Wolfang Sartorius von Waltershausen
N. Gottinga 17 dicembre 1809
M. 16 ottobre 1876
Relazioni di parentela:
Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica:
Biografia:
Produzione scientifica:
Lasciata Gottinga nel 1834, dopo aver effettuato per un anno numerose misure delle variazioni dell’inclinazione e della declinazione magnetica in varie località, tra cui Innsbruck, Milano, Firenze e Napoli, giunse nel 1835 a Catania, ove iniziò la triangolazione geodetica del cono dell’Etna utilizzando unicamente i suoi strumenti e le sue sostanze. Colpito da grave malattia, dovette ben presto abbandonare l’impresa e lasciare la Sicilia. In seguito si recò in Islanda per studiarne la vulcanologia; nel 1838 tornò a Catania in compagnia dell’astronomo C. F. Peters di Flensburg e dell’architetto C. Roos di Francoforte; occorsero cinque anni per completare le misure e i rilevamenti topografici necessari per la realizzazione della Carta dell’Etna. Durante questo soggiorno tracciò insieme a Peters una meridiana lungo il transetto della chiesa di S. Nicolò all’Arena.
Dal 1848 fino alla sua morte, sopraggiunta il 16 ottobre 1876, tenne la cattedra di Mineralogia e Geologia presso l’Università di Gottinga, ricoprendo anche la carica di direttore dell’annesso Museo.
Produzione di cartografia manoscritta:
L’opera del barone W. Sartorius costituisce una pietra miliare nel campo della cartografia dell’Etna su basi scientifiche: i disegni originali furono eseguiti in loco in cento fogli alla scala di 1:30.000, poi ridotti per la stampa alla scala di 1:50.000; la “Carta Topografica dell’Etna”, composta da 13 tavole, fu incisa dall’architetto palermitano Saverio Cavallari che Sartorius condusse con sé a Gottinga; fu pubblicata, congiuntamente alla gemella “Carta Geologica dell’Etna”, tra il 1844 ed il 1857; con l’aggiunta di 31 fogli relativi a vedute e particolarità geologiche dell’Etna si completa, nel 1861, questa sorta di atlante che costituiva la prima parte di quella che l’autore definì “l’opera della sua vita”.
La carta di Sartorius, opportunamente ridotta, fu utilizzata come base per la realizzazione di carte topografiche aggiornate; tra queste la “Carta Topografica dell’Etna” di Orazio Silvestri del 1879 e la “Karte des Aetna und Seiner Lavastroeme” di A. von Lasaulx pubblicata nello stesso anno.
Produzione di cartografia a stampa:
Fonti d’archivio:
Bibliografia:
Silvestri O., Sopra due gravi perdite che ha fatto la vulcanologia, Roma, Tipografia Della Pace, 1877
Rimandi ad altre schede:
Autore della scheda: C.R.