Archivi tag: Elena Marangoni

Massone, Ignazio Maria

Ignazio Maria Massone
N. Torino
M.

Relazioni di parentela: Fratello dell’architetto Giovanni Matteo.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: ingegnere, architetto, misuratore

Biografia:

Produzione scientifica:
Dai registri delle sessioni della Camera dei Conti si apprende di un incarico affidatogli relativo ai boschi di proprietà regia esistenti nel territorio di Rubianetta (presso la Venaria Reale): nel 1730 egli presenta il conto relativo alle spese sostenute, insieme al misuratore Carl’Antonio Bussio, per la visita e misura di tali boschi, formazione del relativo “tipo” e di una copia (ASTO, Camera dei Conti, art. 614, reg. 1730, f. 16), che tuttavia non è stato possibile identificare.
Pochi giorni dopo aver ottenuto il titolo di misuratore, il 16 novembre 1733, acquista dalle Regie Finanze una Piazza da misuratore per il Piemonte (ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 1, f. 10 v.). Il 13 dicembre 1738 il fratello Giovanni Matteo, suo legatario secondo il testamento del 14 febbraio precedente, vende la Piazza al misuratore Bernardino Antonio Pichetto (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 3, f. 101 v.), tuttavia le ultime carte identificate, relative al castello di Neive del conte di Scurzolengo, sono sottoscritte da Ignazio nel gennaio del 1739.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Tipo dei beni situati nel territorio di Caselle appartenenti ai Padri Domenicani, 1723 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi, cabrei e disegni sezione II, Caselle, 104).
- Pianta in cui sono indicati i viali ed i rondeaux che dalla Porta Nuova si diramano verso il castello del Valentino e la Chiesa di S. Salvario, sottoscritto Massone, senza indicazione del nome, 1731 (Arch. Sto. Città di Torino, Carte Sciolte, 1552).
- Piante e prospetti del nuovo palazzo del conte Leonardo Cotti di Scursolengo in Neive, 1734-1739 (ASAT, Famiglia Gazzelli di Rossana, Disegni, 41- 46, 49, 52-54).
- Corso del torrente Servo ai confini di Balocco nel tratto maggiormente colpito da corrosioni con la designazione dei ripari occorrenti per evitare maggiori danni, 20 luglio 1735 (ASVC, Arch. Buronzo di Asigliano, Disegni, 6).
- Pianta del piano nobile dell’Ospedale S. Andrea di Vercelli, 5 novembre 1735 (ASVC, Ospadale S. Andrea di Vercelli, Disegni, 802).
- Pianta del piano superiore e piano terreno del convento di S. Paolo, 1736 (ASVC, Corporazioni Religiose, Disegni, 88).
- Pianta del Castello di Castellengo, s.d. (ASBI, Arch. Frichignono di Castellengo, Disegni, 31).

- Veduta della contrada di Po, Veduta del Palazzo della Città illuminato e Veduta della facciata della chiesa del Corpus Domini incisioni pubblicate in La sontuosa illuminazione della Città di Torino per l’augusto sposalizio delle Reali Maestà di Carlo Emmanuele Re di Sardegna e di Elisabetta Teresa Principessa primogenita di Lorena, Torino, Giovanni Battista Chais regio stampatore, 1737, tavv. II, IX, X.

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
- C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 120.

Rimandi ad altre schede: Giovanni Matteo Massone

Autore della scheda: Elena Marangoni

Massone, Giovanni Matteo

Giovanni Matteo Massone
N. Torino
M.

Relazioni di parentela: Fratello dell’architetto e ingegnere Ignazio.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ingegnere, architetto , misuratore

Biografia:

Produzione scientifica:
Inizia la carriera come misuratore lavorando nel Vercellese, dove è autore di alcune carte e due cabrei che realizza per committenze private, sia ecclesiatiche sia nobiliari.
Con Regio Biglietto dell’8 ottobre 1756 viene incaricato di visitare i lavori di riparazione compiuti alla diga sullo Chautagne (ASTO, Controllo Generale di Finanze, Buglietti, reg. 3, f. 138).
In seguito realizza i catasti di diverse comunità piemontesi, per lo più in provincia di Pinerolo, il primo dei quali gli viene commissionato dalla comunità di Lombriasco: la misura generale che esegue è tuttavia oggetto di contestazioni da parte delle autorità comunali, poiché discordante col precedente catasto del 1667 (ASTO, Finanze, I Arch., Misure territoriali e Allibramenti, m. 3, fasc. 11; PALMUCCI, p. 128).
L’11 gennaio 1759 viene approvato architetto dall’Università di Torino (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 204)
Per quanto riguarda la produzione occorre precisare che le due incisioni raffiguranti i ponti sul Chisone e sul Pellice sono sottoscritte “Massonus archit.”, senza indicazione del nome, ma l’attribuzione a Giovanni Matteo è confermata sia dalle date di costruzione dei ponti riportate nei titoli (1756 e 1766), posteriori alla morte di Ignazio Massone, sia dal disegno dell’Alzata del ponte sul Chisone, sottoscritto da Giovanni Matteo, che rappresenta il medesimo soggetto raffigurato nella prima incisione.
Nel repertorio compilato da Brayda, Coli e Sesia vengono inoltre segnalati un progetto del 1766 per la sistemazione del viale di accesso al Santuario del Sacro Monte di Varallo ed un rilievo degli edifici dello stesso Santuario del 1772.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Alzata del ponte, 27 gennaio 1756 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Fenestrelle, 1).
- Cabreo dei beni di proprietà delle reverende madri di S. Agata di Vercelli, siti in territorio di Vianzino, 10 agosto 1743, fasc. di cc. 8 (AS Vercelli, Corporazioni Religiose, Disegni, 6).
- Beni propri del Beneficio di San Leonardo situati in territorio di Casanova, 30 marzo 1745 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 70).
- Cabreo dei beni di casa Avogadro in territorio di Casanova, detti della Cappellina, 27 luglio 1745, fasc. di cc. 4 (ASVC, Arch. Avogadro di Casanova, Disegni, 71).
- Tipo dimostrativo dei beni del marchese Berzetti di Murazzano, situati in Monformoso, 10 dicembre 1746 (ASVC, Famiglia Arborio Mella, Disegni, 4).
- Tipo della cascina e beni detti della Cascinassa, posta in territorio di Balocco, appartenente al conte Giuseppe Signoris, 15 luglio 1747 (ASVC, Arch. Buronzo di Asigliano, Disegni, 7).
- CATASTRO, E MAPPA / unitamente / Reggione per reggione di tutto il Territorio di Lombriasco / in autentica forma / per copia, 25 marzo 1758 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Lombriasco, all. D, voll. 110, 110-2).
- LIBRO IN MAPPA / DEL / TERRITORIO / DI / ROCCAPIATTA, 2 aprile 1758 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Roccapiatta, all. D, vol. 127/1).
- MAPPA DEL TERRITORIO DI ANGROGNA, 4 agosto 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Angrogna, all. C, rot. 181).
- MAPPA GENERALE DEL LUOGO E’ TERRITORIO DI BRA, 20 novembre 1760 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Bra, all. C, rot. 122).
- [Mappa del territorio di Virle], 6 novembre 1762 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Virle, all. A, rot. 53).
- Profilo in Grande ove si dimostra la Fondazione della Pila & la Struttura d’una Capriata e parapetti Latterali, 10 novembre 1765 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi cabrei e disegni - sezione II, Torino, 283).
- MAPPA DEL TERRITORIO DELLA M.TO ILL.RE COMMUNITA’ DI CAVOR, 30 agosto 1771, copia tratta da un originale del 17 ottobre 1770 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cavour, all. C, rot. 32)
- MAPPA DI CERCENASCO, s.d. (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cercenasco, all. A, pf. 55).
- Profilo degli Edifici delle Regie Saline poste / nella pianura di Conflans / nella Savoja, s.d. (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Conflans, 1/2).
- Due Progetti del nuovo Ponte a costrursi, per compimento della nuova strada, che dalla Capitale tende alla Città di Pinerolo, / sovra il Fiume Sangone, uno de' quali a tre vani spaziosi appoggiato a Pile costrutte di cotto, e pietra da taglio, l'altro a cinque appoggiato a colonne di legno nel / centro, e nelli estremi ad intestamenti costrutti di cotto, e pietra da taglio, s.d. (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Torino 29, 29).

Produzione di cartografia a stampa:
- PONTE DI PIETRA, CHE VARCA IL FIUME CHISONE SUPERIORMENTE ALLA CITTÀ DI PINEROLO / STATO FABBRICATO NELL'ANNO MDCCLVI, s.d. (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Chisone, 1).
- PONTE, CHE VARCA IL FIUME PELICE FRA LI TERRITORJ DI BRICHERASIO, E BIBIANA / STATO FABBRICATO NELL'ANNO MDCCLXVI, s.d. (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Pellice, 2).

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
C. BRAYDA-L. COLI-D. SESIA, Specializzazioni e vita professionale nel Sei e Settecento in Piemonte, in “Atti e rassegna tecnica della Società Ingegneri e Architetti in Torino”, Nuova serie, 17 (1963), n. 3, p. 120.
- L. PALMUCCI, «Tanto per servizio del Principe che per l’utile del pubblico». Misuratori, estimatori e cartografi-agrimensori, in D. BALANI, D. CARPANETTO, Professioni non togate nel Piemonte d’Antico Regime, Torino 2003, pp. 111-141.

Rimandi ad altre schede: Ignazio Massone.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Maffei, Giovanni Stefano

Giovanni Stefano Maffei
N. Graglia 1708
M. Ivrea 1783

Relazioni di parentela: Fratello del misuratore Carlo Amedeo Maffei (v. scheda). Il nonno è da identificare col Carlo Maffeo che ottiene le patenti di misuratore il 16 dicembre 1684 (ASTO, Camerale, Patenti Piemonte, art. 687, serie 1626-1696, vol. 105, f. 168).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:

Produzione scientifica:
La sua lunga carriera si svolge principalmente al servizio dell’Azienda delle Fabbriche e Fortificazioni, per la quale presta servizio dal 1732 sino alla morte, con compiti connessi principalmente alla misura ed estimo delle opere murarie erette presso i cantieri statali attivati per la costruzione e manutenzione delle fortezze. I mandati di pagamento emessi in suo favore ne testimoniano l’attività presso le fortificazioni di Tortona, Valenza, Serravalle, Novara, Casale, Alessandria, Acqui, Bobbio, Cuneo, Demonte e alta Valle di Stura, Piacenza, Ivrea, Savona e Altare; intensissima è in particolare l’attività negli ’40 del Settecento presso le piazzeforti interesssate dalla guerra di successione austriaca, dove si avvale dell’assistenza del nipote Carlo Giacinto Maffei, figlio del fratello Carlo Amedeo (ASTO, Camerale, Fabbriche e Fortificazioni, art. 183, Conto della Tesoreria Fortificazioni e Fabbriche, regg. 3-53). Dal 1751 è invece destinato stabilmente ad Ivrea, dove gli viene affidata la direzione dei lavori presso il castello di quella città e presso le fortificazioni di Bard, Verrua e Chivasso.
Il 10 aprile 1752 supera l’esame da misuratore presso l’Università di Torino (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 135) ed acquista una Piazza (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 8, f. 143, 14 aprile 1752): munito di tali titoli affianca all’attività per l’Azienda altri incarichi, realizzando i catasti di due comunità presso Ivrea, Novareglia ed Albiano; per quest’ultimo si avvale dell’assistenza del geometra Borione di Graglia (v. scheda su Giovanni Bernardo Borione). Nel 1778 viene incaricato dall’Intenendente provinciale di eseguire il collaudo della mappa catastale di Ivrea, realizzata da Giuseppe Antonio Vigna (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Ivrea, all. E, vol. 59).
Nel 1774 viene nominato Regio Misuratore ed Estimatore Generale di S.M. e gli viene attribuito uno stipendio annuo di lire 150 (ASTO, Patenti Controllo Finanze, reg. 48, f. 138 v.) in riconoscimento dei 43 anni prestati al servizio dell’Azienda Fabbriche e Fortificazioni. Il 12 febbraio 1780 riceve le patenti di giubilazione, con cui il suo stipendio viene raddoppiato (Ivi, reg. 58, f. 46 v.), ma tale atto non segna una cessazione dell’attività professionale, dal momento che egli continua a lavorare sino a pochi giorni prima del suo decesso, avvenuto ad Ivrea nel 1783 (ASTO, Min. della Guerra, Azienda Generale Fabbriche e Fortificazioni, Lettere della Prov. di Ivrea, reg. 37, 5.7.1783).
Aveva tentato di avviare due figli maschi all’esercizio della sua stessa professione, esprimendo tale volontà sia in un primo testamento redatto nel 1771 (ASBI, Notai del distretto di Biella, Carlo Giuseppe Gatto, vol. 1774, f. 147), sia introducendoli ad impieghi presso l’Azienda Fabbriche e Fortificazioni, ma entrambi ne vengono allontanati a causa di gravi inadempienze, deludendo le aspettative paterne. Nel 1781 Giovanni Stefano fa quindi dono della Piazza da misuratore al Santuario di Graglia con l’unica condizione che, in caso di vendita, venga accordato un diritto di prelazione ai propri nipoti (ASBI, Insinuazione di Biella, vol. 637, ff. 315 v.-316 v., 5 settembre 1781): tale facoltà non viene però esercitata e negli anni seguenti gli gli amministratori del Santuario concederanno la Piazza in affitto prima ad un altro misuratore di Graglia, Antonio Destefanis, e poi a Michele Garino di Leynì (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 35, f. 28 v., 11 luglio 1783, e Ibid., reg. 48, f. 27v., 11 novembre 1796).
Egli muore senza lasciare alcun erede diretto della propria attività professionale, sebbene altri membri della famiglia continuino ad operare in quel campo: oltre ai figli di suo fratello Carlo Amedeo, diventano misuratori un figlio di sua sorella Amedea, Luca Antonio Gabino, ed il marito di una delle sue figlie, Giuseppe Trombone, di Vercelli.

Produzione di cartografia manoscritta:
[Mappa del territorio di Novareglia], 18 giugno 1765 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Novareglia, all. A, pf. 47).
- MAPPA TERRITORIALE / DEL LUOGO D’ALBIANO / PROVINCIA D’IVREA / FATTA NEL ANNO MDCCLXXI, 1771 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Albiano, all. C, rot. 176).
- CARTA TOPOGRAFICA / di parte del Corso del Ticino, che comprende esso Fiume cominciando alquanto superiormente dal Luogo / della Tolentina, per sino alla chiesa di S. Lanfranco in poca distanza della Città di Pavia, unitamente ai Luoghi / di S. Varese, Torre, Isola, Villanova, Carbonara, Sabione, Terreni, Fabbriche, Strade, Roggie, Porti, guadi per passar / il Ticino in tempo dell'acque basse, e Rippe & che si ritrovano a dritta, ed alla sinistra d'esso Fiume Ticino / pendente la distesa suddetta, carta in 9 parti (di cui sono conservate solamente le parti II, IV, VIII, XIX) con sottoscrizioni di Gio Steffano Maffeÿ e Filiberto Rochietti, s.d. (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Ticino, 1).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
E. MARANGONI, La professione di misuratore nel Piemonte del Settecento attraverso la ricostruzione di percorsi biografici: il caso della famiglia Maffei, in P. SERENO (a cura di), Storie di cartografi, storia della cartografia: la biografia nella ricerca geografica, in stampa.

Rimandi ad altre schede: Giovanni Bernardo Borione, Luca Antonio Gabino, Andrea Grato Maffei, Carlo Amedeo Maffei, Carlo Giacinto Maffei.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Maffei, Carlo Giacinto

Carlo Giacinto Maffei
N. Graglia 1728
M. Graglia

Relazioni di parentela: È figlio di Carlo Amedeo, fratello di Andrea Grato e nipote di Giovanni Stefano Maffei, tutti misuratori

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:
Viene approvato misuratore dall’Università di Torino il 17 luglio 1756 (Arch. Storico Univ. di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 179). Il 19 luglio dello stesso anno acquista una Piazza da misuratore per il Piemonte dalle Regie Finanze (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 12, f. 67).
A partire da quella data risiede a Fossano insieme al fratello Andrea Grato per realizzare il catasto di quella città; in seguito esegue i catasti delle comunità di Cervere, Racconigi, Caramagna, Saluzzo e Cavallermaggiore, in provincia di Saluzzo, le cui mappe sono sottoscritte tra il 1765 ed il 1775.
Nel 1756 viene anche chiamato dalla città di Alba come esperto nella soluzione delle opposizioni sollevate da diversi particolari in seguito alla contestata misura generale compiuta da Giacomo Maria Isnardi e Carlo Antonio Vigna (PALMUCCI, p. 131).
Il 23 febbraio 1763, insieme al fratello Andrea Grato, ottiene l’emancipazione dal padre Carlo Amedeo, che rende indipendenti i due figli ed assegna loro la proprietà di tutti i beni in forma indivisa (ASBI, Notai del distretto di Biella, I versamento, Gio Pietro Bertola, vol. 2285, ff. 107-110; cfr. la scheda relativa a Carlo Amedeo Maffei).
Accanto alla realizzazione dei catasti, a partire dal 1764 produce alcune carte relative a beni appartenenti al Principe di Carignano situati nel Saluzzese che hanno per oggetto fiumi e canali utilizzati per l’irrigazione e l’azionamento di mulini e filatoi.
Nel 1778 viene incaricato, insieme ad Andrea Grato ed al misuratore Giovanni Giacomo Zoccola (v. scheda) della misura generale della città di Cherasco. La realizzazione del nuovo catasto è piuttosto tormentata (TARICCO): nel corso del 1783 i Maffei presentano al Consiglio comunale una memoria relativa a lavori che sostengono non essere compresi nella capitolazione del 1778; la controversia viene risolta grazie all’arbitrato dell’architetto Giovanni Michele Marentier, direttore delle operazioni geometriche nell’Ufficio del censimento di Torino e nel 1784 vengono consegnate le mappe ed i libri catastali. Ma le nuove misure e l’attribuzione degli allibramenti suscitano le opposizioni di diversi particolari che danno luogo ad una lite composta solo nel 1790 in seguito alla nomina di un’apposita delegazione regia (ASTO, Insinuazione di Torino, 1790, lib. 3°, cc. 2519 e ss.). Durante la permanenza a Cherasco i fratelli Maffei realizzano diverse misure e tipi commissionati loro dal Consiglio comunale (TARICCO, pp. 97-98) e Carlo Amedeo sottoscrive anche una carta relativa ad un nuovo ponte sul fiume Pesio fatto costruire dalla città di Mondovì ed un cabreo dei beni della Commenda mauriziana di S. Antonio di Cherasco. Sono inoltre attestati due pagamenti da parte dell’Azienda delle Fabbriche e Fortificazioni per riparazioni e lavori effettuati presso il castello di Cherasco nel 1782 e nel 1790 (ASTO, Camerale, Fabbriche e Fortificazioni, art. 183, Conto della Tesoreria Fortificazioni e Fabbriche, reg. 48, 1782, f. 66; reg. 56, 1790, f. 45).
Sebbene sia attivo prevalentemente nelle province di Saluzzo e Mondovì continua a mantenere beni ed interessi nella comunità d’origine, dove trascorre l’ultima parte della vita, come testimoniato da diversi atti notarili redatti negli anni ’90 del Settecento nei quali viene indicato come residente a Graglia; in quella comunità inoltre uno dei suoi figli, Carlo Giacinto, continua a risiedere ed eserciatare la professione di notaio.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:
- [Mappa della comunità di Neviglie], 17 aprile 1754, sottoscritta da Carlo Amedeo Maffei e Carlo Giacinto Maffei (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Neviglie, all. C, rot. 137).
- [Mappa della comunità di Barbaresco], 1759, copia sottoscritta Carlo Giacinto Maffei tratta dall’originale sottoscritto il 21 giugno 1755 da Carlo Amedeo Maffei e Carlo Giacinto Maffei (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Barbaresco, all. C, rot. 67).
- [Mappa della città e territorio di Fossano], 13 dicembre 1762 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Fossano, all. C, rot. 199).
- Tipo Regolare Del Corso della Macra Morta e de Fossi laterali alla Strada Pubblica di Cavaler Leone con deriva[zio] ne da essi d’altri Fossi per l’irrigazione de prati della Cerosa ed altri, 19 settembre 1764 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, Macra torrente, 198).
- Tipo Regolare del Corso della Macra Morta con le derivaz[io]ni da essa per l’irriga[zione] de prati sulle presenti Fini, 19 dicembre 1764 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, Macra torrente, 254).
- [Mappa della comunità di Cervere], 2 gennaio 1765 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cervere, all. A, pf. 81/B).
- Tipo Regolare de’ Prati sovra le Fini di / Cavalerleone proprie di S.A.S. il Sig.r Principe di / Carignano, quali vengano irrigati dalla Bealera / Macramorta, e parte dalla Bealera detta del Battitore, 23 febbraio 1765 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, Cavallerleone bealere, 203).
- Tipo Regolare del Corso del Tor.e Macra, e Bealera Inser[vie]n.ti a Beneff° de Molini di questo Luogo / ed a Beneff° degli edificy de Filatori, 1° dicembre 1765 (due carte con medesimi titolo e sottoscrizione; ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, Macra torrente, 204/1-2).
- [Mappa della comunità di Racconigi], 24 dicembre 1765 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Racconigi, all. C, rot. 2).
- Tipo Regolare del corso della Macra, Strade Pubblica, e vicinale, e Fossi / a Ponente di detta Macra e demostrativo dalla parte di Levante della med:ma in / quella parte in cui si dirama la Bealera di Cavalerleone, 19 aprile 1766 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, Macra torrente, 207).
- Tipo dimostrativo di parte della Linea divisionale de Respettivi Territori di Racconiggi, e / Caramagna indicante il corso delle Bealere dette della Tagliata, e Paperero, e posizione / della Ficca in esse detta pur del paperero sovra d.i Resp.vi Territ.ri / come nel presente Tipo, 17 settembre 1768 (ASTO, Azienda Savoia Carignano, cat. 38, m. 12, f. 2).
- [Mappa della comunità di Caramagna], 4 aprile 1770 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Caramagna, all. C, rot. 156).
- [Mappa della città e territorio di Saluzzo], 30 marzo 1772 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Saluzzo, all. A, pf. 79-80).
- Cassina denominata la / Pedaggera / Fini di Cavallerleone, 14 luglio 1774 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Casa di S.M., Cavallerleone, 76/1).
- Corso del Torrente Macra con i terreni circostanti appartenenti al Principe di Carignano, 14 luglio 1774, (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Casa di S.M., Cavallerleone, n. 76/2).
- [Mappa della comunità di Cavallermaggiore], 2 dicembre 1775 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Racconigi, all. C, rot. 1).
- Tipo / Dimostrativo del Corso di diverse Bealere, e Torenti / che conducono l’acqua ne Luoghi di Cavaler Magg[ior]e, e Racconiggi, 22 aprile 1780 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, Cavallermaggiore, bealere, 171).
- PIANO REGOLARE DEL CONVENTO DEL CARMINE / DI CHERASCO, copia sottoscritta da Carlo Giacinto Maffei il 27 marzo 1781 estratta da un originale di Andrea Grato Maffei del 1780 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Controllo Generale di Finanze, Tipi annessi alle patenti sec. XVIII, Cherasco, 131).
- Tipo Regolare di parte dell’Alveo del Fiume Pesio Superiormente, ed inferiormente al Nuovo Ponte fatto costruere dall’Ill[ustrissi]ma Città di Mondovì sovra esso, a benefficio della strada che dal Luogo di Magliano Superiore tende alla Città predetta / e de’ Ripari, che si credono necessarj a farsi per contenere le acque discorrenti in esso, sotto a detto Nuovo Ponte, copia sottoscritta da Gio Rochietti il 3 settembre 1781 tratta da un originale di Carlo Giacinto Maffei del 6 agosto 1781 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Controllo Generale di Finanze, Tipi annessi alle patenti sec. XVIII, Pesio, fiume, n. 147).
- [Mappa della città e territorio di Cherasco], copia del 6 dicembre 1790 sottoscritta Carlo Giacinto Maffei, tratta da un originale del 2 ottobre 1784 di Carlo Giacinto Maffei, Andrea Grato Maffei e Giovanni Giacomo Zoccola (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cherasco, all. C, rot. 178/A-B-C-D).
- Cabreo / Regolare de’ Beni situati sulle Fini/ della presente città spettanti alla Comenda / sotto il titolo di S. Antonio della S.a Religione/ de’ SS.ti Maurizio e Lazaro in oggi posseduta/ dall’Ill.mo Sig.r Conte e Commendatore D. Carlo / Rovero di S.t Steffano Rovero formato da / me sottoscritto in dipendenza di Delegaz.ne/ spedita in capo del M.o Ill.re Sig.re Notajo / Michele Coda da S.E. il Sig.r Conte Don / Filippo Ferrero della Marmora Cavalie.re / del Supremo Ordine della Sant.ma Annunciat.a / Gran Croce Gran conservatore di detta S.cra / Religione et ordine Militare Ministro di / Stato di S.M. Gran Mastro della Sacra R.e / Casa e Luogot.ne Generale di Cavalleria in / vigor di Lettere delli 6 marzo 1788 / debitamente spedite sigillate / e sottoscritte Ravichio, 1788 (AOM, Cabrei, Cherasco 2, Commenda S. Antonio di Cherasco 1788).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
G. GEUSA, Contributo alla catalogazione di materiali storico-cartografici: i cabrei settecenteschi dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, tesi di laurea, rel. Prof.ssa Paola Sereno, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1987-88, pp. 234-238.
- L. PALMUCCI, «Tanto per servizio del Principe che per l’utile del pubblico». Misuratori, estimatori e cartografi-agrimensori, in D. BALANI, D. CARPANETTO, Professioni non togate nel Piemonte d’Antico Regime, Torino 2003, pp. 111-135.
- B. TARICCO, Intorno alla redazione del nuovo catasto della città di Cherasco (Maffei, 1778-1790), in “Boll. Soc. Studi Storici, Archeologici Artistici Prov. Cuneo”, 130 (2004), pp. 95-111.
- E. MARANGONI, La professione di misuratore nel Piemonte del Settecento attraverso la ricostruzione di percorsi biografici: il caso della famiglia Maffei, in P. SERENO (a cura di), Storie di cartografi, storia della cartografia: la biografia nella ricerca geografica, in stampa.

Rimandi ad altre schede: Andrea Grato Maffei, Carlo Amedeo Maffei, Giovanni Stefano Maffei, Giovanni Giacomo Zoccola.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Maffei, Carlo Amedeo

Carlo Amedeo Manfei
N. Graglia 1700
M. 1772

Relazioni di parentela: Fratello del misuratore Giovanni Stefano Maffei; padre di Andrea Grato e Carlo Giacinto, entrambi misuratori. Il nonno, Carlo Maffei, consegue le patenti di agrimensore nel 1684 (ASTO, Camerale, Patenti Piemonte, art. 687, vol. 105, f. 168 v.).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: agrimensore

Biografia:

Produzione scientifica:
Dal 1734 al 1738 lavora come trabuccante per l’Azienda delle Fabbriche e Fortificazioni presso il forte di Tortona, probabilmente assistendo Giovanni Stefano che è impiegato presso il medesimo cantiere come misuratore.
Nel 1742 entra in possesso di una Piazza da agrimensore facendone acquisto dagli eredi di Antonio Destefanis, un altro misuratore di Graglia; nelle patenti di autorizzazione all’esercizio della professione viene qualificato come agrimensore, abilitato cioè alla misura di terreni e fabbriche rustiche, ma non di edifici civili, sebbene poi sottoscriva le mappe qualificandosi come misuratore (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 2, f. 8 v., 15 febbraio 1743).
Una carta che redige per la città di Valenza lo indica in quel luogo nel 1750, mentre poi si sposta nella provincia di Alba dove realizza i catasti di quattro comunità: Borgomale, Neviglie, Barbaresco, Neive. A Neviglie e Barbaresco viene assisitito dal figlio maggiore Carlo Giacinto, mentre a Neive realizza la misura generale in società con l’architetto Giovanni Antonio Borgese.
Tali incarichi lo impegnano sino al 1756, data in cui probabilmente termina la sua attività professionale e si ritira a Graglia, mentre il figlio Carlo Giacinto comincia ad avviare una carriera autonoma, acquistando una Piazza.
Il 7 gennaio 1763 sottoscrive l’atto di emancipazione con cui scioglie i figli Carlo Giacinto e Andrea Grato, anch’egli misuratore, dalla patria potestà rendendoli indipendenti ed assegnando loro in forma indivisa la proprietà del suo intero patrimonio (ASBI, Notai del distretto di Biella, Gio Pietro Bertola, vol. 2285, ff. 107-110). Egli ha anche un altro figlio maschio, di nome Giovanni Stefano, che esercita la professione di chirurgo, che si era già reso indipendente dalla famiglia in precedenza.
Muore Graglia nel 1772, lasciando la sua Piazza al figlio Andrea Grato, così come disposto nell’atto di emancipazione.

Produzione di cartografia manoscritta:
- Carta raffigurante una pezza di terra, bosco e giara nuda denominata Isola degli Orsi, 20 novembre 1750 (Arch. Storico della Citta di Valenza).
- [Mappa della comunità di Borgomale], 28 ottobre 1753 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Borgomale, all. C, rot. 76).
- [Mappa della comunità di Neviglie], 17 aprile 1754, sottoscritta da Carlo Amedeo Maffei e Carlo Giacinto Maffei (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Neviglie, all. C, rot. 137).
- [Mappa della comunità di Barbaresco], 1759, copia sottoscritta Carlo Giacinto Maffej tratta dall’originale sottoscritto il 21 giugno 1755 da Carlo Amedeo Maffej e Carlo Giacinto Maffej (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Barbaresco, all. C, rot. 67).
- Coppia di Mappa della Misura Generale del Territorio di Nejve, 10 luglio 1756, copia sottoscritta da Carlo Amedeo Maffei e Gioanni Antonio Borgese, estratta da un originale degli stessi autori del 27 aprile 1756 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Neive, all. C, rot. 111).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
E. MARANGONI, La professione di misuratore nel Piemonte del Settecento attraverso la ricostruzione di percorsi biografici: il caso della famiglia Maffei, in P. SERENO (a cura di), Storie di cartografi, storia della cartografia: la biografia nella ricerca geografica, in stampa

Rimandi ad altre schede: Andrea Grato Maffei, Carlo Giacinto Maffei, Giovanni Stefano Maffei.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Maffei, Andrea

Andrea Maffei
N. Graglia 1751
M.

Relazioni di parentela: Figlio di Carlo Amedeo, fratello di Carlo Giacinto e nipote di Giovanni Stefano Maffei, misuratori.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: misuratore

Biografia:

Produzione scientifica:
La prima carta che sottoscrive come misuratore, nel 1772, raffigura beni appartenenti al Principe di Carignano in territorio di Cavallermaggiore: si tratta di una prestigiosa committenza privata per la quale in quegli anni e in quella zona ha lavorato in più occasioni Carlo Giacinto Maffei e tale carta dimostra quindi come egli sia nuovamente accanto al fratello.
Nel 1778 assumono l’incarico della misura generale di Cherasco insieme ad un altro misuratore, Giovanni Giacomo Zoccola. Il nuovo catasto viene consegnato nel 1784, ma i Maffei, dopo il ritiro dello Zoccola dalla società, restano coinvolti nelle controversie che seguono alle opposizioni sollevate da alcuni particolari in merito alle misure ed agli estimi, che verranno risolte solo nel 1790 (TARICCO; l’atto di composizione della lite si trova in ASTO, Insinuazione di Torino, 1790, lib. 3°, cc. 2519 e ss.). Durante la realizzazione del catasto il Consiglio cittadino affida ai Maffei anche altri incarichi: ad Andrea Grato è commissionata l’individuazione di un nuovo punto utile per il traghetto sul Tanaro presso Narzole e la realizzazione di un “tipo” di Porta Narzole e realizza inoltre una pianta della città (TARICCO, pp. 97-98). Lavora anche per committenze private eseguendo una pianta del convento del Carmine, in occasione della costruzione di una nuova chiesa, ed un “tipo” per il marchese di Monfort.
Esegue poi da solo il catasto di Vigliano e il 15 marzo 1797, dopo la morte del fratello, si associa al misuratore Antonio Destefanis, anch’egli di Graglia, per la realizzazione della misura generale della comunità di Cavaglià, entrambe comunità presso Biella. L’atto di formazione della società, stipulato davanti ad un notaio, è particolarmerme interessante poiché i due misuratori dichiarano di aver in precedenza convenuto che la misura generale di quella comunità “sarebbe stata in società tra di loro a chionque d’essi fosse stata deliberata” (ASBI, Notai del distretto di Biella, I versamento, Filiberto Ferrero, vol. 2368, f. 27). La comunità ha quindi affidato l’incarico a Destefanis che procede a cedere a Maffei la metà dell’impresa e del relativo guadagno, pattuito in 11.000 lire pagabili in vent’anni. Sebbene l’associazione fra più misuratori per la realizzazione di lavori lunghi ed impegnativi quali i catasti non sia un caso raro, tale atto indica una forma di controllo sull’assegnazione dell’incarico che di fatto scavalca la scelta della comunità attraverso un accordo tra i misuratori ed è segno dell’importanza dei legami personali nell’ambito professionale.
Non è stato possibile reperire la mappa catastale di Cavaglià, che non è conservata presso l’Archivio di Stato di Torino, nè risulta presente nell’archivio comunale, sebbene la dichiarazione che Andrea Grato Maffei appone in calce ad un cabreo su foglio unico sottoscritto nel 1800 per il Monastero di Santo Spirito di Vercelli indichi che tale documento sia stato realizzato: egli dichiara infatti che il cabreo è stato estratto dalla mappa e dai libri catastali formati in seguito alla misura generale che ha compiuto insieme ad Antonio Destefanis.

Produzione di cartografia manoscritta:
[Mappa del territorio di Bassignana], copia tratta da un originale del 27 novembre 1762 sottoscritto da Pietro Maria Bottino, Lucc’Antonio Gabino, Gio Batta Reale, Andrea Grato Maffei (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Bassignana, all. A, pf. 91).
– Tipo Demostrativo della Bealera detta del Servizio de prati d’alcuni Particolari di Cavallermaggiore, 20 luglio 1772 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Azienda Savoia-Carignano, Tipi e disegni, Cavallermaggiore, bealere, 219).
– Tipo Regolare del corso della Beallera del Molino di Monchiero proprio dell’Ill[ustrissi]mo Sig.r Marchese / Aleramo del Caretto di Monfort, copia del 31 maggio 1780 sottoscritta Gio Rochietti, tratta da un originale di Andrea Grato Maffei dell’ 11 dicembre 1779 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Controllo Generale di Finanze, Tipi annessi alle patenti sec. XVIII, Tanaro, fiume, 121).
– PIANO REGOLARE DEL CONVENTO DEL CARMINE / DI CHERASCO, copia sottoscritta Carlo Giacinto Maffei, 27 marzo 1781 tratta da un originale di Andrea Grato Maffei del 1780 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Controllo Generale di Finanze, Tipi annessi alle patenti sec. XVIII, Cherasco, 131).
– [Mappa della città e territorio di Cherasco], copia del 6 dicembre 1790 sottoscritta Carlo Giacinto Maffei, tratta da un originale del 2 ottobre 1784 di Carlo Giacinto Maffei, Andrea Grato Maffei e Gio Giacomo Zoccola (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cherasco, all. C, rot. 178/A-B-C-D).
– Pianta della Città di Cherasco, (Museo Adriani, Cherasco).
– MAPPA DEL TERRITORIO DI VIGLIANO (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Cherasco, all. C, rot. 100).
– Cabreo de Beni che possede il Monastero di Santo Spirito di Vercelli / formato in seguito alla Misura Generale del Terriorio di Cavaglia, 2 aprile 1800 (ASVC, Corporazioni Religiose, Disegni, 24).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:
B. TARICCO, Intorno alla redazione del nuovo catasto della città di Cherasco (Maffei, 1778-1790), in “Boll. Soc. Studi Storici, Archeologici Artistici Prov. Cuneo”, 130 (2004), pp. 95-111.
- E. MARANGONI, La professione di misuratore nel Piemonte del Settecento attraverso la ricostruzione di percorsi biografici: il caso della famiglia Maffei, in P. SERENO (a cura di), Storie di cartografi, storia della cartografia: la biografia nella ricerca geografica, in stampa.

Rimandi ad altre schede: Pietro Maria Bottino, Luca Antonio Gabino, Carlo Amedeo Maffei, Carlo Giacinto Maffei, Giovanni Stefano Maffei, Giovanni Giacomo Zoccola.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Lutati, Giovanni Ludovico

Giovanni Ludovico Lutati
N. Valperga
M.

Relazioni di parentela: Lutati Pietro Amedeo, anch’egli di Valperga, consegue le patenti di misuratore, nel 1782, e quelle di architetto civile, nel 1791, presso l’Università di Torino (Arch. Storico Univ. Di Torino, Esami degli architetti e misuratori, X.D.3, ff. 85, 122), non è stato tuttavia possibile accertare il grado di parentela.

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: architetto, misuratore

Biografia:
Il 26 aprile 1752 viene approvato misuratore dall’Università di Torino nel cui registro è però indicato come “Gioanni Ludovico Luttetto di Valperga” (Arch. Storico Univ. Di Torino, Registro degli architetti, maestri de’ conti e misuratori, X.D.2, f. 135). Acquista poi una Piazza da misuratore per il Piemonte dalle Regie Finanze il 18 marzo 1754 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 10, f.62 v.)..

Produzione scientifica:
E’ attivo soprattutto nella sua zona di origine, il Canavese, e nella provincia di Vercelli. Il catasto di Bosconero (Torino) e una carta della strada per la Val Soana (Ivrea) ne testimoniano la collaborazione con un altro misuratore, Giovanni Antonio Reversi/Reverzi (v. scheda). E’ anche autore del catasto della comunità di Saluggia (Vercelli), che gli viene commissionato nel 1770 e che, secondo quanto riportato in calce alla mappa, completa entro il 1775, sebbene la mappa conservata presso gli archivi torinesi sia datata 1792.
L’8 gennaio 1776 vende la Piazza a Giuseppe Riosa (ASTO, Controllo Generale Finanze, Notai e Misuratori, reg. 47, f. 84, patenti rilasciate a Gemelli Angelo Maria), ma tale atto non segna una cessazione completa della sua attività poiché sia la mappa catastale di Saluggia sia un disegno relativo al castello di Casale sono successivi a tale data.

Produzione di cartografia manoscritta:

- Tipografico del territorio della Comunità di Bosconegro formato dai Sottoscritti nell’anno 1760, 21 novembre 1761, sottoscritta Giovanni Ludovico Lutati e Giovanni Antonio Reverzi (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Bosconero, all. C, rot. 72).
- Tipo regolare della Strada pubblica che tende dal Luogo di Pont alla Valle Soana, formato da me Misuratore Gio Lodov[ic]o Lutati di Valperga, come da Commissione dell’Uff[ici]o della R[egi]a Intendenza d’Ivrea delli 18 8bre 1765 unitam[en]te a rellazione a parte fatta in cui vi sono li num[e]ri corelativi al pre[se]nte Tipo colle spiegaz[io]ni dell’opere a farsi attorno la med[esim]a, 27 maggio 1766 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Pont Canavese, 1).
- Tipo della Bealera d’Oglianico principiando dall’Imbocatura al Fiume Orco Territorio di Cuorgné passando per / Valperga, e Salasca, 13 giugno 1766, sottoscritta Giovanni Ludovico Lutati e Giovanni Antonio Reverzi (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Serie III, Oglianico, 2).
- Parochiale di Salassa, 8 febbraio 1768, copia sottoscritta da Giacomo Maria Contini tratta da un originale di Giovanni Ludovico Lutati del 15 gennaio 1768 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti sec. XVIII, Salassa, 20).
- Tipo regolare di parte del fiume Dora Baltea decorente sulle / fini di Saluggia e Rondizzone, 4 gennaio 1773 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Controllo Generale Finanze, Tipi annessi alle patenti sec. XVIII, Dora Baltea, 65).
- Disegni per la fomazione di quartieri per le truppe nel castello di Casale, 5 disegni cui sono allegati una stima delle spese, un foglio di calcoli e un’istruzione, 1783 (ASTO, Carte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi, cabrei e disegni – sezione II, Casale, 40/1-8).
- Mappa del territorio di Saluggia / provincia di Vercelli, 12 dicembre 1792 (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Saluggia, all. C, rot. 25).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede: Giovanni Antonio Reversi.

Autore della scheda: Elena Marangoni

Aimeri, Emanuelle

Emanuelle Aimeri
N. Vigone (Pinerolo)
M. 1772

Relazioni di parentela: Figlio di Paolo Antonio Aimeri, che viene approvato agrimensore con Patenti del 28 maggio 1705 (ASTO, Camerale, art. 687, Patenti Piemonte, reg. 134, f. 216) e acquista una Piazza per il Piemonte per patenti del ° gennaio 1734 (ASTO, Controllo Generale Finanze, Vendite di Piazze da Misuratori, reg. 1, f. 25).

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:

Biografia:

Produzione scientifica:
La prima attestazione della sua attività di misuratore risale al periodo immediatamente seguente al conseguimento della qualifica e della Piazza: nell’aprile del 1743 intraprende infatti l’esecuzione della mappa catastale di Manta di Saluzzo, che tuttavia viene lasciata a livello di abbozzo, priva della coloritura ad acquerello. Sei anni dopo redige la mappa catastale di Villafranca (Pinerolo), della quale è oggi conservata presso gli archivi torinesi solo una copia sottoscritta dall’architetto Sebastiano Riccati (v. scheda) .

Produzione di cartografia manoscritta:
- Mappa del Luogo e Territorio / della Manta / Emanuel Aÿmeri misuratore Regio, delegato dalla Camera, come per patenti dalli 26 apprille 1743, s.d. (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico, Manta, All. A, pf. 86).
- Mappa delle Reggioni di Mattone,/ Mattonoto e Collegno Fini della Manta / Separate dal restante Territorio, ed interseccate / da quello di Verzuolo, s.d. (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico, Manta, All. A, pf. 86).
- Tippo generale del Territorio e Finaggio della Com[uni]ta di Villa Franca in Piemonte Provincia di Pinerolo in seguito alla misura generale d’esso Finaggio col novo Catastro fattosi nell’anno 1749, 12 settembre 1755, copia sottoscritta da Sebastiano Riccati tratta da un originale di Emanuelle Ajmeri (ASTO, Azienda Generale Finanze, Catasto Antico del Piemonte, Villafranca, all. A, pf. 55).

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:

Bibliografia:

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Elena Marangoni