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Chiesi, Flaminio

Flaminio Chiesi
N. Pisa 10 agosto 1800
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Dall’11 febbraio 1833 presta servizio come Ingegnere addetto alla Deputazione Generale dei Fiumi e Fossi della Provincia Pisana.
Nel decennio successivo è attivo in diversi circondari toscani: a partire dal 24 aprile 1833 è comandato ad assumere l'incarico provvisorio di Ingegnere nel Circondario di Campiglia Marittima, mentre dall'11 luglio successivo è promosso al ruolo di aiuto ingegnere a Peccioli. Dal 22 aprile 1835 è trasferito, come ingegnere, dal circondario di V classe di Radicofani a quello di Portoferraio; nel dicembre 1836 è soggetto ad un nuovo trasferimento dal circondario di Rosignano a quello di Radicofani.
Dal 26 settembre 1840 è promosso Ingegnere di 1° classe nel circondario di Firenze dove gli viene affidato l'incarico speciale di occuparsi della Direzione dell'incanalamento delle acque dei tetti nell'interno della città. Nell’ambito di questo mandato, per ovviare alle disastrose conseguenze dell’alluvione che colpisce Firenze nel 1844, Chiesi propone la costruzione di un emissario, il “collettore generale”, per lo scolo delle acque della parte settentrionale della città, ultimato solo nel 1864, con un progetto che comprende anche il prolungamento di via Vacchereccia da Mercato Nuovo fino a Piazza Santa Trinita, che verrà ripreso da Poggi ma non mai attuato.
Sulla base del Regolamento Generale per la conservazione e l’aggiornamento del catasto approvato nel 1829, nell’agosto del 1842 la Comunità di Firenze incarica Chiesi di iniziare i sopralluoghi nel circondario settentrionale della città, al fine di individuare le possibili variazioni intervenute nell’edificato nel periodo successivo all’attivazione (nel 1832) del catasto particellare granducale. Le stime redatte da Chiesi, compilate fra il 1842 e il 1849, si riferiscono a tutti gli edifici costruiti ex novo, ampliati o ristrutturati nel periodo successivo alla compilazione delle mappe e portano ad una parziale revisione delle stesse.
Fra il 1845 e il 1848 Chiesi progetta e realizza, in via dei Renai, uno scalo coperto per il ricovero dei “barchetti” dei renaioli che lavorano in Arno, mentre nel 1847 predispone il piano per la costruzione di un nuovo quartiere cittadino nella zona ortiva presente fra le vecchie mura e l’Arno di fronte alle Cascine; il progetto prevede anche il prolungamento del lungo fiume dal Ponte alla Carraia al ponte sospeso di San Ferdinando, utile a creare un collegamento diretto dal centro della città al nuovo quartiere e al passeggio verso il Parco.
Chiesi è tra gli estensori della proposta, avanzata da un gruppo di ingegneri fiorentini tra il 1847 e il 1848, per l’introduzione da parte del governo granducale di discipline militari nell’Università di Pisa e l’istituzione (come difatti avviene alla fine del 1848) di un Corpo del Genio composto da ingegneri militari secondo il modello francese.
Dal 6 aprile 1850 è nominato ingegnere del nuovo distretto di Firenze, ruolo che ricopre sino al 1860, operando anche per conto della Direzione Generale dei Lavori di Acque e Strade e delle Fabbriche Civili dello Stato.
Testimonianza del suo grande interesse per la letteratura teorica nel campo della progettazione è il fondo librario, composto da circa 200 edizioni originali dei maggiori trattati di architettura e ingegneria civile dell’età moderna, raccolti durante la sua carriera professionale, conservato attualmente nella Biblioteca d’Ingegneria dell’Università di Pisa.
Fra i molti lavori cartografici e di progetto che portano la sua firma si segnalano quelli relativi alle infrastrutture del territorio pisano e in particolare il Prospetto e pianta del Ponte che si propone di costruire sul Torrente Sanguigna al Passo della Strada Regia Maremmana detta via Emilia, 20 novembre 1826 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 229), la Pianta regolare dell’andamento della Strada Regia Vicarese dal Ponte sul Fosso della Vicinaia detto di Vicoscia fino al Ponte sul Torrente Zambra presso Caprona, 1829 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 275), la Pianta regolare di un tronco della Strada Regia Fiorentina nel Compartimento Pisano in l° d° S. Marco nel punto ove si progetta la rettificazione di essa, 10 novembre 1834. (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 335) e due planimetrie di terreni situati lungo gli argini dell’Arno redatte fra il settembre e il dicembre 1834 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 436-437).
Per quanto riguarda la sua attività a Firenze, sono di particolare interesse i Disegni di rilievo e di progetto per l’allargamento di via Calzaioli a Firenze, 1842 (AMFCE, 1601-1667), i Rilievi dell’area di Barbano a Firenze, per la realizzazione del nuovo quartiere urbano omonimo, 1845 (ASCF, f. 5006 bis), i Rilievi e progetto di costruzione del nuovo Lungarno a Firenze, in collaborazione con l’architetto Felice Francolini, 1849 (ASF, Segreteria Gabinetto Appendice, f. 118/19) e i disegni allegati allo Stato di consistenza degli Stradoni, terreni e fabbriche […] interessati nel Progetto di prolungamento del Lungarno e i disegni relativi alla costruzione del nuovo Acquedotto, 1849-1850 (ASCF, f. 5268).
Corre obbligo di ricordare l’omonimo ingegnere architetto Chiesi Flaminio che dal 1809 e fino al 1814 fu al servizio dell’amministrazione dei Baciocchi nel Principato di Piombino, firmando innumerevoli perizie a fabbriche, strade e corsi d’acqua (con ponti e steccaie), a partire dal progetto con quattro piante e alzati della Steccaia sul Fiume Pecora del 1809 (ASF, Piombino Appendice II, 11, ins. 2: cfr. Rombai e Tognarini, 1986, pp. 76-81).
Dal 1811 al 1814, Chiesi (insieme all’altro ingegnere Pellegrini) diresse anche i lavori di bonifica della bassa Val di Cornia, con escavazione da parte del Genio Imperiale del fosso della Sdriscia, che avrebbe dovuto deviare le acque torbide fluviali nel paduletto di Campo all’Olmo, con la parziale arginatura del fiume Cornia e con la costruizione di ponti in legno alle foci del Cornia e del Pecora (Tognarini, 1995, pp. 60-61).

Produzione di cartografia manoscritta:
Prospetto e pianta del Ponte che si propone di costruire sul Torrente Sanguigna al Passo della Strada Regia Maremmana detta via Emilia, 20 novembre 1826 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 229);
Pianta regolare dell’andamento della Strada Regia Vicarese dal Ponte sul Fosso della Vicinaia detto di Vicoscia fino al Ponte sul Torrente Zambra presso Caprona, 1829 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 275);
Pianta regolare di un tronco della Strada Regia Fiorentina nel Compartimento Pisano in l° d° S. Marco nel punto ove si progetta la rettificazione di essa, 10 novembre 1834 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, n. 335);
Due planimetrie di terreni situati lungo gli argini dell’Arno a Pisa, settembre-dicembre 1834 (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, nn. 436-437);
Disegni di rilievo e di progetto per l’allargamento di via Calzaioli a Firenze, 1842 (AMFCE, 1601-1667);
Rilievi dell’area di Barbano a Firenze, per la realizzazione del nuovo quartiere urbano omonimo, 1845 (ASCF, f. 5006 bis);
Rilievi e progetto di costruzione del nuovo Lungarno a Firenze, con Felice Francolini, 1849 (ASF, Segreteria Gabinetto Appendice, f. 118/19);
Disegni allegati allo Stato di consistenza degli Stradoni, terreni e fabbriche […] interessati nel Progetto di prolungamento del Lungarno e i disegni relativi alla costruzione del nuovo Acquedotto a Firenze, 1849-1850 (ASCF, f. 5268).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Giuntini, 1989, p. 413; Bortolotti, 1970, p. 88; Borsi, Morolli e Zangheri, 1974, p. 30; Cresti e Zangheri, 1978, p. 59; Vasic Vatovec, 1987; Ventura, 1986; Corsani, 1987; Orefice, 1989; Caciagli e Castiglia, 2001, vol. I, p. 126, vol. II, pp. 414, 415, 417, 433,434, 466, 502 e 508-509; Rombai e Tognarini, 1986, pp. 76-81; Tognarini, 1995, pp. 60-61; ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa; ASF, Segreteria Gabinetto Appendice; ASF, Piombino Appendice II; AMFCE; ASCF.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Gabriella Orefice

Cacialli, Giuseppe

Giuseppe Cacialli
N. Firenze 1770
M. 1828

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Architetto e ingegnere

Biografia:

Produzione scientifica:
Dopo il 1814, al rientro dei Lorena in Toscana, oltre a mantenere cariche pubbliche, allarga i suoi già molti impegni professionali, prestando la sua collaborazione, fra il 1820 e il 1823, all’Opera di Santa Maria del Fiore; nel ruolo di Architetto dello Scrittoio delle Regie Fabbriche che mantiene sino al 1828, quando viene nominato Architetto Consultore, oltre che nell’allestimento del palco reale nel Teatro della Pergola, è impegnato a Palazzo Pitti, dove partecipa alla definizione della nuova decorazione di alcune sale, allestisce una nuova elegante stanza da bagno e realizza il nuovo ingresso al giardino di Boboli detto di Annalena. Gli interventi effettuati nelle residenze fiorentine di Poggio Imperiale e di Pitti sono da lui pubblicati nel 1823 in un volume diviso in due parti, comprendenti sia la Collezione dei disegni di nuove fabbriche e ornati fatti nella regia villa del Poggio Imperiale, che Dei nuovi ornamenti aggiunti e da aggiungersi all’I. e R. Palazzo Pitti, in cui i disegni, opera di G. Casini, C. Chirici, G. Geri, G. Ghepardi, V. Zozzini, F. Pieraccini, sono incisi da A. Cappiardi e P. Lasinio. Successivamente è impegnato in lavori di adeguamento del Palazzo Granducale della Crocetta, nel restauro della Statua dell’Appennino nel giardino della Villa di Pratolino e nel giardino del Palazzo dei Conti della Gherardesca. Nel 1827, dà alle stampe una seconda edizione della sua prima opera, con il nuovo titolo di Raccolta dei progetti Architettonici ideati dall’Architetto Giuseppe Cacialli, disegnati e incisi da Fabio Nuti e Carlo Chirici.
Per Cacialli non si può indicare una produzione cartografica vera e propria, anche se i suoi disegni prendono spesso in esame l’ambiente in cui sono inseriti gli edifici a cui lavora; di particolare interesse sono la Pianta e tagli di un frantoio idraulico a Cascina Terme, fine del XVIII sec (ASF, Miscellanea di Piante, n. 245i), la Pianta del giardino della villa di Poggio Caiano e del boschetto adiacente, in cui sono indicati gli andamenti delle strade Pistoiese e Pratese, 1808-1813 (AMFCE, 2801), il Plan Topographique du Giardine Impérial du Boboli et du Palais Pitti, inciso da Jerome de Carco nel 1808 (GDSU 5599). Risale al 1819 il progetto per un Casino di delizie e altri comodi, redatto per Ferdinando III, in cui egli pensa di proseguire lo stradone delle Cascine dell’Isola sino a San Donnino (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, nn. 617-618). Va ricordato inoltre che Cacialli ha inciso alcune tavole inserite nel Viaggio Pittorico della Toscana di Jacopo e Antonio Terreni, pubblicato a Firenze nel 1801-1803.

Produzione di cartografia manoscritta:
Pianta e tagli di un frantoio idraulico a Cascina Terme, fine del XVIII sec (ASF, Miscellanea di Piante, n. 245i);
Pianta del giardino della villa di Poggio Caiano e del boschetto adiacente, 1808-1813 (AMFCE, 2801);
Plan Topographique du Giardine Impérial du Boboli et du Palais Pitti, inciso da Jerome de Carco nel 1808 (GDSU, 5599);
Progetto per un Casino di delizie e altri comodi, 1819 (ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni, nn. 617-618).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Saltini, 1862, p. 12; Mori e Boffito, 1926, p. 96; Fanelli, 1973, pp. 369-392; Borsi, Morolli e Zangheri, 1974, p. 280; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 125 e 174; Cresti e Zangheri, 1978, pp. 40-41; Orefice, 1995; ASF, Scrittoio delle Regie Fabbriche; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Piante dello Scrittoio delle Regie Possessioni; GDSU; AMFCE.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Gabriella Orefice

Leoni, Francesco

Francesco Leoni
N. Firenze 2 aprile 1795
M. 28 ottobre 1850

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza: Leoni studia all’accademia di Belle Arti di Firenze, dove nel 1825 vince un premio maggiore d’Architettura.
Qualifica: Architetto

Biografia:
Entra a far parte dello Scrittoio delle Regie Fabbriche nel 1819, prima come architetto provvisorio dello Stato dei Presìdi, per poi passare nel 1820 come aiuto architetto all’Elba e a Piombino (ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa, f. 211), dove rimane sino al 1827 quando viene trasferito a Firenze, per ricoprire il ruolo di Aiuto Architetto. Nel 1833 è architetto aggregato alla granducale Fonderia di Follonica, dove sperimenta le potenzialità artistico-formali legate all’uso dei nuovi materiali con la esecuzione della mostra neogotica della cisterna realizzata in quell’anno per la piazza del Duomo di Grosseto (spostata poi ad Arcidosso). In questi anni progetta e costruisce il lungo capannone del complesso dei forni, in cui sperimenta la contaminazione dell’architettura industriale con elementi del repertorio neoclassico, frontoni triangolari e finestre termali, e il pontile caricatore alla marina per i bastimenti provenienti dall’Elba. Nel 1838 fa parte della commissione per stabilire il tracciato della ferrovia Firenze-Livorno, e nel 1848 è nominato membro del Consiglio di amministrazione della ferrovia stessa. Promosso architetto dello Scrittoio nel 1848, nel 1849 è messo in pensione.
Per quanto riguarda la sua attività, risale al 1833-34 il programma per la sistemazione dell’Ex Carcere delle Stinche a Firenze, per cui propone la demolizione e la ricostruzione di un nuovo complesso edilizio con appartamenti, botteghe e una Cavallerizza. Nel 1837 presenta un Progetto per la costruzione di n° 53 case da poveri, per ospitare 318 famiglie, prima idea per il nuovo quartiere intramoenia di Barbano a Firenze, con l’apertura di una nuova strada (attuale via XXVII aprile) e l’edificazione di una parte dell’area ortiva ancora presente (ASF, Capirotti di Finanze, f. 104/1), progetto non realizzato, a cui segue una nuova proposta, anch’essa rimasta sulla carta (ASF, Segreteria di Gabinetto Appendice, f. 119/2, II° Progetto di ingrandimento tra via S. Gallo e il Forte di San Giovanni Battista, 1 giugno 1844); successivamente si interessa della realizzazione del quartiere detto delle Cascine (ASF, Segreteria di Gabinetto Appendice, f. 118/19, Progetto del 10 marzo 1849).
Nel 1833 progetta la ricostruzione del Teatro di Sansepolcro. Fra il 1939 e il 1842 è impegnato in una serie di restauri di importanti edifici fiorentini quali quelli eseguiti a Palazzo Tranbetzkoy in via Ghibellina, o al Palazzo d’Altafronte in Piazza dei Giudici e alla Caserma dei Veliti, di proprietà granducale.
Fra i lavori cartografici che portano la sua firma vi sono le 30 piante relative alle fabbriche del ferro ed altri stabili statali della Maremma, del Pistoiese e della Versilia, con 24 piante dedicate ai boschi annessi e con 5 piante al magazzino di Poggio a Caiano e a tutti gli altri edifici magonali concessi a livello. Oltre agli edifici industriali (forni del ferro, ferriere, ramiere, filiere, chioderie, distendini), le mappe, realizzate in collaborazione con l’ingegnere Pietro Municchi, delineano il complesso sistema idrografico e viario delle varie zone, evidenziando ponti, gore, mulini, fornaci e carbonili, (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 295 a-i, 22 febbraio 1836, Piante geometriche degli Edifizi spettanti al Patrimonio Magonale alienabili col titolo di livello a forma del Sovrano Rescritto del dì 3 novembre 1835). Molte sue carte sono inoltre conservate nel fondo ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi: fra di esse la Pianta di una porzione di spiaggia, ove esiste il porto armato, Puntone di Scarlino del 1820 (f. 2073/33 1/3), i disegni della Darsena e del ponte girevole sul fosso della Linguella a Portoferraio nell’Isola d’Elba del 1823 (f. 2086/12), i Disegni delle fabbriche e dei terreni della Magona, stabilimenti di Ruosina del 1835 (f. 2145), e ancora il Disegno per l’ingresso allo Stradone della villa del Poggio Imperiale del 1839 (f. 2163/137 1/3). Debbono probabilmente essere a lui attribuite anche alcune carte manoscritte, realizzate fra il 1819 e il 1830 per il comune di Vignola, relative a interventi da operare sulla rete stradale e sul fiume Panaro a seguito delle erosioni dovute alle ripetute alluvioni (ASCVi, Mappe e disegni 6, 13, 28 e 124).

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:
Piante geometriche degli Edifizi spettanti al Patrimonio Magonale alienabili col titolo di livello a forma del Sovrano Rescritto del dì 3 novembre 1835, febbraio 1836 (ASF, Miscellanea di Piante, nn. 295 a-i);
Pianta di una porzione di spiaggia, ove esiste il porto armato, Puntone di Scarlino, 1820 (ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi, f. 2073/33 1/3);
Disegni della Darsena e del ponte girevole sul fosso della Linguella a Portoferraio nell’Isola d’Elba, 1823 (ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi, f. 2086/12);
Disegni delle fabbriche e dei terreni della Magona, stabilimenti di Ruosina, 1835 (ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi, f. 2145);
Disegno per l’ingresso allo Stradone della villa del Poggio Imperiale, 1839 (ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi, f. 2163/137 1/3);
Disegni della rete stradale e del fiume Panaro nel territorio di Vignola, 1819-30 (ASCVi, Mappe e disegni 6, 13, 28 e 124).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Quattrucci, 1994; Nepi, 2003; Saltini, 1862, p. 16; Fanelli, 1973; Cresti e Zangheri, 1978, p. 130; Ventura, 1986, pp. 21 segg.; Rombai, Toccafondi e Vivoli, 1987, pp. 279-287; Bossi, 1988; Corsani, 1999, pp. 118 segg.; Storia dell’Urbanistica Toscana/II, 1989; Caciagli e Castiglia, 2001, vol. I, p. 126, Vol. II, pp. 414-415, 417, 433-434, 466, 502 e 508-509; ASP, Camera di Soprintendenza Comunitativa; ASF, Capirotti di Finanze; ASF, Segreteria di Gabinetto Appendice; ASF, Miscellanea di Piante; ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche. Fabbriche Lorenesi; ASCVi, Mappe e disegni.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Gabriella Orefice