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Sella, Quintino

Quintino Sella
N. Mosso superiore (BI) 27 luglio 1827
M. Biella 14 marzo 1884

Relazioni di parentela: Fratello di Vittorio, alpinista e fotografo, padre di Alfonso, professore di fisica all’università di Roma

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
I suoi studi furono dedicati principalmente alla mineralogia e cristallografia e in minore misura alla geologia. Nel 1864, in occasione della Riunione Straordinaria della Società Italiana di Scienze Naturali, presentò un abbozzo di carta geologica del Biellese rilevata con l’aiuto di collaboratori. Come molti geologi fu appassionato alpinista e fondatore del Club Alpino Italiano. Nella sua attività di ingegnere partecipò a diverse commissioni tecniche nominate dal Governo, relative a miniere e trafori alpini. Nel 1861, su incarico ministeriale, si recò in alcuni paesi europei e relazionò sull’organizzazione del servizio geologico nei diversi paesi visitati. In seguito alla sua relazione venne emanato un decreto concernente il rilevamento della Carta Geologica d’Italia a grande scala, affidato ai geologi del Corpo delle Miniere. Per motivi economici i rilevamenti iniziarono regolarmente soltanto a partire dal 1878.



Produzione di cartografia manoscritta:
Q. Sella, B. Gastaldi, M. Berruti. 1864. Carta Geologica del Circondario di Biella scala 1: 50.000 (inedita, è nota attraverso la segnalazione di Pellati, 1904, nonché dalle biografie di Rigault de la Longrais, 1986 e Quazza, 1992)


Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
F. GIORDANO, Quintino Sella, in “Boll. R. Comit. Geol. It.”, 15 (1884), pp. 139-160
G. RIGAULT DE LA LONGRAIS, La figura scientifica di Quintino Sella, in C. VERNIZZI (a cura di), Quintino Sella tra politica e cultura. 1827-1884. Atti del Convegno nazionale di studi (Torino, 1984), Torino 1986, pp. 213-228
C. VERNIZZI (a cura di), Quintino Sella tra politica e cultura. 1827-1884. Atti del Convegno nazionale di studi (Torino, 1984), Torino 1986
G. QUAZZA, L’utopia di Quintino Sella. La politica della scienza, Torino 1992

N. PELLATI, Contribuzione alla storia della Cartografia Geologica in Italia, in Atti del Congresso Internazionale di Scienze Storiche (Roma, 1903), vol. X (Sezione Storia della Geografia, Geografia Storica), Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1904, pp. 131-163

Rimandi ad altre schede: B. Gastaldi

Autore della scheda: Franca Campanino

Schiera, Giambattista

Gianbattista Schiera
N.
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Tommaso; fratello di Giacomo Schiera (v. scheda). Un altro Schiera, Giuseppe Maria, anch’egli di Castiglione, viene approvato misuratore nel 1747 (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 91).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Attività documentata in Piemonte dal 1763 al 1792. Di Castiglione, in provincia di Como, Stato di Milano.

Produzione scientifica:
È autore di diverse mappe del Catasto Antico del Piemonte, ambito in cui il fratello Giacomo iniziò a lavorare prima di lui. Assume il primo incarico a Burolo: il contratto con la comunità viene stipulato da entrambi i fratelli il 4 luglio 1767, pochi giorni prima della data in cui affitta per la prima volta la Piazza da misuratore. Nei testimoniali di consegna delle mappe di Colleretto Parella e Parella (Ivrea) Giambattista viene invece indicato come assistente del fratello Giacomo e non sottoscrive le carte (Mappa Generale del Territorio di Colleretto Parella, 14 gennaio 1779, AST, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Colleretto Parella, all. C, rot. 9; MAPPA GENERALE DEL TERRITORIO DI / PARELLA, copia datata 30 agosto 1779, desunta dall’originale del 30 dicembre 1778, Ivi, Parella, all. C, rot. 109).
Realizza poi da solo i catasti di Quassolo, San Martino, Caluso e Mazzé, in provincia di Ivrea, tra gli anni ’70 e ’90 del Settecento. A Caluso, oltre al catasto, realizza nel 1786 un cabreo per il Conte di Masino, trent’anni dopo quello realizzato dal fratello Giacomo, che tuttavia non è frutto di nuove misurazioni ma costituisce invece una riduzione della mappa e dei libri catastali (SERENO 2002, p. 153). Nella comunità di Caluso il contratto con lo Schiera viene sottoscritto il 22 dicembre 1784 e rappresenta una testimonianza sia della posizione professionale raggiunta dal misuratore, sia delle modalità di esecuzione delle opere di catastazione (ASTO, Insinuazione di Chivasso, 1784 libro 5°, vol. 320, ff. 494-501v.). É l’Intendente di Ivrea Ghilini ad ordinare alla comunità di Mazzé, sin dal 1779, di procedere alla misura generale ed alla riforma del catasto a causa del cattivo stato di quelli esistenti; gli amministratori locali sono tenuti a proporre per l’operazione misuratori che abbiano già lavorato in quella provincia, che dovranno poi ricevere l’approvazione da parte dell’Intendenza. La comunità delibera di rivolgersi ai fratelli Schiera ed all’architetto e misuratore Michelangelo Pelazza “soggetti comunemente riputati di tottal abilità, e di conosciuta probità”, ma quest’ultimo non è in grado di assumersi l’incarico poiché già impegnato in altri lavori e le trattative proseguono con Giambattista Schiera sino alla stipula dell’atto notarile, che viene sottoscritto in Caluso, dove egli è all’epoca residente, alla presenza dell’Intendente e dell’architetto Pelazza come testimone. Schiera si impegna a rispettare i Capitoli formati dal Consiglio comunale, nei quali si richiama all’osservanza delle disposizioni del nuovo regolamento per le Misure Generali emanato il 5 dicembre 1775 (cfr. F.A. DUBOIN, Raccolta per ordine di materie delle leggi, editti, manifesti, t. 20, vol. 22, Torino 1854, pp. 388 e ss.) e viene dettagliatamente descritto il lavoro che il misuratore dovrà svolgere, fissando come termine ultimo per consegna delle mappe e dei libri catastali la fine di ottobre 1791. In cambio la comunità si impegna a fornire un compenso di 25 soldi per ciascuna giornata di terreno, più una gratificazione finale non inferiore a lire 500 qualora il lavoro sia ben compiuto, oltre alla fornitura dei trabuccanti o “porta tavola”, della carta e dei bolli, dell’abitazione per il geometra “non minore [che] per quatro soggetti e suoi domestici, con una tavola grande per la formazione della Mappa, e tre altri piccoli” e infine di lire 180 annue da corrispondergli per gli utensili necessari e per la provvista di legna per il focolare.
Nel documento si fa cenno più volte alla probità ed abilità dei fratelli Schiera, così come del Pelazza e proprio una buona reputazione costruita sul campo doveva costituire un capitale fondamentale per i misuratori che offrivano la propria opera alle comunità, le quali dovendo investire nella realizzazione del catasto somme consistenti preferivano affidarsi a tecnici che avessero già dato prova di capacità ed affidabilità.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Mappa del Territorio di Quargnento Provincia di Alessandria […], copia sottoscritta Carlo Giuseppe Dufavre, Pietro Maria Bottino e Gio Batta Schiera, 28 giugno 1763, tratta da un originale sottoscritto Pietro Maria Bottino, Paolo Felice Guasta, Cesare Andrea Guasta, Ignazio Barberi, 1 agosto 1762 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Burolo, all. A, pf. 99/A).
- Coppia di Mappa del Territorio di Burolo / Provincia di Ivrea, 11 novembre 1768 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Burolo, all. A, rot. 29).
- Mappa Generale del Territorio di Quassolo / Provincia di Ivrea, 15 dicembre 1774 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Quassolo, all. C, rot. 143).
- Mappa Generale del Territorio di San Martino / Provincia d’Ivrea, 6 settembre 1786 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, S. Martino, all. C, rot. 41).
- [Mappa del territorio di Caluso], copia datata 6 settembre 1786 tratta dall’originale datato 21 dicembre 1784 (AST, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Caluso, all. C, rot. 123/A e B).
- Cabreo dei beni del Conte di Masino, 1786 (AST, Archivio Costa di Polonghera, reg. 93).
- Catastro dell’Ill.re Comunità di Mazzé, 1792 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Caluso, Mazzé, all. D, vol. 59).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
P. SERENO, Rappresentazioni della proprietà fondiaria: i cabrei e la cartografia cabreistica, in R. COMBA-P. SERENO (a cura di), Rappresentare uno Stato. Carte e cartografi degli Stati Sabaudi dal XVI al XVIII secolo, Torino-Londra-Venezia 2002, vol. I, pp. 143-161 e vol. II, pp. 92-94.

Rimandi ad altre schede: Antoine Durieu, Giacomo Schiera.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Schiera, Giacomo

Giacomo Schiera
N.
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Tommaso; fratello di Gambattista Schiera, anch’egli misuratore (v. scheda). Giuseppe Maria Schiera, anch’egli di Castiglione, viene approvato misuratore nel 1747 (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 91).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Attivo negli Stati Sabaudi a partire dal 1731, sino al 1781 circa. Di Castiglione, in provincia di Como, Stato di Milano.

Produzione scientifica:
autore di cabrei e di diverse mappe del Catasto Antico del Piemonte relative a comunità delle province di Ivrea, Pinerolo e Cuneo, alcune delle quali realizzate col fratello Giambattista.
Il primo incarico gli viene affidato dalla comunità di Cumiana (Pinerolo), di cui completa la mappa nel 1742. Il 10 maggio 1745 sottoscrive il contratto con la comunità di Vestigné (Ivrea): nella Relazione della Misura Generale riportata sulla mappa dichiara di aver proceduto alla ricognizione della misura già compiuta da un altro misuratore, Bernardo Versumo, e di aver ridotto “al terzo di meno” la scala della mappa da questi disegnata. Anche nei testimoniali di consegna della mappa di Aglié (Ivrea) dichiara di aver compiuto, tra il 1749 ed il 1754, una “rifforma”della misura generale di quel territorio in qualità di sostituto del misuratore Versumo.
Realizza poi i catasti di Borgo Masino e Tina (Ivrea), Vigone (Pinerolo), Centallo (Cuneo), Burolo, Piverone, Colleretto Parella, Parella (tutti in provincia di Ivrea). A Burolo i fratelli Giacomo e Giambattista Schiera stipulano insieme il contratto con la comunità il 4 luglio 1767 e sottoscrivono entrambi la mappa, mentre nei testimoniali di consegna delle mappe di Colleretto Parella e Parella Giacomo Schiera dichiara di averle realizzate “con assistenza” del fratello, che non le sottoscrive. Queste ultime due mappe vengono collaudate dal misuratore Michelangelo Pelazza, nominato a tal fine dall’Intendenza di Ivrea.
Nel 1756 realizza un cabreo per il Conte di Masino, relativo ai beni posseduti nel Territorio di Caluso (SERENO 2002 [3]) e dallo spoglio dei verbali delle sedute della Camera dei Conti risulta anche autore di un altro cabreo, che però non è stato possibile reperire, raffigurante i beni del Patrimoniale di Sua Maestà in Centallo, formato in seguito alla Misura Generale di quel territorio e datato 21 marzo 1776 (ASTO, Camera dei Conti, art. 614, reg. 1774, f. 45 v.). Si è invece conservata una mappa relativa alla sola regione Sagnassi di quel comune, anch’essa disegnata in occasione della realizzazione del catasto, con l’indicazione dei beni comuni e di quelli appartenenti al Regio Patrimonio.
Dai registri delle vendite delle Piazze da misuratore risulta che Giambattista Schiera, in qualità di suo procuratore, il 21 ottobre 1781 vende la Piazza che egli aveva acquistato nel 1739 ed è plausibile considerare tale data come termine della sua attività professionale (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 49, f. 129, Saracco Giovanni, 8 maggio 1798).


Produzione di cartografia manoscritta:
- [Mappa del territorio di Cumiana], 1742 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cumiana, all. A, pf. 51/A).
- [Mappa del territorio di Vestigné], 11 febbraio 1747 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Vestigné, all. C, rot. 19).
- Mappa del Luogo e Territorio di Borgaro Masino Provincia di Ivrea, 10 dicembre 1751 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Borgo Masino, all. C, rot. 198).
- [Mappa del territorio di Aglié], 27 marzo 1754 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Aglié, all. C, pf. 30).
- Catastro della Communità del presente Luogo e Territorio di Tina […], 1755 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Tina, all. D, vol 56).
- Cabreo Contenente Tutte le Fabriche / fitti e Beni, tanto Feudali che allodi / Proprij dell’Ill.mo Sig. e Conte di Masino / D.n Carlo Francesco, Marchese di Caluso / e Rondisone, Esistenti sovra le fini / del Presente Territorio di Caluso / Formato Nell’Anno 1756, 1756 (ASTO, Archivio Costa di Polonghera, reg. 92).
- MAPPA GENERALE DEL LUOGO, E TERRITORIO DI VIGONE IN PIEMONTE PROVINCIA DI PINEROLO, 28 giugno 1763 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Vigone, all. C, rot. 174).
- Tippo Regolare, Formato da me Infrasc[rit]to Giacomo Schiera Geometra e Misurat[o]re in dipendenza della General Misura di questo Territorio di Centallo, statami con approvazione dell'Ufficio d'intendenza di questa provincia deliberata con atto 14 Xbre / 1764, continente la Regione delli Sagnassi […], 7 gennaio 1767 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Centallo, 2).
- Coppia di Mappa del Territorio di Burolo / Provincia di Ivrea, 11 novembre 1768 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Burolo, all. A, rot. 29).
- Mappa originale del Territorio di Centallo Provincia di Cuneo, 8 novembre 1769 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Centallo, all. C, rot. 30).
- MAPPA GENERALE DEL TERRITORIO DI PIVERONE, 4 gennaio 1774 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Piverone, all. C, rot. 105).
- Mappa Generale del Territorio di Colleretto Parella, 14 gennaio 1779, (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Colleretto Parella, all. C, rot. 9).
- MAPPA GENERALE DEL TERRITORIO DI / PARELLA, copia datata 30 agosto 1779, desunta dall’originale del 30 dicembre 1778 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Parella, all. C, rot. 109).


Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
P. SERENO, Rappresentazioni della proprietà fondiaria: i cabrei e la cartografia cabreistica, in R. COMBA-P. SERENO (a cura di), Rappresentare uno Stato. Carte e cartografi degli Stati Sabaudi dal XVI al XVIII secolo, Torino-Londra-Venezia 2002, vol. I, p. 153 [1].
- EAD., «Far riconoscer per misura giudiciale». La formazione dei cabrei e delle mappe cabreistiche, in P. SERENO (a cura di), Il libro delle mappe dell’Arcidiacono Riperti. Un cabreo astigiano del Settecento, Torino 2002, pp. 33-34 [2].




- EAD., scheda n. 55 in R. COMBA-P. SERENO (a cura di), Rappresentare uno Stato cit., vol. II, pp. 92-94 [3].

Rimandi ad altre schede: Giambattista Schiera.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Sardi, Giovanni Antonio

Giovanni Antonio Sardi
N.
M.

Relazioni di parentela: Padre di Giorgio Sardi.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Attivo dal 1741 al 1777. Di Castelspina (Alessandria).

Produzione scientifica:
Lavora al catasto del Piemonte dapprima in Lomellina, dove il 6 maggio 1759 è incaricato della misura di Trumello (come risulta dai verbali riportati sulle mappe delle comunità limitrofe, quale quella di Cargnago: ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cargnago, all. A, pf. 10) e poi in provincia di Alessandria, dove realizza due mappe in qualità di sublocatore, per atti del 10 e 20 giugno 1761, di Pietro Maria Bottino, deliberatario della misura generale dell’intera provincia. In entrambe le occasioni il figlio Giorgio compare come “assistente” e sottoscrive, insieme a Bottino, le mappe inviate a Torino. Lavorano insieme a lui, in qualità di sostituiti, anche i geometri Carlo Ceruti e Giovanni Golzio.
Nel 1761 viene anche nominato quale indicante nella propria comunità, Castelspina, in occasione della formazione della mappa perimetrale di quel territorio (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cargnago, all. A, pf. 102/B).
Dalle mappe e dai libri catastali ricava un cabreo dei beni posseduti dai Padri Barnabiti di Milano in quegli stessi territori di cui aveva compiuto la misura generale: tre dei “corpi santi” compresi nel territorio di Alessandria (Castelferro, Portanova e Ritorto) e la vicina comunità di Predosa. Sono diversi i casi in cui il catasto serve quale base per la delineazione di cabrei o semplici “tipi” relativi a possedimenti privati, ed in questo caso la derivazione del cabreo dal catasto non è in alcun modo dissimulata: non vi sono elementi decorativi e l’acquerello è utilizzato solo per le campiture rosa e beige che distinguono le parcelle destinate ad edifici e corti, e il documento riporta i numeri delle parcelle, la classe di bontà a cui il bene è stato assegnato e l’estimo.
La conclusione della sua carriera coincide probabilmente con la vendita della Piazza, ceduta nel 1777 ad un altro misuratore di Alessandria, Carlo Antonio Scazola (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 30, f. 127, 27 maggio 1777).

Produzione di cartografia manoscritta:
- Mappa del territorio della Predosa con il Tenimento denominato della Ceretta per Salto del Territorio di Castellazzo, Provincia d’Alessandria […], Bottino, Gio Golzio, Carlo Ceruti, Gio Antonio Sardi, Giorgio Sardi, 25 aprile 1762 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Predosa, all. A, pf. 102/B).
- Mappa de Tenimenti di Castelferro, Portanova, e Ritorto, territorio, e Corpi santi della Città d’Allessandria, Capitale della Provincia […], Bottino, Gio Antonio Sardi, Carlo Ceruti, Giorgio Sardi, 12 novembre 1762 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Castelferro, all. A, pf. 102/A).
- Cabreo / O sia Figurato de Beni di Ragione della Ven[eran]da / Congregazione sotto il titolo di Sn Paolo di Milano, / posseduti parte ne Tenimenti di Castelferro, Portanova, E / Ritorto, Territorio, e Corpi Santi della Città di Alessandria, / E parte nel Terrritorio della Predosa, Estratto da Libri / Figurati d’essi Territorj, Correlativi alle Rispettive Mappe / formati in occasione della presentanea Misura Genle / Ordinata da S.a Ma; Eseguita da me Delliberat° / de Sudi Territorj Sottosto, con avere il Medemmo / Dellineato, colle sue Rispetive Trabucazni; Num.ri delle Mappe, / Squadra, Coherenze, Qualità, Regione, e Quantità come / nel presente restano descritti, 26 ottobre 1763 (ASAL, Arch. Sto. Comune di Alessandria, Serie I, Materiale cartografico, 884).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Pietro Maria Bottino.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Sacco, Federico

Federico Sacco
N. Fossano 5 febbraio 1864
M. Torino 2 ottobre 1948

Relazioni di parentela: Figlio di Giuseppe Sacco e di Faustina Quaglia.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
Il periodo di maggiore attività di ricerca sul terreno, e la conseguente produzione di studi dettagliati corredati di carte, è compreso tra il 1884 e il primo ventennio del 1900. Molte carte sono allegate ad articoli o memorie, altre comparvero isolate e pubblicate a cura dello stesso Sacco. Nei quindici anni tra il 1884 e il 1900 Sacco pubblicò 62 carte - a piccola e grande scala - geologiche o tematiche, come quelle glaciologiche con descrizione dei grandi apparati morenici delle principali vallate della Alpi e quelle di geologia applicata, relative a frane, pozzi, progetti di tracciati ferroviari e di canali navigabili. Gli studi più numerosi e dettagliati riguardano il Piemonte, in particolare il bacino terziario, e la Val Padana, ma l’attenzione venne anche rivolta al rilevamento di estese aree dell’Appennino settentrionale e centrale. I rilevamenti di Federico Sacco furono la base per la prima edizione di più di 30 fogli della Carta Geologica d’Italia alla scala 1: 100 000.

Produzione di cartografia manoscritta:
Circa 2000 carte manoscritte, autografe, con rilevamenti di campagna, ricche di osservazioni, disegni, correzioni topografiche, alla scala 1:25.000, 1.50.000, 1:100.000. Biblioteca del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, Fondo Lange.


Produzione di cartografia a stampa:
1884
Schizzo delle acque fluviali nell’alta valle Padana in L’alta valle Padana durante l’epoca delle terrazze in relazione col contemporaneo sollevamento della circostante catena Alpina-Appenninica. Atti R. Acc. Sc. Torino, 19: 795-816, carta geologica alla scala 1: 250.000.

1885
(in collaborazione con M. Baretti). [Carta geologica e carta dei depositi glaciali] scala 1:100.000, in “Il Margozzolo”. Boll. Club Alpino Italiano , Torino, 1884, 18(51): 65-151.
[Carta geologica] scala 1:25.000 in Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi Marittime. Boll. Club Alpino Italiano, Torino, 1884, 18(51): 231-248.
[Carta geologica] scala 1:25.000, in Sull’origine delle vallate e dei laghi alpini in rapporto coi sollevamenti delle Alpi e coi terreni Pliocenici e Quaternari della Valle Padana. Atti R. Acc. Sc. Torino, 20: 639-662.
[Carta geologica] scala 1:25.000 in Massima elevazione del Pliocene marino al piede delle Alpi. Atti R. Acc. Sc. Torino, 20: 828-844.
[Carta geologica] scala 1:25.000 in I Bacini torbiferi di Trana e di Avigliana. Boll. Club Alpino Italiano, Torino, 19(52): 125-141.
[Carta geologica] scala 1:50.000 in Massima elevazione dell’Eocene nelle Alpi Occidentali Italiane. Boll. Club Alpino Italiano, Torino, 19,52: 96-105.
Carta Geologica del territorio di Bene-Vagienna. scala 1:25.000, in Studio geo-paleontologico del territorio di Bene-Vagienna. Tip. Bressa, Savigliano: 1-20.

1886
Carta geologica: Fossano; scala 1:25.000, in Sulla costituzione geologica degli altipiani isolati di Fossano, Salmour e Banale. Ann. R. Acc. Agricoltura Torino, 29: 387-426.
Carta geologica: Serravalle Scrivia; scala 1:25.000.
Carta geologica: Gavi; scala 1:25.000.
Carta geologica: Spigno Monferrato; scala 1:50.000.
Carta geologica: Villalvernia e Garbagna Ovest; scala 1:25.000.
Carta geologica dell’Anfiteatro morenico di Rivoli; scala 1:25.000.

1887
[Carta geologica] scala 1:50.000, in Studio geologico dei dintorni di Voltaggio. Atti R. Acc. Sc. Torino, 22: 613-627.
Anfiteatro morenico di Rivoli, scala 1:100.000 in L’Anfiteatro morenico di Rivoli. Boll. R. Comit. Geol. It., 5-6: 141-180.
[carta geologica] scala 1:25.000, in Studio geologico dei dintorni di Guarene d’Alba. Atti R. Acc. Sc. Torino, 23: 158-174.
[Carta geologica] scala 1:25.000, in I terreni quaternari della Collina di Torino. Atti Soc. It. Sc. Naturali, Milano, 30: 17-96.
[Carta geologica] scala 1:50.000, in Il passaggio tra il Liguriano ed il Tongriano. Boll. Soc. Geol. It., 6: 503-516.
Carta geologica: Acqui, scala 1:25.000.
Carta geologica: Voltaggio Nord, scala 1:50.000.
Carta geologica: Ovada Nord, scala 1:50.000.
Carta geologica: Capriata d’Orba, scala 1:25.000.
Carta geologica: Fossano, scala 1:25.000.
Carta geologica: Nizza Monferrato e Sezzè Ovest, scala 1:25.000.
Carta geologica: Mombercelli e Canelli Nord, scala 1:25.000.
Carta geologica: Canale e Monteu Roero Est, 1: 25.000.
Carta geologica: Calamandrana, scala 1:25.000.
Carta geologica: Costigliole d’Asti, scala 1:25.000.
Carta geologica: Ceva Sud e Garessio Nord, scala 1:50.000.
Carta geologica: Cairo Montenotte Ovest, scala 1:50.000.
Carta geologica: Colli Torinesi, alla scala 1:25.000.

1888
[Carta geologica] scala 1:100.000, in Il cono di deiezione della Stura di Lanzo. Boll. Soc. Geol. It., 7,2: 135-160.
[Carta geologica] scala 1:25.000, in Studio geologico delle colline di Cherasco e della Morra in Piemonte. Boll. R. Comit. Geol. It., 3-4: 81-90.
Carta Geologica del Pliocene entroalpino di Val Sesia, scala 1:25.000, in Il Pliocene entroalpino di Valsesia. Boll. R. Comit. Geol. It., 9-10: 277-294.
[Carta geologica] scala 1:25.000, in I Colli braidesi. Ann. R. Acc. Agric. Torino, 31: 147-166.
Carta Geologica dei terreni terziari e quaternari del Biellese. scala 1:100.000, in I terreni terziari e quaternari del Biellese. Club Alpino Italiano. Sezione biellese - Tip. Guadagnini & Candellero, Torino: 1-16.
Carta geologica: Cherasco e Cervere, scala 1:25.000.

1889
[Carta geologica] scala 1:25.000, in Un coin intéressant du Tertiaire d’Italie. Bull. Soc. Belge Géol. Pal. Hydr., Bruxelles, 3: 12-28.
[Carta geologica] scala 1:25.000, in I Colli monregalesi. Boll. Soc. Geol. It., 8: 59-93.
[Carta geologica] scala 1:25.000 in Il seno terziario di Moncalvo. Atti R. Acc. Sc. Torino, 24: 562-575.
Carta geologica della conca terziaria di Varzi-S.Sebastiano, scala 1:25.000 in La conca terziaria di Varzi-S.Sebastiano. Boll. R. Comit. Geol. It., 9-10: 257-278.
Carta geologica del Bacino Terziario del Piemonte, scala 1:100.000.

1890
Carta Geologica del Bacino terziario del Piemonte con indicazioni di geologia applicata. scala 1:500.000, in Geologia applicata del Bacino Terziario e Quaternario del Piemonte. Boll. R. Comit. Geol. It., 3, 1, 3: 85-121.
Carta Geologica del Bacino Quaternario del Piemonte. scala 1:500.000 in Il Bacino Quaternario del Piemonte. Boll. R. Comit. Geol. It., 3, 1,10: 329-393.
[Carta geologica] scala 1:100.000, in Relazione geologica sopra un progetto di derivazione d’acqua dal torrente Giandone. Città di Torino. Forza Motrice: 1 19.
Esquisse Géologique du Piemont. scala 1: 500.000, in La géo-tectonique de la Haute Italie occidentale. Bull. Soc. Belge Géol. Pal. Hydr., Bruxelles, 4: 3-28.

1891
Carta geologica: L’Appennino settentrionale. scala 1:100.000 (I edizione).

1892
Carta Geologica dell’Anfiteatro morenico del Lago Maggiore. scala 1:100.000, in L’Anfiteatro morenico del Lago Maggiore. Ann. R. Acc. Agricoltura Torino, 35: 11-65.
[Carta geologica] scala 1:25.000, in Le zone terziarie di Vernasca e Vigoleno nel Piacentino. Atti R. Acc. Sc. Torino, 27: 486-492.
Carta geologica: L’ Appennino dell’ Emilia. Scala 1:100.000.

1893
Carta Geologica dell’Anfiteatro Morenico del Lago di Como. scala 1:100.000, in Gli Anfiteatri morenici del Lago di Como. Ann. R. Acc. Agricoltura Torino, 36: 369-424.
[Carta dei depositi glaciali] scala 1:500.000, in Lo sviluppo glaciale nell’Appennino settentrionale. Boll. Club Alpino Italiano. Torino, 27,60: 263-280.
Carta geologica: L’ Appennino settentrionale, scala 1:100.000 (2a edizione riveduta).

1894
Carta Geologica dell’apparato morenico del Lago d’Iseo. scala 1:100.000 in L’Apparato morenico del Lago d’Iseo. Ann. R. Acc. Agricoltura Torino, 37: 125-158.

1895
Schéma géo-tectonique des Alpes et des Apennins, scala 1:500.000, in Les rapports géo-tectoniques entre les Alpes et les Apennins. Bull. Soc. Belge Géol. Pal. Hydr., Bruxelles, 9: 33-49.
Essai de schéma orogénique de la Terre. in Essai sur l’Orogénie de la Terre. Clausen ed., Torino: 1-51.
Schema orogenetico d’Europa, scala 1:25.000.000 in Schema orogenetico dell’Europa. Cosmos, Torino, 12,2: 33-40.
Carta Geologica dell’Anfiteatro morenico del Lago di Garda. scala 1:100.000, in L’Anfiteatro morenico del Lago di Garda. Ann. R. Acc. Agric. Torino, 38: 37-88.
La Toscana centrale ed occidentale. Abbozzo di Carta Geologica. scala 1:100.000

1898
Carta Geologica degli anfiteatri morenici del Piave e dell’Astico; Carta Geologica dell’Anfiteatro morenico del Tagliamento. scala 1.100.000, in Gli anfiteatri morenici del Veneto. Ann. R. Acc. Agricoltura Torino, 41: 81-142.

1899
Carta geologica: L’ Appennino di Romagna, scala 1:100.000.

1900
Carta Geologica della Valle Padana. scala 1:800.000, in La Valle Padana. Ann. R. Acc. Agric. Torino, 43: 187-436.


Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Circa 2000 carte manoscritte, autografe, con rilevamenti di campagna, ricche di osservazioni, disegni, correzioni topografiche, alla scala 1:25.000, 1.50.000, 1:100.000. Biblioteca del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, Fondo Lange.


Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Franca Campanino

Genta, Giuseppe Antonio

Giuseppe Antonio Genta
N. Torino
M.

Relazioni di parentela: Padre dell’architetto e misuratore Angelo Giuseppe. Fra i misuratori impiegati dall’Azienda delle Fabbriche e Fortificazioni vi è Giovanni Giacomo Genta, assegnato nel 1737 al cantiere avviato presso le fortificazioni di Tortona (ASTO, Min. della Guerra, Az. Gen. Fabbriche e Fortificazioni, Giuramenti e sottomissioni impiegati, reg. 2), col quale tuttavia non è stato possbile accertare un’eventuale parentela.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore, estimatore, ingegnere

Biografia:
Attivo dal 1734, muore probabilmente nel 1783

Produzione scientifica:
Lavora sia nell’ambito della catastazione del Piemonte, sia per committenti diversi nell’area del Vercellese.
Il primo catasto gli viene commissionato con contratto del 12 agosto 1740 dalla comunità di Pertengo (Vercelli): dalla fede apposta sul registro catastale, completato solo nel 1752, si apprende che in tale opera si è avvalso dell’assistenza del figlio Angelo Giuseppe. Presso l’Archivio di Stato di Torino non è conservata la mappa catastale di Pertengo, ma una copia su carta bollata, realizzata dallo stesso Giuseppe Antonio Genta è conservata presso l’Archivio di Stato di Vercelli.
Tra il 1759 ed il 1761 realizza i catasti di alcune comunità in Lomellina: Zeme, Tortorolo, Mortara, Villa Biscossi, Cargnago e Torre Beretti. A Cargnago si avvale dell’aiuto del geometra Pietro Sardi, a Castel d’Agogna lavora con Giovanni Battista Reale, a Mortara con Giovanni Defendente Grassotti e Francesco Anselmo, mentre nella mappa di Torre de’ Beretti dichiara che per quella misura si è avvalso dell’aiuto di suo figlio Ottavio, deceduto però prima del completamento della mappa.
Nel 1766 cede in affitto la Piazza all’agrimensore Pietro Antonio Rolla (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 21, f. 58 v.) ed è plausibile che tale atto segni la fine dell’esercizio della professione. La Piazza viene in seguito presa in affitto e poi ereditata, nel 1783, da suo figlio Angelo Giuseppe (Ivi, reg. 28, f. 60 e reg. 34, f. 172 v.).

- Copia di Cattastro della Communità di Pertengo, originale datato 10 aprile 1752 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Pertengo, all. D, vol. 221).

Produzione di cartografia manoscritta:
- MAPPA DELLA COMMUNITA’ / DI PERTENGO, copia di Giuseppe Antoio Genta dall’originale del medesimo del 21 agosto 1741 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 20).
- Tipo regolare concernente il corso della Roggia Molinara di Larizzate appartenente all'Ospedale, 26 agosto 1749 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 1161).
- Tipo dimostrativo concernente la differenza tra la Reverendissima Abbazia di S. Benedetto e l’Illustrissimo Conte e Commendatore Olgiati, 30 marzo 1750 (ASVC, Disegni Indendenza, serie I, 24).
- Tipo dei beni della Cascina detta il Torrione lasciata dal fu Abate Canonico Bellini, correlativo alla misura fatta per parte dei Reggenti dell'Ospedale Maggiore, del Conte Corbetta e delle RR. Madri della Visitazione di Vercelli, 26 maggio 1750 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 810).
- Tipo dimostrativo del corso delle acque della Roggia Foglia et delle acque del Riallone e delle regioni d’esse appartenenti al Commendatore Olgiati ed alla Reverendissima Abbazia di San Benedetto in virtù della transazione 1682, 1712 e 1750, 4 marzo 1754, sottoscritta Giuseppe Antonio Genta e Barberis (ASVC, Disegni Indendenza, serie I, 27).
- Mappa di Cargnago, 21 ottobre 1759 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cargnago, all. C, rot. 29).
- Mappa del territorio de Beretti e Cassina de Bossi, 6 maggio 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Torre de Beretti, all. C, rot. 80).
- MAPPA ORIGINALE / DEL TERRITORIO DI ZEME / E CASSINALE / DI S. ALLESSANDRO, 27 giugno 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Zeme, all. C, rot. 24).
- Mappa / del territorio di Castell d’Ogogna / Provincia Lomellina , 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Castel d’Agogna, all. C, rot. 24).
- Mappa del Territorio di Mortara Provincia Lomellina, 30 agosto 1761, copia sottoscritta da Giuseppe Antonio Genta e Sebastiano Monaco, tratta da un originale sottoscritto il 22 novembre 1760 da Giuseppe Antonio Genta, Gio Franco Anselmo e Gio Deffendente Grassotti (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Mortara, all. A, pf. 156).
- Tipo estratto dalla mappa indicante la linea divisionale tra il territorio di Quinto e quello di Caresanablot, 8 dicembre 1763, (ASVC, Avogadro di Quinto, Disegni, 8).
- Mappa di pezze di terreno, molino, pista da riso e orto siti in Lignana di proprietà del sig. Villa, 21 marzo 1764 (ASVC, Eredità Villa, Disegni, 1).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
- C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 112.

Rimandi ad altre schede: Angelo Giuseppe Genta

Autore della scheda: Elena Marangoni

Genta, Angelo Giuseppe

Angelo Giuseppe Genta
N. San Sebastiano da Po (TO)
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Giuseppe Antonio Genta (v. scheda).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore, architetto

Biografia:
Attività documentata dal 1741 al 1798

Produzione scientifica:
Tra il 1761 e il 1762, prima di accedere alla Piazza da misuratore, collabora come geometra aiutante alla realizzazione dei catasti di Annone e Sezzé, in provincia di Alessandria. In tale provincia la Misura Generale era stata interamente appaltata al geometra Pietro Maria Bottino, il quale si avvale di diversi sublocatori: ad Annone Genta compare, insieme a Carlo Giuseppe Molina, come sostituto del sublocatore Pietro Francesco Carisio, mentre a Sezzé interviene come sostituto, insieme a Pietro Francesco Crosio, del sublocatore Giuseppe Crosio. Nel 1763 inoltre sottoscrive la copia della mappa catastale di Pecetto (Alessandria), realizzata da Bottino e Giovanni Golzio.
Negli anni successivi è attivo nel Vercellese, dove realizza, tra il 1764 ed il 1785 numerose carte per committenze e finalità differenti. La maggior parte della sua produzione è costitutita da carte che hanno per oggetto opere di irrigazione e controllo delle acque: i due nuclei più consistenti sono rappresentati dalle carte prodotte per l’Ospedale S. Andrea di Vercelli e da quelle attualmente raccolte nel fondo dell’Intendenza di Vercelli, dove sono conservate 33 carte da lui sottoscritte, alcune delle quali raffiguranti beni appartenenti alle grange cistercensi di Lucedio, Leri e Darola.
Risulta anche un incarico commissionatogli direttamente dall’Intendenza di Vercelli che, nel 1785, lo nomina rappresentante delle Regie Finanze per l’acquisto di terreni dalla comunità di Saluggia: si tratta di un’acquisizione che fa parte di un progetto più ampio che prevede la messa a coltura di “latifondi gerbidi” nelle campagne del Vercellese e del Biellese e Genta vi partecipa con la redazione di una relazione di sopralluogo ed estimo dei beni acquistati e sottoscrivendo in qualità di rappresentante delle Regie Finanze il contratto di affitto di quei beni, che ne prevede la destinazione a campi e prati, con l’impianto di gelsi ed altri alberi, vietandone invece la destinazione a risaia (ASTO, Camera dei Conti, art. 614, reg. 1786, ff. 73 v- 76).

Produzione di cartografia manoscritta:
- Mappa del Territorio di Annone provincia di Alessandria, copia datata 25 giugno 1763, tratta dall’originale del 30 giugno 1762 sottoscritto Pietro Maria Bottino, Pietro Francesco Carisio, Carlo Giuseppe Molina, Angelo Giuseppe Genta (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Annone, all. A, pf. 98/B).
- Mappa di Sezzé Provincia di Alessandria, copia datata 23 giugno 1763 tratta dall’originale del 15 novembre 1762 sottoscritto Pietro Maria Bottino, Giuseppe Crosio, Angelo Giuseppe Genta, Pietro Francesco Crosio (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Sezzé, all. A, pf. 101).
- Mappa del Territorio di Pecetto Provincia di Alessandria, copia sottoscritta da Angelo Giuseppe Genta e Pietro Maria Bottino tratta dall’originale sottoscritto Pietro Maria Bottino e Giovanni Golzio, 11 novembre 1762, (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Vestigné, all. A, pf. 103/B).
- Pianta dei beni del Monastero delle madri di Santo Spirito desunti dalla mappa del catasto del 1741, 11 aprile 1764 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 13).
- Tipo dimostrativo indicante il cavo che la città di Vercelli intende abbandonare per la formazione di un altro in territorio di Quinto, 15 giugno 1764 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 9).
- Mappa del territorio di Casanova, 8 agosto 1765 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 54).
- Tipo dimostrativo e visuale contenente il corso del Torrente Elvo, col progetto del nuovo cavo da formarsi e variazioni seguite nei tempi andati, 14 marzo 1766 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 35).
- Topografia di una parte di Asigliano, copia di Luigi Barberis da un originale sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 2 settembre 1766 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti secolo XVIII, Asigliano Vercellese, 13).
- Tipo contenente il recinto colorito in giallo del Monastero di S. Pietro Martire e il recinto colorito in scuro di Vercelli, 20 gennaio 1770 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 1248).
- Tipo dimostrativo di una parte dell'alveo del rivo Druma col cavo o fosso costruito da parte del marchese di Barolo in territorio di Monformos, 27 aprile 1770 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 14).
- Tipo contenente le differenze della strada tra la comunità e Particolari di Fontanetto, 23 febbraio 1771 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 39).
- Tipo dimostrativo relativo alle differenze tra i conti Avogadro di Quinto e della Motta per le derivazione dell’acqua dal torrente Elvo in territorio di Collobiano e Quinto, 3 aprile 1771 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 11).
- Tipo della roggia con fosso scaricatore e adacquante per il molino dell'Ospedale Maggiore di Vercelli situati in territorio di Pezzana, 23 marzo 1772 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 855).
- Tipo indicante la condotta d'acqua dell'Ospedale, proveniente da Carengo nei prati denominati della Vallocara e fosso detto dei Consorti, 17 luglio 1772 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 908).
- Carta contenente una porzione della provincia di Vercelli col progetto di varie strade nuove da formarsi dalla città di Vercelli […], 21 aprile 1774 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 44).
- Quadro planimetrico di una parte del territorio di Vercelli, circoscrivente le risaie comprese in due miglia camerali, a partire dalla periferia esterna della città, 21 aprile 1774 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 45).
- Tipo dimostrativo contenente una porzione di strada pubblica della Lomellina, che da Pezzana tende a Palestro, attualmente abbandonata […], 6 agosto 1774 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 280).
- Disegno contenente le opere da farsi in territorio di Asigliano nella regione di Bovarone, lungo l’alveo della Roggia de Prati di Asigliano, 11 marzo 1775 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 50).
- Tipo contenente le differenze tra li Particolari ricorrenti ed il Marchese d’Agliè per le Risaie denominate della Canale e quelle dette delle Viare di detto sig. Marchese, e fondi di detti Particolari nella Regione detta li prati dè sordi, nel territorio di Fontanetto, 20 maggio 1775 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 51).
- Tipo dimostrativo continente le opere da farsi nel territorio di Saluggia, copia di Giovanni Rocchietti da un originale sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 22 agosto 1775 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti secolo XVIII, Saluggia, 87).
- Parte del corso del fiume Elvo col progetto dei ripari a difesa dell'abitato di Casanova, 12 agosto 1777 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 55).
- Disegno contenente l’opera da farsi da parte di Sua Eminenza il Cardinale Delle Lancie superiormente alla Grangia di Leri, alla Fracassa, 30 agosto 1777 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 57, 298).
- Tipo indicante i ripari sul fiume Sesia da farsi nel territorio di Arborio, 18 settembre 1777 (ASVC, Comune di Arborio, Disegni, 1).
- Tipo dimostrativo dei ripari da fare lungo il fiume Servo nel territorio di Formigliana, 15 gennaio 1778 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 19).
- Pianta del bocchetto e tromba scoperta col restringimento della Roggetta Nuova in territorio di Livorno, 8 maggio 1778 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 60).
- Planimetria dei beni siti in territorio di Asigliano spettanti all'Arcidiaconato della Cattedrale di S. Eusebio, 19 ottobre 1778 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 63).
- Disegno dei magazzini da formarsi e volta nella Grangia della Darola, 26 giugno 1779 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 61).
- Disegno del corso della roggia Landiona con gli affluenti e l'abitato di Landiona, 27 luglio 1779 (ASNO, Arch. Associazione Est Sesia, Disegni).
- Tipo dessonto dalla Mappa di Desana del Territorio Boschito sotto il n. 1553, 25 settembre 1779 (ASVC, Dipartimento della Sesia, Disegni, 2).
- Tipo pressoché regolare delle antiche fontane ed alvei appartenenti al molino detto di Priale in territorio di Pezzana di proprietà dell'Ospedale Maggiore di Vercelli con l’indicazione del corso della roggia di Prarolo da Vercelli a Pezzana, tre copie di Ignazio Gavuzzi tratte dall’originale del 16 settembre 1778 sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 18 marzo 1781 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 793, 796, 800).
- Tipo desunto dalla mappa di Vercelli indicante il prato della Commenda di Santa Fede da irrigarsi con l'acqua dell'Ospedale Maggiore mediante la restituzione delle colature, 23 giugno 1781 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 852).
- Tipo dimostrativo del territorio di Formigliana e del fiume Cervo, copia di Ignazio Galletti da un originale sottoscritto Angelo Giuseppe Genta, 26 settembre 1781 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti secolo XVIII, Cervo, 148).
- Tipo dimostrativo d’un tratto del fiume Cervo in territorio di Collobiano e dell’Elvo in territorio di Quinto, 2 luglio 1782 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 22).
- Prospetto della muraglia di cinta in questione tra il conte Avogadro della Motta e il conte Avogadro di Quinto, 16 luglio 1782 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 23).
- Pianta dimostrativa contenente le opere da farsi per liberarsi dall’allagamento casuale delle acque pluviali nella strada pubblica, che fiancheggia il recinto del luogo di Caresana […], 17 luglio 1782 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 69).
- Tipo pianta del partitore da costruirsi nella Regione della Baraggiola in territorio di Recetto, 5 agosto 1782 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 72).
- Tipo dimostrativo del corso degli acquedotti con la traccia della livellazione fatta per trasmettere acqua al fiume Elvo nella roggetta dell’Oncia del conte Avogadro, 23 agosto 1782 (ASVC, Arch. Avogadro di Quinto, Disegni, 24).
- Tipo poco meno che regolare dimostrante la roggia del molino di Priale in territorio di Pezzana di proprietà dell’Ospedale a partire dall'incastro detto dei Soglini di G.A. Fasolino e tutti i prati e loro regioni da irrigare, acquedotti, edifici e simili, 28 agosto 1783 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 1214).
- Tipo dimostrativo dei beni in territorio di Casalvolone, Villata e Devesio, menzionati nell'instromento di censo del 22 agosto 1767 seguito tra il cav. Cusani e l'Ospedale Maggiore di Vercelli, 28 giugno 1784 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 5).
- Profilo concernente il piano nel mezzo del cavo della Marcova in territorio di Stroppiana dal suo principio nella Regione di Valdaniele, sino alla radice dell’incastro scaricatore del Molino di Giovanni Tommaso Ghisio, 7 luglio 1784 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 94).
- Tipo regolare contenente una parte della Roggia Molinara e strada pubblica che tende a Caresana, 14 luglio 1784 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 95).
- Profilo regolare denotante li piani degli alvei e dei siti Gerbidi da intersecarsi col proposto nuovo cavo da formarsi, per tramandare due ruote d’acqua, o quella che si crederà più conveniente nell’alveo denominato l’Acqua nera per l’irrigamento di giornate 400 circa nelle Grange di Montarolo e Ramezzana della Commenda di Lucedio, 7 luglio 1785 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 112-113).
- Tipo e profilo regolare, contenente il piano delle campagne indicante il tracciato per tramandare la acqua dalla risaia della cascina Malpensato della Grangia di Montarucco, sopra il campo detto delle Vacche della Grangia di Lucedio, 9 giugno 1787 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 128).
- Tipo dimostrativo indicante l'origine delle acque che da 20 anni circa venivano inalveate nella Roggia Varola e di quelle che attualmente fluiscono in detta roggia e successivamente nel Lamporetto e Cisaletto tendente a bagnare i beni adiacenti alla cascina Vallocara in territorio di Prarolo del conte Giusiana di Primej, 31 luglio 1788 (ASVC, Ospedale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 781).
- Tipo dimostrativo contenente il tenimento de Salaroli, Camposasco e Bonda delle Meji[…], 7 settembre 1788 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 142).
- Tipo perimetro contenente la costiera e colline comunali del territorio di Castelletto, 29 luglio 1783 e 27 ottobre 1790 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 285, 169).
- Profilo della strada da farsi nelle Grange della Commenda di S. Maria di Lucedio, 12 febbraio 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 174).
- Tipo dimostrativo continente la Viazza Comune e li beni ad essa fiancheggianti nel territorio di Sali che vien posseduta per corrispettivo dai sig.ri proprietari dei beni che somministrano la strada dalla parte di mezzogiorno, 21 febbraio 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 175).
- Disegno del ponte di cotto da farsi sulla Roggia Bonna per rendere il passaggio libero sulla strada da formarsi, dal Cantone al luogo di Asigliano, 20 luglio 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 277).
- Disegno della fabbrica detta La Bigattera di Rimezzana, 28 novembre 1791 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 184).
- Tipo dimostrativo dell'andamento della roggia del conte della Motta derivante dal fiume Cervo in territorio di Formigliana, copia di Angelo Giuseppe Genta tratta dall'orginale di Pietro Centurione, 22 novembre 1796 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 26).
- Tipo regolare concernente il progetto per disseccare le tenute dei R.P. conventuali di San Francesco di Caluso e i fossi da riadattarsi e formarsi, 9 marzo 1797 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 229).
- Tipo dimostrativo corrispondente al profilo denotante il piano della Roggetta adacquatoria dei prati e del piano delle Ale, nella Grangia di Lucedio, 4 luglio 1797 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 232).
- Tipo continente li siti di permuta per il rettilineamento de confini del territorio del Castello di Apertole e della Grangia di leri col rettilineamento del cavo da farsi per il trasporto dell’acqua nera, 15 luglio 1797 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 233 e 297).
- Tipo continente li siti di permuta per il rettilineamento de confini del territorio del Castello di Apertole e della Grangia di lei col rettilineamento del cavo da farsi per il trasporto dell’acqua nera, 10 febbraio 1798 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 239).
- Disegno della fabrica della Pista da Riso da farsi a Castelmerlino, 23 giugno 1798 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 244).
- Tipo dimostrativo continente l’andamento del cavo da farsi per tramandare l’acqua dal Gualetto alla Pista da Riso da costruirsi nella Grangia di Castelmerlino, 23 giugno 1798 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 245).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
Il contado di Novara. Paesaggio e storia, Catalogo della mostra (Archivio di Stato di Novara 1977), Novara 1977, p. 4.

Rimandi ad altre schede: Guseppe Antonio Genta, Pietro Maria Bottino

Autore della scheda: Elena Marangoni

Gatto, Giovanni Carlo

Giovanni Carlo Gatto
N. Braglia 1721
M.

Relazioni di parentela: È probabilmente nipote dell’agrimensore Carlo Gatto, anch’egli di Graglia (v. scheda).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Nasce nel 1721 a Graglia (Biella); muore entro il 1789

Produzione scientifica:
Nel 1749 realizza il catasto della comunità di Salmour (Mondovì) e successivamente un atto del 1769 lo indica residente a Venaria Reale (ASBI, Notai del distretto di Biella, I versamento, Carlo Giuseppe Gatto, vol. 1776, f. 9, Acquisto del S.r misuratore Gio Carlo fu Antonio Gatto da Ludovico Alberis ambi di Graglia). Nel 1775 realizza due carte della tenuta regia della Mandria di Santhià: un “tipo dimostrativo” sottoscritto il 15 marzo 1775 è citato in occasione dell’interinazione delle patenti del 1794 di autorizzazione alla vendita di quella tenuta al notaio Paolo Trombetta (ASTO, Sessioni Camerali, reg. 1794, f. 75 v.), mentre un’altra mappa della medesima tenuta è sottoscritta nell’aprile dello stesso anno.
Il 20 gennaio 1790 i suoi eredi, la vedova Angela Caterina, e i fratelli Bartolomeo, prete, e Carlo Giuseppe, notaio, affittano la Piazza che Giovanni Carlo ha lasciato loro ad un misuratore di Netro, Carlo Amedeo Gastaldi (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 41, f. 10).

Produzione di cartografia manoscritta:
– [Mappa del territorio di Salmour], copia del 30 settembre 1750 estratta da un originale del 1749 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Salmour, all. C, rot. 96).
– Mappa della Misura Generale di tutta la Tenuta / della Reg.[i]a Mandria di Santià, fatta dal Misuratt.[o]re Sott[oscritt]o / in seguito a sottomissione passata all'Uff.[ici]o dell'Azienda / Economica della Venaria R.[ea]le li 24. 7mbre scorso anno 1774, 20 aprile 1775 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Santhià, 1-2).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Carlo Gatto

Autore della scheda: Elena Marangoni

Gatto, Carlo

Carlo Gatto
N. Graglia 1683
M.

Relazioni di parentela: Una consegna della comunità di Graglia realizzata nel giugno del 1734 sembra indicarlo come zio del misuratore Giovanni Carlo Gatto (ASBI, Arch. Sto. Comune di Graglia, Consegna Generale fatta dalla Communità di Graglia, 1734; ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 2, f. 62 v.). In quel documento infatti viene consegnato Carlo Gatto, di 51 anni, indicato come residente a Torino e di professione “impresaro o sij partitante da fabriche”, fratello dell’Antonio Gatto che è padre del misuratore Giovanni Carlo. Sebbene l’indicazione della professione lasci adito ad incertezze è altresì da considerare che nella consegna nessuno si dichiara misuratore, nè agrimensore e che vi sono solo altri tre adulti col medesimo nome, due mastri da muro ed un fornaio. La residenza in Torino concorda inoltre con l’identificazione proposta dal momento che la stessa indicazione è riportata anche nel documento del dicembre dello stesso anno con cui Carlo Gatto acquista una Piazza da misuratore (v. oltre).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: agrimensore, misuratore, estimatore

Biografia:
Nasce a Graglia probabilmente nel 1683. Attività documentata dal 1709 al 1748.

Produzione scientifica:
E’ autore di tre cabrei realizzati fra il 1716 ed il 1729 e relativi ai beni delle commende dell’Ordine Mauriziano di Bazana e della Margaria (realizzato con Giacomo Antonio Nani), ed ai beni dei Gesuiti in Settimo Torinese (con Paolo Marengo).
Il 16 dicembre 1734, a poco più di un anno dall’istituzione delle Piazze da misuratore ed agrimensore, ne acquista una dalle Regie Finanze (ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 1, f. 62 v.).
L’ultima attestazione della sua attività sinora identificata è rappresentata dal l catasto della comunità di Bene, in provincia di Mondovì, realizzato tra il 1739 ed il 1743 insieme al geometra Giovanni Battista Borone, nel quale entrambi si qualificano come misuratori ed estimatori pubblici.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Cabreo / Della Comenda / Di Bazzano / Posta sovra le Fini di Barge, propria dell’Eccellentissimo/ Sig.r Marchese Pallavicino, Cavagliere Gran Croce / Consigliere e Comendatore della Sacra Relligione / et Ordine Millitare de S.ti Mauritio e Lazaro / Cavagl.e del Supremo Ordine della Sant.ma / Annontiata, Luogote.e Generale delle / Armi e Gran Scudiere di S.M.a / Fatto ad Instanza del medemo, Avanti me Venantio/ Sarterio Nodaro Collegiato et in questa parte/ specialmente Dellegato, In fede del chè / mi sono quivi manualte sottoscritto et / tabellionalmente signato (AOM, Cabrei, Saluzzo 1, Bazana 1716, Barge).
- Cabreo / Della Commenda Denominata La Margaria / sita nelle Fini di Lignana e Venaria suburbio / Di Vercelli Fatto all’Instanza dell’ / Illustr.mo et Eccellent.mo Sig.r Barone / D: Guglielmo Filippo Pallavicino / Di S.t Remiggio, Cavaglier e Comendatore/ Della Sacra Relligione de’ / Santi Mauritio e Lazaro / Luogotenente di Maresciallo dell’Armata di / S.R.M ./ governatore della città e / Provincia d’Alesandria / provisto della med.a commenda (AOM, Cabrei, Vercelli 2, La Margaria 1717, Lignana e Venaria).
- Cabreo / de’ beni de’ M.to R.R.P.P. del Colleggio Vecchio / della Compagnia di Giesù, / della Real Città di Torino/ situati sovra le fini di/ Settimo Torinese / fatto da noi sottoscritti / ad instanza e richiesta del M.R.P. / Baldassarre Cerruti Procuratore / con intervento ed assistenza del R.P. / Orazio Mosso viceprocuratore / della medema Compagnia/ l’anno del Sig.re / 1729 / Paolo Marenco e / Carlo Gatto misurat.re (AOM, Cabrei, Torino 28, Gesuiti di Torino, Beni sulle fini di Settimo, 1729).
- [Mappa del territorio di Bene], 16 ottobre 1748, estratta da un originale del 1746, sottoscritta da Gio Batta Borone e Carlo Gatto (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Bene, all. C, rot. 177/A).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
G. GEUSA, Contributo alla catalogazione di materiali storico-cartografici: i cabrei settecenteschi dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, tesi di laurea, rel. Prof.ssa Paola Sereno, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1987-88, pp. 380-84 e 535.

Rimandi ad altre schede: Giovanni Carlo Gatto

Autore della scheda: Elena Marangoni

Gastaldi, Giacomo

Giacomo Gastaldi
N. Villafranca Piemonte
M. Venezia 1566

Relazioni di parentela: In una lettera inviata da Emanuele Filiberto all’abate Parpaglia, ambasciatore a Venezia (AST, Corte, Lettere Ministri Venezia, m. 1, doc. 5), il duca chiede informazioni su Gastaldi o su un “nipote et allevo” forse identificabile con Giovanni Battista Gastaldi a cui è attribuita una carta del terremoto di Nizza del 1564.

Ente/istituzione di appartenenza:

Qualifica: Ingegnere e cosmografo

Biografia:
Il luogo di nascita del G. è dedotto dalla sua carta della Spagna del 1544, ove egli si dice nativo di Villafranca, e confortato dalla presenza di tracce di una famiglia Gastaldi a Villafranca Piemonte agli inizi del XVI secolo (AST, Corte, Protocolli dei notai ducali e camerali, 210, f. 3 (rosso).
Al luglio 1565 risale l’ultima attestazione documentata della sua attività (Archivio di Stato di Venezia, Savi ed esecutori alle acque, Filza Pertigazioni, Confini, 1525-89, fol. 530).

Produzione scientifica:
Operò a Venezia, come ingegnere, al servizio della Serenissima Repubblica presso l’ufficio dei Savi delle acque, e come cartografo fu impegnato in un’intensa attività editoriale anche privata. Significativi i suoi legami di amicizia e collaborazione con Giovan Battista Ramusio, del cui figlio Paolo il G. fu precettore di matematica e cosmografia, oltrechè con Girolamo Fracastoro e Pietro Bembo.

1539: a Venezia gli viene concesso il privilegio di stampa per un Lunario Perpetuo.
1548: un’iscrizione “sotto il volto della cappella a sinistra della maggiore” nella chiesa di S. Maria Nuova a Venezia attesta la sua partecipazione, con un ruolo non meglio precisabile, alla fabbrica di un’ala di tale chiesa.
1551: prima testimonianza circa la sua attività svolta per l’Ufficio dei Provveditori e Savi alle acque (Archivio di Stato di Venezia, Scritture circa i lidi, vol. LXV).
1557-1565: impegnato presso il medesimo ufficio in sopralluoghi, perizie, progetti.
1557-1563: perito presso il Magistrato dei Beni Inculti.

Lunario Perpetuo, Venezia 1539


La produzione cartografica è articolata in:

Produzione di cartografia manoscritta:
Rilievi, piante e disegni manoscritti eseguiti in relazione al suo incarico presso l’”Ufficio dei Provveditori e Savi alle acque” (progetti di dighe o regolazione dei fiumi, descrizione delle coste e variazioni delle acque).

Segue elenco dei titoli …

Realizzò inoltre le carte murali per la sala dello Scudo del Palazzo Ducale di Venezia.

Produzione di cartografia a stampa:
- carte eseguite per l’edizione della Geografia di Tolomeo pubblicata a Venezia da Giovan Battista Pedrezano del 1548, a cui G. lavorò a partire dal 1542
- carte a stampa sciolte, incise su legno o rame, eseguite a partire dal 1544 e fino alla sua morte
Il corpus completo della produzione a stampa consta di 108 carte catalogate nel repertorio carto-bibliografico di R. KARROW, 1993, pp. 216-249.

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
VERSIONE A):
Bibliografia studi
R. ALMAGIA', La cartografia dell'Italia nel Cinquecento con un saggio sulla cartografia del Piemonte, in "Rivista Geografica Italiana", XXII, 1915, pp. 1-26.
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
R. ALMAGIA', Intorno ad un grande mappamondo perduto di Giacomo Gastaldi (1561), in “La Bibliofilia” XLI, 1939, pp. 259-266.
R. ALMAGIA', La carta dei Paesi Danubiani e delle regioni contermini di Giacomo Gastaldi (1546), Città del Vaticano 1939.
R. ALMAGIA', Nuove notizie intorno a Giacomo Gastaldi, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, 1947, pp. 187-189.
M. BARATTA, Ricerche intorno a Giacomo Gastaldi, in “Rivista Geografica Italiana”, XXI, 1914, pp. 117-136.
R. BIASUTTI, Il “Disegno della Geografia moderna” dell’Italia di Giacomo Gastaldi (1561), in “Memorie Geografiche”, 1908, vol. IV, pp. 5-67.
R. BIASUTTI, La carta dell’Africa di G. Gastaldi (1545-64) e lo sviluppo della cartografia africana nei sec. XVI e XVII, in “Bollettino Società Geografica Italiana”, 1920, vol. IV, pp. 327-346, 387-436.
D. BUSOLINI, Gastaldi Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999, vol. LII, pp. 529-532.
G. CARACI, Note critiche sui mappamondi gastaldini, in “Rivista Geografica Italiana”, 1936, pp. 120-137 e 202-2223.
F. DE STEFANO, Intorno alla carta gastaldina della Sicilia (1545), in “Rivista Geografica Italiana”, XXVII, 1920, pp. 196-199.
R. GALLO, Le mappe geografiche del Palazzo Ducale di Venezia, in “Archivio Veneto”, XXXII-XXXIII, 1943, pp. 47-113.
S. GRANDE, Notizie sulla vita e sulle opere di Giacomo Gastaldi cosmografo piemontese del secolo XVI, Torino, 1902.
S. GRANDE, Le carte d’America di Giacomo Gastaldi, Torino, 1905.
S. GRANDE, Le relazioni geografiche tra P. Bembo, G. Fra castoro, G.B. Ramusio e G. Gastaldi, in “Memorie della Società Geografica Italiana”, XII, 1905, pp. 75-92.
A. MANNO – V. PROMIS, Notizie di Jacopo Gastaldi Cartografo Piemontese del secolo XVI raccolte da Antonio Manno e Vincenzo Promis, Torino, 1881.
M. MILANESI, Tolomeo sostituito: studi di storia delle conoscenze geografiche nel XVI secolo, Milano, 1984, spec. pp. 56-62.
E. MOLLO, L’attività di un cartografo piemontese fuori dello stato: Giacomo Gastaldi, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. I, pp. 27-31.
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII, 1901, pp. 496-511.
D. PEROCCO, Giacomo Gastaldi e la "Universale Descrittione del mondo", in, S. BALLO ALAGNA (a cura di), Esplorazioni geografiche e immagine del mondo nei secoli XV e XVI, Messina 1994, pp.211-222.
P. PRESSENDA - P. SERENO, Le carte del Piemonte di Giacomo Gastaldi, in L. LAGO (a cura di), Imago Italiae, Trieste, 2002, pp. 321-326.
R. RAINEIRO, Attualità e importanza di Giacomo Gastaldi “cosmografo piemontese”, in “Bollettino della Società di Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, LXXXVI, 1982, pp. 5-13

Repertori
R. W. KARROW, Mapmakers of the Sixteenth Century and their maps, Chicago 1993, pp. 216-249.

Edizioni e schede delle carte
Schede sulle carte de … in R. ALMAGIA', Monumenta Italiae Cartographica, Firenze 1929, pp. .
Schede sulle carte della Sicilia, dei Paesi Danubiani, della Moscovia, del Piemonte, della Germania, del Bacino Danubiano, della Grecia, della Morea, dell’Italia, del Golfo di Venezia, dell’Asia, della Puglia, del Territorio Padovano, della Polonia, della Lombardia, in R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 21-41.
Schede sulle carte dell’Asia, della Terra Santa, della Sicilia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. n. 25, 26, 27, 28, 29, 30, 97 a cura di M. MILANESI, pp. 48-59; 163-164.
Schede sulle carte della Polonia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. 82v.-83, 84v.-85, a cura di M.L. STURANI, pp. 143-146.
Schede sulle carte del Piemonte e dell’Italia, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. II, schede nn. 6-7 a cura di M. MILANESI, pp. 16-18.

VERSIONE B):
Bibliografia studi
R. ALMAGIA', Nuove notizie intorno a Giacomo Gastaldi, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, 1947, pp. 187-189.
M. BARATTA, Ricerche intorno a Giacomo Gastaldi, in “Rivista Geografica Italiana”, XXI, 1914, pp. 117-136.
D. BUSOLINI, Gastaldi Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999, vol. LII, pp. 529-532.
S. GRANDE, Notizie sulla vita e sulle opere di Giacomo Gastaldi cosmografo piemontese del secolo XVI, Torino, 1902.
S. GRANDE, Le relazioni geografiche tra P. Bembo, G. Fra castoro, G.B. Ramusio e G. Gastaldi, in “Memorie della Società Geografica Italiana”, XII, 1905, pp. 75-92.
A. MANNO – V. PROMIS, Notizie di Jacopo Gastaldi Cartografo Piemontese del secolo XVI raccolte da Antonio Manno e Vincenzo Promis, Torino, 1881.
M. MILANESI, Tolomeo sostituito: studi di storia delle conoscenze geografiche nel XVI secolo, Milano, 1984, spec. pp. 56-62.
E. MOLLO, L’attività di un cartografo piemontese fuori dello stato: Giacomo Gastaldi, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. I, pp. 27-31.
P. PRESSENDA - P. SERENO, Le carte del Piemonte di Giacomo Gastaldi, in L. LAGO (a cura di), Imago Italiae, Trieste, 2002, pp. 321-326.
R. RAINEIRO, Attualità e importanza di Giacomo Gastaldi “cosmografo piemontese”, in “Bollettino della Società di Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, LXXXVI, 1982, pp. 5-13

Repertori
R. W. KARROW, Mapmakers of the Sixteenth Century and their maps, Chicago 1993, pp. 216-249.

Studi, edizioni e schede delle carte
R. ALMAGIA', La cartografia dell'Italia nel Cinquecento con un saggio sulla cartografia del Piemonte, in "Rivista Geografica Italiana", XXII, 1915, pp. 1-26.
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
R. ALMAGIA', Intorno ad un grande mappamondo perduto di Giacomo Gastaldi (1561), in “La Bibliofilia” XLI, 1939, pp. 259-266.
R. ALMAGIA', La carta dei Paesi Danubiani e delle regioni contermini di Giacomo Gastaldi (1546), Città del Vaticano 1939.
R. BIASUTTI, Il “Disegno della Geografia moderna” dell’Italia di Giacomo Gastaldi (1561), in “Memorie Geografiche”, 1908, vol. IV, pp. 5-67.
R. BIASUTTI, La carta dell’Africa di G. Gastaldi (1545-64) e lo sviluppo della cartografia africana nei sec. XVI e XVII, in “Bollettino Società Geografica Italiana”, 1920, vol. IV, pp. 327-346, 387-436.
G. CARACI, Note critiche sui mappamondi gastaldini, in “Rivista Geografica Italiana”, 1936, pp. 120-137 e 202-2223.
F. DE STEFANO, Intorno alla carta gastaldina della Sicilia (1545), in “Rivista Geografica Italiana”, XXVII, 1920, pp. 196-199.
R. GALLO, Le mappe geografiche del Palazzo Ducale di Venezia, in “Archivio Veneto”, XXXII-XXXIII, 1943, pp. 47-113.
S. GRANDE, Le carte d’America di Giacomo Gastaldi, Torino, 1905.
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII, 1901, pp. 496-511.
D. PEROCCO, Giacomo Gastaldi e la "Universale Descrittione del mondo", in, S. BALLO ALAGNA (a cura di), Esplorazioni geografiche e immagine del mondo nei secoli XV e XVI, Messina 1994, pp.211-222.

Schede sulle carte de … in R. ALMAGIA', Monumenta Italiae Cartographica, Firenze 1929, pp. .
Schede sulle carte della Sicilia, dei Paesi Danubiani, della Moscovia, del Piemonte, della Germania, del Bacino Danubiano, della Grecia, della Morea, dell’Italia, del Golfo di Venezia, dell’Asia, della Puglia, del Territorio Padovano, della Polonia, della Lombardia, in R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 21-41.
Schede sulle carte dell’Asia, della Terra Santa, della Sicilia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. n. 25, 26, 27, 28, 29, 30, 97 a cura di M. MILANESI, pp. 48-59; 163-164.
Schede sulle carte della Polonia, in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, schede ff. 82v.-83, 84v.-85, a cura di M.L. STURANI, pp. 143-146.
Schede sulle carte del Piemonte e dell’Italia, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. II, schede nn. 6-7 a cura di M. MILANESI, pp. 16-18.

VERSIONE C):
Bibliografia studi
R. ALMAGIA', Nuove notizie intorno a Giacomo Gastaldi, in “Bollettino della Società Geografica Italiana”, 1947, pp. 187-189.
M. BARATTA, Ricerche intorno a Giacomo Gastaldi, in “Rivista Geografica Italiana”, XXI, 1914, pp. 117-136.
D. BUSOLINI, Gastaldi Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999, vol. LII, pp. 529-532.
S. GRANDE, Notizie sulla vita e sulle opere di Giacomo Gastaldi cosmografo piemontese del secolo XVI, Torino, 1902.
S. GRANDE, Le relazioni geografiche tra P. Bembo, G. Fra castoro, G.B. Ramusio e G. Gastaldi, in “Memorie della Società Geografica Italiana”, XII, 1905, pp. 75-92.
A. MANNO – V. PROMIS, Notizie di Jacopo Gastaldi Cartografo Piemontese del secolo XVI raccolte da Antonio Manno e Vincenzo Promis, Torino, 1881.
M. MILANESI, Tolomeo sostituito: studi di storia delle conoscenze geografiche nel XVI secolo, Milano, 1984, spec. pp. 56-62.
E. MOLLO, L’attività di un cartografo piemontese fuori dello stato: Giacomo Gastaldi, in R. COMBA - P. SERENO, Rappresentare uno Stato: carte, cartografi degli Stati Sabaudi, secoli XV-XVII, Torino, 2002, vol. I, pp. 27-31.
P. PRESSENDA - P. SERENO, Le carte del Piemonte di Giacomo Gastaldi, in L. LAGO (a cura di), Imago Italiae, Trieste, 2002, pp. 321-326.
R. RAINEIRO, Attualità e importanza di Giacomo Gastaldi “cosmografo piemontese”, in “Bollettino della Società di Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, LXXXVI, 1982, pp. 5-13

Repertori
R. W. KARROW, Mapmakers of the Sixteenth Century and their maps, Chicago 1993, pp. 216-249.

Studi, edizioni e schede delle carte
• La descrittione della prima parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 25 a cura di M. MILANESI, pp. 48-50.
• I nomi antichi et moderni della prima parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 26 a cura di M. MILANESI, pp. 51-52.
• La descrittione della seconda parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 27 a cura di M. MILANESI, pp. 53-54.
• I nomi antichi et moderni della seconda parte dell’Asia”
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 28 a cura di M. MILANESI, p. 55.
• Il disegno della terza parte dell’Asia
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, p. 35-37.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 29 a cura di M. MILANESI, pp. 56-58.
• La nuova et esatta descrittione della Soria e della Terra Santa
A.E. NORDENSKJŐLD, Intorno alla influenza dei “Viaggi di Marco Polo” sulle carte dell’Asia di Giacomo Gastaldo. Osservazioni di A.E.N. Traduzione dallo svedese, con Appendice, di G. DI VITA, in “Rivista Geografica Italiana”, VIII (1901), pp. 496-511.
I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 30 a cura di M. MILANESI, p. 59.
• Descrittione della Sicilia con le sue isole
F. DE STEFANO, Intorno alla carta gastaldina della Sicilia (1545), in “Rivista Geografica Italiana”, XXVII (1920), pp. 196-199.
R. ALMAGIA', Monumenta Italiae Cartographica, Firenze 1929, p. 23.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 22-23.
Scheda in I. RICCI (a cura di), Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 97 a cura di M. MILANESI, pp. 163-164.
• Regno di Polonia
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 39-40.
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
Scheda in I. RICCI, Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 82v.-83 a cura di M.L. STURANI, pp. 143-144.
• Il vero disegno dilla seconda parte del Regno di Polonia
R. ALMAGIA', Sulle carte della Polonia di Giacomo Gastaldi, in H. ARCTOWSKI (a cura di), Zbiór Prac poswiecony przez towarzystwo geograficzne we Lwowie Eugenjuszowi Romerowi W 40-lecie jego twórczosci naukowej, Lwów 1934, pp.143-148.
R. ALMAGIA', Monumenta Cartografica Vaticana, Città del Vaticano 1948, vol. II, pp. 39-40.
Scheda in I. RICCI, Architettura Militare, Torino 2003, Scheda f. 84v.-85 a cura di M.L. STURANI, pp. 145-146.
• La vera descrittione di tutta la Ungheria
R. ALMAGIA', La carta dei Paesi Danubiani e delle regioni contermini di Giacomo Gastaldi (1546), Città del Vaticano 1939.

ecc.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: