Archivi tag: Torino

Bovio, Giuseppe Antonio

Giuseppe Antonio Bovio
N. Perosa San Martino (provincia di Ivrea, ora Perosa Canavese)
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Attività documentata dal 1784 al 1792.

Produzione scientifica:
E’ attivo nell’Astigiano, dove realizza i catasti settecenteschi delle comunità di Cocconato e Brozolo. A Cocconato la misura generale era stata affidata nel 1778 a Pietro Maria Bottino, ma questi nel 1786 nomina suo procuratore Bovio affinché esegua il lavoro al suo posto: egli completa la mappa nel 1788, quando viene collaudata da un altro misuratore attivo nell’Astigiano, Pietro Giovanni Petrino, per il quale lo stesso Bovio, due anni dopo, collauda la mappa di Agliano.
Nel 1795 viene incaricato del collaudo del catasto di Soglio (Asti), realizzato da Giovanni Pietro Rossi e Giovanni Domenico Barberis (ASAT, Catasti, Soglio).

Produzione di cartografia manoscritta:
- MAPPA DEL TERRITORIO DI BROZOLO, 24 novembre 1795 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico, Brozolo, All. C, rot. 12)
- MAPPA DEL TERRITORIO DI COCONATO, 6 maggio 1789 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico, Cocconato, All. C, rot. 42)

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Pietro Maria Bottino, Pietro Giovanni Petrino

Autore della scheda: Elena Marangoni

Buorgiotti, Ignazio Costanzo

Ignazio Costanzo Buorgiotti
N. Torino 1725
M. Torino 27 dicembre 1778

Relazioni di parentela: Tale Gio. Stefano Bourgiotti opera come segretario per l’Azienda Fabbriche e Fortificazioni a Torino e al forte di Fenestrelle tra 1733 e 1743 (ASTO, Camera dei conti, art. 183, Conti della Tesoreria Fabbriche e Fortificazioni, Reg. 1-10) e un figlio di questi, Giuseppe, è misuratore e sovrastante ai lavori al forte di Fenestrelle nel 1744 (Ibidem, Reg. 10, f. 33 e 37). E’ possibile che vi sia una parentela con Ignazio Costanzo (potrebbe essere figlio di Gio Stefano e fratello di Giuseppe).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere topografo, direttore e Custode dell’ufficio di Topografia

Biografia:

Produzione scientifica:
La serie dei Mandati di pagamento dell’Azienda Fabbriche e Fortificazioni consente di ricostruire la successione delle sue campagne cartografiche come ingegnere topografico, come segue: Val Sesia (1758); carta dei boschi del Biellese e Marchesati di Masserano e Crevacuore (1759-61); Vercellese (1760); Valle di Luserna e Angrogna (1763-64); Provincia di Saluzzo (1765); Provincia di Pinerolo (1765-66); provincia di Ivrea (1766); Provincia di Torino (1767); provincia di Mondovì (1769-76); Bormida (1773); Provincia di Acqui (1774-75).

Produzione di cartografia manoscritta:
- CARTA TOPOGRAFICA IN MISURA DELLA VALLE DI SESIA COL/ DELINEAMENTO DELLE MINIERE ESISTENTI NEI TERRITORJ/ D'ESSA VALLE, 18 maggio 1759 (ASTO, Corte, Carte topografiche per A e B, Sesia 1)
- Carta Topografica in misura del Contado / di Nizza in cui si comprendono le Terre acquistate, e / cedute per l'ultimo Trattato delli 24 Marzo 1760 colla / Francia; il Principato di Monaco, ed una parte / della Riviera di Ponente / La detta Carta è divisa in cinque parti fatta dalli Ing[egne]ri Topog[ra]fi di S.M. negli anni 1762 e 1763, 1762-1763, (ASTO, Corte, Carte topografiche per A e B, Nizza 1) - Attribuibili al Bourgiotti, insieme ad altri, solo alcuni fogli (sul II: "Originale dai Sig. Duriù, Cantù, Borgiotti ed Avico"; sul IV: "Originale dai Sig. Durieu, Avico e Borgiotti"; sul V: "Originale dai Sig.ri Avico, Durieu, Borgiotti e Cantù"). Inoltre la dicitura utilizzata (“Originale dai”) e l’assenza di sottoscrizioni autografe lascia il dubbio che si tratti di una copia
- Carta del Territorio di Rubiana con una parte di quelli di Mocchie / di Chiavrie, e di Lemmie, unitamente alle Alpi del Colle di St.Gioanni / nella Valle di Lanzo, 11 luglio 1777, copia del Bourgiotti tratta da originale di altro autore
- Carta topografica in misura della Valle di Sesia con le valli adiacenti ad essa, Principato di Masserano, Marchesato di Crevacuore, parte del Vercellese col delineamento della Valle d’Anzasca […] miniere esistenti in tutto esso tenimento, s.d. (IGM, Archivio topocartografico, Cart. 30, n. 9221) - Attribuibile al Bourgiotti e al Cantù in base all’indicazione: “originale par Mrs. Cantù et Borgiotti”, che tuttavia, in assenza di sottoscrizioni autografe lascia il dubbio che si tratti di una copia
- [Carta del Canavese], con Bourgiotti, Cantù e Marchetti, s.d. (IGM, Archivio topocartografico, Cart. 8, n. 8678) – Su alcuni dei 37 fogli che la compongono si legge “Originale dai Signor Avico, Borgiotti, Cantù e Marchetti” che fa presupporre si tratti di una copia

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 92.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Maria Luisa Sturani

Bottino, Pietro Maria

Pietro Maria Bottino
N. Cocconato (Asti)
M. 1791

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: architetto, misuratore

Biografia:
Attività documentata a partire dal 1744

Produzione scientifica:
La prima attestazione della sua attività risale al 1750 quando assume l'incarico della realizzazione del catasto della comunità di Desana, in provincia di Vercelli, completato nel 1753 e, sempre negli anni ’50 del ‘700, realizza alcuni “tipi” per committenti privati. Il suo nome è tuttavia legato principalmente alla catastazione della provincia di Alessandria, che gli viene interamente affidata nel 1760. Tale territorio fa parte delle cosiddette “province di nuovo acquisto”, annesse allo stato sabaudo nella prima metà del ‘700 coi trattati di Torino, Lanslebourg e Worms e in cui le operazioni di catastazione hanno inizio nel 1758 con l’avvio del “censimento” delle province di Novara, Vigevano, Tortona e Oltrepo, per le quali si attua una revisione dei catasti realizzati dallo Stato di Milano a partire dal 1718, e con l’istituzione di un Ufficio e una Giunta per il Censimento (F.A. DUBOIN, Raccolta per ordine di materie delle leggi, editti, manifesti, t. 20, vol. 22, Torino 1854, pp. 663-679). Con Regie Patenti 5 marzo 1759 viene ordinato all’Intendente di Alessandria di far procedere alla misura generale della provincia Lomellina (Ivi, pp. 681 e ss.) e solo con le Regie Patenti del 9 febbraio 1761 viene dato inizio alla misurazione della provincia di Alessandria (Ivi, pp. 708 e ss.), entrambe realizzate sotto la direzione dell’ingegnere Giovanni Giuseppe Maria Boldrini (v. scheda).
Bottino lavora dapprima in Lomellina in virtù di un contratto stipulato con l’Intendenza provinciale il 18 maggio 1759 in seguito al quale realizza le mappe di S. Angelo, Langosco, Rosasco e Cozzo, tutte completate nel 1760. In provincia di Alessandria invece, a differenza di quanto accaduto sia per la Lomellina sia per resto del Piemonte, non vengono stipulati contratti fra le singole comunità ed i misuratori, ma Pietro Maria Bottino assume l’incarico di geometra deliberatario della misura generale di tutta la provincia, con atto di sottomissione stipulato presso l’Intendenza di Alessandria il 6 maggio 1761, come riportato nei verbali di autenticazione delle mappe. Per ciascuna comunità, come previsto dal regolamento, vengono realizzate due carte, dapprima la mappa perimetrale, derivante dalla misurazione dei confini in contraddittorio coi rappresentanti delle comunità limitrofe, e in seguito la mappa territoriale frutto della “misura parziaria”, ossia condotta parcella per parcella sul tutto il territorio comunale (Ivi, pp. 728 e ss.). Tutte le carte vengono realizzate entro la fine del 1762 e in ciascuna di esse Bottino si sottoscrive dichiarando di aver formato la mappa con l’aiuto e l’assistenza di uno o più sublocatori, che a loro volta si avvalgono spesso di sostituti che sottoscrivono anch’essi le mappe, creando complesse catene di subappalti e deleghe che, se da un lato rendono difficile l’attribuzione delle carte prodotte, dall’altro permettono però di ricostruire rapporti fra i numerosi geometri impegnati in quella vasta campagna di misurazione completata in un brevissimo arco di tempo, che vede contemporaneamente impiegati almeno una cinquantina di geometri, alcuni dei quali all'inizio della propria carriera, magari in veste di semplici assistenti, altri con maggiore esperienza alle spalle.
Dopo l’importante incarico legato ala catastazione, Bottino realizza insieme all’ingenere Ambrogio Boldrini un “tipo” relativo alla composizione di una lite confinaria tra le comunità di Sillavengo, Landiona e Vicolungo (in provincia di Novara) e Arborio (Vercelli). Nel 1778 gli viene commissionata la realizzazione del catasto nella sua comunità di origine, Cocconato, ma dal verbale di consegna della mappa si evince che ha ceduto tale incarico al misuratore Giuseppe Antonio Bovio, nominato suo procuratore nel 1786 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cocconato, all. C, rot. 42). All'epoca è residente a S. Genuario, una comunità della pianura vercellese a nord del Po dove lo si ritrova sino alla fine della propria carriera e dove lavora per la Camera dei Conti in due episodi di acquisto di terreni da parte delle Regie Finanze: nel 1783 sottoscrive una mappa raffigurante una pezza di gerbido venuta dalla comunità di Saluggia (ASTO, Camera dei Conti, art. 614, reg. 1786, f. 73 v., a tale proposito si veda anche la scheda relativa ad Angelo Giuseppe Genta) e nel 1784-85 interviene quale deputato a rappresentare le Regie Finanze nell’acquisto di diversi terreni da comunità e privati nei territori di Saluggia, S. Genuario, Crescentino e Lamporo necessari per la costruzione del “nuovo Naviletto di Saluggia”, un canale destinato “all’irrigamento delle Risare di Sua Maestà” (Ivi, reg. 1787, f. 50 v.-51): Bottino sottoscrive i verbali di acquisto e procede alla verifica dell’estimo effettuato dai misuratori Gioanni Triveri e Pietro Chio, sottoscrivendosi in tale occasione come “Direttore delle Regie Coltivazioni” (Ivi, reg. 1787, f. 50 v.-51).
Dalle sessioni della Camera dei Conti si apprende anche che, in tale area, è amministratore di beni appartenenti alle Regie Finanze in quanto presenta la contabilità relativa alla gestione di tenimenti nei territori di Saluggia, Apertole e Devesio (Ivi, reg. 1787, f. 33 v.) e possiede anche beni propri nella vicina comunità di Bianzé, per i quali ottiene con Regie Patenti del 30 marzo 1787 l'autorizzazione a derivare acque da un canale regio (Ivi, reg. 1787, f. 44 v.; si segnala anche tale proposito il Tipo dimostrativo dei diversi beni posseduti dal sig. Avvocato Anniceto del vivente Pietro Maria Bottino nel territorio di Bianzé, sottoscritto nel 1786 da Giovanni Giacomo Ferrero, ASVC, Disegni Intendenza, 139).

Produzione di cartografia manoscritta:
- Tipo del sito nel quale scorreva il fiume Cervo in territorio di Formigliana formato ad istanza della contessa della Motta, 29 novembre 1751 (ASVC, Disegni Berzetti, 5).
- [Mappa di Desana], 25 ottobre 1753 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Desana, all. C, rot. 89/ A e B, copia datata 24 novembre 1753).
- Planimetria del terreno coltivato ad orto e canepale siti in regione detta "La Vigna", territorio di Lignana, su cui c'è contestazione del sig. Pietro Villa contro il Medico Valberti, 12 maggio 1754 (ASVC, Eredità Villa, Disegni, 8, 9.
- Tipo regolare dimostrante la questione insorta tra il conte Carlo Alessandro Antonio Mella e il curato della Parrocchia di Sali pretendento questi ottenere il passaggio per introdursi nel prato della Parrocchiale denominato dell'Incastrone, 27 febbraio 1757 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 346).
- Tipo dimostrativo dei beni in regione Vercellina, in questione tra le Monache di S. Margherita e il signor Stefano Villa, 6 dicembre 1757 (ASVC, Corporazioni Religiose, Disegni, 94).
- Mappe di Cozzo (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, all. C, rot. 121), Langosco (Ivi, all. A, rot. 159), Rosasco (Ivi, all. A, pf. 160), S. Angelo, (Ivi, all. C, rot. 59), 1759.
- Mappe di Alessandria (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, all. A, pf. 88), Annone (Ivi, all. A, pf. 98/B), Basaluzzo (Ivi, all. A, pf. 262), Bassignana (Ivi, all. A, pf. 91), Cantone Borgolio, territorio della città di Alessandria (Ivi, all. A, pf. 88), Borgoratto (Ivi, all. A, pf. 94), Bosco (Ivi, all. A, pf. 92), Frascaro (Ivi, all. A, pf. 94), Tenimenti di Cantalupo, Casalbagliano e Villa del Foro, territori della città di Alessandria (Ivi, all. A, pf. 88), Casal Cermelli (Ivi, all. A, pf. 96), Cassine (Ivi, all. A, pf. 94/A), Gamalero (Ivi, all. A, pf. 95/A), Tenimenti di Castelceriolo e Lobbi, territori della città di Alessandria (Ivi, all. A, pf. 89/A), Tenimenti di Castelferro, Portanova e Ritorto, territori della città di Alessandria (Ivi, all. A, pf. 102/A), Castellazzo (Ivi, all. A, pf. 95/B), Castelspina (Ivi, all. A, pf. 102/B), Predosa e tenuta Ceretta (Ivi, all. A, pf. 102/B), Fresonara (Ivi, all. A, pf. 93/B), Frugarolo (Ivi, all. A, pf. 93/A), Tenimenti di Spinetta e Marengo, territori della città di Alessandria (Ivi, all. A, pf. 90/B), Masio e Redabue (Ivi, all. C, rot. 155), Oviglio (Ivi, all. C, rot. 43), Montecastello (Ivi, all. A, pf. 92/A), Pietra Marazzi (Ivi, all. A, pf. 92/A), Pasturana (Ivi, all. A, pf. 263), Pavone (Ivi, all. A, pf. 92/B), Rivarone (Ivi, all. A, pf. 92/B), Pecetto (Ivi, all. A, pf. 103/B), Quargnento (Ivi, all. A, pf. 99/A), Refrancore (Ivi, all. A, pf. 100), Tenimenti di S. Giuliano e Cassina Grossa, territori della città di Alessandria, (Ivi, all. A, pf. 90/C), Sezzé (Ivi, all. A, pf. 101), Valenza (Ivi, all. A, pf. 103/A), Tenimenti delle Valli della Madonna delle Grazie, S. Bartolomeo e Canton Rovereto, territori della città di Alessandria (Ivi, all. A, pf. 90/A), 1762.
- Cabreo / ò sia / Figurato / de Beni di ragione dell’Ill.mo Sig.r Marchese Vittorio / Amedeo q[onda]m Tomaso di Alessandria, posseduti / nel Territorio di Castellazzo, estratto dal Libro Figurato / correlativo alla Mappa di detto Territorio, formata in / occasione della presentanea Misura Generale, ordinata / da S.M. eseguita da me Delliberatario sottos[critt]to, sotto / la Dirrezione del Sigr Ingegnere di S.M. Gion / Giuseppe Maria Boldrini, 20 agosto 1763 (ASAL, Arch. Storico del Comune di Alessandria, serie I, Archivio Ghilini, m. 661).
- Tipo regolare concernente le opere che stanno per intraprendere le Madri del Monastero di S. Margherita di Vercelli, in una loro pezza attinente al Bastione di S. Andrea occupata, al tempo della formazione di questa ora distrutta fortificazione, per ridurla in stato fruttifero, ed a faccia di prato, 10 gennaio 1766 (ASVC Disegni Intendenza, serie I, 33).
- Tipo regolare formato da Noi Sottosti Boldrini, e Bottino né gni 25. 26. e 27. Aple corrente 1768 reltivamente alla transazione de’ 20 Marzo d° Anno, seguita tra le Com.a di Sillavengo / Landiona, e Vicolungo Novarese, e quella d’Arboreo Vercellese, in dipendenza delle Questioni territoriali fra esse rispettive Comunità eccitatesi, e colla mediazione delli Illmi Ssri Vassallo / Rezia di Monbello Intendente di Vercelli, e Cavagl.re Don Giuseppe Gibellini Vice Intendente gle di Novara, ambedue Reggi Dellegati risolte, e deffinite, 1773, sottoscritta dal solo Ambrogio Boldrini (ASNO, Disegni, Miscellanea, cass. 14, 5 bis).
- Progetto di rettifilo del Riofinale da Vettigné ai territori di Casanova e S. Germano, 21 marzo 1769 (ASBI, Famiglia Dal Pozzo della Cisterna, Disegni, 787).
- Disegno dello sbocco della Roggia di Prarolo nel fiume Sesia, 9 dicembre 1769 (ASVC Disegni Intendenza, serie I, 36).
- Tipo regolare del tenimento pascolo denominato il Devesio ancora indiviso tra la città di Crescentino, la comunità di Fontanetto e l’Abbazia di S. Genuario, 8 maggio 1772 (ASVC Disegni Intendenza, serie I, 41).
- Tipo dimostrativo dei pascoli di cui godono le comunità di Lamporo, Crescentino, San Genuario, Regie Apertole e Fontanetto, 7 marzo 1777 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 56).
- Tipo dimostrativo con cui si pongono sott’occhio li Pascoli che godono le infranotate Comunità [Lamporo, Crescentino, Fontanetto, S. Genuario, Apertole], 7 marzo 1777 (ASVC, Dipartimento della Sesia, Disegni, 1).
- Tipo Regolare delli / Tracimenti da Dora Baltea / sino al Fiume Sesia per la / Formazione d'un nuovo / Regio Canale, 23 gennaio 1783, copia di Bottino tratta da un originale sottoscritto Bottino, Giulio Vismara, Duelli, Sassi, Contini (ASTO, Carte topografiche e disegni, Carte Topografiche Serie III, Ivrea, 2).
- Tipo Regolare della Pezza Gerbido propria della Comunità di / Saluggia, Regione detta la Spazzata, offerto alle Regie / finanze in vigor d’ordinato del p[ri]mo Maggio 1781, 1 dicembre 1783 (ASTO, Camera dei Conti, art. 614, reg. 1786, f. 75 v.-76).
- Tipo regolare del corso del nuovo Naviletto rappresentante gli alvei e sponde, non solo del nuovo Naviletto denominato di Saluggia per la derivazione delle acque del Regio Canale, quanto gli altri relativi al cavo già provvisionale, ed inservente a quella della Beallera del Rotto entrambi nel territorio di Livorno, 1 settembre 1784 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 98).
- Tipo regolare rappresentante il corso del nuovo Naviletto denominato di Saluggia nel territorio di Lamporo, 1 settembre 1784 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 99).
- Profilo del sternito di pietra arizzo da farsi nel luogo di Fontanetto, 10 settembre 1786 (ASVC, Disegni Intendenza, serie I, 123).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 93.

Rimandi ad altre schede: Giovanni Giuseppe, Maria Boldrini

Autore della scheda: Elena Marangoni

Borione, Giovanni Bernardo

Giovanni Bernardo Borione
N. Graglia (Biella) 1750
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore, ingegnere

Biografia:
Giovanni Bernardo Borione (Borrione). Attività documentata dal 1771 al 1812.

Produzione scientifica:
Nella mappa catastale del comune di Albiano (Ivrea) del 1771 sottoscritta da Giovanni Stefano Maffei, un esperto misuratore anch’egli di Graglia (v. scheda), compare la scritta “Borione di Graglia Geometra” e in basso, accanto alla scala grafica, vi è il disegno di un uomo con l’indicazione “Borione Geometra”, che raffigura probabilmente l’assitente del Maffei nella realizzazione del catasto (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Albiano, all. C, rot. 176; PALMUCCI): tale ritratto potrebbe essere quello di Giovanni Bernardo, che in quel documento si qualifica come geometra ed infatti solo l’anno successivo sosterrà l’esame da misuratore presso l’Università e proseguirà poi la propria carriera realizzando altre mappe catastali. L’attribuzione resta tuttavia dubbia dal momento che Maffei lavora anche con altri assitenti di nome Borione: Giacomo è suo trabuccante presso le fortificazioni di Tortona, Valenza, Serravalle e Novara nel 1741 e nel 1743 (ASTO, Camerale, Fabbriche e Fortificazioni, art. 183, Conti della Tesoreria Fortificazioni e Fabbriche, reg. 8, f. 12; reg. 10, f. 14), mentre un giovane di Graglia di nome Giuseppe Borione compie il suo apprendistato presso di lui all’inizio degli anni ’60 lavorando ad Ivrea, per poi essere impiegato presso le fortificazioni di Verrua (cfr. MARANGONI).
A Giovanni Bernardo sono invece attribuibili con maggiore certezza i catasti delle comunità di Ternengo (Biella) e Pecco (Ivrea). Nel 1779 viene inoltre incaricato di eseguire il collaudo della mappa catastale di Zimone (Biella), realizzata dal misuratore Giovanni Sebastiano Lasagna (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico, Zimone, all. A, rot. 27).
Interviene poi a completare il catasto della città di Biella, di cui redige la mappa consegnata a Torino: nel verbale apposto in calce egli dichiara di essere stato incaricato dalla città, il 29 maggio 1787, di portare a termine tutte le operazioni relative alla redazione del nuovo catasto in seguito al decesso del misuratore Eusebio Colombino (v. scheda), che aveva già completato la misura generale di quel territorio.
Realizza poi la misura generale delle comunità di Settimo Vittone e Campo (Ivrea) e, nel 1812, due carte per committenza privata nelle quali si qualifica non più misuratore, ma ingegnere.
E’ inoltre da segnalare una carta dal titolo PLAN / DE LA COMMUNE / DE S.T CHRISTOPHE / DÉPARTEMENT DE la Doire / ARRONDISSEMENT COMMUNAL D'Aoste / CANTON D'Aoste, datata 28 vendemmiaio anno XII (21 ottobre 1803) e sottoscritta Furno e Borione, la cui attribuzione, in assenza della specificazione del nome, rimane incerta (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte per A e B, S. Cristophe).

Produzione di cartografia manoscritta:
- Perimetro del Territorio di Ternengo, 22 giugno 1778 (ASBI, Arch. Comunale di Ternengo, Disegni, 1).
- [Mappa del territorio di Pecco], 3 giugno 1788, copia estratta dall’originale mappa di campagna del 7 novembre 1787 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico, Pecco, all. C, rot. 78).
- [Mappa del territorio della città di Biella], 4 dicembre 1790, copia in 4 parti sottoscritta Gio Bernardo Borione, tratta dall’originale di Eusebio Colombino (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Biella, all. C, rot. 68/A, B, C, D).
- Mappa del Territorio di Settovittone, 25 agosto 1791, copia estratta dall’originale di campagna del 28 novembre 1789 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Settimo Vittone, all. A, pf. 45).
- Perimetro regolare del Territorio di Campo, 24 luglio 1795 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte per A e B, Campo, 2).
- Plan de situation et du detail du Martinet et du petit aretier de la coulerie appartenant aux freres feu Jean Marie Margarÿ de la Commune de Praglia, Arrondissement de Bielle, Département de la Sesia, 19 novembre 1812 (due carte con medesimi titolo e sottoscrizione; ASVC, Dipartimento della Sesia, 238-239).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
- E. MARANGONI, La professione di misuratore nel Piemonte del Settecento attraverso la ricostruzione di percorsi biografici: il caso della famiglia Maffei, in P. SERENO (a cura di), Storie di cartografi, storia della cartografia: la biografia nella ricerca geografica, in stampa.

Rimandi ad altre schede: Eusebio Colombino, Giovanni Stefano Maffei

Autore della scheda: Elena Marangoni

Pilliano, Giuseppe Maria

Giuseppe Maria Pilliano
N.
M.

Relazioni di parentela: Cognato di Antoine Durieu e prozio di Giuseppe Avico, per parte di moglie

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Estimatore giurato, géometre, misuratore e sovrastante, ingegnere per Sua Maestà

Biografia:
Attivo negli anni ’20-50 del XVIII secolo

Produzione scientifica:
Opera nell’ambito della catastazione della Savoia (1728-31), nei comuni di La Bauche, Val-de-Tignes e Contamine-sur-Arve, e in Piemonte come estimatore, misuratore e cartografo per la committenza della città di Torino. Tra 1733 e 1738 partecipa, come cartografo di parte sabauda, alla redazione di diverse carte per una contesa confinaria con la Repubblica del Vallese. All’inizio degli anni ’50 opera come ingegnere alla costruzione delle fabbriche, case e magazzini delle regie saline di Conflans, in Savoia (ASTO, Sessioni camerali, reg. 1752, f.29v-38v)

Produzione di cartografia manoscritta:
- Catasto della Savoia (1728-31): mappe originali dei comuni di La Bauche (ADS, C 2147), Val-de-Tignes (ADS, C 4591) e Contamine-sur-Arve (ADHS I C d 97)
- CARTE / Des Limites en Conteste entre Les Etats de / Savoye et du Valais riere Les communes / de Martigny et celles de Chamouni et / Vallorssine, 28 dicembre 1738 (ASTO, Corte, Paesi, Duché de Savoie, Confini con il Valley, m. 2, fasc. 1) – copia di Pilliano tratta da un originale di autore non precisato (ma con ogni probabilità Pilliano e Isaac Gamaliel de Roverea, del 1733). Alla medesima collocazione altra copia identica
- Carte / Des Limites en conteste entre Les Etats de / Savoye et du Valais riere les Communes de / Martigny et celles de Chamouni et Vallorssine, con Isaac Gamaliel de Roverea, s.d. [ma 1733] (ASTO, Corte, Paesi, Duché de Savoie, Confini con il Valley, m. 2, fasc. 1)
- Copie du Plan des Limittes en conteste entre les Etats de Savoye et du Vallays soit entre les communautés d’ / Abondance et Monthey, 22 dicembre 1738 (ASTO, Corte, Paesi, Duché de Savoie, Confini con il Valley, m. 2, fasc. 9) - copia di Pilliano tratta da un originale del 30 agosto 1733 sottoscritto da Pilliano e Isaac Gamaliel de Roverea
- Copie du Plan des Limites en conteste entre les Etats de Savoye, et du Vallais, soit entre les Communautés d'Abbondance, et Montheÿ, 20 dicembre 1738 (ASTO, Corte, Carte topografiche per A e B, Savoja 4) – copia di Pilliano tratta da un originale del 1733 sottoscritto da Pilliano e Isaac Gamaliel de Roverea
- Carte / des Limites en conteste entre les Etats de Savoje, et du Vallais / riere les Communes de Martigny, et celles de Chamouni, et / Vallorsine, 28 dicembre 1738 (ASTO, Corte, Carte topografiche per A e B, Savoja,5) - copia di Pilliano tratta da un originale del 1733 sottoscritto da Pilliano e Isaac Gamaliel de Roverea
- Plan des Montagnes d'Emousson, et Barberine possedées par l'Abbaye de S.t Maurice, et ses Hommes de Salvant, et Fingaux, la quelle Montagne d'Emousson ceux de Savoje nom[m]ent Chesery, 22 dicembre 1738 (ASTO, Corte, Carte topografiche per A e B, Savoja, 6) - copia di Pilliano tratta da un originale del 1733 sottoscritto da Pilliano e Isaac Gamaliel de Roverea
- Planimetria della bealera di Meana con lo scaricatore, 27 luglio 1743 (ASCTO, Carte sciolte, 2043)

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Antoine Durieu e Giuseppe Avico

Autore della scheda: Maria Luisa Scarin

Petrino, Pietro Gioanni

Pietro Gioanni Petrino
N.
M.

Relazioni di parentela: Un altro Petrino, Cesare, col quale non è stato sinora possibile verificare la parentela, lavora come agrimensore e nel 1795 firma un cabreo della Commenda Crista di Asti, appartenente all’Ordine Mauriziano (AOM, Cabrei, Asti 7, Crista).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: architetto civile, agrimensore

Biografia:
Attivo dal 1756 al 1794; di San Damiano (Asti).

Produzione scientifica:
E' attivo nell’Astigiano e si distingue in primo luogo quale autore di cabrei, che realizza per committenze sia ecclesiatiche sia laiche.
Nel 1767 viene nominato perito per la misura, terminazione e compilazione del cabreo figurato dei beni del barone Luigi Crova di Vaglio, realizzato in occasione della successione al padre, Niccolò Crova, e commissionato dalla madre Irene Gropelli, in qualità di sua tutrice (ASAT, Archivio Crova di Vaglio, b. 11, fasc. 5, Atti di cabreo, f. 3, Verbale con presentazione di Commissione, con deputazione di Perito). Gli atti di misura e terminazione hanno inizio il 10 settembre 1767 ed il volume viene sottoscritto il 25 maggio 1769. Il frontespizio è riccamente decorato ed il linguaggio cartografico utilizzato nelle mappe è particolarmente dettagliato nella descrizione delle diverse destinazioni d’uso, caratteristiche che si ritrovano anche nel successivo cabreo realizzato dal Petrino, una decina d’anni dopo, per la commenda di San Pietro in Conciavia, presso Asti, appartenente all’Ordine di Malta. Gli statuti dell’ordine prevedono il rinnovamento periodico dei cabrei e il Priore Niccolò Mandelli lo incarica, nel 1778 di redigere un nuovo cabreo dopo quello delineato Francesco Bono nel 1753 (SERENO 2002 [2]).
La sua vasta produzione annovera ancora i cabrei delle commende di S. Vincenzo de’ Paoli e S. Secondo Torrerossa, entrambe nell’Astigiano ed appartenenti all’Ordine Mauriziano e realizzati rispettivamente nel 1783-84 e nel 1794 (SERENO 2002 [1],p. 37) ed un cabreo per l’Abbazia di S. Maria Nuova di Asti, del 1791.
E’ inoltre autore di due catasti, realizzati per le comunità di Govone (Alba), nel 1781, e per quella di Agliano (Asti): con quest’ultima sottoscrive il contratto il 16 aprile 1788 presso l’Intendenza di Asti e termina la misura generale nel 1790, quando la mappa viene prima collaudata dal geometra Giuseppe Bovio e poi pubblicata senza che sia sollevata alcuna opposizione da parte degli abitanti della comunità.

Produzione di cartografia manoscritta:
- CABREO / de' beni proprj dell'ill.mo Sig. / Barone di Vaglio / luiggi Crova / relativo alla misura, terminazione, ed atti / formati nel 1767, e 1768; Sottos.ti Cantavenna delto, / con cui col.to concorda, 25 maggio 1769 (ASAT, Archivio Crova di Vaglio, b. 12, fasc. 4; il volume contenete gli atti di cabreo è conservato ivi, b. 11, fasc. 5).
- CABREO / delle Fabbriche, e beni della Comenda / della Sacra Religione Gerosolimitana di / San Pietro Conciavia d’Asti / rinovato nel 1778 ad instanza, e spese del Ven.do Bali / fra Nicolò de’ Marchesi Mandelli / Ricevitore, e Ministro d’essa Religione apresso la / Ser.ma Repubblica di Venezia, e Comendatore d’essa Comenda, relativo / agli Atti formati dal Sig. Not.o Carlo Filippo Starda de.to / dall’Ecc.mo Real Senato, co’ quali collaz.to concorda / in fede Asti a 15 marzo 1779 / Pietro Gio Petrino Archit.o, e Geom.a, 1779, (ASTO, Ordine di Malta, Cartella 36; atti nella cartella 37).
- [Mappa del territorio di Govone], 2 luglio 1781 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Govone, all. C, rot. 11).
- [Cabreo della Commenda di S. Vincenzo da Paola in San Damiano], 1783-84 (AOM, Asti 3 e 4, Vagnona S. Vincenzo de’ Paoli).
- Copia / di Mappa del Territorio di Agliano, 27 maggio 1790 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Agliano, all. C, rot. 13).
- Disegno regolare della Strada pubblica tendente dal luogo della Cisterna à Torino, nel tratto che da Cisterna porta a Torino nel tratto per / cui trascorre sulli Territorj di Canale, e Montà nella regione denominata la Rocca tagliata, e dalla Comunità della / Cisterna si insta, dover cambiarsi, e trasportarsi per le cause espresse nel di lei Atto consulare delli 14 luglio 1783 ricevuto Franchino, / formato da me infrascritto nella qualità di Perito d’ufficio nominato dall’Ill.mo Sig. Conte Corte di Buonvicino Intendente per S.M. della / Città, e Provincia d’Asti con sue ordinanze delli 14, e 16 Agosto ultimo scorso […], 26 settembre 1784 (ASBI, Famiglia Dal Pozzo della Cisterna, Disegni, 343).
- Sulle fini della Città d'Asti, regione detta / il Lajetto, 15 agosto 1790 (ASAT, Famiglia Gazzelli di Rossana, Disegni, 34).
- Cabreo de’ beni dell’Abbazia sotto il titolo di S. Maria Nuova d’Asti applicati alla Cascina di Ponte Assovero sul territorio d’Asti, 16 aprile 1791 (ASTO, Camerale, Tipi art. 663, Asti, 5).
- Cabreo delle Fabbriche e Beni Spettanti alla Commenda / della Sacra Religione ed Ordine Militare de SS. / Moritio e Lazzaro / Sotto il titolo di / San Secondo Torre rossa / situati ne’ Territori di / Agliano e Montechiaro, 1794 (AOM, Cabrei, Asti 5, Torrerossa).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 127.
- G. GEUSA, Contributo alla catalogazione di materiali storico-cartografici: i cabrei settecenteschi dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (tesi di laurea, rel. Prof. Paola Sereno), Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1987-88, p. 204.
- P. SERENO, «Far riconoscer per misura giudiciale». La formazione dei cabrei e delle mappe cabreistiche, in EAD. (a cura di), Il libro delle mappe dell’Arcidiacono Riperti. Un cabreo astigiano del Settecento, Torino 2002 [1], pp. 29, 37-38.

Rimandi ad altre schede: Giuseppe Antonio Bovio.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Boldrini, Giovanni Giuseppe Maria

Giovanni Giuseppe Maria Boldrini
N. Valle Lomellina
M.

Relazioni di parentela: Padre dell’ingegnere Ambrogio Boldrini (v. scheda).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Nasce a Valle Lomellina prima del 1713, quando quel territorio è parte dello Stato di Milano; è attivo nel Regno di Sardegna dal 1728 sino alla morte, avvenuta probabilmente nel 1775.

Produzione scientifica:
Continua poi a lavorare negli Stati Sabaudi e il 20 novembre 1738 ottiene dall’Università di Torino la qualifica di architetto civile e militare (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 12). Pochi mesi dopo gli viene concessa gratuitamente una Piazza da misuratore per le province di Alessandria e Lomellina: nel testo delle patenti il conferimento della Piazza è motivato quale riconoscimento dell’attività svolta sino a quel momento “attesa la servitù zelante da lui prestata sia nella misura Generale della Savoja, sia pendente la scorsa Guerra [di successione polacca] in qualità di Comesso dell’Intend.[ent]e Gen[era]le d’Armata” (ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 1, f. 134, 10 febbraio 1739).
Il 15 marzo 1747 ottiene le patenti di Ingegnere Topografico e nello stesso giorno viene nominato Ingegnere applicato al fiume Ticino (ASTO, Patenti Controllo Finanze, reg. 20, f. 143 e ivi. f. 143 v.): per tale incarico è alle dipendenze della Segreteria di Stato per gli Affari Interni ed è tenuto a compiere due visite annuali al corso del fiume, più tutte quelle che serviranno in occasione di piene o alluvioni. Deve accorrere ogni qualvolta ve ne sia bisogno, esaminare le riparazioni da eseguire, formare disegni, calcoli e istruzioni per gli operai e controllare la corretta esecuzione dei lavori.
Probabilmente in seguito all’assunzione del nuovo incarico, nel luglio di quell’anno concede in affitto la Piazza da misuratore ad Innocenzo Ferrari (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 4, f. 155).
In qualità di Ingegnere applicato al Ticino viene coinvolto nelle operazioni di catastazione delle province di nuovo acquisto, annesse dai Savoia nella prima metà del ‘700, in seguito alle guerre di successione spagnola, polacca e austriaca. Tali operazioni vengono avviate nel 1758 per le province di Novara, Tortona, Oltre Po, Bobbiese e Vigevanasco, per le quali si dispone delle mappe catastali realizzate dallo Stato di Milano nel 1718, delle quali si procede ad una “rettificazione” mediante l’aggiornamento dei nomi dei possessori e la registrazione di mutamenti nei confini delle proprietà: Boldrini viene incaricato di sovrintendere alla revisione delle mappe dei territori che fronteggiano il Po ed il Ticino, per misurare eventuali variazioni territoriali intervenute in seguito ai mutamenti degli alvei fluviali (DUBOIN, Raccolta, pp. 668 e ss.).
La catastazione prosegue nelle provincie di Lomellina, con Regie Patenti del 3 marzo 1759, e di Alessandria, in seguito alle Regie Patenti del 6 maggio 1761, dove è necessario intraprendere ex novo le operazioni di misurazione. Boldrini riceve l’incarico di Direttore Generale della Misura Generale di quelle province, ed in tale veste sovrintende al lavoro dei geometri controllando l’esattezza di tutte mappe, che devono recare il suo visto per approvazione. Nei “Capitoli da osservarsi da’ geometri e misuratori” per la misura generale della Lomellina viene inoltre specificato che “rispetto alle comunità confinanti col Ticino per la formazione de’ perimetri delle medesime, li geometri procederanno, ed opereranno secondo le direzioni del signor ingegnere Boldrino” (DUBOIN, Raccolta, p. 684).
Con patenti del 2 marzo 1772 viene infine nominato Commissario dei confini col Milanese ed il Piacentino, altro incarico facente capo alla Segreteria degli Affari Interni (ASTO, Patenti Controllo Finanze, reg. 45, f. 102). Si tratta dell’ultimo ruolo che ricopre: dal documento con cui, nel 1779, il figlio Ambrogio vende la sua Piazza da misuratore si deduce che egli è deceduto prima del 21 agosto 1775, data dell’atto con cui i suoi tre figli maschi Stefano, l’avvocato Carlo ed Ambrogio, anch’egli ingegnere, procedono alla divisione dell’eredità paterna (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 32, f. 104).

Produzione di cartografia manoscritta:
- Topografia del / Novarese, Vigevanasco, Lumellina, Siccomario, e Riviera / di san Giuglio, tirata da diverse memorie presso me / sottoscrito esistenti; e fatta correlativamente alli veneratissimi / ordini di S.S.R.M., per indicare diversi Progetti di Naviglj / proprj per una Navigazione, che abbj corrispondenza al /Mare, a Torino, e ad altre Città, e Provincie, tanto del / Dominio della M.S., quanto di allieno Dominio; come / pure per irrigare le aride campagne delle quattro / suddette prime Provincie, e quella del Vercellese / De' quali Progetti vedesi sotto la lettera B. / separatamente l'opportuno indice., 7 gennaio 1756 (ASTO, Carte Topogafiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, Novarese, 2 A IV rosso)
- Topografica dimostrativa del Contado d'Alessandria, / ed uniti, formata da me sottoscritto ne giorni 23, 24, & 26 del Corrente, / in occasione, che feci la visita di Esso Contado, per il regolamento della / Misura Gen[era]le, ordinata farsi da S.M., avendo contradistinti i Luoghi grossi, / con un doppio maggior circolo; Le Parochie con una Croce, e Le Strade / Reali, con doppio punteggiamento: Ed' avendo per maggior Lume / indicata con diversi colori, la rispettiva ideale estenzione Territoriale, s.a, s.d., copia tratta da un originale di Giovanni Giuseppe Maria Boldrini del 27 aprile 1761 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, Alessandria 7 A I rosso).
- Tipo del tenimento di Garaita, controverso fra le Comunità di Quattordio Alessandrino, ed il Cerro Monferrato [...], 14 giugno 1766 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Controlle Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni – sezione II, Garaita, 269).
- Nuovo imbocco del Naviglio Langosco colle sue armature, ed altri Ripari, s.d., (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni – sezione II, Langosco naviglio, 56/3).
- Pianta, e spaccato con alzata della Traversa, o sia Soglia del nuovo imbocco del Naviglio Langosco [...], 2 giugno 1770 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni – sezione II, Langosco naviglio, 56/4).

- Tavola sinottica del trabucco piemontese, di vari trabucchi alessandrini e sottomultipli, s.d. (ASTO, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni – sezione II, Misure, 258).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 91.

Rimandi ad altre schede: Ambrogio Boldrini

Autore della scheda: Elena Marangoni

Boldrini, Ambrogio

Ambrogio Boldrini
N. Vigevano
M.

Relazioni di parentela: Figlio dell’ingegnere Giovanni Giuseppe Maria Boldrini (v. scheda).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: ingegnere, architetto, misuratore

Biografia:
Attività documentata dal 1750 al 1784.

Produzione scientifica:
Con atto del 3 aprile 1751 il padre gli concede la Piazza da misuratore per le province di Alessandria e Lomellina che gli era stata assegnata dal sovrano nel 1739 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 8, f. 27).
Nel 1775 succede al padre nell’incarico di ingegnere preposto alla vigilanza del corso del fiume Ticino (ASTO, Patenti Controllo Finanze, reg. 51, f. 108, 24 agosto 1775). Prima di tale data la produzione cartografica lo indica attivo nel Novarese, dove esegue la copia di una mappa del Catasto Teresiano, su incarico probabilmente originariamente affidato al padre dall’Ufficio delle Finanze, e disegna poi due carte relative alla risoluzione di liti confinarie fra comunità. Dopo il 1775 invece la sua produzione è essenzialmente legata al nuovo inarico assunto ed ha quindi per oggetto il corso del Ticino e le opere di prevenzione delle alluvioni.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Carta Topografica continente li Beni posti sotto il Comune dell'Inglesa, e Luserta di ragione, e spettanti al Venerando Ospedale della Carità della Città di Novara stati misurati, ed uniti, in occasio- / -ne della Misura ge[nera]le fatta seguire dallo Stato di Milano nel 1722, al Territorio di Trecate, da Mè Sottos[crit]to fedelmente copiata dalla Mappa formatasi in d.[et]to tempo, ed esistente presso c.[odes]ta Comunità; Indi / verificata in tutte le sue parti, mediante l'accesso da Mè fatto sul sito nel giorno 26. caduto Mese di Giugno, coll'intervento di Vincenzo Rosetto Console del d.[et]to Comune, e sotto l'indicaz.[io]ne del Sig.[no]r Gius.[epp]e Ant.[oni]o / Basiglio Agente sostituito di d.[ett]o Ven[eran]d.o Ospedale, E ciò tutto giusto, ed in esecuz.[io]ne della Lettera dell'Ufizio delle Reggie Finanze de 16. scorso Giugno diretta a Mio Sig.[no]r Padre, 1° luglio 1762, (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Trecate, 1).
- Corso del fiume Sesia nei territori di Romagnano e Gattinara coi ripari per le inondazioni, 1769 (ASNO, Disegni, miscellanea, cass. 12, 48).
- Disegno per la delimitazione dei confini tra Carpignano, Lenta e Ghislarengo, 1768 (ASNO, Dip. dell'Agogna, 40).
- Tipo regolare formato da Noi Sottosti Boldrini, e Bottino né g[ior]ni 25. 26. e 27. Ap[ri]le corrente 1768 relativamente alla transazione de’ 20 Marzo d° Anno, seguita tra le Com.[unit]a di Sillavengo / Landiona, e Vicolungo Novarese, e quella d’Arboreo Vercellese, in dipendenza delle Questioni territoriali fra esse rispettive Comunità eccitatesi, e colla mediazione delli Illmi Ssri Vassallo / Rezia di Monbello Intendente di Vercelli, e Cavagl.re Don Giuseppe Gibellini Vice Intendente gle di Novara, ambedue Reggi Dellegati risolte, e deffinite, 1773 (ASNO, Disegni, Miscellanea, cass. 14, 5 bis).
- Tipo del Fiume Ticino decorrente nelli Territorj del Marzo, Sedone, Zerbolò, Limide, Carbonara, e parte di quello di Campo Maggiore Provincia Lumellina, che si unisce alla Rellazione particolare del giorno / d'oggi. Novara li 2 marzo 1779 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Ticino, 1/5).
- Tipo regolare dell’armatura e munimento del fiume Ticino nel territorio di Cameri per impedire che il fiume non introduca il suo maggior corpo d’acqua nel canale detto la Lanca di Bornago, e per il collocamento della nuova bocca di suppeditazione al Naviglio Langosco, 31 luglio 1780 (ASNO, Dip. dell'Agogna, 18).
- Profilo, piano e sezioni del naviglio Langosco, Ambrogio Boldrini, Cesare Quarantini, Lovera, Gaetano, 25 aprile 1783 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni – sezione II, Langosco naviglio, 56/2).
- Corso presentaneo del Fiume Ticino decorrente, quanto sia dal Confine / del Territ.[ori]o dell'Occhio, a tutto il Territ,[ori]o di Limide, ramostrante li Guasti fatti / nell'ultima escrecenza seguita nel scorso Agosto, ed il pericolo imminente / di intrudersi nel Lancone, 27 ottobre 1784 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Ticino, 1/6).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
- C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 91.

Edizioni e schede di carte:
- Il contado di Novara. Paesaggio e storia, Catalogo della mostra (Archivio di Stato di Novara 1977), Novara 1977, pp. 2, 9.

Rimandi ad altre schede: Giovanni Giuseppe, Maria Boldrini

Autore della scheda: Elena Marangoni

Bellino, Francesco Antonio

Francesco Antonio Bellino
N. Torino
M.

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:
Attività documentata dal 1736 al 1757

Produzione scientifica:
Il 24 dicembre 1746 affitta per sei anni una delle piazze da misuratore di Torino, per l’esercizio della professione in tutti gli Stati Sabaudi, compresa la capitale. La Piazza gli viene affittata per strumento del 26 ottobre 1746 da Anna Francesca Castellani Lampo, madre e tutrice di Ludovico Antonio Maria Lampo, figlio ed erede dell’architetto Antonio Maria a cui tale Piazza era stata con Regie Patenti del 27 ottobre 1733 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 4, f. 66).
Lavora anche per il Marchese Ferrero d’Ormea presso il feudo di Cavoretto, dove sin dagli anni ’30 del Settecento erano in corso lavori di ampliamento e rinnovamento del castello, diretti dall’architetto Lampo. Nel dicembre 1746, poco dopo essere entrato in possesso della Piazza, gli vengono commissionati un progetto di irrigazione e costruzione di un nuovo orto, per il quale presenta una relazione con annessa mappa, e la riparazione di una fontana (ASTO, Archivi privati, Ferrero d’Ormea, busta 48, f. 2).
Un avanzamento nella carriera è testimoniato da una carta del 1757 in cui si sottoscrive con la qualifica di architetto: si tratta di un progetto relativo alla costruzione di edifici adiacenti al teatro del Principe di Carignano, nel centro di Torino. Nel 1752 Carlo Emanuele III aveva approvato un progetto di ricostruzione del teatro prospiciente Palazzo Carignano con l’aggiunta di alcuni edifici realizzato da Benedetto Alfieri, primo architetto del re, ma dopo la ricostruzione del teatro il principe aveva venduto i siti laterali ad esso: il disegno di Bellino rappresenta una variante al progetto dell’Alfieri del quale il nuovo proprietario, Giuseppe Ignazio Baldassarre Vigna, chiede l’approvazione regia, concessa con Patenti del 5 ottobre 1757 (ASTO, Patenti Controllo Finanze, reg. 30, ff. 56 v.-57).

Produzione di cartografia manoscritta:
- [Tipo di parte dei beni della cascina Osterietta di proprietà del Marchese d’Ormea], 1746, (ASTO, Archivi privati, Ferrero d’Ormea, busta 48, f. 2).
- Progetto per la costruzione di edifici adiacenti al Teatro Carignano di Torino, 8 settembre 1757 (ASTO, Patenti Controllo Finanze, reg. 30, ff. 56 v.-57).
- Strada dalla Chiesa di Superga alle case Bertoglio, 24 dicembre 1757 (ASTO, Carte topografiche e disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni - sezione II, Torino strade, 267).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Giovanni Tommaso Prunotto

Autore della scheda: Elena Marangoni

Novarese, Vittorio

Vittorio Novarese
N. Torino 7 marzo 1861
M. Roma 26 marzo 1948

Relazioni di parentela: Figlio di Luigi Novarese e di Maria Defilippi

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:
La sua carriera di geologo rilevatore iniziò nel 1886 in Calabria e dal 1890 nelle Alpi Occidentali. A quest’ultima area dedicò circa quarant’anni di lavoro partecipando, con Franchi, Mattirolo e il bresciano Stella, al rilevamento di 14 fogli alla scala 1: 100.000 tra le valli del Pinerolese e il Lago di Como. Con Franchi e Stella fu sostenitore della datazione all’età mesozoica della formazione dei calcescisti con pietre verdi. Il risultato complessivo dei suoi rilevamenti comparve nella carta di sintesi sulla Geologia delle Alpi Occidentali pubblicata nel 1908 dal R. Ufficio Geologico.
Dopo il 1912 si occupò di ricerche minerarie e geologiche in Sardegna e all’estero, in Argentina, Transcaucasia e Eritrea. Dal 1921 fu professore di Geologia applicata e mineralogia al Politecnico di Roma.

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
C. CREMA, Vittorio Novarese, in “Boll. Soc. Geol. It.”, 68 (1949), pp. 99-109


N. PELLATI, Contribuzione alla storia della Cartografia Geologica in Italia, in Atti del Congresso Internazionale di Scienze Storiche (Roma, 1903), vol. X (Sezione Storia della Geografia, Geografia Storica), Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1904, pp. 131-163

Rimandi ad altre schede: S. Franchi ed E. Mattirolo

Autore della scheda: Franca Campanino