 2003; Rombai, 1987; Rombai d Romby, 1988; Rombai e Romby, a cura di, 1993; Rombai e Romby, a cura di, 2001; Starnazzi, 2003; Toccafondi e Vivoli, 1993; Toccafondi e Vivoli, 1987; Vichi, 1990; Zagli, 2001; DBI, vol. XXV, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1981; ASF, MIscellanea di Piante; ASF, Capitani di Parte numeri neri; ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa; ASF, Piante antiche dei Confini; ASF, Conventi Soppressi 51, n. 295. Convento della Certosa di Firenze; ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni e Piante dello Scrittoio delle RR. Possessioni; ASF, Mediceo del Principato; BNCF, Fondo Nazionale; ASL, Offizio sopra le differenze dei Confini – Mappe diverse; ASP, Piante dell’Ordine di S. Stefano; AS.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Cecini, Piero

Piero Cecini
N. S. Agata di Mugello
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Domenico Cecini (o Cacini)

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: muratore

Biografia:

Produzione scientifica:
Il 22 dicembre 1580 viene nominato Agente di strade dai Capitani di Parte Guelfa in sostituzione di Giovanni Fornaciari detto lo Spagna (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 754, n. 84). Già il 5 marzo 1580 aveva presentato alla Magistratura una relazione, insieme a Lorenzo Vestrucci, sui lavori alla strada maestra di Marciano in ordine alla specifica proposta di Bernardo Buontalenti (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 985, n. 1). Il 23 dicembre 1580 riceve la patente per ispezionare strade e ponti (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 195, c. 101 v.), e fino al 1585 affianca Lorenzo Vestrucci come agente di strade per i Capitani di Parte.
Dal 26 dicembre 1580 al 19 aprile 1581 ispeziona le strade del distretto fiorentino e ne denuncia le condizioni assai critiche. Dalla relazione del Cacini avrà inizio il censimento descrittivo e cartografico di tutta la viabilità dello Stato, attuato tra il 1582 e il 1586, al fine di redigere un nuovo plantario della viabilità statale al posto del Libro vecchio di strade.
Nel 1583 lavora alla costruzione dei ripari lungo l’Arno ad Empoli (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 992, n. 221) e prosegue la sua attività come Agente di Strade ispezionando, nel dicembre dello stesso anno, le strade delle comunità di Uzzano e di Buggiano, con tanto di denuncia di irregolarità sulla via che divide le due comunità. Nel 1584 fornisce una relazione sulla maglia stradale intorno a Signa e descrive la strada maestra che, dal porto di Signa, si dirige a Prato e a Pistoia; dal 3 ottobre al 4 novembre 1584 si occupa delle strade del distretto di Cortona, che visita in 32 giornate per le quali riceve lire 192 di provvisione.
Nel luglio 1585 diventa capomastro, e tra il 7 agosto e il 4 settembre 1585 si occupa delle strade della Valdinievole, di Pietrasanta e Barga, che visita in 28 giornate per le quali riceve L. 168 di provvisione. Nell’ottobre 1585 riconsegna ai Capitani di Parte le piante con la descrizione e gli schizzi del vicariato di S. Miniato. Risale all’11 novembre 1585 il suo rapporto sul dissesto della strada diretta in Romagna (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 992, n. 222)¸ e al 19 novembre 1585 il rapporto sui disordini causati dall’Arno (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 982, n. 221). Il 27 agosto 1586 firma il rapporto sulla richiesta di Vincenzo degli Alessandrini di restaurare la propria pescaia a S. Andrea a Rovezzano presso Firenze (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 995, n. 119). Nel 1587, insieme a Gherardo Mechini, fornisce progetto e preventivo per la costruzione del ponte di Calcinaia a Colle Val d’Elsa; nel 1588 visita il Valdarno di Sopra e le Chiane con Giovan Battista Gianfigliazzi, Ufficiale dei Fiumi, e Gherardo Mechini (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 758, c. 155). Per alcune imprecisioni rilevate in una pianta commissionatagli, viene licenziato nel 1588 (ASF, Capitani di Parte numeri neri, f. 745, c. 84), ma il 9 settembre 1594 viene riassunto per la grande penuria di tecnici che affligge la Parte.
L’anno successivo, insieme a Lorenzo Lucini, porta a termine le versioni definitive delle piante elaborate dagli altri viai (ASF, Piante dei Capitani di Parte. Popoli e Strade, 121/I, II). Dopo pochi anni se ne perdono le tracce.

Produzione di cartografia manoscritta:
Ripari lungo l’Arno a Empoli, 1583 (ASF, Capitani di Parte Guelfa numeri neri, f. 992, n. 221);
Mappe di Popoli e Strade (ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa. Popoli e Strade, t. 121/I, 121/II, pubbl. in Pansini, a cura di, 1989-90).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Breschi, 1981, pp. 23-66; Casali e Diana, 1983; Guarducci e Rombai, 1998; Pansini, 1989-90; Piccardi, 2001; Rombai, 1993; Rombai, 1989; Rombai, 2001; Romby, 1993; Salvagnini, 1983; Tesi, a cura di, 1981; ASF, Piante dei Capitani di Parte Guelfa. Popoli e Strade; ASF, Capitani di Parte Guelfa numeri neri.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Cantagallina, Remigio

Remigio Cantagallina
N. Sansepolcro 1582
M. 15 ottobre 1656

Relazioni di parentela: Fratello di Giovan Francesco e di Antonio Cantagallina, nasce da Giovanni Maria Cantagallina, nobile di Sansepolcro di origine perugina, da Villa Cantagallina nel territorio di Chiusi trasferitisi in Sansepolcro nel corso del XVI secolo; nel XVII secolo passarono dagli Schianteschi alla famiglia Cantagallina le contee di Montedoglio e di Gorga Scura presso Anghiari, che dettero alla famiglia l’omonimo titolo di conti. In località Sassi rotti (o rossi), a circa 2 km da Sansepolcro verso Ovest è localizzato l’edificio della Villa Cantagallina.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Incisore, disegnatore e pittore

Biografia:
La sua attività risulta documentata tra il 1602 e il 1653.

Produzione scientifica:
A partire dal 1621 fu maestro di disegno nella scuola di corte di Ferdinando II dei Medici, detta “la Paggeria”, in sostituzione di Stefano Fantoni. Maestro di Anton Domenico Gabbiani, di Agostino Melissi e di Stefano della Bella, amico di Bernardino Poccetti, R. C. fu «celebre nel disegnar paesi a penna»” (Baldinucci, IV, p. 142) e «ingegnere valoroso» (idem, IV, p. 605).
Attivo anche come intagliatore: intaglio a rosoni sulla porta laterale in legno della chiesa di Santa Chiara a Sansepolcro (s.d.); nel 1603 firma la prima incisione di paesaggio; nel 1608 collabora con Giulio Parigi all’allestimento di spettacoli per le nozze di Cosimo II con M. Maddalena d’Austria.
Tra il 1612 e il 1613 viaggia nei Paesi Bassi, dove raccoglie in un taccuino 105 disegni, attualmente conservati nella Biblioteca Reale di Bruxelles. Dal 1615 è sicuramente di nuovo in Italia e redige varie vedute.
Di Remigio rimane un gran numero di disegni e incisioni. Nessuna documentazione si ha invece circa la sua attività di ingegnere e architetto. Tra le vedute, di particolare valore è quella di Siena, conservata a Firenze presso il GDSU.

Produzione di cartografia manoscritta:
Veduta di Siena, post 1615, ante 1650 (GDSU, n. 249 P);
Veduta del Ponte alle Grazie a Firenze, 1633 ca. (GDSU, n. 202 P);
Veduta dei Mulini di S. Niccolò a Firenze, 1633 (CLP, inv. 8701);
Veduta di un borgo toscano, 6 luglio 1633 (PU);
Veduta di Porta Romana a Firenze, 1630-1640 (GDSU, n. 6100 S);
Veduta di Firenze da Bellosguardo, 1630-1640 (GDSU, n. 203 P);
Pianta di una zona di Borgo Sansepolcro (attuale zona di via Matteotti), fine XVI sec. (MB);
Veduta della facciata principale della villa del Poggio Imperiale, prima metà XVII sec. (BMF, vol. F, n. 71);
Disegno della Villa dell’Ambrogiana, XVII sec. (GDSU, Collez. Sant. n. 6099);
Veduta della piazza del Duomo di Pisa, XVII sec. (CPP);
Veduta della campagna presso Firenze, XVII sec. (GDSU).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Bortolotti, 1982; Chiarini e Marabottini, 1994; G. Di Pietro e Fanelli, 1973; Fara, Conforti e Zangheri, 1978; Rombai, 1980; Tongiorgi Tomasi, Tosi e Tongiorgi, 1990; Baldinucci, 1975, vol. III, p. 136, vol. IV pp. 142, 317 e 605, e vol. V, pp. 38, 40, 41, 186, 200 e 252; Baldinucci, 1975; GDSU; MB; BMF; CLP; PU; CPP.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Cantagallina, Giovan Francesco

Giovan Francesco Cantagallina
N. Sansepolcro
M.

Relazioni di parentela: Fratello di Antonio e di Remigio Cantagallina e padre di Andrea Cantagallina (colonnello e ingegnere, allievo del Parigi, morto nel 1678), sposò Isabella Schianteschi dei Conti di Montedoglio e di Gorga Scura, da cui ebbe l’unico figlio Costantino.
La famiglia Schianteschi-Cantagallina si estinse alla fine del XVIII secolo.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere civile e militare

Biografia:
Nasce a Sansepolcro intorno al 1580, primogenito di Giovanni Maria Cantagallina, nobile di Sansepolcro di origine perugina. Morì il 15 ottobre 1656 secondo il Baldinucci, poco dopo il 1646 secondo il DBI.
Fu ingegnere civile e militare e la su attività risulta documentata tra il 1611 e il 1643.

Produzione scientifica:
Nel 1611 realizza il nuovo molo al porto di Castiglione della Pescaia; numerosi interventi datano al 1616, in primo luogo i lavori alle importanti opere portuali volute da Cosimo II a Livorno: la costruzione del molo della Sassaia a Livorno, la realizzazione della via d’acqua tra il Lazzaretto di S. Rocco e le Fornaci a Livorno, la costruzione della diga alla Torretta sul fosso detto dei Navicelli che collegava Pisa e Livorno (interventi da alcuni datati 1617). Nello stesso anno 1616 visita il Pian d’Alma nella Maremma grossetana, insieme con l’Auditore Lionardo Accolti, opera alle fortificazioni di Castiglione della Pescaia e redige la carta prospettica del territorio costiero maremmano di Pian d’Alma e Punta Ala, restituito con estrema esattezza nelle sue componenti morfologiche, idrografiche e degli insediamenti con la tecnica della prospettiva a volo d’uccello.
Nel 1618 giunge in Maremma su incarico del granduca per studiare il problema delle steccaie (la cosidetta “guerra delle steccaie”) sui fiumi Cornia e Pecora, che alimentavano le ferriere e i mulini di Suvereto e di Follonica nel Principato di Piombino, e per risolvere alcune controversie insorte in questa materia tra gli Appiani, signori piombinesi proprietari delle ferriere e degli altoforni, e i Medici, proprietari della Magona del ferro che teneva in attività anche alcuni impianti siderurgici in Maremma. Al proposito redige circa 15 carte topografiche con la precisa organizzazione della maglia fluviale, degli stabilimenti siderurgici e appunto delle steccaie.
Tra il 1619 e il 1620 lavora soprattutto a Seravezza, Montignoso, Pietrasanta, Grosseto, conducendo restauri e riparazioni di edifici pubblici.
Dal 1621 al 1627 è nei Paesi Bassi come ingegnere militare al seguito del marchese Ambrogio Spinola e lavora alle fortificazioni erette durante l’assedio di Breda, nel 1627. Rientra a Firenze alla fine del 1627, e viene nominato ingegnere principale delle fortificazioni del porto di Livorno, dove, tra il 1637 e il 1643 realizza un complesso di due bastioni collegati da una cortina (Forte di Porta Murata, a motivo dell’occlusione dell’antica porta meridionale che diventava un semplice passaggio interno fra il Forte e la piattaforma antistante la darsena). Torna ad occuparsi della zona di Castiglione della Pescaia nel 1639, con relazioni sull’alluvione dell’Ombrone nella zona castiglionese. Compila inoltre relazioni sull’opportunità di essiccare il lago di Castiglione mediante canalizzazione oppure colmata, firmate insieme ad Alessandro Bartolotti, Guglielmo Gargiolli e Pietro Petruccini (ipotesi non realizzate). Fino al 1640 cura i lavori di sistemazione del porto di Castiglione, e nel 1643 è nuovamente a Livorno, dove si occupa della costruzione del Lazzaretto di S. Jacopo.
Tra il 1643 e il 1644 termina la costruzione delle fortificazioni di Sansepolcro insieme a Baccio del Bianco e ancora al 1643 datano i lavori di restauro alle mura di Monterchi, gravemente danneggiate. Il Baldinucci riferisce su lavori del Cantagallina alle fortificazioni di Gaeta per conto del Re di Spagna, senza specificarne la datazione.

Produzione di cartografia manoscritta:
Territori di Gualdo, oggi Punta Ala, in due piante a confronto del 1616 e del 1769, 1780 (ASF, Miscellanea di Piante, n. 545);
Il comprensorio di Punta Ala con i termini confinari tra Granducato e Principato di Piombino, 1619 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6936, ins. 3.3.1619);
Carta topografica “tocca in penna” di Pian d’Alma, 3 marzo 1619 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6936);
Pianta della pineta di Castiglione, 18 marzo 1615 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6933);
Tirli e la strada per Pian d’Alma, 16 maggio 1622, attribuita (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6937);
Porta del borgo di Castiglione della Pescaia, 1616 (ASF, Scrittoio delle RR. Possessioni, f. 6934, ins. 25/9/1616);
Porto di Castiglioni (di incerta attribuzione tra A. Bartolotti, G. F. Cantagallina, P. Petruccini, G. Gargiolli), XVII sec. (ASF, Segreteria di Finanze, f. 1013, Rel. 26/12/1639);
Forno, ferriera, gore e steccaie di Suvereto, 1618, attr. a G. F. Cantagallina (ASF, Miscellanea Medicea, f. 534, c. 247; ASF, Miscellanea Medicea, f. 546, cc. 3, 5, 7, 9, 11-13, 15, 17, 19, 21 e 23-24; ASF, Miscellanea Medicea, f. 559, c. 13);
Disegno della presa dell’acqua del Tevere per condurla per la gora degli Anghiaresi fatta sotto Montedoglio nel modo che in detto giorno si trovava, 21 luglio 1638 (CCAU);
Mare o sia Golfo di Piombino, 1616 (attr. a G. F. Cantagallina) (ASF, Miscellanea di Piante, n. 545);
Carta dei confini di Piombino, 1616 (citata in una lettera di Alessandro Chigi al Governatore Generale di Piombino del 24 marzo 1783), (ASF, Principato di Piombino, f. 11, anno 1783);
Il territorio maremmano di Pian d’Alma e Punt’Ala, 1616 (ASF, Archivio Vecchio dei Confini, casella III, piante n. 38, c. 14; e ASF, Capitani di Parte, cartone XVI, c. 2).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Azzari e Rombai, 1986; Barsanti, 1984; Barsanti, 1982; Barsanti e Rombai, 1986; Casali e Diana, 1983; Di Pietro e Fanelli, 1973; Fara, Conforti e Zangheri, 1978; Gabellini, 1987; Greppi, a cura di, 1993; Lucarelli, 1995; Principe, 1988; Rombai, 1993; Rombai, 2003; Rombai, 1995; Rombai, 1987; Rombai, 1983; Rombai e Tognarini, 1986; Toccafondi e Vivoli, 1993; Vivoli, 1992; DBI, vol. 18, Roma, Istituto della Encicloperdia Italiana, 1975; Baldinucci, 1975, vol. IV, p. 142, e vol. V, pp. 40-41; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Scrittoio delle RR. Regie Possessioni; ASF, Segreteria di Finanze; ASF, Miscellanea Medicea; ASF, Capitani di Parte; ASF, Archivio Vecchio dei Confini; ASF, Principato di Piombino; CCAU.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Cantagallina, Antonio

Antonio Cantagallina
N.
M.

Relazioni di parentela: Minore dei tre figli di Giovanni Maria Cantagallina, nobile di Sansepolcro di origine perugina.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Prete, architetto e pittore

Biografia:

Produzione scientifica:
Nei primi anni del XVII secolo è architetto della “fabbrica di Livorno”, ove curò la costruzione della città nuova; nel 1605 si occupò della fabbrica del Duomo di Livorno e dell’edificio per la dogana di Livorno, poi trasformato in palazzo reale e come tale usato fino a fine secolo.
Nel 1609 è di nuovo a Sansepolcro, dove porta a termine la facciata e il cortile del palazzo delle Laudi insieme al fratello Giovan Francesco; ancora a Sansepolcro, nel 1613 ca. (per alcuni nel 1616), progetta la chiesa di S. Maria delle Cappuccine.
Nel 1616 è nuovamente a Livorno, dove lavora per l’Ordine di S. Stefano, eseguendo il progetto per la costruzione di un isolato di case a schiera e per la ristrutturazione del vecchio borgo medievale.

Produzione di cartografia manoscritta:
Perizia sui rapporti tra le fortificazioni del lato Nord di Borgo Sansepolcro e il sito di proprietà dei padri Cappuccini, XVII sec. (ASF);

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Di Pietro e Fanelli, 1973; Giglia, 1997, pp. 83-116; DBI, vol. 18, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1975; Baldinucci, 1975, vol. IV, p. 142, e vol. V, pp. 40-41; Thieme e Becker, 1921, vol. V, p. 522.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci

Buonenove, Dario

Dario Buonenove
N.
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa

Biografia:
La sua attività risulta documentata tra il 1697 e il 1712.

Produzione scientifica:
Ingegnere dei Capitani di Parte Guelfa; lavora anche per i Nove Conservatori dello Stato e del dominio fiorentino.
Nella carta in ASF, Miscellanea di Piante, n. 751/n, è raffigurato lo stesso Buonenove intento alle misurazioni, con canna e livella, del ponte di Marradi insieme al suo assistente.

Produzione di cartografia manoscritta:
Piante e profili di ponti (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 751/i - 751/hII);
Pianta delle terre della comunità di Foiano, 1697 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 28);
Pianta originale dell’andamento delle confinazioni del terriotrio di Firenzuola e Bologna, 1704 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 42/b);
Pianta del confine controverso tra S. Sofia e Bascio, 1698 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 43);
Pianta che dimostra la disputa dei confini tra Isolano, Stato di SAR e Terme, Stato del marchese di Fosdinovo, 1701 (ASF, Piante antiche dei Confini, n. 76);
Disegno in pianta della chiesa di S. Maria del Monte Mignaio, s.d. (ASF, Piante dei Capitani di Parte, XXVI, n. 38);
Schizzo che dimostra in veduta come stanno i confini tra i SS.i Donati Caramelli e Fabbri al luogo detto Poggio Rinaldi podesteria di Sesto e Fiesole, inizio XVIII sec. (BNCF, Nuove accessioni, cartella I, n. 2);
Schizzo che dimostra il muro che regge il terreno de’ SS.i Donati e Gerini, inzio XVIII sec. (BNCF, Nuove accessioni, cartella I, n. 3);
Pianta della tenuta di Campiglia, 1700 (copia di una pianta del 1623; ASF, Piante antiche dei Confini, cas. III, n. 38);
Pianta dell’ing. Dario Giuseppe Buonenove copiata nel 1700 da altra simile che si trova nello Scrittoio delle Possessioni di SAR del 1623, 1700 (ASF, Confini, casella III, Piante n. 38, c. 11);
Pianta originale del Sig. Bonanave inginiero per le differenze del podere di Portaccia, s.d. (ASF, Miscellanea Medicea, F. 93, ins. V, c. 146).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Archivio di Stato di Firenze, 1991; Breschi, 1981, pp. 23-66; Francovich e Rombai, 1990, pp. 695-709; Gabellini, 1987; Rombai, 1993; Rombai e Sorelli, 1992, pp. 37-71; Rombai e Torchia, 1994; Valentini, 1993, pp. 245-303; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Piante antiche dei Confini; ASF, Piante dei Capitani di Parte; BNCF, Nuove accessioni; ASF, Miscellanea Medicea.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Rosamaria Martellacci